Una giornata boschiva da dimenticare

Credo sia capitato a tutti di incappare nella classica uscita da nuvola di Fantozzi, nella quale poco o nulla va come preventivato ebbene, ieri è stato il mio turno.
Da un annetto vivo sui monti del Piemonte, ma per questioni di lavoro mi sono trovato nuovamente in Toscana per un paio di mesi.
Ieri approfittando della bella giornata di sole dopo almeno 15/20 giorni di pioggia quasi costante e del giorno libero al lavoro ho deciso di prendere il bus che sale verso l'Abetone ma senza un obiettivo prefissato, avrei fatto scegliere alle sensazioni dove scendere e dove andare.
Ho deciso per i boschi sopra le Piastre, un paese in provincia di Pistoia; l'idea era di farsi un bel giro fuori sentiero, trovare un posto tranquillo dove fermarsi a mangiare e rientrare verso casa prima di notte, poiché lavorando la mattina soccessiva (quindi ora, mentre sto scrivendo...) non avrei potuto fermarmi a bivaccare. Un'uscita tranquilla insomma...Purtroppo, e può capitare, arrivato all'imbocco del bosco ho avuto la sensazione che avrei fatto meglio a starmene a letto, ma dopo tanta piggia diavolo, non se ne parla tanto più che ormai sono qui, si va!
Al terzo passo,appena cominciato a risalire il declivio che mi avrebbe portato in una zona baciata dal sole mi ritrovo subito con il sedere a terra, tradito da una roccia umida che non avevo visto. Prima bestemmia.
Dopo questo inconveniente la salita si fa impegnativa ma soddisfacente, il terreno intriso d'acqua smotta ad ogni passo e quindi mi trovo a dover calciare il suolo quasi come si fa con i ramponi sul ghiaccio. Decido quindi di recuperare un bastone per aiutarmi nella progressione e un albero caduto probabilmente nella notte mi dona un bel rametto che però devo tagliare, quindi giù di coltello. Ora ci vuole una bella punta, quindi riprendo il coltello momentaneamente piantato nell'albero, e con un colpo secco taglio via una parte di quella che sarà la futura estremità del bastone, "ovviamente" con la scheggia di legno se ne va anche il paracord fissato al manico del coltello...colpa mia, dovevo rimettermelo al polso. Seconda bestemmia.
Continuo a risalire e durante il tragitto mi premuro di raccogliere quel poco di asciutto che potevo trovare da utilizzare come esca per accendere il fuoco, operazione che prevedevo ardua, vista la gran pioggia dei giorni precedenti ed il bosco che sembrava impregnato come una spugna in ogni suo elemento, vegetale e minerale.
finalmente arrivo in un tratto pianeggiante, c'è il sole e qualche sasso, gli unici rumori sono quelli del vento che stormisce tra le foglie, insomma il posto adatto per farsi una mangiata. Preparo il focolare, dei blocchetti d'arenaria praticamente a forma di mattoncini mi permettono di creare una bella struttura rettangolare, quasi un forno, mancherebbe solo una bella losa sopra, penso. Preparo l'alloggio per un padellino e per la gavetta nella quale avrei dovuto cucinare il brodo con la pasta. le esche sono perfette, il calore corporeo le ha finite di asciugare a dovere. Il problema è la legna, veramente molto bagnata. Uno, due, tre tentativi, le esche bruciano ma la legna, pur sembrando sufficientemente asciutta, non ne vuol sapere. Già capitato, non c'è da scoraggiarsi, basta prendere i legnetti meno umidi, togliere gli strati superficiali impregnati d'acqua e scoprire l'anima asciutta, e poi si mangia! Preparo altra esca utilizzando il paleo secco che già aveva dimostrato di funzionare ottimamente e dei trucioli di legno ricavati da un bastoncino aciutto che avevo trovato durante il tragitto. Un altro tentativo, due, oggi il dio del fuoco mi volta le spalle. Decido quindi di recuperare altra legna sul lato che ormai da qualche ora era esposto al sole, chissà, magari avrò più fortuna. Mi metto quindi a "pulire" i nuovi pezzi di legno, sono distratto dai pensieri e preso dall'ambiente che mi circonda, proprio un bel posto. Il coltello scappa di mano, giù, colpisce di taglio l'indice della mano destra, prontamente recupero l'attrezzo ma il taglio c'è, e sanguina. Terza bestemmia.
