Proposta Trekking in Lessinia

Una marmottina con la pelliccia invernale. Ce n'erano un sacco. Se (cioè, non se, ma quando) lo riorganizziamo quest'estate, con più tranquillità e passando da sotto, senza fare i passi, avrai modo di usare a fondo il tuo zoom 18X !!!
 
E' una marmotta (una di quelle assoldate da Stanley).

Comunque per la spazzatura di gruppi che dormivano fuori non ce n'erano e non è che di solito che ne siano migliaia, quindi non penso che mettere un sacco dell'immondizia per gli escursionisti sia un grosso problema, Comunque, come ho scritto, non è il gestore che mi ha detto che non si poteva buttare la spazzatura, ma uno che era li e che ci ha messo un po' ad andare via.

Ciao.
 
Manitu ha scritto:
Kj ha scritto:
Igor..non riesco a capire che animale sia quello della prima foto..


... è lo stesso Igor che si deodora le ascelle!


ma nooooo è il pellicciotto che ho usato per asciugarmi

Ahhh....si..è vero...ora ho focalizzato meglio! :lol:

Una marmottina con la pelliccia invernale. Ce n'erano un sacco. Se (cioè, non se, ma quando) lo riorganizziamo quest'estate, con più tranquillità e passando da sotto, senza fare i passi, avrai modo di usare a fondo il tuo zoom 18X !!!

Alla grandeeee! Mi prenoto subito per quest'estate ;)
 
sbaglio, o nella prima foto del 25 aprile, quella dove siete seduti a tavola a fare colazione, oltre alle uova e pancetta e al succo di frutta, ci sono anche un paio di bottiglie di "succo d'uva fermentato"??? :lol:
 
KJ ! :-x .........NON è C..O .............è saper cogliere l'attimo...........e avere una macchina che lo sappia fare................la mia SONY cybershot non è il massimo ma mi da grandi soddisfazioni...........
 
Dopo il Lessinia - Riflessioni.

Lo zaino
20 chili sono tanti. Sarebbe stato un peso tranquillamente trasportabile in condizioni migliori, quindi senza neve in cui si sprofonda a volte fino al ginocchio, senza sentieri che in 50 metri si alzano di 200 metri. Ma in queste condizioni il peso diventa insopportabile.

Ho riflettuto parecchio su cosa avrei potuto lasciare, ma alla fine le cose che non ho usato sono state solo la telecamera, il pronto soccorso, il kit di sopravvivenza e circa 600 grammi di viveri. Quindi circa il 90% del peso è stato utilizzato.

Ridurre sarebbe stato possibile solo utilizzando materiali più leggeri. Il sacco a pelo pesava 2 chili, alcuni sacchi più performanti, con lo stesso grado termico, ne pesano 0,6. Lo zaino, un vecchio Ferrino con il basto in plastica, pesava 1,6 kg, mentre in commercio ci sono zaini sempre da 65 litri a meno di un chilo.

Ma tutto il materiale portato era necessario, essendo stato usato, quindi il peso è stato totalmente giustificato.

Acqua
Il consumo giornaliero è stato attorno ai 3 litri: quella bevuta, una colazione, un pranzo, una cena, più un po' di acqua per lavare la pentola.

Dormire
Le amache non sono state utilizzate. In quota per la mancanza di alberi, in basso per le condizioni avverse del clima. In questi casi potrebbe essere stato sufficiente un buon sacco da bivacco in goretex. Il telo però rimane indispensabile, per riparare dal vento e, soprattutto, dalla pioggia. Il peso non sarebbe variato, e materassino e telo termico sarebbero comunque stati necessari.

L'autogonfiante Thermalite da 2 centimetri ha svolto egregiamente il suo lavoro, abbinato al telo termoriflettente (950 grammi complessivi). Con la temperatura scesa sotto lo zero, la notte è passata tranquillamente. Un grosso contributo l'hanno dato i pantaloni in lana (i classici Superpippo), un capo da non dimenticare assolutamente.

L'alternativa, una tenda ultraleggera, potrebbe sicuramente essere una scelta migliore, in queste condizioni climatiche. Ma il telo resta a mio avviso copmunque necessario, per cucinare e stare al riparo dalla pioggia. Portebbe però essere sostituito da un poncho con anelli, che esplica quindi una doppia funzione permettendo un risparmio di circa 700 grammi.

