Escursione Val Grande - Pedum

Parchi del Piemonte
  1. Parco Nazionale della Val Grande
Dati

Data:26/10/2017
Regione e provincia: Piemonte , Verbano-Cusio-Ossola
Località di partenza: Malesco - loc. Fondo Li Gabbi
Chilometri: circa 16,5 km A/R
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: punti esposti sulla cresta protetti da catena, passaggio di I° nell'ultimo pezzo
Periodo consigliato: autunno
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 1650m
Quota massima: la cima è 2111 metri, il punto massimo di elevazione è qualche metro in più sulla cresta



Descrizione

quest'anno in primavera sono andato a fare una piacevole gitarola in Val Grande, Cima Sasso QUI

dalla cima avevo visto questa bellezza, il Pedum

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immediatamente ho capito che quella doveva essere la mia prossima meta, maestoso, irto e feroce :)




la salita al Pedum non è difficoltosa, il sentiero è segnato bene e in questa stagione non ci sono problemi con la vegetazione, è tutto ben visibile

è il dislivello accumulato che grava, difatti ha degli importanti saliscendi che portano il dislivello effettivo di 850 metri a più di 1600, l'avvicinamento all'attacco della via finale è tutta in discesa, si scende di oltre 200 metri per poi risalirli alla cima, questi poi bisognerà recuperarli al ritorno

gita che consiglierei di fare in questo periodo, il versante di salita è a nord e la neve rimane fino all'inizio dell'estate, essendoci dei punti un pò esposti da fare su placche e rocce sarebbe meglio evitare il bagnato

il Pedum si erge in mezzo alla Val Grande, è un ottimo punto di osservazione di tutto il territorio, non a caso ne è il simbolo. la parete a sud -quella fotografata qui sopra- è per alpinisti esperti, occorrono chiodi e corde; quella a nord appena la si vede ci si domanda se non era meglio stare a casa, poi però più ci si avvicina più si addolcisce, le difficoltà sono minime (comunque EE).
c'è un passaggio ostico dove occorre disarrampicare proprio prima del canale finale, lo si affronta dritto per dritto cercando appigli e appoggi oppure io l'ho preso tutto a sinistra esponendomi parecchio ma è tutto molto appoggiato, eventualmente una corda utilizzata come corrimano da qualche sicurezza in più; al ritorno invece è facile da arrampicare.

si parcheggia la macchina in località Fondo Li Gabbi, l'escursione incomincia in un enorme pratone adibito a pascolo, si va dritti verso il fondo della vallata intercettando i bolli rossi e da qui il sentiero che porta alla prima tappa, le fornaci. da lì si sale su antica mulattiera lastricata che porta agli alpeggi superiori, per poi incominciare su sentiero la parte più bella e panoramica dell'escursione

un saluto al signore di 80 anni!! e socio che mi hanno raggiunto!! e coi quali ho condiviso parte della salita :)


foto!


