un'improvvisa notte all'addiaccio

Non sembra, ma anche pianificare un'escursione di una giornata può presentare le sue complessità se si volessero fare le cose per bene e se non si fosse adeguatamente preparati.
Generalmente, chi si prepara ad un'escursione giornaliera si munisce di uno zaino di piccola capacità (daypack) dentro il quale ci mette il mangiare, da bere ed un cambio qualora ce ne fosse la necessità. Oltre a queste tre ci andranno anche cose come ad esempio la macchina fotografica, un cappellino, degli occhiali da sole e, se abbiamo la pelle delicata anche della crema solare con del burro di cacao per le labbra.
Siamo ancora nella zona turista per un giorno, e dentro ci metterei anche l'indispensabile coltello. Piccolo, grande, a serramanico o multiuso che sia è sempre un indispensabile compagno d'escursione che non deve abbandonarci mai.
Piuttosto, piccolo consiglio, se munito di fodero portiamolo fissato al fianco -se già in atteggiamento di escursione- con il fermo chiuso, se invece munito di anellino (piccolo serramanico o multiuso) agganciamolo tramite moschettone e cordino lungo quanto un nostro braccio ad un passante dei nostri pantaloni, così da garantirci di non poterlo perdere o dimenticare su di un sasso dopo averlo usato.
Dei fazzolettini di carta serviranno sia in caso di raffreddore ma anche in caso di funzioni corporali, e, se questi non vi bastano, esistono delle piccole confezioni di salviette imbevute le cui confezioni occupano poco spazio e pesano ancora meno.

Insomma la configurazione turista più o meno per caso non è nulla di che, ma se volessimo prevedere l'imprevisto, quello che rischierebbe se ci cogliesse impreparati di farci ricordare a lungo l'escursione, come dovremmo comportarci?

L'imprevisto più auspicabile è quello di dover passare la notte all'addiaccio, escludendo così la categoria infortuni...
Una notte all'addiaccio per chi, nello zainetto ha solo un cappellino e del burro cacao, potrebbe rivelarsi specialmente se si tratta di una persona ansiosa, un vero incubo. Ma noi qui vi daremo qualche dritta per affrontarla in tutta sicurezza e tranquillità.

Innanzitutto, nell'eventualità si presentasse questa possibilità, non insistete fino a buio pesto per trovare la strada di casa. Mettetevi l'anima in pace e cercate di approntare un campo minimale per trascorrere la notte. Ecco qui a seguire quello che vi servirà.

Dopo il coltello, la cosa più utile per un escursionista è il fuoco! Per accenderlo senza diventare matti consiglio un'esca pronta portata da casa ed un firesteel. Il tutto sta in un piccolo contenitore, o, se tenete il firesteel appeso al collo, in un contenitore (stagno) ancora più piccolo. Ecco a seguire alcuni consigli sul fuoco.

http://www.campobaseitalia.com/forum/viewtopic.php?f=27&t=20 Fuoco: Tecnica e uso del firesteel
http://www.campobaseitalia.com/forum/viewtopic.php?f=27&t=115 Fuoco: 10 consigli su come fare il fuoco

Dopo aver acceso il fuoco dobbiamo pensare a dormire tranquillamente.
Avremo allora bisogno di un riparo e di una coperta (in linea di massima ed a secondo delle stagioni).
Per questo consiglio di portare con voi un Poncho, che oltre a servirvi in caso di acquazzoni, sarà un utile tettoia minimale sotto la quale ripararsi per dormire. Come coperta invece sarà utilissimo portare con voi una coperta isotermica che altro non è se non quei teli argentati che si usano per stabilizzare gli infortunati. Costa poco e sta nel taschino di una camicia.

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Chi volesse esagerare potrebbe munirsi di un SOL Bivvy che altro non è se non un sacco a pelo con la stessa tecnologia della coperta isotermica. Questo in foto ce l'ho ed è veramente piccolo e leggero.

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Altro oggetto indispensabile per la notte è una lampadina, possibilmente frontale. Non stiamo qui a disquisire sui lumen, ma ritengo sia chiaro che una da 120 illuminerà meglio di una da 5 :) Consiglio di comprarne una buona se non ne avete senza però svenarvi con ipotetici modelli americani dalle mille funzionalità o terribili cinesate. La mia prima torcia è stata (e tutt'ora posseggo) una Fenix PD30 che mi serve da ben 12 anni!!!
Come frontale ho una Petzl che mi è costata un botto, ma semplicemente perchè è un modello di punta.

Considerando che stiamo accendendo il fuoco ci servirà della legna. La prassi prevede che non si taglino alberi vivi ma alberi morti detti anche "morti in piedi" o si raccolga legna da terra considerando però che potrebbe essere umida con tutto quello che ne segue.
Per il taglio consiglio un bel seghetto a serramanico, tagliatore instancabile, più sicuro dell'accetta e comunque molto leggero.
Quello in foto è un must.

