ciao dico la mia che poi è un riassunto di molte cose corrette già dette negli altri interventi. Survival per me è solo uno stato mentale. Ovvero "ce la posso fare" in una situazione anomala, anche semplicemente anomala rispetto alla nostra routine e che ci può mettere in crisi, ed in determinati casi farci soccombere. E ciò può accadere in situazioni nelle quali altri non soccomberebbero. Ho un pò più di esperienza in sport ove l'adrenalina comanda e va dominata, e situazioni di stress mentale che affronto nel mio lavoro con clienti, ed alla fine la soluzione è sempre la stessa. L'esercizio. Provare, mettersi alla prova, anche divertendosi, ma allenare la nostra mente che "l'alieno" non è necessariamente nemico. A mio modesto parere la preparazione fisica viene dopo quella mentale, perchè anche il miglior atleta dopo 10 minuti di pulsazioni a 140 andrà in stress fisico. Detto questo il "survival" da noi può essere una necessità ed anche un sano divertimento, se ci fa venire la voglia di sperimentarci, anche semplicemente dormendo da soli nel bosco, che è una paura non facile da superare, in un mondo che ci ha abituati all'assistenzialismo. Detto questo, concordo con JackRyan che potrebbe anche essere una disciplina sportiva, con regole e prove da superare, molto divertente ed un pò meno fisica di gare come la Spartan Race; più accessibile, con una buona parte di tecnica e stato mentale, che farebbe avvicinare molti giovani. Un bello sport, inteso come tale. Con l'apporto di moltissimi di voi e della loro esperienza. Tornando alla rivista, che è anche "reportage", anche se sono un pò di parte, non credo voglia innovare in nulla, quanto piuttosto divulgare ed approfondire. Non tutti sono in grado di trovare ed approfondire sul web, e magari amano leggere, scoprire spunti che poi approfondiranno, trovare idee ( che la maggioranza di voi consce ad altri no) ed apprendere anche tecniche assolutamente di base ma che, per dirla filosoficamente, non sappiamo di non sapere. Credo che questo sia il compito della carta stampata e sono sicuro che l'editore apprezzerà consigli, richieste e spunti di approfondimento. E magari, a me l'idea divertirebbe, pensare in futuro ad organizzare una "gara" in tal senso, con lo scopo del puro divertimento. E lì, lì si, si vedrebbe chi tra i tanti esperti, esperto lo è davvero tanto da giustificare i soldi che chiede per i corsi; sto parlando di professionisti. Nessun giudizio, ma selezione naturale
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere il mio sproloquio.