...verdammt nochmal! Italiani sempre rumore, sempre cantare chitarra e mandolino!

Nella letteratura e nella cinematografia, non necessariamente di viaggi ed escursioni, si trovano celati a volte suggerimenti adatti per noi avventurosi.
Ad iniziare, appunto, dal consiglio di non fare rumore quando si giunge tardi in campeggio.

Basta verdammt nochmal! Italiani sempre rumore, sempre cantare chitarra e mandolino!
Fantozzi


Ma quando poi si tratta di camminare per ore e il fiato si fa corto, si può provare a mettere in pratica quanto suggerisce un poliedrico personaggio come Evola.

Il segreto qui sta, in gran parte appunto, nel respiro. Bisogna abituarsi a sentire il respiro, a prenderne immediatamente il controllo a partire dal primo passo senza poi abbandonarlo più. In secondo luogo, si tratta di legare il ritmo del respiro al ritmo del passo, senza rompere mai questa connessione: inspirare nel tempo di un passo, trattenere il respiro nel momento intermedio, espirare mentre si fa il passo successivo con l’altra gamba, e così via. Per le differenze di pendenza, quando la salita è più aspra, regolare magari il passo, rallentarlo; nei tratti più piani accelerarlo ma non rompere mai, per nessuna ragione, la corrispondenza fra il ritmo del passo e quello del respiro.
Julius Evola, Meditazioni delle vette, Edizioni Mediterranee


Se il cammino si fa periglioso, ecco cosa scrive l'alpinista vittoriano e odiosamato padre di Virginia Woolf

Quando si segue qualcuno che al suo passaggio provoca la caduta di rocce, ci sono soltanto due vie da scegliere. O gli si sta molto vicini in modo che le pietre non abbiano tempo di acquistare velocità o gli si sta il più lontano possibile.
Leslie Stephen, Il terreno di gioco dell’Europa, Vivalda


Giunge il momento di accamparsi. Napoleone sconsigliava le tende.

Le tende non sono sempre adatte: è meglio che il soldato bivacchi, perché dorme coi piedi rivolti al fuoco, la cui vicinanza asciuga prontamente il terreno sul quale egli si corica; alcune assi o un po’ di paglia lo riparano dal vento.
Napoleone Bonaparte, Aforismi politici, pensieri morali, massime sulla guerra, Newton Compton


Un esperto ospite dei Gulag sovietici suggeriva infatti:

Per quanto nel Nord, nel paese del gelo eterno, le notti estive possano essere fredde, un uomo esperto non prenderà freddo se passerà la notte su una pietra. Al momento giusto si girerà da un fianco all’altro, non dormirà sulla schiena, metterà sotto di se dell’erba o dei ramoscelli…
Varlam Salamov, I racconti della Kolyma, Adelphi


E per scaldarsi:

Ivan prese due tronchi, li spianò da un lato con l’accetta, fece combaciare le facce spianate e poi alle estremità ficco fra esse due cunei che le allontanavano di otto dieci centimetri. Nella fessura ponemmo dei tizzoni in fiamme: il fuoco prese rapidamente le due facce spianate per tutta la lunghezza.
Ferdynand Ossendowski, Bestie uomini e dei, Fratelli Melita


Ma soprattutto:

Imparate a apprezzare la possibilità di perdervi a piedi intenzionalmente in altri Paesi. Fate attenzione a dove andate, cosa vedete e cosa provate man mano che procedete […]. Perdersi serve a percepire in modo più coinvolgente l’atmosfera e la realtà quotidiana di un luogo sconosciuto.
Louisa Peat O’Neil, Scrivere di viaggi, Dino Audino Editore
 
Che te lo prepari la sera e poi ti metti la sveglia per inviarlo ad un'ora così antelucana:p:rofl:?
In effetti ammetto di essere un po' mattiniero, anche se ieri ho esagerato. Ma fin dai tempi del liceo per me il tempo dello studio era la mattina presto e non il pomeriggio.
Per l'ispirazione, considera che ho un sito che aggiorno regolarmente e poi ci vuole poco a contrabbandare con qualche modifica i contenuti qui.
 
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