- Parchi della Valle d'Aosta
-
- Massiccio del Monte Cervino
Dati
Data: 15 e 16 agosto 2011
Regione e provincia: Valle D'Aosta (AO)
Località di partenza: Plan Maison
Località di arrivo: Breuil-Cervinia
Tempo di percorrenza: 20 ora circa tra avvicinamento e scalata
Chilometri: 19 circa
Grado di difficoltà: EE+ nei tratti escursionistici; PD- con passaggi di II e III nel tratto alpinistico
Descrizione delle difficoltà: Esposizione, scariche di roccia, passaggi duri
Periodo consigliato: da Luglio a metà Settembre con meteo ottimo
Segnaletica: buona fino alla capanna Carrel (omini di pietra e qualche segno rosso)
Dislivello in salita: 1300mt circa
Dislivello in discesa: 1800mt circa
Quota massima: 3835mt circa
Descrizione
Cervino si? Cervino no?
Da tempo io e Alessandra meditavamo se affrontare sua maestà il Cervino.
Con l'intenzione di tentare, iniziamo un periodo di allenamento passato tra falesia, trekking, ripasso dei nodi e delle manovre.
Durante una mia solitaria al Grand Tournalin, nella quale si trovano passaggi abbastanza esposti e passaggi di arrampicata, incontro una guida alpina. Dopo qualche parola ne approfitto per "carpirgli" delle informazioni preziose!
Praticamente la guida, che ormai vanta di ben 7 salite al Cervino, mi dice che a suo avviso la salita era alla mia portata, l'unica cosa che ha sottolineato è stata l'importanza di non andare soli e con meteo incerto.
Subito non me lo faccio ripetere e ripropongo ad Ale la salita ma con le seguenti condizioni: non è obblicatorio salire fino in vetta, ma obbligatorio è tornare indietro!
Guardiamo il meteo.
Tempo ottimo, sia per il giorno della salita che per i 2 giorni a venire.
Chiamiamo la società delle guide del Cervino per informarci sulle condizioni della capanna Carrel. La guida ci rassicura e ci conferma le nostre valutazioni sul meteo.
Proviamo ogni tipo di emozione, dalla felicità alla preoccupazione. La sera non si dorme come la sera prima di un esame...e che esame!!!
Sveglia alle 7:00am e inizia l'avventura!
Alle 9:00am siamo a Plan Maison, in un paio d'ore raggiungiamo il rifugio Duca Degli Abruzzi: edificio da poco ristrutturato (ma ancora in disususo) che in passato veniva usato come base d'appoggio per le salite al Cervino.
Altri 100mt circa e siamo alla croce Carrel, dove incontriamo molti altri salitori. La croce è dedicata a J.A. Carrel , morto di fatica dopo aver condotto in salvo la sua cordata durante una bufera. Continuiamo per un sentiero molto lungo ed esposto, segnalato da omini di pietra sporadici. Qualche arrampicata qua e la, fino ad un camino in cui l'arrampicata diventa lievemente più impegnativa. Ancora molta altra strada sempre in arrampicata intervallata a camminata, per arrivare al traverso sotto la "Testa del Leone": un picco di rocce che da un lato sembra un buffo panettone, ma dall'altro (ovvero la nostra posizione) è una parete verticale imponente ed accuminata, dove il rischio di scariche rocciose è molto elevato. Costeggiamo la Testa, proseguiamo a tratti in conserva e proteggendosi, magari eccedendo in sicurezza, con sporadici spit e chiodi. Il traveso presenta comunque a mio avviso la parte più rognosa del tragitto: molto esposto, terriccio umido, scivoloso e roccia instabile. Arriviamo così al Colle del Leone (3581mt). Qui inizia la normale italiana al Cervino: "La cresta del Leone". Iniziamo la salita su sfasciumi instabili, e dopo un buon tratto arriviamo al primo passaggio, un camino incassato nella roccia, attrezzato con una corda fissa. Sempre sul filo di cresta proseguiamo sino ad arrivare a delle placche non molto ripide ma lisce. Qui non sono presenti corde fisse, ma un paio di spit. Metto in sicura la via, aspetto che salga Ale e proseguiamo. Altre facili roccette e arriviamo ad un terrazzino incassato dove in passato si trovava un diedro verticale di 12mt, chiamato "Cheminèe", non più presente a causa di una frana. Al suo posto ora, una maestosa e liscia placca verticale, attrezzata con un'utilissima corda fissa. Nonostante probabilmente avrei faticato meno a salire l'intero tratto per poi proteggerlo in cima, decidiamo di proteggerlo utilizzando i tre spit sulla placca. Non appena arrivato in sosta, sento Ale gridare di aspettare: 3 alpinisti, tra cui mi viene suggerito di specificare la presenza di una donna, stavano salendo spediti ma sprotetti. Aspettiamo e poi....
