- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale della Majella
Dati
Data: 3 ottobre 2011
Regione : Abruzzo
Località di partenza: rifugio Pomilio sulla Maielletta
Tempo di percorrenza: 12 ore
Chilometri: 26
Grado di difficoltà: EE+
Descrizione delle difficoltà: percorso lunghissimo e faticoso, alcuni tratti un po' esposti sulle creste delle Murelle
Periodo consigliato: sempre con terreno non innevato
Segnaletica: ottima e recente sul sentiero per monte Amaro, scarsa sulle creste ed in discesa dalle Murelle
Dislivello in salita: 1200 mt
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2793 mt
Accesso stradale: da Pretoro per la statale fino alla Maielletta
Descrizione
Per noi abruzzesi e' la Montagna Madre, ed osservandola specie al tramonto ricorda proprio la la gigantesca Maia che riposa, in realta' e' un massiccio dai molteplici volti a secondo da dove la si osservi.
Estesa da Nord a Sud per circa trenta chilometri, la Maiella è montagna vasta, aspra e selvaggia con dislivelli notevoli e scarse strutture di appoggio, ma sa essere introspettiva e spirituale come poche altre.
Preso da ghiacciai e cime alpine, l'ho un po' trascurata (manco da più di un anno), pero' almeno una volta l'anno salgo a monte Amaro ed in questa estate ottobrina mi ha regalato una giornata indimenticabile.
Arrivo al parcheggio del rifugio Pomilio mentre il sole sorge sull'Adriatico, gli orizzonti sono limpidi e sconfinati (nitidi i rilievi del promontorio del Gargano 200 km a SE).
L'accesso e' quello da Nord attraverso il Blockhaus.
Come quasi sempre sono solo e lo saro' per l'intera escursione .
La prima ora e mezza è di avvicinamento attraverso le modeste elevazioni che formano la Maielletta, ed è quindi di pura contemplazione dei panorami.
Nel Vallone dell'Orfento si odono inconfondibili i bramiti dei cervi nella stagione degli amori.
Una breve pausa al "fontanino" e subito comincia la salita più temuta della giornata quella che in un'ora e un quarto mi porta ai 2676 mt del monte Focalone, nel cuore del massiccio.
E' una salita molto ripida e costante, (noi le chiamiamo impettate), che se presa troppo forte può spezzare fiato e gambe, ma non ho fretta ed ho deciso di gestirmi al meglio perchè il giro sara' molto lungo, ed infatti arrivo su in ottime condizioni (sara' merito anche del monte Bianco?).
Sono le 10,00 in cima al Focalone non si vedono nuvole a 360°, e stranamente non c'e' un filo di vento mentre ad SO appare la cupola rossa del bivacco in cima a Monte Amaro.
Mi avvio verso il primo portone, sella che unisce monte Focalone a cima Pomilio e divide il vallone dell'Orfento dalla valle delle Mandrelle, poi il secondo da cima Pomilio a monte Rotondo da dove si domina la valle Cannella (sentiero che arriva da Fara San Martino) alla cui testata c'e' il rifugio Manzini del CFS.
Il terzo portone non lo si percorre tutto ma verso la meta' si sale su gradoni di roccia verso la cresta (attenzione ai rari segnali/paletti) e si sbuca su un pianoro erboso denominato cima dei Tre Portoni; da qui paletti ed omini indicano il sentiero che in circa mezz 'ora porta sulla seconda cima degli Appennini.
In questo punto vi possono essere problemi di orientamento in caso di nebbia, altrimenti si puo' anche procedere a vista.
La salita finale non e' ripida e poi si e' vicino alla meta...
Il panorama e' impressionante, praticamente sono nitide tutte le catene montuose dall' Umbria alla Campania, i paesi delle valli e le cittadine della costa adriatica, la conca del Fucino con il Velino da una prospettiva davvero insolita...
Su tutto però l'assoluta solitudine dei luoghi...
A domani per il resoconto sulle Murelle....
