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Val Martello --Rifugio Martel e camminata sul ghiacciaio della Forcola del Cevedale.
Val Martello : 2 camminata 02 ottobre 2011
Ciao.
Seconda giornata 2 ottobre 2011
Matteo si alza presto per fare una piccola passeggiata prima della colazione.
Alcune foto di presentazione del posto di alloggio e meravigliosa sorpresa un ospite inaspettato ma ormai mascotte della Valle Martello: una meravigliosa poiana .
Bellissima chiesetta santa Maria in Der Schmelz e il nostro albergo . Siamo a metri 1500 circa
Dopo un'abbondante e formidabile colazione si parte in macchina
( purtroppo è un obbligo in rapporto al tipo di camminata) alla volta del posteggio vicino al Hotel Genziana ( metri 1930 ).
Inizia la nostra camminata verso le ore 9,40 circa.
Segnavia inizialmente 151 poi piccola parte 150 (è il segnavia di tutta la valle laterale che porta per tutta la sua lunghezza a Passo di Lago Gelato ecc. ) e poi segnavia 103 che porta per tutta la sua lunghezza fino al al ghiacciaio della Forcola dello stupendo e imponente Cevedale e sale fino al Passo della Forcola per scendere al Rifugio Larcher. Noi non abbiamo pretese: ci interessa arrivare al Rifugio Martell e poi decidere ...e magari continuare sulla 103 verso il ghiacciaio della Forcola.
Totale Km. 14,00 (andata e ritorno). Questi dati e alcune annotazioni vengono date solo per dare suggerimenti o stimoli per affrontare queste camminate semplici ma stupende.
Nota
Tutte le camminate , anche le precedenti fino ad ora presentate, sono a portata di tutti anche a bambini che siano ottimi e abituati camminatori . Nessun rischio e pericolo. Solo incanto e gioia.
Metodo solito: tranquilli e rilassati ..tante fotografie come di consuetudine da Matteo , bravissimo e decisamente curioso.
Si passa sempre dal Rifugio Corsi e si procede per arrivare a quota metri 2300 alla diga costruita dagli austriaci.
Le seguenti fotografie mettono in risalto l'opera fatta dagli austriaci: una diga imponente di pietre ben squadrate con materiale che la valle offriva in abbondanza dai massi erratici .
Si sale velocemente sul sentiero 103 e ci si ferma qualche volta di fronte a tanto spettacolo
Con molta calma e con un sentiero stupendo leggermente in salita e zig -zag si arriva in ore 1.40 al Rifugio Martell costruito dalla Sezione A.V.S. di Lana . Siamo a quota 2610. Rifugio bellissimo, accogliente,panoramica mozzafiato.
Essendo ancora presto e attirati tantissimo dal ghiacciaio della Forcola decidiamo di proseguire se non altro per fare alcuni passi sul ghiacciaio ...importante che tenga visto i tempi, non avendo attrezzatura adeguata.
Non era nelle nostre intenzione portare in questa vacanza di ottobre.
Osservando la pienezza del paesaggio che si presenta davanti si nota la bellezza delle nostre montagne e di questa conca meravigliosa, con le cime del Cevedale, che nasconde la bella Cima Pasquale...si intravvede il passo Cevedale dove sono ben piantati i Rifugi Casati e Guasti costruiti già negli anni 1922 dal CAI di Milano ( allora una capanna ) , la Cima Solda ,Passo di Lago Gelato, Punta del Lago Gelato, Cima Pozzo....ecc.e per finire il maestoso Gran Zebru che purtroppo da questa parte nasconde il Re.... come lo chiamano i tedeschi. Affiorano antichi ricordi di molti e molti anni addietro di 9 matti con picozze.corde e ramponi di seconda mano ( non c'erano soldi ) che tra una escursione e l'altra , si davano alla sera ad autentiche abbuffate e canti ubriachi ma intonati (era un ottimo coro di tenori, bassi e baritoni di grande qualità che migliorava di molto con la grappa di allora pessima e di qualità decisamente non descrivibile ), mentre i gestori del rifugio disperati, ma con le lacrime agli occhi per la commozione, cercavano di calmare e portare buoni buoni alle brande.
E quanti kilomertri di ghiacciai erano allora da percorrere a differenza di oggi.
Oggi ….2 orttobre 2011 mi viene solo da piangere nel vederne la sofferenza...il ghiacciao della Forcola, bellisimo ma così mal ridotto. Peccato.
Basta inquinamento...fermiamoci in tempo prima che tra alcuni anni la morfologia della montagna sia totalmente cambiata e il danno che stiamo causando porta alla distruzione totale di questi stupendi mal ridotti ghiacciai che ancora ammiriamo e che si sono formati o ingigantiti e arricchiti durante a piccola glaciazione del 1600 – 1630.
Da questa piccola glaciazione sono sorte tantissime leggende popolari create dai valligiani e che rincorrevano tutta la cerchia delle Alpi dalle Marittime al Friuli. Il ghiacciaio era visto come una punizione di Dio , da non toccare, maledetto , perchè aveva portato via pascoli rigogliosi, il regno della anime vaghe dei morti, che ogni 1 novembre vagavano da villaggio in villaggio a tormentare gli umani. Inoltre le montagne a forma di piramide e il Gran Zebrù ne è un esempio evidente erano sacre , da amare, rispettare e venerare...ma terribili e paurose . Intoccabili.