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Per concludere, considerando che il nostro corpo produce calore se viene nutrito, delle barrette ipercaloriche da usarsi nelle emergenze concluderanno il nostro kit minimalissimo per affrontare una improvvisa notte all'addiaccio.
 
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ottimo :)

premesso che mi sto facendo un kit per notti volutamente all'addiaccio con davanti una canna da pesca :D , quindi non ho necessita' estreme e non saro' in panico o in pericolo, mi hai fornito ottimi spunti :)
 
Praticamente è quasi tutto quello che posseggo io (tranne il bivy), anche se di marche e modelli diversi, e che tengo in uno zaino in macchina da quando mi è venuta 'sta "fissa"... :wall:

Sì "fissa", perché a meno che non me le vada io a cercare andando in campagna o in montagna di notte a fare foto, cosa cavolo vuoi che mi succeda facendo il pendolare sull'autostrada tra Sesto e Lucca...

Posso forse rischiare di rimanere bloccato sull'autostrada d'inverno con la neve, come è successo qualche anno fa agli sfortunati che si trovavano sull'A1 nei pressi di Arezzo (se non ricordo male), perché uno o più tir erano andati di traverso e bloccavano il passaggio! Ma per il resto...
 
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S

Speleoalp

Guest
Cavoli... adesso mi sento un turista della natura ;)) ... in quanto quello che é ritenuto il materiale per le emergenze è solitamente già superiore a quello che porto per fare delle uscite di più giorni, ahah (in tutta sicurezza però).

Io consiglio sempre di avere un minimo di medicinali (oltre a quelli specifici in caso di problemi personali) o conoscere le erbe della zona per risolvere dei problemi salutari di base... tipo Mal di Testa forte, Diarrea, ecc che anche solo per una notte in una situazione particolare potrebbero essere "disastrosi" psicologicamente.

Bella discussione ;)
 
I farmaci per il mal di testa, purtroppo, li uso anche troppo: soffro di cervicale (anche stamani!) e ogni tanto bisogna che mi prenda qualcosa, altrimenti non riesco a fare niente. Mi parte piano piano, poi durante il corso della giornata mi aumenta fino a che mi fa male tutta la testa e mi si socchiudono persino gli occhi dal dolore... Ad esempio stamani sto resistendo, ma se non mi passa sono costretto a pigliare un Aulin, anche se è veleno!

Ecco, grazie Luca, il farmaco antidiarrea mi manca, ma io basta che mi porti dietro dei fermenti lattici e mi passa tutto: sono una di quelle persone che con l'assunzione di essi si blocca invece di essere regolarizzata. Invece finisco come se piovesse le salviettine umidificate, perché ogni tanto mi capita di fermarmi a farla negli autogrill! Ma basta parlare di m... :rofl:

Mi manca invece la conoscenza per quanto riguarda le piante medicinali... Grave mancanza!
 
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Trovo la discussione interessante, oltretutto non è poi così difficile dover/poter passare la notte all'addiaccio, ad esempio giusto ieri ho rischiato di farmi una bella dormita nel bosco con la mia compagna.

Proprio basandomi sulle mie esperienze personali, essendomi trovato in varie situazioni "critiche" (non tanto per i pericoli in sé ma per la percezione che chi era con me aveva della situazione) assieme ad altre persone, mi sono reso conto che al di là dell'attrezzatura che uno può avere con sé, e che -sembra scontato ma non lo è- deve saper utilizzare, il fattore psicologico è davvero una delle cose fondamentali.
Come dicevo ieri stavamo per rimanere nel bosco, eravamo in alto in una zona poco o nulla frequentata dall'animale uomo e stava arrivando un temporale. Ero abbastanza attrezzato e li ci son molte balme, quindi ero tranquillo, e lo era anche al mia compagna, abbiamo deciso di scendere il più possibile seguendo un sentiero che ad un certo punto è semplicemente sparito, ho quindi optato per trovare e seguire il fiume che sapevamo portarci proprio su una strada e così abbiamo fatto, abbiamo affrontato tratti abbastanza impegnativi ma in rilassatezza e siamo pure arrivati alla strada (e alla macchina) prendendo solo qualche goccia di temporale.
Qualche mese fa invece con mio fratello e la sua compagna per recuperare un sentiero interrotto da una frana abbiamo deviato -su scelta loro- attraverso il bosco; ad un certo punto in una situazione piuttosto tranquilla lei è andata in crisi di panico, con tanto di pianto. C'è voluto il suo tempo per tranquillizzarla, l'ho dovuta imbragare con la corda e riportare sul sentiero che non era poi così distante.
Mi sono aiutato con gli esempi per sottolineare che la componente psicologica ha una discreta importanza. Perdere la calma può voler dire prendere decisioni avventate con risultati potenzialmente dannosi, e avere con sé tutto il materiale del mondo in quelsto caso servirebbe a poco, poi personalmente preferisco ovviamente avere con me tutto ciò che ritengo utile per affrontare in comodità sia l'escursione che un'eventuale permanenza nel bosco, non sono proprio un maniaco del minimale :). La dimestichezza con gli strumenti, la padronanza delle tecniche, l'abitudine a stare nel bosco ed imparare a muoversi in un certo ambiente è importantissimo, ma lo è anche un'adeguata preparazione psicologica, che in parte dipende dai fattori "tecnici" su citati, ma non solo.
 
