Escursione Vettore per la Madonna della Rosa

Parchi delle Marche
  1. Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Dati

Data: 01/10/2015
Regione e provincia: Marche, AP
Località di partenza: Foce di Montemonaco
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 9h (pausa pranzo esclusa)
Chilometri:
Grado di difficolta: EE (forse EE+)
Descrizione delle difficoltà: Percorso fuori traccia, superamento di semplici roccette, alcuni tratti un po esposti
Periodo consigliato: Estate (ma mi sarebbe piaciuto l'inverno)
Segnaletica: Solo al ritorno (bolli bianco-rossi)
Dislivello in salita:1540
Dislivello in discesa:1540
Quota massima: 2476
Accesso stradale: Foce di Montemonaco


Descrizione

Finalmente sono riuscito a completare l'anello che mi ossessiona da questo inverno, da quando cioè mi sono intestardito a voler raggiungere il Vettore in invernale passanado per il "fosso della Tagliola".

Dopo ben tre tentativi falliti per un motivo o per l'altro finalmente, e forse proprio nella giornata meno adatta, sono riuscito nell'impresa.

In realtà la mia idea iniziale era di farla in invernale e questo giro era solo per conoscere bene il percorso ma, dopo averlo conosciuto, penso che sia più adatto all'estate con il fondo asciutto, d'inverno le condizioni di neve devono essere ottime ... di sicuro d'autunno, con pioggia, nebbia e vento, non rende al meglio. Ma io mi sono divertito lo stesso e sono molto soddisfatto ...

CONTINUA...

EDIT.: aggiungo anche i link di due dei miei precedenti tentativi per completezza:

http://www.avventurosamente.it/xf/threads/fosso-della-tagliola.39665/

http://www.avventurosamente.it/xf/threads/da-foce-alla-madonnina-di-ghiaccio.29047/
 
Ultima modifica:
Alle 7 parcheggio a Foce con un tempo così

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Ma il meteo non mi aveva certo illuso (pioverà ininterrottamente per tutto il giro).

Velocemente supero il comodo Pian della Gardosa e, giunto alla nota bacheca informativa che ho eletto a inizio della via (e dell'anello che mi appresto a completare), risalgo il pendio che mi porta alla prima difficoltà: lo Scivolo del Topo che oggi si presenta così

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Ovviamente (almeno per me) non provo neanche ad attaccarlo e cerco di doppiarlo risalendo il ripido pendio sulla sinistra (destra orografica).

Lungo questa deviazione vedo dall'alto anche una cascatella che subito confondo con la Madonna della Rosa e invece non lo è: semplicemente d'inverno scompare sotto la neve.

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Riesco non senza qualche difficoltà (non tanto per i passaggi in sé quanto per le rocce bagnate e instabili e perché poco sotto c'erano salti di roccia preoccupanti) a riportarmi sul torrente e lo risalgo piuttosto comodamente fino alla vera Madonna della Rosa.

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La Madonna della Rosa (ora inconfondibile benché molto diversa dalle mie precedenti visite) si mostra a nudo in in tutta la sua maestosità: d'inverno la neve ne copre circa la metà del salto, mentre ora si presenta alta direi tra i 15 e i 20 mt. (dovrò doppiare anche Lei ma questo lo sapevo già).

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CONTINUA...
 
Supero la Madonna risalendo il pendio sulla sponda destra (orografica)

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E intanto cerco un punto in cui poter tornare nel fosso, ma senza una corda e qualcuno che la tenga, preferisco cercare un passaggio più rassicurante di questo

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E per fortuna perché altrimenti avrei dovuto superare anche questi saltini

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Finalmente torno sul fosso e proprio alla base di quello che ho chiamato "Salto dell'Ammonite". Si tratta di un altro salto di un decina di metri che dovrò superare. Questo lo supero a sinistra (orografica) e percorrendo questo pendio farò un'altra scoperta ... ma per ora: questo è il Salto dell'Ammonite

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E questa dovrebbe essere l'Ammonite (non se sia veramente un'amanite, non so neanche se si scriva "ammonite") che ho trovato proprio sul fondo del salto

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CONTINUA ...
 
Cercando di doppiare il Salto dell'Ammonite (in cui mi saranno anche utili le rampiccozze) accorgo di essere in realtà sullo spartiacque di due rami del fosso (o forse è meglio "radici" in quanto portano acqua e non ne prendono ma fa lo stesso). Questo ramo nuovo, che battezzerò"Ramo Secco" in quanto non sembra che porti molta acqua alla Madonna, presenta anch'esso il suo bel salto direi di 7-8 mt

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E così continuo a risalire lo spartiacque e ... sorpresa ... mi trovo con i piedi sul sentiero 152 che collega la Fonte Fredda alla Fonte Matta.