Data: 3 ottobre 2011
Regione : Abruzzo
Località di partenza: rifugio Pomilio sulla Maielletta
Tempo di percorrenza: 12 ore
Chilometri: 26
Grado di difficoltà: EE+
Descrizione delle difficoltà: percorso lunghissimo e faticoso, alcuni tratti un po' esposti sulle creste delle Murelle
Periodo consigliato: sempre con terreno non innevato
Segnaletica: ottima e recente sul sentiero per monte Amaro, scarsa sulle creste ed in discesa dalle Murelle
Dislivello in salita: 1200 mt
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2793 mt
Accesso stradale: da Pretoro per la statale fino alla Maielletta
Descrizione
Per noi abruzzesi e' la Montagna Madre, ed osservandola specie al tramonto ricorda proprio la la gigantesca Maia che riposa, in realta' e' un massiccio dai molteplici volti a secondo da dove la si osservi.
Estesa da Nord a Sud per circa trenta chilometri, la Maiella è montagna vasta, aspra e selvaggia con dislivelli notevoli e scarse strutture di appoggio, ma sa essere introspettiva e spirituale come poche altre.
Preso da ghiacciai e cime alpine, l'ho un po' trascurata (manco da più di un anno), pero' almeno una volta l'anno salgo a monte Amaro ed in questa estate ottobrina mi ha regalato una giornata indimenticabile.
Arrivo al parcheggio del rifugio Pomilio mentre il sole sorge sull'Adriatico, gli orizzonti sono limpidi e sconfinati (nitidi i rilievi del promontorio del Gargano 200 km a SE).
L'accesso e' quello da Nord attraverso il Blockhaus.
Come quasi sempre sono solo e lo saro' per l'intera escursione .
La prima ora e mezza è di avvicinamento attraverso le modeste elevazioni che formano la Maielletta, ed è quindi di pura contemplazione dei panorami.
Nel Vallone dell'Orfento si odono inconfondibili i bramiti dei cervi nella stagione degli amori.
Una breve pausa al "fontanino" e subito comincia la salita più temuta della giornata quella che in un'ora e un quarto mi porta ai 2676 mt del monte Focalone, nel cuore del massiccio.
E' una salita molto ripida e costante, (noi le chiamiamo impettate), che se presa troppo forte può spezzare fiato e gambe, ma non ho fretta ed ho deciso di gestirmi al meglio perchè il giro sara' molto lungo, ed infatti arrivo su in ottime condizioni (sara' merito anche del monte Bianco?).
Sono le 10,00 in cima al Focalone non si vedono nuvole a 360°, e stranamente non c'e' un filo di vento mentre ad SO appare la cupola rossa del bivacco in cima a Monte Amaro.
Mi avvio verso il primo portone, sella che unisce monte Focalone a cima Pomilio e divide il vallone dell'Orfento dalla valle delle Mandrelle, poi il secondo da cima Pomilio a monte Rotondo da dove si domina la valle Cannella (sentiero che arriva da Fara San Martino) alla cui testata c'e' il rifugio Manzini del CFS.
Il terzo portone non lo si percorre tutto ma verso la meta' si sale su gradoni di roccia verso la cresta (attenzione ai rari segnali/paletti) e si sbuca su un pianoro erboso denominato cima dei Tre Portoni; da qui paletti ed omini indicano il sentiero che in circa mezz 'ora porta sulla seconda cima degli Appennini.
In questo punto vi possono essere problemi di orientamento in caso di nebbia, altrimenti si puo' anche procedere a vista.
La salita finale non e' ripida e poi si e' vicino alla meta...
Il panorama e' impressionante, praticamente sono nitide tutte le catene montuose dall' Umbria alla Campania, i paesi delle valli e le cittadine della costa adriatica, la conca del Fucino con il Velino da una prospettiva davvero insolita...
Su tutto però l'assoluta solitudine dei luoghi...
A domani per il resoconto sulle Murelle....
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