due cose un pò ot

' in caso di funzioni corporali, e, se
questi non vi bastano, esistono
delle piccole confezioni di salviette
imbevute'
l'uso di questi prodotti è deprecabile perché poco o per nulla biodegradabili, finché si usano per detergersi uno li porta a casa, per le funzioni corporali rischiano di restare in natura.

@ pegasus2000: l'aulin è vietato in molti paesi e da noi l'uso è sconsigliato.
sarebbe meglio chiedessi al tuo medico un medicinale alternativo, ce ne sono e sono più efficaci e con meno o nulli effetti collaterali.
 
ovviamente, a questo punto specifico, trattandosi di un'escursione giornaliera ed essendo improntata più che altro all'insegna della scampagnata, mi sono voluto mantenere su un basso profilo.
di materiale, anche piccolo e leggero (come fischietto, cordino ecc.) ce ne sarebbe da mettere nello zaino :)
 
l'uso di questi prodotti è deprecabile perché poco o per nulla biodegradabili, finché si usano per detergersi uno li porta a casa, per le funzioni corporali rischiano di restare in natura.

@ pegasus2000: l'aulin è vietato in molti paesi e da noi l'uso è sconsigliato.
sarebbe meglio chiedessi al tuo medico un medicinale alternativo, ce ne sono e sono più efficaci e con meno o nulli effetti collaterali.

Io uso quelle che sono (che dovrebbero essere da quello che c'è scritto sopra!) totalmente biodegradabili.

Sì, lo so che l'Aulin fa male (infatti ho scritto veleno), ma è l'unica cosa che mi fa presto e bene. Prendendo un Oki, un Moment o simili è come se assumessi acqua fresca! Cerco di moderarne comunque l'uso...
 
S

Speleoalp

Guest
Penso che il minimo materiale d'emergenza sia utilissimo, ma almeno per quanto mi riguarda, sono convinto che la differenza principale per non sentirsi a disagio, essere ansiosi, ecc sia quella di interessarsi a tutto ciò che comporterebbe la vita in natura... quasi senza nulla. Usando solo quello che si trova in natura e abituandosi a viverla in quella maniera.

Poi ovvio, se posso portarmi l'accendino, l'acciarino, fiammiferi... lo si fà senza aspettarsi di riuscire a farlo con i legnetti, ma sapere di averlo già fatto... secondo me rende più sicuri.

Se posso portarmi un mini bivy-bag, lo faccio, ma sapere di aver già realizzato ed usato seriamente rifugi con del materiale natura trovato in loco... secondo me rende più sicuri.

E così via... non so se riesco a spiegare quello che intendo... che non è assolutamente intenso nello snobbare gli oggetti di cui si è parlato, per evitare questa incomprensione.
 
Secondo me per notte all'addiaccio imprevista ci sono un po' troppi accessori. Nel senso che tutto può aiutare ma portarsi il segaccio, il bivvy ecc... è anche troppo per un'uscita media.
Secondo me per non rischiare di trovarsi davvero in una brutta situazione (che comunque non è frequente), come set "base" sono sufficienti: coltello, accendino, coperta di emergenza e kit medico (mettiamoci anche torcia tascabile che non guasta di certo).
Il resto (IMHO) sono tutti accessori più per la nostra fissa di essere sempre pronti a tutto, in ottica "The Walking Dead".
Per spiegarmi...l'acciarino è un bel giocattolo ma quando l'accendino fa il suo dovere nel 90% dei casi, perché complicarsi la vita? (chiaro a meno che non sei in amazzonia o antardite, ma li sarebbe complicato uguale).
Chiaro che tutto dipende anche dal tempo, ma di sicuro se è agosto e c'è bel tempo non mi porto via il poncho e se è inverno con la neve non vado via in bermuda.
 
