Buon anno a tutti, segnalo questa opportunità di combinare una vera traversata da una valle all'altra con le racchette da neve in Emilia Romagna, pernottando in rifugi aperti anche in inverno. Il tracciato corre su sentieri ben segnalati e stradine forestali, i dislivelli ragionevoli, il terreno sicuro in quasi tutte le condizioni di innevamento. Quindi alla portata di chi, possedendo un po' di fiato, e la capacità di muoversi autonomamente su terreno invernale non difficile ma solitario, ha voglia di farsi un bel giro immergendosi nell'Appennino invernale, senza grandi problemi di orientamento e muovendosi tra i 1000 e i 1800 metri. Il percorso va da Civago in Val Dolo a Ligonchio in Val d'Ozola, 25 chilometri circa e 1100 metri di dislivello, da dividere in più tappe. Punti di grande interesse sono l'antico Ospitale di San Leonardo, l'Abetina Reale con il complesso della Segheria (d'obbligo una lunga sosta davanti al monumentale camino), lo storico valico di Lama Lite, i mitici tramonti del rifugio Battisti, il Lago Bargetana gelato, la lunga discesa attraverso il bosco di Soraggio, ai piedi del Cusna. Divagazioni di varia intensità sono possibili, i più volenterosi possono salire sulla dorsale del Cusna, al Passo di Romecchio e in altri posti, secondo la propria preparazione e lo stato della neve. Volendo, da Ligonchio si può proseguire ancora verso Monteorsaro. I punti appoggio sono i rifugi Segheria, Battisti, e il rif. Aquila a Ligonchio e il rifugio Monteorsaro. Naturalmente in un giro itinerante di questo tipo si creerà la necessita di tornare al proprio mezzo di trasporto, ma ingegnandosi un po' è possibile e fa parte dell'avventura. (Foto: nei pressi di Lama Lite - arrivo al rif. Segheria)