il percorso, con la vetta si giunge in centro alla Val Grande
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la mia uscita incomincia un pò dopo l'alba, io abitando leggermente fuori mano devo mettere la sveglia alle 4 di mattina
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le fornaci, dove trasformavano il calcare in calce viva
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una buona fontana sostiene il cammino del pellegrino
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il sentiero, anzi, la grandiosa opera che porta al primo alpeggio, qui il percorso si impenna un pò
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essendo un versante a nord sono tanti i punti che rimangono ghiacciati fino a stagione inoltrata, han pensato bene di mettere delle corde nelle parti più scivolose
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a circa 1790 si incrocia l'alpe Cortenuovo, da lì i cartelli indicano la giusta direzione
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e dopo 10 minuti si giunge all'alpe Scaredi, qui troviamo il bivacco e una buona fontana fresca
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occorre risalire il pendio che porterà alla bocchetta di Scaredi
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qualcuno ha pensato bene di sistemare lungo il percorso anche un laghetto, il lago Marmo
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arrivato alla bocchetta di Scaredi a sinistra si erge cima Laurasca..
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..sotto si vede l'ape Omonima..
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..a destra la corona di ghina e parte della cresta/dorsale che bisognerà percorrere
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in certi tratti l'esposizione non è proprio da sottovalutare
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difatti hanno messo catene, quando ci sono andato io non servivano ma con terreno ghiacciato sono indispensabili
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anche la dorsale è attrezzata con un corrimano
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la cresta appena fatta, è lunga circa 1 chilometro e mezzo, molto panoramica
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a sinistra si incomincia ad intravedere alla bocchetta di Campo il bivacco
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e sulla destra finalmente spunta dal basso il Pedum, la mia meta. quello che si vede è il versante di salita
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dalla cresta occorre scendere fino alla bocchetta, da lì parte un sentiero marcato che scende ulteriormente fino a raggiungere l'attacco della via.
praticamente da qui si scenderanno 230 metri di dislivello per risalirne 200 fino alla vetta (che non è il punto più elevato del percorso)
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un intaglio scalinato nella roccia
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il bivacco alla bocchetta di Campo ha una forma particolare, sembrava una costruzione irreale. all'interno c'è tutto, dalla stufa con la legna già tagliata all'acqua "potabilizzata".
dicono che una fonte d'acqua sia appena sotto, effettivamente si vedeva un piccolo rivolo scendere a valle.
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maestoso il Pedum. da qui ho contato 433,6 camosci
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dal bivacco occorre scendere allegramente di un centinaio di metri per raggiungere l'attacco della meta, ometti aiutano nell'orientamento
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ghiaccio a fine ottobre a 2000 metri, e fa pure caldo!
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il Pedum non fa più molta paura da questa prospettiva
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il sentiero è ben segnato dai passaggi e dai numerosi ometti
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il punto ostico della gita, un passaggio di I° un pò esposto da fare prima in discesa
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superato il passo occorre affrontare un canalino detritico per arrivare lassù alla bocchetta, occorre fare attenzione a non scaricare nulla in testa alle eventuali altre persone
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l'intaglio alla fine, a destra c'è la cima
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questo è il pendio finale, già si scorgono gli ometti
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ometti di vetta
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hip hip hurrà :)
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la bocchetta di campo, si scorge a sinistra la dorsale/cresta percorsa dalla bocchetta di Scaredi
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zoom su La Piana
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in primo piano il monte Leone, è una F di 1500 metri d+, possiamo anche permettercelo un giorno. a sinistra i breithorn
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la cresta del taschhorn, questa me la posso permettere un pò di meno, un'AD a quasi 4500 metri
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il gruppo del Rosa, sono abituato a vederlo dall'altra parte
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quel missile è il finsteraarhorn credo
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cima Sasso
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i Corni di Nibbio
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valli e vallette nella Val Grande
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il ritorno me lo faccio con calma a fare foto e finalmente mangiare un boccone a Scaredi
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per poi finire la giornata con il fresco dell'ombra sul pratone
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bella, che dire di più, fatela!

:)
 
Dati

Data:26/10/2017
Regione e provincia: Piemonte , Verbano-Cusio-Ossola
Località di partenza: Malesco - loc. Fondo Li Gabbi
Chilometri: circa 16,5 km A/R
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: punti esposti sulla cresta protetti da catena, passaggio di I° nell'ultimo pezzo
Periodo consigliato: autunno
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 1650m
Quota massima: la cima è 2111 metri, il punto massimo di elevazione è qualche metro in più sulla cresta



Descrizione

quest'anno in primavera sono andato a fare una piacevole gitarola in Val Grande, Cima Sasso QUI

dalla cima avevo visto questa bellezza, il Pedum

Vedi l'allegato 163240

immediatamente ho capito che quella doveva essere la mia prossima meta, maestoso, irto e feroce :)




la salita al Pedum non è difficoltosa, il sentiero è segnato bene e in questa stagione non ci sono problemi con la vegetazione, è tutto ben visibile

è il dislivello accumulato che grava, difatti ha degli importanti saliscendi che portano il dislivello effettivo di 850 metri a più di 1600, l'avvicinamento all'attacco della via finale è tutta in discesa, si scende di oltre 200 metri per poi risalirli alla cima, questi poi bisognerà recuperarli al ritorno

gita che consiglierei di fare in questo periodo, il versante di salita è a nord e la neve rimane fino all'inizio dell'estate, essendoci dei punti un pò esposti da fare su placche e rocce sarebbe meglio evitare il bagnato

il Pedum si erge in mezzo alla Val Grande, è un ottimo punto di osservazione di tutto il territorio, non a caso ne è il simbolo. la parete a sud -quella fotografata qui sopra- è per alpinisti esperti, occorrono chiodi e corde; quella a nord appena la si vede ci si domanda se non era meglio stare a casa, poi però più ci si avvicina più si addolcisce, le difficoltà sono minime (comunque EE).
c'è un passaggio ostico dove occorre disarrampicare proprio prima del canale finale, lo si affronta dritto per dritto cercando appigli e appoggi oppure io l'ho preso tutto a sinistra esponendomi parecchio ma è tutto molto appoggiato, eventualmente una corda utilizzata come corrimano da qualche sicurezza in più; al ritorno invece è facile da arrampicare.