LA GRANDE FATICA DI ALE!
Qui un pò di dettagli:
Peso: 50kg scarsi
Altezza: 1,70 cm
Diametro bicipite: -20cm
Peso dello zaino: Sui 15kg
Ora con questi dati, vi sarà più semplice intuire cosa sia stata questa salita verticale con la sola forza delle braccia. Purtroppo non ho il riscontro fotografico durante lo sforzo, ma solo all'uscita. Scherzi a parte sarà per l'obbligatorietà della salita (ora ormai tarda, era necessario arrivare al rifugio), sarà per la grandissima tenacia e volontà, senza nemmeno togliersi lo zaino, riposandosi a tratti, Ale giunge in sosta. Di li sempre sulla stessa corda si procede su placca liscia e ripida ma ormai il più era fatto. Al termine di questo passaggio, gli ultimi metri per la capanna richiedevano l'uso dei ramponi. Il tratto era abbastanza breve e decidiamo di non indossarli, forti comunque del fatto di essere legati e di avere qualche traccia gia fatta. Arrivati in capanna, c'è chi si accascia stremata al suolo!hihihiih
Ma subito una tragica notizia, facendo vanto del mio inglese ineccepibile vengo a sapere che la scalata non è finita: dobbiamo arrampicarci anche per dormire al terzo livello del bivacco!...chi tardi arriva male alloggia...
La salita, tra trek ed arrampicata è stata molto più lunga del previsto (circa 10h), non per via delle nostre capacità tecniche e fisiche, ma per la comune voglia di proteggere ogni singolo tratto, anche il più semplice: già i pericoli oggettivi sono molti poi se a questi aggiungiamo anche quelli soggettivi sarebbe troppo.
Conosciamo molte persone simpatiche e disponibili, per lo più stranieri, l'ambiente e l'atmosfera era dei migliori. Imbattibile però il panorama, limpido e cielo rosso! Un paradiso, peccato per la musica violenta che incredibilmente da Cervinia arrivava fino a noi. Cala la notte e noi pensiamo a GiovanniS che avrebbe saputo immortalare al meglio ciò che i nostri occhi ammiravano estasiati...Il nostro tentativo come risultato ha avuto una serie di foto nere ed una in cui la luna è mangiucchiata dalla parete ruvida del Cervino.
In comune accordo ci riteniamo contenti e soddisfatti della salita, ma decidiamo di non salire in vetta il giorno seguente: sarebbe stato improponibile passare altri tratti verticali trazionandosi su corde fisse...
Sfruttando gli infiniti comfort della Capanna Carrel, dotata di pannelli solari, gas e 40 posti letto con coperte, ci cuciniamo un bel risotto alla milanese e poi....TUTTI A NINNA!!!
Il risveglio ci mostra la bellezza di madre terra: picchi e salti di roccia ovunque, ghiacciai, crepacci...Nessuna foto o parola può descrivere quello che abbiamo provato...
Colazione, preparazione e partenza alle 9:00am. Con 5 calate in doppia siamo al Colle del Leone, e ci attende una lunghissima discesa, neanche troppo comoda visto il fatto che avremmo dovuto disarrampicare i sempici passaggi fatti all'andata. Ovviamente non facciamo in tempo a prendere la funivia e scendiamo a Cervinia per il sentiero. Sono le 8:00pm e siamo finalmente in macchina!
A vedere da lontano la vetta era lì, accanto a noi, non poi cosi tanto più alta...Ci sarebbe piaciuto salire, ma abbiam fatto bene così, tanto la montagna è li che ci aspetta!
Esperienza utile e magnifica, in quelle condizioni ogni sensazione è più forte e vera: è in questi momenti che si apprezza al massimo quello che la natura ci dona.
Un saluto a tutti!
Ale e Last!
Traccia GPS: Traccia
Link album fotografico completo: Album
Ale sulla prima placca
Proteggo il primo passaggio
Salgo la parete usando la corda fissa
Ale dopo "LA SUA FATICA"^^
Salgo le placche appoggiate dopo quella verticale
Ale che sale la placca
"Testa del Leone" vista dal versante più aspro e maestoso
Panorama
Io con Hervè Barmasse, incontrato martedì mattina al rifugio, mentre portava su un cliente...UN MITO! (colui che ha da pochissimo aperto un VII in solitaria, proprio sul Cervino!)
