Utilizzo della bussola

Ciao a tutti..sono nuovo del furum...sono un camminatore appassionato di botanica
non ho mai utilizzato la bussola in vita mia, pero avrei un chiarimento da chiedervi

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spero che l'immagine sia abbastanza chiara
io dal mio punto di partenza trovo la direzione che voglio seguire, quindi la bussola e tarata su un angolo di azimut che mi esce da posizionamento sulla cartina
ma dopo un po che cammino sulla retta della mia direzione, visto che il nord e sempre nella stessa direzione mentre io mi sono spostato ad avere lo stesso azimut di partenza??? e quindi a seguire correttamente la direzione???
qualcuno riesce a spiegarmi sta cosa??
non ridete mi raccomando,e la prima volta che prendo in mano una bussola

Grazie mille a tutti
 
Prima che ti cambi in modo la posizione dell'angolo ddvi camminare ore, per quello han inventato le prismatiche, cioé bussole dove una lente ingrandisce il piattino dove é situato l'ago onde poter vedere anche il mezzo grado o persino meno alcune.
E per quello le bussole non sono tutte uguali (tralasciando le varie funzioni che di solito vengon buttate sulla bussola).
Quindi semplicemente a intervalli regolari di camminata o in caso di dubbio o quando ti fermi un secondo, butti un occhio alla bussola e alla mappa e correggi la rotta.
 
Giustamente si, varia di qualche grado o meno, a seconda della latitudine, altezza, etc, piú vicini al polo il diametro é inferiore quindi cambia piú velocemente, piú verso l'equatore piú lentamente.
Immagina l'equatore come una ruota a raggi, piú diminuisce il diametro, minore é la distanza tra i raggi. I raggi sono le latitudini.
Quindi giustamente piú ti avvicini al punto zero (nord magnetico), piú bisogna controllare la rotta.
 
Il ragionamento è concettualmente giusto ma insignificante a livello pratico se ciò avviene alle nostre latitudini e per distanze percorribili umanamente a piedi nell'arco di una giornata.

E' molto più probabile una deriva della direzione per l'impossibilità di seguire, sempre, una "retta" che lo spostamento del Nord magnetico, da quì la necessità di fare il "punto" più volte durante un tragitto.

Ciao :si:, Gianluca
 
un meccanismo molto utile se si naviga, ma decisamente poco in un ambiente dove i punti di riferimento sono l'elemento più importante. comunque, dal punto di vista teorico, ci può stare
 
Quoto @znnglc e aggiungo: per non fare errori, una volta impostato l'azimuth (angolo) del proprio itinerario, è opportuno controllare molto spesso la direzione e prendere riferimenti fissi sul terreno e, raggiunto ogni riferimento, rifare il punto e la direzione. In questo, come dice Gianluca, è probabile che limiti al minimo l'errore "umano" dato dalla dififficoltà sul terreno impari di seguire una linea retta.
Ne consegue che, se per molto tempo non controlli la bussola e nel camminare non riesci a seguire la direzione corretta, se rifai il punto ti accorgi che il tuo punto di arrivo non è più allo stesso angolo, per cui devi rifare il calcolo con il goniometro e reimpostarlo.
Nelle nostre zone, un errore di pochi millesimi di angolo non comportano il non arrivare, data l'altissima antropicità e frequente urbanizzazione, ma può capitare che se l'errore deriva dal mancato controllo frequente dell'azimuth e se si trova una dorsale, si fa presto ad imboccare una valle piuttosto che un'altra, e allora può essere un problema...
Oppure, se incontri ostacoli insormontabili sul cammino (canalone impervio, specchio d'acqua, etc.) esistono tecniche di navigazione specifiche per sormontare l'ostacolo e, dopo, riprendere la navigazione con l'azimuth iniziale.
 
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