- Parchi della Lombardia
-
- Parco Nazionale dello Stelvio
Dati
Data: 29/09/2012
Regione e provincia: Lombardia, Sondrio
Località di partenza: Niblogo
Località di arrivo: Niblogo
Tempo di percorrenza: 7-8 ore
Chilometri: 24
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: da giugno a settembre
Segnaletica: facile
Dislivello in salita: 1000
Dislivello in discesa: 1000
Quota massima: 2700
Accesso stradale: fino a Niblogo
Descrizione
Breve resoconto dell'escursione in Val zebrù, un "must" (a leggere su internet) per chi frequenta la Valtellina....dopo un'abbondante colazione all'agriturismo Rini, a Bormio, (penso di non far torto a nessuno consigliandolo) alle ore 9:00 mia moglie ed io siamo all'imbocco del sentiero che porta al rifugio V Alpini, in Val zebrù...si lascia la macchina in località Niblogo, frazioncina nei pressi di Santa Caterina Valfurva, e si segue la strada forestale che risale la valle. Noi eravamo indecisi fra questo percorso ed un trekking in Val Viola....ho optato per questo esclusivamente per il fatto che su internet era molto consigliato. La classificazione dell'itinerario è un semplice escursionistico e come dimostrano le foto non ci sono difficoltà, dovendo seguire un tracciato ben delineato...onestamente non amo le strade forestali e lo sterrato in genere, preferisco i sentieri fra i boschi e non sapendo che fondo avrei trovato, a posteriori posso dire che questa è stata l'unica pecca dell'escursione...per il resto la giornata climaticamente parlando è stata favorevole, sole, a sprazzi qualche nuvola (talvolta minacciosa), temperatura piacevole...durante il tragitto, con tanta fortuna, si ha la possibilità di incontrare camosci, cervi, il gipeto, l aquila e le marmotte...noi ci siamo limitati a quest'ultime ed ai bramiti (potenti) di qualche cervo! Per quanto riguarda il percorso, si parte dai 1600 mt e poco dopo i 2000, nei pressi della baita dei pastori, si può scegliere se arrivare al monte Zebrù (mt. 3740)deviando sulla destra (itinerario più impegnativo, con possibilità di dover attraversare parte del ghiacciaio del gruppo Ortles-Cevedale se non vado errato e che probabilmente richiede specifica attrezzatura quantomeno per via ferrata), oppure arrivare al rifugio V alpini, situato a mt 2.878 attraverso un vallone detrico ed erboso, lungo una morena particolarmente evidente; questo tratto è l'unico che richiede una certa attenzione! Noi abbiamo optato naturalmente per quest'ultima soluzione, essendo digiuni da tecniche di base per una ferrata e iniziando il rientro verso la base circa mezz'ora prima dell'arrivo al Rifugio, a causa del cambio repentino delle condizioni atmosferiche. Lascio alle foto il compito di descrivere un po la valle e concludo dicendo che che chi ama la montagna penso ami qualsiasi sfacettatura della sua natura, sia essa un vallone morenico, una parete, un sentiero, un bosco, quindi un trekking in quota è sempre piacevole, ma personalmente, probal percorso nuovo su bilmente a causa del tracciato, non sono riuscito ad apprezzare "in toto" la val Zebrù......rimane comunque la bellezza di un percorso nuovo su un vallone morenico, qualche bar di aria pura per i polmoni ed una giornata di fatica mista a serenità con mia moglie!
eccoci ai blocchi di partenza
Il percorso inizia su una strada forestale facile da seguire
Lungo la strada ci sono interessanti notizie su flora e fauna della zona
tante stupende baite lungo il cammino..desiderio di possederne una....
quota 2000....e si continua a salire
L'acqua abbonda in tutta la valle
Unici avvistamenti: marmotte e.....capre!
La moglie va.....
e poco dopo...sta!
neve perenne sul gruppo Ortles-Cevedale
Il sottoscritto all'attacco del vallone morenico che porta al Rifugio V Alpini
Altra panoramica della facile via...