L'amaca rimane invece imbattibile, secondo me, in condizioni climatiche più favorevoli.

Cibo
Il consumo di alcool, contando anche mezzo litro di acqua bollita per fare un the, è stato di 20 dl. Il fornello ad alcool si è comportato magnificamente, non ho notato problemi riguardanti la temperatura e l'altitudine.

La scelta dei pasti, dettata dal desiderio (sbagliato) di limitare il peso, è stata estremamente infelice. Ho portato solo cibi disidratati (noodles e beef Jerky) e barrette Datrex da 200 calorie. Avrei dovuto invece mantenere la scelta iniziale, che è quella che faccio sempre, di portare prodotti più sostanziosi dal punto di vista psicologico. Quindi pasta disidratata, saporita e sostanziosa, carne e trippe in scatola, barrette dolci. Mi è mancata tanto, dal punto di vista psicologico e non nutrizionale, la mia solita alimentazione, che ho deciso di mangiare al rifugio, cosa che in genere aborrisco. Ho risparmiato circa un chilo, ma mi è costato molto caro farlo.

Ho sperimentato ancora una volta che il pasto non è solo un inserire calorie, ma un momento importante nella gestione della quotidianità. Alla macchina faccio gasolio, ma il mio corpo non è una macchina. Il pasto è un momento fondamentale, è un prendersi cura di sè, è un ricostruire l'ambiente familiare, un bozzolo che isola dall'ambiente non sempre favorevole.

Abbigliamento
Eccezionale il comportamento della maglia tecnica antiristagno. Un capo da avere assolutamente.

Ci si rende conto in queste condizioni di quanto sia importante, ma anche estremamente fastidioso, il vestirsi a strati. In marcia la temperatura corporea sale, e ho sudato parecchio. Ma appena fermo, il vento freddo si infilava in ogni fessura, provocando brividi. E' tutto un metti e togli.

Importantissimo è anche avere dei ricambi asciutti. Nonostante il freddo ho sudato molto, e mettere, a sera, abiti asciutti è stato un sollievo incredibile. L'umidità dei vestiti si sente comunque, nonostante i capi tecnici, e toglierli è un piacere, oltre che una necessità.

Il micropile, umido di sudore, si è asciugato durante la notte nonostante la temperatura attorno allo 0.

Resistenza
Il piede ha fatto molto male. In due momenti ho pensato di mollare, ma vedendo gli altri andare avanti ho stretto i denti (e non solo) e sono arrivato. Il corpo umano è una macchina estremamente forte.

E' però anche una macchina che consuma molto. Acqua e cibo non devono essere assolutamente razionati.

Bastoncini
Li ho dimenticati a casa, e mi sono amaramente pentito. Sicuramente avendoli avrei sofferto meno il dolore, potendo scaricare parte dello sforzo sulle braccia e avendo un aiuto nel restare in equilibrio, soprattutto sul passo dove la neve fonda e la forte pendenza, uniti al peso dello zaino, mi hanno sbilanciato parecchio ad ogni passo. Non averli avuti mi ha fatto capire veramente quanto siano invece importantio.

Compagnia
Inutile negarlo: a me piace andare in giro da solo. Da solo posso apprezzare in pieno la compagnia dei luoghi e di me stesso. Ma avere attorno amici che fanno la tua stessa strada è allo stesso modo bellissimo e importante. Se fossi stato da solo avrei ceduto al dolore del piede, e non sarei arrivato. Invece, il solo vederli andare avanti mi ha dato la forza di continuare, nonostante tutto.

E a sera, farsi due profonde e sincere risate in compagnia fa dimenticare tutte le difficoltà !!



A quando la prossima ?????
 
Stefanobi ha scritto:
Dopo il Lessinia - Riflessioni.

Lo zaino
20 chili sono tanti. Sarebbe stato un peso tranquillamente trasportabile in condizioni migliori, quindi senza neve in cui si sprofonda a volte fino al ginocchio, senza sentieri che in 50 metri si alzano di 200 metri. Ma in queste condizioni il peso diventa insopportabile.

Ho riflettuto parecchio su cosa avrei potuto lasciare, ma alla fine le cose che non ho usato sono state solo la telecamera, il pronto soccorso, il kit di sopravvivenza e circa 600 grammi di viveri. Quindi circa il 90% del peso è stato utilizzato.