Data: 15 e 16 agosto 2011
Regione e provincia: Valle D'Aosta (AO)
Località di partenza: Plan Maison
Località di arrivo: Breuil-Cervinia
Tempo di percorrenza: 20 ora circa tra avvicinamento e scalata
Chilometri: 19 circa
Grado di difficoltà: EE+ nei tratti escursionistici; PD- con passaggi di II e III nel tratto alpinistico
Descrizione delle difficoltà: Esposizione, scariche di roccia, passaggi duri
Periodo consigliato: da Luglio a metà Settembre con meteo ottimo
Segnaletica: buona fino alla capanna Carrel (omini di pietra e qualche segno rosso)
Dislivello in salita: 1300mt circa
Dislivello in discesa: 1800mt circa
Quota massima: 3835mt circa
Descrizione
Cervino si? Cervino no?
Da tempo io e Alessandra meditavamo se affrontare sua maestà il Cervino.
Con l'intenzione di tentare, iniziamo un periodo di allenamento passato tra falesia, trekking, ripasso dei nodi e delle manovre.
Durante una mia solitaria al Grand Tournalin, nella quale si trovano passaggi abbastanza esposti e passaggi di arrampicata, incontro una guida alpina. Dopo qualche parola ne approfitto per "carpirgli" delle informazioni preziose!
Praticamente la guida, che ormai vanta di ben 7 salite al Cervino, mi dice che a suo avviso la salita era alla mia portata, l'unica cosa che ha sottolineato è stata l'importanza di non andare soli e con meteo incerto.
Subito non me lo faccio ripetere e ripropongo ad Ale la salita ma con le seguenti condizioni: non è obblicatorio salire fino in vetta, ma obbligatorio è tornare indietro!
Guardiamo il meteo.
Tempo ottimo, sia per il giorno della salita che per i 2 giorni a venire.
Chiamiamo la società delle guide del Cervino per informarci sulle condizioni della capanna Carrel. La guida ci rassicura e ci conferma le nostre valutazioni sul meteo.
Proviamo ogni tipo di emozione, dalla felicità alla preoccupazione. La sera non si dorme come la sera prima di un esame...e che esame!!!
Sveglia alle 7:00am e inizia l'avventura!
Alle 9:00am siamo a Plan Maison, in un paio d'ore raggiungiamo il rifugio Duca Degli Abruzzi: edificio da poco ristrutturato (ma ancora in disususo) che in passato veniva usato come base d'appoggio per le salite al Cervino.
Altri 100mt circa e siamo alla croce Carrel, dove incontriamo molti altri salitori. La croce è dedicata a J.A. Carrel , morto di fatica dopo aver condotto in salvo la sua cordata durante una bufera. Continuiamo per un sentiero molto lungo ed esposto, segnalato da omini di pietra sporadici. Qualche arrampicata qua e la, fino ad un camino in cui l'arrampicata diventa lievemente più impegnativa. Ancora molta altra strada sempre in arrampicata intervallata a camminata, per arrivare al traverso sotto la "Testa del Leone": un picco di rocce che da un lato sembra un buffo panettone, ma dall'altro (ovvero la nostra posizione) è una parete verticale imponente ed accuminata, dove il rischio di scariche rocciose è molto elevato. Costeggiamo la Testa, proseguiamo a tratti in conserva e proteggendosi, magari eccedendo in sicurezza, con sporadici spit e chiodi. Il traveso presenta comunque a mio avviso la parte più rognosa del tragitto: molto esposto, terriccio umido, scivoloso e roccia instabile. Arriviamo così al Colle del Leone (3581mt). Qui inizia la normale italiana al Cervino: "La cresta del Leone". Iniziamo la salita su sfasciumi instabili, e dopo un buon tratto arriviamo al primo passaggio, un camino incassato nella roccia, attrezzato con una corda fissa. Sempre sul filo di cresta proseguiamo sino ad arrivare a delle placche non molto ripide ma lisce. Qui non sono presenti corde fisse, ma un paio di spit. Metto in sicura la via, aspetto che salga Ale e proseguiamo. Altre facili roccette e arriviamo ad un terrazzino incassato dove in passato si trovava un diedro verticale di 12mt, chiamato "Cheminèe", non più presente a causa di una frana. Al suo posto ora, una maestosa e liscia placca verticale, attrezzata con un'utilissima corda fissa. Nonostante probabilmente avrei faticato meno a salire l'intero tratto per poi proteggerlo in cima, decidiamo di proteggerlo utilizzando i tre spit sulla placca. Non appena arrivato in sosta, sento Ale gridare di aspettare: 3 alpinisti, tra cui mi viene suggerito di specificare la presenza di una donna, stavano salendo spediti ma sprotetti. Aspettiamo e poi....
