tanto per dare un'idea di come, ahimè, si muovono le istituzioni:
https://catanzaro.gazzettadelsud.it...involte-d9261673-3d5c-4690-8e8a-7d73ba2434e9/
SE l'articolo dice il vero (ed il SE è d'obbligo), l'unico indagato è il pastore, che risulterebbe essere proprietario di alcuni dei cani - e quindi non tutti - del brano aggressore.
Però, in assenza di altro, è partita la caccia al colpevole, perchè più ce ne sono meglio è: un modo di ragionare un po' assurdo francamente.
Quindi ora indagano su
- 1: "
chiarire ruolo di chi ha concesso le autorizzazioni che avevano portato alla presenza del gregge sul territorio": dico io, questa non è certamente una colpa. Uno con il gregge può andare su qualsiasi terreno, d'accordo con il proprietario ed eventuali autorizzazioni non costituiscono problema di pubblica sicurezza. Se il gregge entra in proprietà privata senza consenso del proprietario ci sarà, al limite, una questione civile/risarcitoria per danni, ma non si crea certamente una questione di problemi di pubblica sicurezza! Piuttosto, il guaio è stato dipeso dal mancato controllo sui cani e questo è un problema che potrebbe verificarsi ovunque, anche in zone di pascolo remote.
- 2: "
Chi sa parli. Il tentativo è di comprendere se vi siano state delle segnalazioni precedenti all’aggressione subìta dalla giovane Simona Cavallaro. C’è l’idea di possibili omissioni nei controlli, che si cercano ora di provare". Giusto verificare che non ci siano state segnalazioni precedenti, MA quelle rilevanti ai fini dell'indagine devono risultare per iscritto, dagli atti ufficiali presenti in comune e/o polizia locale e/o ulss, quindi è inutile e sbagliato chiedere alla gente "chi sa parli", perchè se "chi sapeva" non ha poi fatto denuncie/segnalazioni ma si è limitato a parlarne al bar o fra pochi (e al sud sappiamo bene che tutti sanno e praticamente nessuno parla quando è ora, ma solo a posteriori), poi all'autorità è mancato il potere di intervenire, soprattutto se si tratta di cani non randagi.
Inoltre è veramente spaventosa la frase che ho evidenziato in neretto, perchè spia di un atteggiamento mentale che - se fosse veramente usato nelle indagini - porta ad una pericolosa distorsione della realtà e della giustizia! Infatti, quella della possibile omissione di controlli è una mera ipotesi, sulla quale vanno raccolte informazioni che andranno valutate.
Invece, la frase scritta come è riportata nell'articolo, signfica l'intenzione, la volontà deliberata degli inquirenti di dimostrare che l'ipotesi è vera, cioè un rovesciamento della logica: non verificare se un fatto (cioè gli ipotizzati omessi controlli) è accaduto o meno, ma dare per certo un fatto meramente ipotetico e poi fare di tutto per dimostrare che è accaduto.
Purtroppo, che l'articolo dica il vero è un sospetto molto fondato: l'appello delle autorità a "chi sa parli", pare confermare la critica che ho fatto al punto 2! L'eventuale responsabilità di omessi controlli deve essere considerata solo ed esclusivamente in caso di presenza agli atti di segnalazioni protocollate o denunce. Qui invece si vuole deliberatamente dimostrare in tutti i modi che qualcuno, che sapeva, non ha fatto controlli.