Dati
Data:13/01/2018
Regione e provincia:Roma
Località di partenza:Manziana
Località di arrivo:Manziana
Tempo di percorrenza:5 / 6/ ore a seconda delle soste
Chilometri: 15 circa
Grado di difficoltà: Facile
Descrizione delle difficoltà: Nessuna, se non quelle dovute dalla vegetazione attorno alle rovine della stazione di posta
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: nullo
Dislivello in discesa: nullo
Quota massima:
Accesso stradale:Stazione di Manziana
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]
Descrizione
Itinerario ad anello che ha il pregio di essere raggiunto utilizzando il treno,ma anche volendo l'auto . Appena scesi alla stazione di Manziana,che è situata molto al di sotto del paese,vediamo di fronte in lontananza gli Archi di Boccalupo. E' questo l'acquedotto di Traiano che rifornisce tuttora le fontane di Villa Pamphili il Fontanone del Gianicolo e le due fontane di P.zza S.Pietro. Ci si dirige verso le arcate seguendo ad occhio le varie stradine. Giunti vicino alle enormi arcate a tre ordini si rimane meravigliati dall'imponenza dell'opera che colma i vari dislivelli per una altezza che mi pare minimo di trenta metri.Le foto non rendono la grandezza perchè non c'è modo di allontanarsi abbastanza per inquadrarle, ci vorrebbe come minimo un grandangolo da 20 mm e poi i vari fossi sono ingombri di vegetazione,ma vi assicuro che lo spettacolo è grandioso. Qui ho visto che ci sono dei segni bianchi e rossi che costeggiano le arcate ma non so dove portino...alla prossima. Passati sotto le arcate si incrocia Via Olmata dei Tre Cancelli.Questo punto può essere raggiunto volendo anche in auto abbreviando così il giro di un tre quattro chilometri.Per farlo bisogna,dopo essere passati accanto all'ospedale di Bracciano percorrere la discesa che costeggia la caserma fino alla curva a gomito a sinistra che sale verso Manziana ( salita che è una classica dei ciclisti della zona) non girare a sinistra ma proseguire dritti sempre più in fondo al bosco fino ad uno spiazzo a sinistra in cui si può parcheggiare.Poco avanti inizia a sinistra il sentiero che passa sotto le arcate. Tornando al nostro itinerario da quando si incrocia via Olmata dei tre cancelli se ne vedono di fronte invece solo due! Tra di loro inizia una tagliata molto suggestiva che conserva in più punti,come da foto,tracce di acciottolato e basoli romani. Dovrebbe essere un braccio della via Clodia o la Clodia stessa date le varie rovine imponenti che si incontrano. Dopo circa un chilometro un sentiero a sinistra largo ed erboso sale ad una collina con delle rovine. Si vede subito che sono state utilizzate delle fondazione ben più massicce ed antiche per alzare dei muri utilizzando materiale di risulta tipo tegole ecc. Alcuni dicono che questo fosse il sito di una antica comunità cristiana detta :"Ad pisces" da qui il nome Pisciarelli .Tornati al sentiero questo sale fino ad incontrare un grosso castagno con un V rossa dipinta o un altro castagno con un tronco caduto accanto come da foto. Qui bisogna voltare a destra e seguire la vaga traccia in discesa.Dopo circa cento metri si vede un albero con il rami ad Y ( foto) e girare a destra nel folto della boscaglia. Questo tratto è molto scomodo proprio da machete ed è difficile dare una indicazione.Comunque bisogna cercare di proseguire fino ad avvistare sulla sinistra della grandi rovine semisepolte dalla vegetazione.Questa era una grande stazione di posta a più piani con grandi arcate.Lo spettacolo vale veramente i fastidi per arrivarci e come al solito le foto non rendono il fascino misterioso di queste rovine. Tornati indietro sul sentiero principale si continua senza problemi fino ad un cancello in legno sulla sinistra sempre aperto che si può oltrepassare tranquillamente come mi hanno più volte assicurato persone della zona.Lungo la sterrata,Via della Fiora, affiorano ( anzi A fiorano) spesso tracce di basoli romani.Sulla sinistra poi in un vasto fossato si vedono dei grandi muri in rovina che non sono riuscito a sapere cosa siano. Si giunge infine ad un passaggio a livello con ai lati alcune lapidi a ricordo,credo,di un incidente ferroviario.Una lapide ricorda quattro persone morte tutte nello stesse giorno. Se si oltrepassa il passaggio a livello ( a sbarre sollevate e a semaforo verde !!) si torna rapidamente alla stazione con Via della Matrice.Se invece si volta a sinistra su una comoda sterrata sempre Olmata Tre Cancelli si torna allo spiazzo dove si è eventualmente parcheggiato oppure se a piedi si ripassa sotto le arcate e si risale a Manziana. Questo è soltanto uno dei molti itinerari interessanti che si possono combinare nella zona tutti molto ricchi di antichissime emergenze archeologiche e bellezze naturali.