S

Speleoalp

Guest
Dipende anche tutto da come uno vede le cose.... per esempio questa distinzione che si fa sempre tra accendino e acciarino, quasi accusando quelli che portano l'acciarino di essere dei fanatici di programmi tv, militareschi, ecc... o idioti che cercando più casini, non la capisco o comunque non la vedo in questa maniera assolutistica. Non è personale...l'ho presa al balzo ;)

Come se io dico che ci porta l'accendino lo fa solo perché è un fumatore, fissato con quello.

Personalmente gli accendini non mi piacciono, preferisco l'acciarino... per una questione mia personale (senza legami TV, Militari o di voler faticare).... non mi fa differenza.

Per il resto, trovo che non sia esagerato, a parte il segaccio e un coltello che non sia simile ad un Victorinox che forse sono più specifici... penso che sia del tutto normale per una persona prudente e che và di prevenzione.

Poi per il discorso... "essere sempre pronti a tutto", io la ritengo una dote, una cosa bella e matura ;) Mentre uscire dando per scontato che "tanto a me non capita nulla" oppure "tanto chiamo il soccorso", ecco questo mi preoccupa di più.

Ripeto, sono mie visioni personali e nulla è inteso come assolutistico, ecc....
 
S

Speleoalp

Guest
Certo, ci mancherebbe... era proprio nel senso... penso che chiunque pratichi delle attività in luoghi "potenzialmente" discosti e impervi abbia solo un ritorno positivo a farsi qualche pernotto in natura "semi-organizzato" in base al materiale come lo hai elencato o semplicemente con quello che ognuno si porta dietro solitamente nelle diverse tipologie d'uscita, in base a se stesso.

Così che se un giorno capita di doversi fermare per la notte, per un qualsiasi motivo non invalidante fisicamente, non sarà la prima volta... ma sa già`, più o meno, come affrontare la situazione, cosa lo aspetta e la sua reazione ;)))
 
Rimanendo sull'argomento fuoco, tempo fa ho acquistato questo lanciafiamm... pardon accendino: ;)

http://www.amazon.it/gp/product/B00I1ILNW2?psc=1&redirect=true&ref_=oh_aui_detailpage_o01_s00

Dice bene PocoFerrato che un accendino va bene nel 90% (io direi anche 99%) dei casi. Ma se proprio quel giorno finisse il gas? Ecco che entra in gioco l'acciarino (che io non ho mai usato per adesso!), altrimenti se capita di morire di freddo si potrebbero usare i legnetti o i sassi come facevano i nostri progenitori. Chi è capace? Io no!

Io comunque non l'ho messo nello zaino e non ce lo metto neanche le poche (ora diventate pochissime! :wall:) volte che vado in giro la sera. Ah, per inciso, sto cercando per mari e per monti i fiammiferi antivento ma non riesco a trovarli. Avevo adocchiato quelli della UCO con il relativo contenitore impermiabile, ma adesso li fanno pagare uno sproposito, incredibile ma vero anche su Amazon!
 
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Avventurosamente guadagna dagli acquisti idonei dei prodotti linkati.

Poi ovvio, se posso portarmi l'accendino, l'acciarino, fiammiferi... lo si fà senza aspettarsi di riuscire a farlo con i legnetti, ma sapere di averlo già fatto... secondo me rende più sicuri.

Infatti. Le competenze aiutano a vivere le situazioni in maniera più serena.

Secondo me per non rischiare di trovarsi davvero in una brutta situazione (che comunque non è frequente), come set "base" sono sufficienti: coltello, accendino, coperta di emergenza e kit medico (mettiamoci anche torcia tascabile che non guasta di certo).

si, certo. Comunque se si tratta di ambiente montano qualcosa che pari la pioggia ci deve sempre essere, qui cambia il tempo velocemente. Idem qualcosa che possa essere utile ad accendere il fuoco anche in caso sia bagnato

Per spiegarmi...l'acciarino è un bel giocattolo ma quando l'accendino fa il suo dovere nel 90% dei casi, perché complicarsi la vita?

L'accendino è comodissimo e chi non lo usa per accendere il fuoco? Però da bagnato non funziona, l'acciarino si, e per quel che pesa è un comporto utile. Una volta durante un guado di un fiume mi son dimenticato l'accendino nella tasca laterale dei pantaloni e avendo valutato male la profondità massima del corso d'acqua (la Dora, per la cronaca) si è bagnato. Dopo ovviamente scintille zero, fortuna che c'era l'acciarino! Quindi non lo bollerei proprio come un giocattolo. Poi ovviamente nel caso di suo utilizzo se non si sanno approntare le esche e non ci prepariamo prima il combustibile adatto...arrivederci, è inutile, ma questo rientra sempre nell'ambito delle conoscenze tecniche.

Riguardo all'escursionista di giornata dummie ho l'idea che il fattore più determinante sia proprio la psicologia e l'approccio con l'ambiente circostante.
 
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