Ridurre sarebbe stato possibile solo utilizzando materiali più leggeri. Il sacco a pelo pesava 2 chili, alcuni sacchi più performanti, con lo stesso grado termico, ne pesano 0,6. Lo zaino, un vecchio Ferrino con il basto in plastica, pesava 1,6 kg, mentre in commercio ci sono zaini sempre da 65 litri a meno di un chilo.

Ma tutto il materiale portato era necessario, essendo stato usato, quindi il peso è stato totalmente giustificato.

Acqua
Il consumo giornaliero è stato attorno ai 3 litri: quella bevuta, una colazione, un pranzo, una cena, più un po' di acqua per lavare la pentola.

Dormire
Le amache non sono state utilizzate. In quota per la mancanza di alberi, in basso per le condizioni avverse del clima. In questi casi potrebbe essere stato sufficiente un buon sacco da bivacco in goretex. Il telo però rimane indispensabile, per riparare dal vento e, soprattutto, dalla pioggia. Il peso non sarebbe variato, e materassino e telo termico sarebbero comunque stati necessari.

L'autogonfiante Thermalite da 2 centimetri ha svolto egregiamente il suo lavoro, abbinato al telo termoriflettente (950 grammi complessivi). Con la temperatura scesa sotto lo zero, la notte è passata tranquillamente. Un grosso contributo l'hanno dato i pantaloni in lana (i classici Superpippo), un capo da non dimenticare assolutamente.

L'alternativa, una tenda ultraleggera, potrebbe sicuramente essere una scelta migliore, in queste condizioni climatiche. Ma il telo resta a mio avviso copmunque necessario, per cucinare e stare al riparo dalla pioggia. Portebbe però essere sostituito da un poncho con anelli, che esplica quindi una doppia funzione permettendo un risparmio di circa 700 grammi.

L'amaca rimane invece imbattibile, secondo me, in condizioni climatiche più favorevoli.

Cibo
Il consumo di alcool, contando anche mezzo litro di acqua bollita per fare un the, è stato di 20 dl. Il fornello ad alcool si è comportato magnificamente, non ho notato problemi riguardanti la temperatura e l'altitudine.

La scelta dei pasti, dettata dal desiderio (sbagliato) di limitare il peso, è stata estremamente infelice. Ho portato solo cibi disidratati (noodles e beef Jerky) e barrette Datrex da 200 calorie. Avrei dovuto invece mantenere la scelta iniziale, che è quella che faccio sempre, di portare prodotti più sostanziosi dal punto di vista psicologico. Quindi pasta disidratata, saporita e sostanziosa, carne e trippe in scatola, barrette dolci. Mi è mancata tanto, dal punto di vista psicologico e non nutrizionale, la mia solita alimentazione, che ho deciso di mangiare al rifugio, cosa che in genere aborrisco. Ho risparmiato circa un chilo, ma mi è costato molto caro farlo.

Ho sperimentato ancora una volta che il pasto non è solo un inserire calorie, ma un momento importante nella gestione della quotidianità. Alla macchina faccio gasolio, ma il mio corpo non è una macchina. Il pasto è un momento fondamentale, è un prendersi cura di sè, è un ricostruire l'ambiente familiare, un bozzolo che isola dall'ambiente non sempre favorevole.

Abbigliamento
Eccezionale il comportamento della maglia tecnica antiristagno. Un capo da avere assolutamente.

Ci si rende conto in queste condizioni di quanto sia importante, ma anche estremamente fastidioso, il vestirsi a strati. In marcia la temperatura corporea sale, e ho sudato parecchio. Ma appena fermo, il vento freddo si infilava in ogni fessura, provocando brividi. E' tutto un metti e togli.

Importantissimo è anche avere dei ricambi asciutti. Nonostante il freddo ho sudato molto, e mettere, a sera, abiti asciutti è stato un sollievo incredibile. L'umidità dei vestiti si sente comunque, nonostante i capi tecnici, e toglierli è un piacere, oltre che una necessità.

Il micropile, umido di sudore, si è asciugato durante la notte nonostante la temperatura attorno allo 0.

Resistenza
Il piede ha fatto molto male. In due momenti ho pensato di mollare, ma vedendo gli altri andare avanti ho stretto i denti (e non solo) e sono arrivato. Il corpo umano è una macchina estremamente forte.

E' però anche una macchina che consuma molto. Acqua e cibo non devono essere assolutamente razionati.