Mi accanisco per accendere il fuoco, che oggi proprio non ne vuol sapere. Le esche sono ottime, bruciano che è un piacere, ma la fiamma non parte. Così non mi era mai accaduto, e oltretutto il dito sanguina, ci sono gocce rosse ovunque. Decido di occuparmene, con del cotone e con l'acqua pulisco la ferita e mi accorgo di aver beccato proprio una venuzza, ecco il perché di tutto quel sangue. Almeno non fa assolutamente male, assicuro alla meglio il batuffolo e continuo a litigare con il fuoco; un ultimo tentativo ma niente, oggi è così...mi accontento di noci e cioccolata e riprendo il cammino, ancora più convinto che sarebbe stata una giornata da passare fra letto e qualche bevuta.
I panorami successivi sono da incanto, mi trovo in un tratto di bosco pianeggiante incastrato in un piccolo avvallamento, il sole filtra fra le fronde dei faggi e colpisce un piccolo laghetto paludoso molto scenografico, che ha tutto l'aspetto di essere uno specchio d'acqua stagionale, di quelli che si formano quando l'abbondanza d'acqua non permtte al suolo di drenare. A questo punto però è l'ora di rietrare verso il paese, il sole comincia a sparire dietro i monti e le corse dei bus da queste parti non sono poi molte. Ovviamente non ho idea di dove mi trovo, normale, ma non c'è da preoccuparsi, prendo la mia fidata bussola e mi avvio. Dopo qualche tempo incrocio una strada bianca ma decido di seguire una linea retta per accorciare i tempi di percorrenza, tanto ho la mia cara bussola. Finalmente arrivo in prossimità della strada che avevo preso come riferimento in caso mi fossi smarrito, devo solo scendere circa 500 metri lungo il fianco della montagna. Cominciano i rovi ma me ne curo poco, seguendo la pista di un cinghiale trovo degli agili passaggi che mi permettono di perdere quota velocemente, controllo la bussola solo nei punti dove l'ambiente non mi permette di vedere l'obiettivo. Ad un certo punto rimango letteralmente bloccato in una rete di quella che sembra rosa canina...quasi non mi muovo! Prendo dunque il coltello e giù a tagliare, fin quando non riesco a riprendere la marcia. Giunto ai margini del bosco, quasi sulla strada, mi accorgo che la bussola, la mia cara bussola che da tempo mi accompagna, non c'è più! Probabilmente anzi, sicuramente, il cordino che utilizzo generalmente per portarla al collo è rimasto impigliato nella rete di rosa canina! Quarta bestemmia.
Torno nel bosco alla ricerca con poche speranze, non riesco a individuare la linea di discesa. Dopo mezz'ora a rovistare fra rovi e foglie devo accettare che la mia amica bussola non c'è più. quinta bestemmia.
Arrivato nuovamente sulla strada vedo passare il bus, qui ne transitano pochi. sesta bestemmia.
Mi avvio quindi alla fermata, il pannellino mi dice che devo aspettare due ore. settima bestemmia.
Non ho voglia di starmene fermo dopo una giornata di attività, quindi gambe in spalla decido di tornarmene in città, alla fine non sarà certo il dover camminare che mi spaventa, e oltretutto ad aspettarmi c'è la prospettiva di una pizza con una cara amica che non vedo da tempo. Arrivo nell'urbe con un anticipo tale sull'orario concordato che posso permettermi il lusso di passare da casa a posare lo zaino e darmi una sciacquata, ma ovviamente il bus che avrebbe dovuto accompagnarmi decide di saltare la corsa. ottava bestemmia.
Aspetto. Finalmente casa, ma la lavata salta, devo ripartire per andare a prendere pizza ed amica, mi accompagna mio fratello.
Piccola premessa, sono vegano, capirete perché la cosa ha importanza.
Arriviamo a Pistoia, ci rechiamo dall'amica e subito in pizzeria. Aspettiamo che preparino le nostre ordinazioni e ci avviamo nuovamente verso casa. A metà tragitto, per scrupolo, l'amica controlla le pizze e sulla mia, che doveva essere rossa con i friarielli, ci sono anche mozzarella e salsiccia! E siamo alla nona bestemmia...Torniamo in pizzeria, si scusano, rimediano e finalmente mangiamo. Dopo cena, fatte due chiacchiere riaccompagno l'amica. FINALMENTE la giornata volge al termine, vado a dormire, il gatto accoccolato sotto le coperte. Mi addormento.
 
