Ieri camminavo in montagna e pensando a "questo e quello" mi è venuta in mente una considerazione riguardo al proteggere una progressione in salita e volevo l'opinione di qualcuno più esperto in alpinismo, ma anche quella di chi, senza magari conoscere una cippa di corde ecc.. , fosse ferrato in fisica.
Premetto che io ho fatto un po di freeclimbig in falesia da ragazzo (segregato all'interno del muro del 5°+) e diversi anni di speleologia. Ma non ho che qualche nozione teorica di alpinismo quindi siate clementi se dico cose troppo stupide o ovvie..
Comunque, questa è la considerazione: se io volessi proteggere un tratto in salita usando i classici chiodi da montagna (o qualunque altro attrezzo asportabile), non sarebbe preferibile fermare la corda sul chiodo (con un nodo barcaiolo per intenderci) piuttosto che lasciarla libera di scorrere nel moschettone come comunemente si fa con i rinvii??
Dico questo perché, in caso di caduta, la corda, scorrendo all'interno del moschettone, provocherebbe (se le mie nozioni di fisica hanno un qualche fondamento) una forza doppia sul chiodo ... in pratica farebbe effetto "argano" come quando, per sollevare ad esempio pesi importanti, invece che legare una corda al corpo e tirare semplicemente dall'alto, si fissa la corda ad un ancoraggio in alto, si rinvia la corda al corpo tramite una carrucola e si tira sempre dall'alto raddoppiando la lunghezza della corda ma dimezzando il peso del corpo ...
Nel nostro caso, il corpo che offre resistenza sarebbe il chiodo e, con la corda passata nel moschettone a mo' di carrucola, questa resistenza dovrebbe essere, secondo questa teoria tutta mia, dimezzata o quasi.
Ho considerato il fatto che la corda libera di scorrere offre un'elasticità maggiore e quindi un trauma minore sul chiodo ed in effetti, sempre secondo questa teoria, la forza sul chiodo sarebbe doppia (dico doppia per intenderci, in realtà il moschettone non è una carrucola) ma lo spostamento sarebbe la metà ...
La mia idea è che il sistema attuale mi dà l'impressione di essere più resistente (ed evidentemente non solo a me), ma le mie elementari conoscenze di fisica mi suggeriscono di approfondire ... voi che ne dite??
Premetto che io ho fatto un po di freeclimbig in falesia da ragazzo (segregato all'interno del muro del 5°+) e diversi anni di speleologia. Ma non ho che qualche nozione teorica di alpinismo quindi siate clementi se dico cose troppo stupide o ovvie..
Comunque, questa è la considerazione: se io volessi proteggere un tratto in salita usando i classici chiodi da montagna (o qualunque altro attrezzo asportabile), non sarebbe preferibile fermare la corda sul chiodo (con un nodo barcaiolo per intenderci) piuttosto che lasciarla libera di scorrere nel moschettone come comunemente si fa con i rinvii??
Dico questo perché, in caso di caduta, la corda, scorrendo all'interno del moschettone, provocherebbe (se le mie nozioni di fisica hanno un qualche fondamento) una forza doppia sul chiodo ... in pratica farebbe effetto "argano" come quando, per sollevare ad esempio pesi importanti, invece che legare una corda al corpo e tirare semplicemente dall'alto, si fissa la corda ad un ancoraggio in alto, si rinvia la corda al corpo tramite una carrucola e si tira sempre dall'alto raddoppiando la lunghezza della corda ma dimezzando il peso del corpo ...
Nel nostro caso, il corpo che offre resistenza sarebbe il chiodo e, con la corda passata nel moschettone a mo' di carrucola, questa resistenza dovrebbe essere, secondo questa teoria tutta mia, dimezzata o quasi.
Ho considerato il fatto che la corda libera di scorrere offre un'elasticità maggiore e quindi un trauma minore sul chiodo ed in effetti, sempre secondo questa teoria, la forza sul chiodo sarebbe doppia (dico doppia per intenderci, in realtà il moschettone non è una carrucola) ma lo spostamento sarebbe la metà ...
La mia idea è che il sistema attuale mi dà l'impressione di essere più resistente (ed evidentemente non solo a me), ma le mie elementari conoscenze di fisica mi suggeriscono di approfondire ... voi che ne dite??