Bastoncini
Li ho dimenticati a casa, e mi sono amaramente pentito. Sicuramente avendoli avrei sofferto meno il dolore, potendo scaricare parte dello sforzo sulle braccia e avendo un aiuto nel restare in equilibrio, soprattutto sul passo dove la neve fonda e la forte pendenza, uniti al peso dello zaino, mi hanno sbilanciato parecchio ad ogni passo. Non averli avuti mi ha fatto capire veramente quanto siano invece importantio.

Compagnia
Inutile negarlo: a me piace andare in giro da solo. Da solo posso apprezzare in pieno la compagnia dei luoghi e di me stesso. Ma avere attorno amici che fanno la tua stessa strada è allo stesso modo bellissimo e importante. Se fossi stato da solo avrei ceduto al dolore del piede, e non sarei arrivato. Invece, il solo vederli andare avanti mi ha dato la forza di continuare, nonostante tutto.

E a sera, farsi due profonde e sincere risate in compagnia fa dimenticare tutte le difficoltà !!



A quando la prossima ?????

stavo giusto facendo queste riflessioni ieri sera.
 
Il peso dello zaino era più contenuto ma non di molto, 17 kg, ma tutto il materiale che avevo l'ho usato, tranne i pantaloni pesanti, e il kit prontosoccorso (meglio sicuramente). Sicuramente per via dell'allenamento i 17 kg non mi sono pesati più di tanto, anche se nei tratti sia in salita che in discesa dove c'era neve, minava parecchio la stabilità.

Di acqua, per bere, ne ho consumata circa 1 lt al giorno, ma ci avevo messo dentro i sali minerali. Per fami da mangiare ho usato la neve, e come hai detto, anche l'occhio vuole la sua parte, quindi fusilli con i porcini, maccheroni alla carbonara, pasta e fagioli... :).
Nonostante avessi costruito savriati fornelli ad alcool mi sono portato via la bestiola a gas (sicuramente più pesante 500g in tutto). La resa calorica è mostruosa e non ha bisogno di paravento. In 5 minuti ha sgiolto la gavetta piena di neve e l'ha portava ad ebolizione.

la notte ero in tenda, materassino autogonfiante, sacco a pelo, e cuscino gonfiabile, assolutamente nessun problema. L'amaca non l'ho mai provata, ma la tenda, suddividendosi i pesi, secondo me non ha eguali.

Abbigliamento a cipolla è d'obbligo specialmente in questa stagione, anche io rimarco la superba prestazione di capi tecnici. Bastavano 10 minuti di sosta che ero praticamente asciutto.

I bastoncini sono fondamentali.
Per il resto, sempre grazie all'alenamento, anche la camminata che abiamo fatto, non mi è pesata più di tanto (sono parecchio allenato).
Tu Stefano sei il mio eroe!!! non hai mai aperto bocca e sei venuto avanti come un trattore!!! Credo che in molti si sarebbero fermati.

Esatto e la prossima?!?!?! Fosse solo per la compagnia mi basterebbe una passeggiata in un prato...
 
Innanzitutto devo dire con una punta d'invidia beati voi!! Ho visto le foto sul sito di Stefanobi e devo dire che meritano parecchio, bei posti e bella esperienza.
Interessante il discorso di Stefanobi sul cibo.
 
Ah, devo ancora ringraziare Stafano, Catka e Maestro per avermi prestato il fornelletto. Avevo portato cibi già cotti proprio perchè non avevo nulla per poterli scaldare ma un pasto caldo è sicuramente più buono.

Per i 17-18 chili di zaino pensavo peggio. Purtroppo dopo poco gli scarponi mi hanno causato due vesciche abbastanza fastidiose sui talloni e le salite sembravano un po' più dure. Per il resto però gli scarponi hanno tenuto molto bene l'acqua e hanno garantito una buona traspirabilità.

Vestirsi a strati è stato molto importante ( :D ). Eccezionali le magliette in pile, il giubotto in wind stopper e il giubbotto smanicato in pile e Nylon.

I teli sono sati fondamentali, sia per ripararsi dal vento che per isolarsi un po' di più dal terreno.

Ottimo il sacco a pelo.

Beh, indispensabili anche i coltelli, ovviamente (altrimenti il chiodo come lo piantavao senza Caio?).

Ciao.
 



ecco alcuni panorami della Lessinia..................
cavolo lo rifarei di nuovo domani.....................troppo bello...........
 
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