LA GRANDE FATICA DI ALE!
Qui un pò di dettagli:
Peso: 50kg scarsi
Altezza: 1,70 cm
Diametro bicipite: -20cm
Peso dello zaino: Sui 15kg
Ora con questi dati, vi sarà più semplice intuire cosa sia stata questa salita verticale con la sola forza delle braccia. Purtroppo non ho il riscontro fotografico durante lo sforzo, ma solo all'uscita. Scherzi a parte sarà per l'obbligatorietà della salita (ora ormai tarda, era necessario arrivare al rifugio), sarà per la grandissima tenacia e volontà, senza nemmeno togliersi lo zaino, riposandosi a tratti, Ale giunge in sosta. Di li sempre sulla stessa corda si procede su placca liscia e ripida ma ormai il più era fatto. Al termine di questo passaggio, gli ultimi metri per la capanna richiedevano l'uso dei ramponi. Il tratto era abbastanza breve e decidiamo di non indossarli, forti comunque del fatto di essere legati e di avere qualche traccia gia fatta. Arrivati in capanna, c'è chi si accascia stremata al suolo!hihihiih
Ma subito una tragica notizia, facendo vanto del mio inglese ineccepibile vengo a sapere che la scalata non è finita: dobbiamo arrampicarci anche per dormire al terzo livello del bivacco!...chi tardi arriva male alloggia...
La salita, tra trek ed arrampicata è stata molto più lunga del previsto (circa 10h), non per via delle nostre capacità tecniche e fisiche, ma per la comune voglia di proteggere ogni singolo tratto, anche il più semplice: già i pericoli oggettivi sono molti poi se a questi aggiungiamo anche quelli soggettivi sarebbe troppo.
Conosciamo molte persone simpatiche e disponibili, per lo più stranieri, l'ambiente e l'atmosfera era dei migliori. Imbattibile però il panorama, limpido e cielo rosso! Un paradiso, peccato per la musica violenta che incredibilmente da Cervinia arrivava fino a noi. Cala la notte e noi pensiamo a GiovanniS che avrebbe saputo immortalare al meglio ciò che i nostri occhi ammiravano estasiati...Il nostro tentativo come risultato ha avuto una serie di foto nere ed una in cui la luna è mangiucchiata dalla parete ruvida del Cervino.
In comune accordo ci riteniamo contenti e soddisfatti della salita, ma decidiamo di non salire in vetta il giorno seguente: sarebbe stato improponibile passare altri tratti verticali trazionandosi su corde fisse...
Sfruttando gli infiniti comfort della Capanna Carrel, dotata di pannelli solari, gas e 40 posti letto con coperte, ci cuciniamo un bel risotto alla milanese e poi....TUTTI A NINNA!!!
Il risveglio ci mostra la bellezza di madre terra: picchi e salti di roccia ovunque, ghiacciai, crepacci...Nessuna foto o parola può descrivere quello che abbiamo provato...
Colazione, preparazione e partenza alle 9:00am. Con 5 calate in doppia siamo al Colle del Leone, e ci attende una lunghissima discesa, neanche troppo comoda visto il fatto che avremmo dovuto disarrampicare i sempici passaggi fatti all'andata. Ovviamente non facciamo in tempo a prendere la funivia e scendiamo a Cervinia per il sentiero. Sono le 8:00pm e siamo finalmente in macchina!
A vedere da lontano la vetta era lì, accanto a noi, non poi cosi tanto più alta...Ci sarebbe piaciuto salire, ma abbiam fatto bene così, tanto la montagna è li che ci aspetta!
Esperienza utile e magnifica, in quelle condizioni ogni sensazione è più forte e vera: è in questi momenti che si apprezza al massimo quello che la natura ci dona.
Un saluto a tutti!
Ale e Last!
Traccia GPS: Traccia
Link album fotografico completo: Album
Ale sulla prima placca
Proteggo il primo passaggio
Salgo la parete usando la corda fissa
Ale dopo "LA SUA FATICA"^^
Salgo le placche appoggiate dopo quella verticale
Ale che sale la placca
"Testa del Leone" vista dal versante più aspro e maestoso
Panorama
Io con Hervè Barmasse, incontrato martedì mattina al rifugio, mentre portava su un cliente...UN MITO! (colui che ha da pochissimo aperto un VII in solitaria, proprio sul Cervino!)
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