Dai insomma...una giornata baciata dal sole.....sfiga...e bestemmie..ahahahah a, per la precisione sono 9 le bestemmia (anche se immagino mooolte di più!) non 8, ti sei ripetuto con la 2 volte con la settima...
Io Cmq in questi casi per sicurezza mi porto sempre dietro il mio fornellino ad alcool autocostruito insieme al suo supporto e 100 ml di combustibile, è talmente piccolo che mi ci sta tutto nella popote insieme ad altro anche; in questi casi, dove non riesco a procurarmi un bel fuocherello torna sempre comodo; e poi vuoi mettere il piacere di un pasto caldo?
Complimenti per l'iniziativa, ed ora di corsa a confessarti!!
ps: parla un bestemmiatore esperto
 
S

Speleoalp

Guest
ahah, che storia ;))

Io nello zaino, generalmente, ho sempre una piccola scora di legnetti raccolti nelle escursioni precedenti. Tipo il fondo dello zaino, in maniera d a avere la scorta per assicurarmi almeno due "fuochini" per far bollire l'acqua per dei cibi disidratati, cuocere una minestrina, ecc Visto che spesso anche dove vado io 'ambiente è umido...per non dire marcio ;))

Comunque è stata una buona giornata,... poteva andarti molto peggio.
Quando sei scivolato potevi picchiare la testa, ahah
Quando puntavi i pieni a mò di ramponi vuol dire che eri su una bella pendenza, potevi ruzzolare giù e farti qualcosa di grave,...
Con il coltello potevi farti male più seriamente, ...

Dai, nonostante tutti, ti è andata benissimo ;))
 
ahah, che storia ;))

Io nello zaino, generalmente, ho sempre una piccola scora di legnetti raccolti nelle escursioni precedenti. Tipo il fondo dello zaino, in maniera d a avere la scorta per assicurarmi almeno due "fuochini" per far bollire l'acqua per dei cibi disidratati, cuocere una minestrina, ecc Visto che spesso anche dove vado io 'ambiente è umido...per non dire marcio ;))

Comunque è stata una buona giornata,... poteva andarti molto peggio.
Quando sei scivolato potevi picchiare la testa, ahah
Quando puntavi i pieni a mò di ramponi vuol dire che eri su una bella pendenza, potevi ruzzolare giù e farti qualcosa di grave,...
Con il coltello potevi farti male più seriamente, ...

Dai, nonostante tutti, ti è andata benissimo ;))

Vista così ho passato proprio una giornata invidiabile, allora! Comunque l'idea dei legnetti d'emergenza nello zaino mi piace, replicherò!
 
la fretta è cattiva consigliera.
io se so di dover tornare entro un orario che mi imporrebbe l'ansia costante del rientro e impedirebbe di godermi e dedicarmi a ciò che faccio, rimando ad altro momento, o cambio i piani facendo cose più semplici e brevi.
 
la fretta è cattiva consigliera.
io se so di dover tornare entro un orario che mi imporrebbe l'ansia costante del rientro e impedirebbe di godermi e dedicarmi a ciò che faccio, rimando ad altro momento, o cambio i piani facendo cose più semplici e brevi.