(nella foto, dal sentiero, a sinistra il ramo Secco, a destra il ramo dell'Ammonite e un centro verso la Madonna)
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È un bel "check Point" che mi permette di "trovarmi" sulla mappa e di vedere che tipo di percorso mi resta da fare, quasi mi fa dire: "ma dai, ormai il fosso è praticamente finito, prendi acqua da 3 ore (sono le 10), la missione l'hai compiuta ... In pratica: prendi il sentiero in un verso o nell'altro e tornatene indietro!!!". Ma io NO!! L'anello lo devo fare tutto!!! E così proseguo. In effetti il resto del fosso (risalgo il Ramo Secco che è quello più lineare con la via) non presenta difficoltà, solo ciottoli instabili ma è normale e anche la pendenza è tranquilla.

Questo l'unico saltino ancora da superare

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Così invece il resto del fosso prima di diventare prato

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Da qui ora devo solo raggiungere la cresta e proseguire verso il Vettore, scendere allo Zilioli, quindi al Lago di Pilato, poi alle Svolte e chiudere l'anello.

Sembrerebbe facile!!! E invece anche lì avrò i miei problemi che ovviamente verranno svelati nella "prossima puntata" :D (non temete sarà l'ultima;))

CONTINUA ...
 
Arrivato in cresta (alle 11) vengo accolto da un bel vento teso che arriva dall'Adriatico, nulla di preoccupante, per ora.

Risalgo la costa di quello che penso sia il M.Torrone, o il Sasso d'Andrè, con la nebbia è difficile essere molto precisi ma comunque mi interessa poco perché la cresta è bella chiara. E invece mi trovo qui

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Sono passato su questa cresta solo l'anno scorso e proprio in questo periodo e mi ricordo due m. Torrone (la mia mappa ne nomina solo uno) un Sasso d'Andrè (non segnato sulla mia mappa), ma una "Cima la Mela" non la ho proprio mai sentita!!!! Ma che, spuntano i monti come i funghi????

Comunque proseguo (non penso che abbiano spostato anche il Vettore), seguo fedelmente tutto il sentiero di cresta, devo per forza incrociare il Torrone. E invece cammino di buona lena e il Torrone non si vede. Ormai sono sicuro di averlo superato in un modo o nell'altro e punto sul Vettore (non guardo la cartina perché nel frattempo il vento si è alzato e raffreddato e la pioggia è aumentata, sono intirizzito, scelgo di mettere i guanti anche se so che si bagneranno subito ma confido che comunque terranno le mani più calde, funziona).

Cammino lesto, la cresta è comoda e veloce, ma la nebbia mi provoca un duplice sentimento: da una parte mi scoccia non poter vedere quanto mi manca alla fine del "supplizio", dall'altra mi consola il poter sperare ad ogni passo di veder spuntare l'agognata croce.

Intorno a mezzogiorno mi trovo ad affrontare semplici roccette che l'anno prima avevo trovato uguali uguali proprio sotto la croce. Sono sollevato: è fatta!!

E invece No!! Ancora una volta mi trovo perplesso, la mia gioia viene spenta da questo

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Una cima senza nome!! Sono ormai bagnato e infreddolito con l'aria e la pioggia che frustano la faccia ma ormai l'unica via d'uscita è il Vettore e una pausa allo Zilioli.

Alle 12:30 affronto altre roccette e sta volta non ho dubbi e infatti alzo la testa e la vedo, in tutta la sua "stortaggine", la croce più alta dei Sibillini

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In quel momento quella croce ha per me diversi significati: Il compimento di progetto, un punto di riferimento, la fine della salita, la consapevolezza che la parte più brutta è passata e che lungo la valle di Pilato ci sarà meno vento. Ma soprattutto, in quel momento voglio solo arrivare al bivacco Zilioli e togliermi di lì. Faccio solo un'ultima foto (per fortuna che lo Smartphone funziona anche con i guanti bagnati) per mostrare perché sentivo quel freddo

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Scendere allo Zilioli non sarà banale, da sud il vento è ancora più forte e mi impone di camminare sbilanciato a sinistra per contrastarlo, come vedo il bivacco mi ci fiondo dentro è ho subito una sensazione di calore. Mangio qualcosa, mi riposo ma dopo poco l'umidità dei vestiti inizia a raffreddarsi e con essa pure io. Meglio così, mi preparo in fretta (per quanto le mani ancora intirizzite permettano) e un po a malincuore mi reimmergo nella tormenta.

