Si vive anche con alimentazione vegana e questo non preclude di eccellere! Nella scienza (Ippocrate, Pitagora, Leonardo, Einstein, Veronesi, ecc) o nello sport( vedi l’esempio citato, ma pure Edwin Moses o Carl Luis, ecc)
Anche Hitler era vegetariano, eppure non mi sembra che venga citato quando si srotolano questi papiri sui vegetariani illustri.
Ma sicuramente ora salterà fuori che è solo un caso, che si parlava di eccellenza, che gli altri sono esempi di vegatariani "buoni", e via discorrendo. O vale anche per lui?
In ogni caso, l'elenco dei vegetariani famosi non dimostra un bel niente, poichè non c'è alcuna correlazione fra l'essere un personaggio storico/famoso e l'essere vegetariano: è una semplice casualità. E se così non fosse, allora tutti i personaggi storici/famosi dovrebbero essere vegetariani, cosa che non è.
Per dire, Churchill era un incallito fumatore: dovremmo dedurre una qualche particolare virtù derivante dal tabacco?
Questo è ben lungi dall'essere dimostrato, poichè dipende da troppi fattori: potrei essere il più intransigente dei vegetariani, ma se la frutta/verdura che coltivo nel mio orticello fosse contaminata da sostanze chimiche di varia natura (che vi si depositano tramite l'aria e la pioggia, quindi con modalità assolutamente al di fuori del mio controllo) la mia salute non avrebbe proprio niente da guadagnarci. Potrà essere di qualche aiuto per certi aspetti, non lo nego. Ma non è certo la panacea che si vorrebbe far credere.
Non si uccidono crudelmente animali dopo una vita in pessime condizioni.
Crudelmente? Abbattere in pochi istanti un animale da centinaia di chili lo chiami crudeltà? Hai idea di come si uccide(va) un vitello o un maiale nelle campagne? Semplice: per sgozzamento. Oppure gli si legava la testa ad un albero e poi si prendeva a martellate! Tant'è che è dovuta intervenire una legge (se non erro) per obbligare gli allevatori ad utilizzare metodi più "sbrigativi" nonchè più rispettosi della sofferenza dell'animale. Al confronto, una scarica elettrica o un chiodo nel cervello sono trattamenti da
suite imperiale, altrochè.
Con questo non voglio affermare che gli allevamenti siano il paradiso degli animali, ma neanche questi luoghi dove l'unico scopo è la tortura e la sofferenza (fra l'altro, un animale stressato fornisce suo malgrado una carne pessima, e non penso che gli allevatori siano così fessi da veder deperire ciò su cui basano il proprio guadagno - visto che si parla sempre di soldi).
Non si continua a distruggere il pianeta per la grossa parte dovuta alla richiesta di carne
Per non parlare delle migliaia (se non milioni) di ettari di boschi e foreste che sono scomparse per far posto alle coltivazioni (e parlo di coltivazioni destinate all'umana alimentazione!). Quanti ecosistemi sono stati distrutti per sempre (basti pensare alla Pianura Padana, tanto per restare in Italia)? Eppure nessuno se ne scandalizza, poichè il problema di fondo è sempre rappresentato dagli allevamenti. Spiacente, ma non è coi paraocchi che salveremo il pianeta.
E aggiungo che per chi si dichiara grande amante della natura e degli animali, contro nucleare e petrolio, ecc, ecc, almeno i punti 3 e 4
dovrebbero stargli molto a cuore.
Se è per questo, un "grande amante della natura" me lo immagino come uno che impiega mezzi di locomozione che non sfruttano altro che la propria forza muscolare, che coltiva direttamente tutto ciò che mangia, che non utilizza strumenti/abiti/elettrodomestici prodotti da fabbriche inquinanti, che in casa (casa? capanna, forse) utilizza le candele quando fa buio, che non utilizza i riscaldamenti (qualsiasi combustione produce la tanto odiata CO2), che in caso di malattia si cura con le erbe, che beve l'acqua del pozzo (il cloro, si sà, inquina. E pazienza se l'acqua non è perfettamente potabile), e via dicendo...
Chissà, forse ho un'idea un po' troppo romanzata del "grande amante della natura". O forse ho solo un'idea coerente...
In ogni caso, il punto è sempre quello: gli "onnivori" (i carnvori sono ben altra cosa) non devono catechizzare nessuno sull'alimentazione, mentre i vari vegetariani/vegani hanno spesso quella tendenza a "saperla più lunga degli altri", convinti che solo loro abbiano imboccato la via giusta, compiendo una scelta consapevole (che dovrebbe addirittura salvare il pianeta), dando per scontato che tutti gli altri siano solo una massa di inconsapevoli ignoranti (nel senso letterale del termine): spiacente, non è affatto così.
Comunque sia, tanto per commentare uno dei tanti paragoni fatti, è risaputo che i succhi gastrici dei carnivori siano molto più acidi dei nostri. Però a "loro" servono per digerire anche ossa, zoccoli, pelle, peli, tendini. Inoltre, spesso si dimentica un aspetto fondamentale: i carnivori si cibano di carne cruda, che l'uomo effettivamente digerisce con molta difficoltà. Tant'è che abbiamo imparato a cuocerla. E non stiamo parlando dell'altro ieri, ma dell'Homo Erectus (addirittura c'è chi sostiene siano stati ominidi del genere Australopithecus), cioè milioni di anni fa: non proprio un'inezia, al livello evolutivo.
Di pari passo, per restare ai giorni nostri, sarebbe interessante chiedere agli Inuit di quanta frutta/vegetali dispongano nella loro alimentazione: direi praticamente zero. E, pur mangiando quasi esclusivamente carne e pesce, non mi pare si siano estinti. Fra l'altro, hanno un'aspettativa media di vita inferiore del 15% appena rispetto agli "altri" canadesi, ma solo perchè hanno un difficile accesso alle cure mediche. Per inciso, i tumori colpiscono anche loro, ma si tratta in prevalenza di tumori alla gola, in quanto gli Inuit sono grandi fumatori: a quanto pare, non è della carne che devono preoccuparsi.