Escursione Verso la cima di Monte Massico

Data: 05/02/2013
Regione e provincia: Campania, Caserta
Località di partenza: Falciano del Massico, quasi al termine della strada che conduce all'oasi WWF
Località di arrivo: un punto imprecisato verso la cima del Massico
Tempo di percorrenza: 1h30 circa in salita (di cui 30 min tra soste e ricerca del sentiero)
Descrizione delle difficoltà: cresta ripida; bisogna "trovare" il sentiero tra gli arbusti
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: np

Descrizione

Bella giornata, ma poco tempo a disposizione. Dove andiamo? Sotto casa: 40 minuti d'auto per affrontare la “piramide” del Massico, di quelle montagne che ti passano costantemente sott'occhio ma non pensi mai di incontrare da vicino.

Su internet tabula rasa. Cerco info tra gente del posto (non trovo una pro loco che risponda...), poi contatto persone del cai che mi confermano la natura un pò ostile dei sentieri che salgono verso la vetta. Ostile, perchè pare sia tutto dominato dalla macchia più fitta.

Partiamo di buon'ora, consapevoli che difficilmente arriveremo in cima. Del resto, siamo anche senza GPS....

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Scegliamo di percorrere la cresta in apparenza più sgombra, vista dal satellite, ovvero quella alla sin. orografica del Canale della Strada. Stefano Ardito consiglia l'altra cresta, sulla destra, ma essendo praticamente tutta rivestita di vegetazione fitta viene scartata a priori.

Parcheggiamo lungo la strada asfaltata che da Falciano arriva a circa 200m d'altezza, aprendosi in uno slargo dopo un'ampia curva. Per risalire il crestone imbocchiamo la pista della forestale (cancelletto verde), e poi subito a sinistra lungo un sentierino inizialmente dotato di staccionata. Il primo tratto è ben marcato, ma dopo 10 min circa di cammino abbandoniamo la traccia per salire direttamente sul filo di cresta.

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Per una ventina di min. la salita è agevole, tra erba e sassi. Poi si entra in un'area bruciata, più brulla e sassosa, sempre facile da percorrere.

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Il tratto successivo (salita sempre ripida) ci vede entrare in una fitta macchia, dove si incuneano piccole piste e tracce lasciate dal bestiame. Insomma, in qualche modo si sale.

Siccome siamo prevenuti, avendo anche avuto brutte esperienze, decidiamo di creare piccoli omini di pietra per i punti più critici: pur mantenendoci sempre sul filo di cresta, vogliamo evitare di calare troppo in basso durante la discesa, con pendenze decisamente proibitive.

Ci fermiamo per l'ora (il meteo prevedeva peggioramenti), ma soprattutto per evitare mosse poco astute (meglio dotarsi di GPS), con una traccia che sale ben visibile davanti a noi. Lo scollinamento, non molto lontano dall'area raggiunta, pare ammantato di fitta vegetazione e abbastanza ripido. Ritenteremo.

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Gli omini comunque funzionano, e torniamo all'auto senza problemi.

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Ora la domanda: qualcuno di voi è mai salito sul monte Massico? Conosce sentieri "indolori" per la cima?
 
Bella escursione e bella rece in luoghi poco o per niente frequentati, di quelli che piacciono a me!!
Saggia la decisione di mettere gli omini di pietra come i sassolini di Pollicino...
Complimenti!!
 
Grazie... Penso di acquistare il nastro biancorosso per le prossime "esplorazioni"...rigorosamente da rimuovere al ritorno per non creare inquinamento visivo (anche se magari qualcuno potrebbe trovarlo utile)
 
il poco tempo a disposizione, spesso, valorizza quell'escursionismo di ricerca e di riscoperta di luoghi non troppo convenzionali.....
ne so qualcosa anche nella mia ultima escursione!!!!

ciao..e complimenti....bella descrizione e panorami suggestivi!
 
Appunto! E' raro ritrovarsi nelle condizioni di dovere, per necessità, muoversi vicino casa. Se il meteo è ok è scontato puntare verso l'Abruzzo o cime di un certo "spessore".

Ho dato un'occhiata anche alla tua escursione..e ti confesso che per le ragioni di cui sopra (stessa distanza macchina da PNALM e dintorni) i Lepini mi sono praticamente sconosciuti.
 
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