Continua subito dopo.
Val Martello : 2 camminata 02 ottobre 2011
Ciao.
Seconda giornata 2 ottobre 2011
Matteo si alza presto per fare una piccola passeggiata prima della colazione.
Alcune foto di presentazione del posto di alloggio e meravigliosa sorpresa un ospite inaspettato ma ormai mascotte della Valle Martello: una meravigliosa poiana .
Bellissima chiesetta santa Maria in Der Schmelz e il nostro albergo . Siamo a metri 1500 circa
Dopo un'abbondante e formidabile colazione si parte in macchina
( purtroppo è un obbligo in rapporto al tipo di camminata) alla volta del posteggio vicino al Hotel Genziana ( metri 1930 ).
Inizia la nostra camminata verso le ore 9,40 circa.
Segnavia inizialmente 151 poi piccola parte 150 (è il segnavia di tutta la valle laterale che porta per tutta la sua lunghezza a Passo di Lago Gelato ecc. ) e poi segnavia 103 che porta per tutta la sua lunghezza fino al al ghiacciaio della Forcola dello stupendo e imponente Cevedale e sale fino al Passo della Forcola per scendere al Rifugio Larcher. Noi non abbiamo pretese: ci interessa arrivare al Rifugio Martell e poi decidere ...e magari continuare sulla 103 verso il ghiacciaio della Forcola.
Totale Km. 14,00 (andata e ritorno). Questi dati e alcune annotazioni vengono date solo per dare suggerimenti o stimoli per affrontare queste camminate semplici ma stupende.
Nota
Tutte le camminate , anche le precedenti fino ad ora presentate, sono a portata di tutti anche a bambini che siano ottimi e abituati camminatori . Nessun rischio e pericolo. Solo incanto e gioia.
Metodo solito: tranquilli e rilassati ..tante fotografie come di consuetudine da Matteo , bravissimo e decisamente curioso.
Si passa sempre dal Rifugio Corsi e si procede per arrivare a quota metri 2300 alla diga costruita dagli austriaci.
Le seguenti fotografie mettono in risalto l'opera fatta dagli austriaci: una diga imponente di pietre ben squadrate con materiale che la valle offriva in abbondanza dai massi erratici .
Si sale velocemente sul sentiero 103 e ci si ferma qualche volta di fronte a tanto spettacolo
Con molta calma e con un sentiero stupendo leggermente in salita e zig -zag si arriva in ore 1.40 al Rifugio Martell costruito dalla Sezione A.V.S. di Lana . Siamo a quota 2610. Rifugio bellissimo, accogliente,panoramica mozzafiato.
Essendo ancora presto e attirati tantissimo dal ghiacciaio della Forcola decidiamo di proseguire se non altro per fare alcuni passi sul ghiacciaio ...importante che tenga visto i tempi, non avendo attrezzatura adeguata.
Non era nelle nostre intenzione portare in questa vacanza di ottobre.
Osservando la pienezza del paesaggio che si presenta davanti si nota la bellezza delle nostre montagne e di questa conca meravigliosa, con le cime del Cevedale, che nasconde la bella Cima Pasquale...si intravvede il passo Cevedale dove sono ben piantati i Rifugi Casati e Guasti costruiti già negli anni 1922 dal CAI di Milano ( allora una capanna ) , la Cima Solda ,Passo di Lago Gelato, Punta del Lago Gelato, Cima Pozzo....ecc.e per finire il maestoso Gran Zebru che purtroppo da questa parte nasconde il Re.... come lo chiamano i tedeschi. Affiorano antichi ricordi di molti e molti anni addietro di 9 matti con picozze.corde e ramponi di seconda mano ( non c'erano soldi ) che tra una escursione e l'altra , si davano alla sera ad autentiche abbuffate e canti ubriachi ma intonati (era un ottimo coro di tenori, bassi e baritoni di grande qualità che migliorava di molto con la grappa di allora pessima e di qualità decisamente non descrivibile ), mentre i gestori del rifugio disperati, ma con le lacrime agli occhi per la commozione, cercavano di calmare e portare buoni buoni alle brande.
E quanti kilomertri di ghiacciai erano allora da percorrere a differenza di oggi.
Oggi ….2 orttobre 2011 mi viene solo da piangere nel vederne la sofferenza...il ghiacciao della Forcola, bellisimo ma così mal ridotto. Peccato.
Basta inquinamento...fermiamoci in tempo prima che tra alcuni anni la morfologia della montagna sia totalmente cambiata e il danno che stiamo causando porta alla distruzione totale di questi stupendi mal ridotti ghiacciai che ancora ammiriamo e che si sono formati o ingigantiti e arricchiti durante a piccola glaciazione del 1600 – 1630.
Da questa piccola glaciazione sono sorte tantissime leggende popolari create dai valligiani e che rincorrevano tutta la cerchia delle Alpi dalle Marittime al Friuli. Il ghiacciaio era visto come una punizione di Dio , da non toccare, maledetto , perchè aveva portato via pascoli rigogliosi, il regno della anime vaghe dei morti, che ogni 1 novembre vagavano da villaggio in villaggio a tormentare gli umani. Inoltre le montagne a forma di piramide e il Gran Zebrù ne è un esempio evidente erano sacre , da amare, rispettare e venerare...ma terribili e paurose . Intoccabili.
Continua subito dopo.