si parcheggia la macchina in località Fondo Li Gabbi, l'escursione incomincia in un enorme pratone adibito a pascolo, si va dritti verso il fondo della vallata intercettando i bolli rossi e da qui il sentiero che porta alla prima tappa, le fornaci. da lì si sale su antica mulattiera lastricata che porta agli alpeggi superiori, per poi incominciare su sentiero la parte più bella e panoramica dell'escursione

un saluto al signore di 80 anni!! e socio che mi hanno raggiunto!! e coi quali ho condiviso parte della salita :)


foto!


il percorso, con la vetta si giunge in centro alla Val Grande
Vedi l'allegato 163259


la mia uscita incomincia un pò dopo l'alba, io abitando leggermente fuori mano devo mettere la sveglia alle 4 di mattina
Vedi l'allegato 163298

le fornaci, dove trasformavano il calcare in calce viva
Vedi l'allegato 163299

una buona fontana sostiene il cammino del pellegrino
Vedi l'allegato 163300

il sentiero, anzi, la grandiosa opera che porta al primo alpeggio, qui il percorso si impenna un pò
Vedi l'allegato 163301

essendo un versante a nord sono tanti i punti che rimangono ghiacciati fino a stagione inoltrata, han pensato bene di mettere delle corde nelle parti più scivolose
Vedi l'allegato 163302

a circa 1790 si incrocia l'alpe Cortenuovo, da lì i cartelli indicano la giusta direzione
Vedi l'allegato 163303

e dopo 10 minuti si giunge all'alpe Scaredi, qui troviamo il bivacco e una buona fontana fresca
Vedi l'allegato 163304

occorre risalire il pendio che porterà alla bocchetta di Scaredi
Vedi l'allegato 163305

qualcuno ha pensato bene di sistemare lungo il percorso anche un laghetto, il lago Marmo Vedi l'allegato 163306

arrivato alla bocchetta di Scaredi a sinistra si erge cima Laurasca..
Vedi l'allegato 163307

..sotto si vede l'ape Omonima..
Vedi l'allegato 163308

..a destra la corona di ghina e parte della cresta/dorsale che bisognerà percorrere
Vedi l'allegato 163309

in certi tratti l'esposizione non è proprio da sottovalutare
Vedi l'allegato 163310

difatti hanno messo catene, quando ci sono andato io non servivano ma con terreno ghiacciato sono indispensabili
Vedi l'allegato 163311

anche la dorsale è attrezzata con un corrimano
Vedi l'allegato 163312

la cresta appena fatta, è lunga circa 1 chilometro e mezzo, molto panoramica
Vedi l'allegato 163313

a sinistra si incomincia ad intravedere alla bocchetta di Campo il bivacco
Vedi l'allegato 163314

e sulla destra finalmente spunta dal basso il Pedum, la mia meta. quello che si vede è il versante di salita
Vedi l'allegato 163315

dalla cresta occorre scendere fino alla bocchetta, da lì parte un sentiero marcato che scende ulteriormente fino a raggiungere l'attacco della via.
praticamente da qui si scenderanno 230 metri di dislivello per risalirne 200 fino alla vetta (che non è il punto più elevato del percorso)
Vedi l'allegato 163316

un intaglio scalinato nella roccia
Vedi l'allegato 163317

il bivacco alla bocchetta di Campo ha una forma particolare, sembrava una costruzione irreale. all'interno c'è tutto, dalla stufa con la legna già tagliata all'acqua "potabilizzata".
dicono che una fonte d'acqua sia appena sotto, effettivamente si vedeva un piccolo rivolo scendere a valle.
Vedi l'allegato 163318

maestoso il Pedum. da qui ho contato 433,6 camosci
Vedi l'allegato 163319

dal bivacco occorre scendere allegramente di un centinaio di metri per raggiungere l'attacco della meta, ometti aiutano nell'orientamento
Vedi l'allegato 163320

ghiaccio a fine ottobre a 2000 metri, e fa pure caldo!
Vedi l'allegato 163321

il Pedum non fa più molta paura da questa prospettiva
Vedi l'allegato 163322

il sentiero è ben segnato dai passaggi e dai numerosi ometti
Vedi l'allegato 163323

il punto ostico della gita, un passaggio di I° un pò esposto da fare prima in discesa
Vedi l'allegato 163324

superato il passo occorre affrontare un canalino detritico per arrivare lassù alla bocchetta, occorre fare attenzione a non scaricare nulla in testa alle eventuali altre persone
Vedi l'allegato 163325

l'intaglio alla fine, a destra c'è la cima
Vedi l'allegato 163326

questo è il pendio finale, già si scorgono gli ometti
Vedi l'allegato 163327

ometti di vetta
Vedi l'allegato 163328

hip hip hurrà :)
Vedi l'allegato 163329

la bocchetta di campo, si scorge a sinistra la dorsale/cresta percorsa dalla bocchetta di Scaredi
Vedi l'allegato 163330

