Innanzitutto, grazie mille hermano, alla prima occasione ti devo una harra!
Adesso approfondisco, ma per il momento questo qui sopra lo escludo: ecco la recensione...
"Tommaso Labranca - Il vallo di Adriano
Da quanti anni ci portiamo dentro (e dietro) Adriano Celentano? Quando siamo nati era già lì e lì è rimasto. Come le statue di Garibaldi al centro delle piazze di tutti i paesi. Non l'abbiamo visto nascere dal nulla, come Eros Ramazzotti. Non l'abbiamo visto crescere, come Vasco. Non l'abbiamo visto modificarsi, come Jovanotti. Soprattutto, non l'abbiamo visto scomparire nell'oblio. L'essenza di Celentano è tutta nella prima sillaba del suo cognome: c'è. Due lettere con in mezzo un apostrofo rosa, Claudia Mori. Compagna, ispiratrice, guardiana.
Per alcuni Adriano è inafferrabile. Liquido, direbbe Bauman. Invece è un solido pilastro di cemento, ammesso che si possa usare questo termine in presenza di uno che preferisce l'erba al calcestruzzo. Le sue manie ecologiste non sono frutto di uno sterile adeguarsi alla moda, ma erano un punto fermo e controcorrente già negli anni Sessanta, quando l'imperativo era consumare e buttare per consumare di nuovo. Adriano non butta, si conserva, non si è mai rinnegato. Celentano è un archetipo e lo si può spiegare solo usando i simboli. Il più forte dei quali è il mattone. Come quelli che hanno distrutto la via Gluck o quelli che lui stesso ha usato epr costruirsi un muro che cambia secondo l'umore del giorno. Un vallo che utilizzaper rendersi invisibile. Un vallo che scavalca per venire tra noi a portarci la sua parola. Vallo a capire.
Edizioni Arcana, 18,50 €."