Data:13/01/2018
Regione e provincia:Roma
Località di partenza:Manziana
Località di arrivo:Manziana
Tempo di percorrenza:5 / 6/ ore a seconda delle soste
Chilometri: 15 circa
Grado di difficoltà: Facile
Descrizione delle difficoltà: Nessuna, se non quelle dovute dalla vegetazione attorno alle rovine della stazione di posta
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: nullo
Dislivello in discesa: nullo
Quota massima:
Accesso stradale:Stazione di Manziana
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]
Descrizione
Itinerario ad anello che ha il pregio di essere raggiunto utilizzando il treno,ma anche volendo l'auto . Appena scesi alla stazione di Manziana,che è situata molto al di sotto del paese,vediamo di fronte in lontananza gli Archi di Boccalupo. E' questo l'acquedotto di Traiano che rifornisce tuttora le fontane di Villa Pamphili il Fontanone del Gianicolo e le due fontane di P.zza S.Pietro. Ci si dirige verso le arcate seguendo ad occhio le varie stradine. Giunti vicino alle enormi arcate a tre ordini si rimane meravigliati dall'imponenza dell'opera che colma i vari dislivelli per una altezza che mi pare minimo di trenta metri.Le foto non rendono la grandezza perchè non c'è modo di allontanarsi abbastanza per inquadrarle, ci vorrebbe come minimo un grandangolo da 20 mm e poi i vari fossi sono ingombri di vegetazione,ma vi assicuro che lo spettacolo è grandioso. Qui ho visto che ci sono dei segni bianchi e rossi che costeggiano le arcate ma non so dove portino...alla prossima. Passati sotto le arcate si incrocia Via Olmata dei Tre Cancelli.Questo punto può essere raggiunto volendo anche in auto abbreviando così il giro di un tre quattro chilometri.Per farlo bisogna,dopo essere passati accanto all'ospedale di Bracciano percorrere la discesa che costeggia la caserma fino alla curva a gomito a sinistra che sale verso Manziana ( salita che è una classica dei ciclisti della zona) non girare a sinistra ma proseguire dritti sempre più in fondo al bosco fino ad uno spiazzo a sinistra in cui si può parcheggiare.Poco avanti inizia a sinistra il sentiero che passa sotto le arcate. Tornando al nostro itinerario da quando si incrocia via Olmata dei tre cancelli se ne vedono di fronte invece solo due! Tra di loro inizia una tagliata molto suggestiva che conserva in più punti,come da foto,tracce di acciottolato e basoli romani. Dovrebbe essere un braccio della via Clodia o la Clodia stessa date le varie rovine imponenti che si incontrano. Dopo circa un chilometro un sentiero a sinistra largo ed erboso sale ad una collina con delle rovine. Si vede subito che sono state utilizzate delle fondazione ben più massicce ed antiche per alzare dei muri utilizzando materiale di risulta tipo tegole ecc. Alcuni dicono che questo fosse il sito di una antica comunità cristiana detta :"Ad pisces" da qui il nome Pisciarelli .Tornati al sentiero questo sale fino ad incontrare un grosso castagno con un V rossa dipinta o un altro castagno con un tronco caduto accanto come da foto. Qui bisogna voltare a destra e seguire la vaga traccia in discesa.Dopo circa cento metri si vede un albero con il rami ad Y ( foto) e girare a destra nel folto della boscaglia. Questo tratto è molto scomodo proprio da machete ed è difficile dare una indicazione.Comunque bisogna cercare di proseguire fino ad avvistare sulla sinistra della grandi rovine semisepolte dalla vegetazione.Questa era una grande stazione di posta a più piani con grandi arcate.Lo spettacolo vale veramente i fastidi per arrivarci e come al solito le foto non rendono il fascino misterioso di queste rovine. Tornati indietro sul sentiero principale si continua senza problemi fino ad un cancello in legno sulla sinistra sempre aperto che si può oltrepassare tranquillamente come mi hanno più volte assicurato persone della zona.Lungo la sterrata,Via della Fiora, affiorano ( anzi A fiorano) spesso tracce di basoli romani.Sulla sinistra poi in un vasto fossato si vedono dei grandi muri in rovina che non sono riuscito a sapere cosa siano. Si giunge infine ad un passaggio a livello con ai lati alcune lapidi a ricordo,credo,di un incidente ferroviario.Una lapide ricorda quattro persone morte tutte nello stesse giorno. Se si oltrepassa il passaggio a livello ( a sbarre sollevate e a semaforo verde !!) si torna rapidamente alla stazione con Via della Matrice.Se invece si volta a sinistra su una comoda sterrata sempre Olmata Tre Cancelli si torna allo spiazzo dove si è eventualmente parcheggiato oppure se a piedi si ripassa sotto le arcate e si risale a Manziana. Questo è soltanto uno dei molti itinerari interessanti che si possono combinare nella zona tutti molto ricchi di antichissime emergenze archeologiche e bellezze naturali.
Allegati
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