zoom su La Piana
Vedi l'allegato 163331

in primo piano il monte Leone, è una F di 1500 metri d+, possiamo anche permettercelo un giorno. a sinistra i breithorn
Vedi l'allegato 163332

la cresta del taschhorn, questa me la posso permettere un pò di meno, un'AD a quasi 4500 metri
Vedi l'allegato 163333

il gruppo del Rosa, sono abituato a vederlo dall'altra parte
Vedi l'allegato 163334

quel missile è il finsteraarhorn credo
Vedi l'allegato 163335

cima Sasso
Vedi l'allegato 163337

i Corni di Nibbio
Vedi l'allegato 163338

valli e vallette nella Val Grande
Vedi l'allegato 163339



il ritorno me lo faccio con calma a fare foto e finalmente mangiare un boccone a Scaredi
Vedi l'allegato 163340

per poi finire la giornata con il fresco dell'ombra sul pratone
Vedi l'allegato 163341



bella, che dire di più, fatela!

:)
tutto veramente bello...qualche dubbio sui cd dispositivi di protezione installati lungo la cresta...capisco ghiaccio etc. ma non avrei messo catene e paletti: se è autunno/inverno o tarda primavera uno mette conto di portarsi dietro i ramponi...opinione personale...
 
grazie @OrsoGrigio66

per i ramponi è vero, sono l'attrezzatura adeguata in certi casi, immagino che il montaggio delle catene sia per fornire una protezione in più che se proprio uno vuole andare sul sicuro si porta dietro il kit ferrata ed è a posto
 
Wow complimenti Marco questa sì che è roba forte...la Val Grande è nella mia lista dei desideri e rappresenta il gotha di un escursionista. Complimenti
 
grazie ale! questa è la mia terza uscita da quelle parti, fosse più vicina la frequenterei anche di più. al momento ho comunque fatto tutte cose non troppo difficoltose, per la prossima avventura mi piacerebbe percorrere il mitico sentiero Bove

https://www.in-valgrande.it/bove/info.htm


ah, piccolo aggiornamento per gli addetti ai lavori che mi sono scordato di scrivere: all'interno delle valli il cellulare non prende manco a pregare, in cresta si (tim, le altre non lo so)
 
Ciao, mi sono appena iscritto guardando le belle esursioni che avete fatto in Val Grande, sono del luogo e quelli sono i posti vicino a casa mia che conosco molto bene. Vi mando il link del mio sito con tanti bei intinerari compreso le strette del casè che conosco a memoria dove potete prendere spunto: www.infinitopresente.it, sperando di incontrarvi o magari fare un giro insieme vi auguro un felice anno nuovo e tanta salute. Ciao.
 
grazie ale! questa è la mia terza uscita da quelle parti, fosse più vicina la frequenterei anche di più. al momento ho comunque fatto tutte cose non troppo difficoltose, per la prossima avventura mi piacerebbe percorrere il mitico sentiero Bove

https://www.in-valgrande.it/bove/info.htm


ah, piccolo aggiornamento per gli addetti ai lavori che mi sono scordato di scrivere: all'interno delle valli il cellulare non prende manco a pregare, in cresta si (tim, le altre non lo so)
Ciao vorrei andarci anch'io, per caso tu.l hai.fatto?
 
Ciao chi ma ero intenzionata anch'io farlo, e vorrei farlo a breve possibilmente in tre giorni e mezzo ti interesserebbe? Perché Inizialmente volevo farlo da sola Poi ho avuto un giusto ripensamento
 
si, meglio non andare da soli soprattutto in quelle zone che non sono molto frequentate; al momento però ho accantonato il progetto, magari in futuro ma non saprei. devi arrivarci molto allenata perchè come dislivello ci sono 3500 metri di salita ed è anche parecchio lungo, vero che lo si può fare in 3 giorni ma per ogni giorno ti devi portare sulle spalle l'acqua e i vari rifornimenti dato che non c'è nulla lì intorno
 
si, meglio non andare da soli soprattutto in quelle zone che non sono molto frequentate; al momento però ho accantonato il progetto, magari in futuro ma non saprei. devi arrivarci molto allenata perchè come dislivello ci sono 3500 metri di salita ed è anche parecchio lungo, vero che lo si può fare in 3 giorni ma per ogni giorno ti devi portare sulle spalle l'acqua e i vari rifornimenti dato che non c'è nulla lì intorno
Si ho.visto , grazie Sono giorni che sto cercando di studiare l'itinerario per capire le distanze tra una tappa e l'altra faccio fatica a trovare materiale speravo di trovare qualcuno che avesse voglia di condividere con me questa avventura verso i primi di ottobre
 
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