Generalmente non ho problemi di tempo, per vivere mi arrangio e quindi mi prendo tutto il tempo necessario, che si tratti di un'escursione o quant'altro; in questo periodo però ho deciso di fare la personcina rispettabile :) e lavorare stabilmente qualche mese. Gli orari son quello che sono e mi son trovato costretto ad approfittare della concomitanza giornata libera/bel tempo. In quest'ultimo mese qui in Toscana è piovuto quasi sempre, uno stress, in più ero in astinenza da avventura, fra stare tutti i giorni nel bosco, a stare lontano per un mese c'è una bella differenza. Poi concordo che la fretta non sia assolutamente buona consigliera, ancor meno per chi come me parte sempre senza un obiettivo ed improvvisa, comunque qualcosa di positivo c'è stato, appena finito di lavorare e prima di tornarmene in Piemunt conto di tornare al laghetto per un bel bivacco a base di tarp (zanzare) ed amaca
 
eh poi mi fai sapere. io ho appena ordinato un tarp vero, 3x3, e il poncho (che cmq era insufficiente per la pioggia) ho trovato un modo di legarlo come riparo sotto l'amaca.
andrò anche ad acquistare un materassino ccf dedicato nei prox giorni, poi a marzo faccio qualche esperimento. niente di costoso, devo ancora assestarmi.

(si vede che sono inchiodato in città questo periodo... sento la claustrofobia...)
 
Maduva, il tuo racconto è stato molto simpatico, anche se per te credo che non lo sia stato affatto!! Quando si dice, potevo dar retta alla mia intuizione di rimanermene al letto e visto che non l'ho fatto ecco la punizione, ma ovviamente è stata solo una coincidenza, anzi una serie di sfortunate coincidenze ed imprevisti.

Grazie per averlo condiviso, è una testimonianza in più che dimostra e conferma ancora una volta che quando meno ce lo aspettiamo tutto può andare storto ma per fortuna non ti è successo niente di grave, sicuramente anche grazie alla tua esperienza (suppongo sia molto abituato a fare escursioni) e al tuo sangue freddo (altri potrebbero essere andati nel pallone e conseguentemente potersi trovare ben peggio).

Per gli autobus si sa....anzi, non si sa!:ka:

Comunque è una cosa in più da ricordare e adesso poterci ridere sopra!

Certo che mi sarebbe piaciuto vedere qualche foto di quei posti (non delle tue disavventure)....ma magari tra una bestemmia e l'altra l'ultima cosa che pensavi era di fotografare! :rofl:
 
Scusa maduva, ma non è possibile che in una sola escursione te ne capitino così tante!

Alla faccia della nuovletta di Fantozzi...

P.S.: capisco che è romantico accendere il fuoco con l'acciarino, ma se si ha in programma farsi qualcosa di caldo, bisogna portarsi dietro anche un fornellino a gas...
 
Beh dai, diciamo che hai avuto qualche contrattempo :D
Capitano queste giornate cosi'..in fin dei conti e' andata bene che non ci sono stati grandi danni..l'importante e' che comunque ti sei goduto un giorno nella natura
 
S

Speleoalp

Guest
Scusa maduva, ma non è possibile che in una sola escursione te ne capitino così tante!

Alla faccia della nuovletta di Fantozzi...

P.S.: capisco che è romantico accendere il fuoco con l'acciarino, ma se si ha in programma farsi qualcosa di caldo, bisogna portarsi dietro anche un fornellino a gas...

Basterebbe non fissarsi con la moda dell'acciarino ;))
Sia organizzarsi per il fuoco o con un fornellino dovrebbe essere una buona idea... qualche è solo questione di gusti e filosofia ;)))

:biggrin:
 
Basterebbe non fissarsi con la moda dell'acciarino ;))
Sia organizzarsi per il fuoco o con un fornellino dovrebbe essere una buona idea... qualche è solo questione di gusti e filosofia ;)))

:biggrin:

Si, daccordo con voi, ma doveva appunto essere una giornata minimale, avevo pensato di portare il fornelletto ma poi mi son detto: "ma no, vediamo se riusciamo anche con tutta l'acqua che è venuta a fare un fuoco" insomma, era una curiosità scientifica...:biggrin: scherzi a parte, acciarino ed esche hanno fatto il loro dovere, era la legna umida a non volerne sapere! In situazioni di asciutto non ho mai avuto particolari problemi
 
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