Foto di rito ai 2.200 mt
La nostra meta (rifugio V alpini) ai 2.878 mt
Una visuale ravvicinata del rifugio
Panoramica finale della valle
Data: 29/09/2012
Regione e provincia: Lombardia, Sondrio
Località di partenza: Niblogo
Località di arrivo: Niblogo
Tempo di percorrenza: 7-8 ore
Chilometri: 24
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: da giugno a settembre
Segnaletica: facile
Dislivello in salita: 1000
Dislivello in discesa: 1000
Quota massima: 2700
Accesso stradale: fino a Niblogo
Descrizione
Breve resoconto dell'escursione in Val zebrù, un "must" (a leggere su internet) per chi frequenta la Valtellina....dopo un'abbondante colazione all'agriturismo Rini, a Bormio, (penso di non far torto a nessuno consigliandolo) alle ore 9:00 mia moglie ed io siamo all'imbocco del sentiero che porta al rifugio V Alpini, in Val zebrù...si lascia la macchina in località Niblogo, frazioncina nei pressi di Santa Caterina Valfurva, e si segue la strada forestale che risale la valle. Noi eravamo indecisi fra questo percorso ed un trekking in Val Viola....ho optato per questo esclusivamente per il fatto che su internet era molto consigliato. La classificazione dell'itinerario è un semplice escursionistico e come dimostrano le foto non ci sono difficoltà, dovendo seguire un tracciato ben delineato...onestamente non amo le strade forestali e lo sterrato in genere, preferisco i sentieri fra i boschi e non sapendo che fondo avrei trovato, a posteriori posso dire che questa è stata l'unica pecca dell'escursione...per il resto la giornata climaticamente parlando è stata favorevole, sole, a sprazzi qualche nuvola (talvolta minacciosa), temperatura piacevole...durante il tragitto, con tanta fortuna, si ha la possibilità di incontrare camosci, cervi, il gipeto, l aquila e le marmotte...noi ci siamo limitati a quest'ultime ed ai bramiti (potenti) di qualche cervo! Per quanto riguarda il percorso, si parte dai 1600 mt e poco dopo i 2000, nei pressi della baita dei pastori, si può scegliere se arrivare al monte Zebrù (mt. 3740)deviando sulla destra (itinerario più impegnativo, con possibilità di dover attraversare parte del ghiacciaio del gruppo Ortles-Cevedale se non vado errato e che probabilmente richiede specifica attrezzatura quantomeno per via ferrata), oppure arrivare al rifugio V alpini, situato a mt 2.878 attraverso un vallone detrico ed erboso, lungo una morena particolarmente evidente; questo tratto è l'unico che richiede una certa attenzione! Noi abbiamo optato naturalmente per quest'ultima soluzione, essendo digiuni da tecniche di base per una ferrata e iniziando il rientro verso la base circa mezz'ora prima dell'arrivo al Rifugio, a causa del cambio repentino delle condizioni atmosferiche. Lascio alle foto il compito di descrivere un po la valle e concludo dicendo che che chi ama la montagna penso ami qualsiasi sfacettatura della sua natura, sia essa un vallone morenico, una parete, un sentiero, un bosco, quindi un trekking in quota è sempre piacevole, ma personalmente, probal percorso nuovo su bilmente a causa del tracciato, non sono riuscito ad apprezzare "in toto" la val Zebrù......rimane comunque la bellezza di un percorso nuovo su un vallone morenico, qualche bar di aria pura per i polmoni ed una giornata di fatica mista a serenità con mia moglie!
eccoci ai blocchi di partenza
Il percorso inizia su una strada forestale facile da seguire
Lungo la strada ci sono interessanti notizie su flora e fauna della zona
tante stupende baite lungo il cammino..desiderio di possederne una....
quota 2000....e si continua a salire
L'acqua abbonda in tutta la valle
Unici avvistamenti: marmotte e.....capre!
La moglie va.....
e poco dopo...sta!
neve perenne sul gruppo Ortles-Cevedale
Il sottoscritto all'attacco del vallone morenico che porta al Rifugio V Alpini
Altra panoramica della facile via...
Foto di rito ai 2.200 mt
La nostra meta (rifugio V alpini) ai 2.878 mt
Una visuale ravvicinata del rifugio
Panoramica finale della valle
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