In breve sono in vista del lago di Pilato, riesco a fare questa foto prima che venga sommerso dalla nebbia

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Per il resto, il ritorno è stato tranquillo, come previsto il vento è cessato (ma la pioggia no) e sono pure riuscito a sentir caldo scendendo.

Alle 16:30 sono di nuovo a Foce caldo e asciutto.

FINE!!!!

Chiedo scusa per la storia a puntate ma pubblicare discussioni dallo Smartphone è un incubo!!!
 
.....ASPETTO...:biggrin:

Relazione finita. Mentre salivo al Vettore ho pensato alla tua escursione di qualche anno fa " tempo da lupi al Vettore" o qualcosa del genere (adesso sono troppo stanco per andarla a cercare). E infatti in fondo alle svolte un pastore mi ha detto che a causa della nebbia da due giorni non trovavano le pecore e temeva che alcune le avessero mangiate i lupi..

Bellissimo sul vettore vado la settimana prossima

Ti auguro di trovare un tempo migliore del mio ... Anche se in effetti io me la sono proprio andata a cercare..
 
Grande @SemiMonade .. Io sul Vettore ci son stato solo con la passeggiata da Forca di Presta e quindi mi sono gustato tutto il tuo racconto ma mi ero smarrito già a Foce.. :lol:

Sicuramente un percorso impegnativo ed il meteo ha aumentato il "carico".. Complimenti :si:

Ora però vado a guardarmi una mappa o simile perché son curioso di capire da dove sei salito in cima.. ;)
 
Grazie @Ciccio74 , guarda, da Foce al Vettore ci sono sostanzialmente due vie:

1) risali il falso piano di Pian della Gardosa, prosegui per le Svolte, risali la valle di Pilato, superi l'omonimo lago, continui per il bivacco Zilioli e pieghi verso il Vettore (sentieri 151 e, penso, 101)

2) dall'inizio di Foce risali la costa a sinistra (arrivando) fino alla sella del Banditello (sentiero 132) e poi segui la cresta a sud e
, passando per il m. Torrone, arrivi al Vettore.

Il mio percorso le ha unite un po tutte e due nel senso che ho risalito il pian della Gardosa fin quasi alla base delle svolte e poi ho risalito "a campi" la sponda, che poi si trasforma in fosso, fino a salire direttamente sul Torrone. Poi ho seguito il secondo itinerario fino al Vettore e sono disceso dal primo itinerario.

Ora ne saprai meno di prima :D , purtroppo non posso caricare la mappa :(.
 
tanto di cappello Matteo. Sei un grande e non c'e' bisogno che te lo dica io. Hai lo spirito dell'esploratore e non ti ferma nulla, ne' la nebbia ne' i fuori sentiero, dove anzi ci sguazzi e dai il meglio di te! Veramente non banale salire per pendii scoscesi umidi e bagnati senza segnaletica, questa e' poesia!
Speriamo di fare insieme il Vettore in invernale come ci eravamo proposti l'anno scorso. E ancora complimenti per le tue uscite.

PS
La cima La Mela mi sa tanto di un bimbominkia che non aveva un tubo da fare per esaltare al meglio il suo ego di bimbominkia. Purtroppo sta diventando una moda :(
 
In pratica hai aperto la via "semimonade" per il torrone

Preterirei dire che ho aperto la "via della Madonna" ... della Rosa ;). In realtà "aperto" è una parola grossa, in quanto perlopiù ci sono passato vicino senza toccarla :). Diciamo che la ho "presentata". Ma in effetti penso che meriterebbe di essere attrezzata in alcuni punti per permettere di seguirla il più fedelmente possibile senza rovinarla (non parlo di una ferrata ma di semplici corrimano nei tratti più critici). Ora lo propongo al CAI :).

Speriamo di fare insieme il Vettore in invernale come ci eravamo proposti l'anno scorso.

Grazie mille Alex!! Per il Vettore d'inverno, come ho scritto nella relazione, penso sia meglio evitare questo percorso (almeno con me come guida :D). Penso sia meglio la normalissima salita da Forca di Presta: è tranquilla, è più comoda per te che arrivi da Roma e in più è anche nuova per me :). Se poi vediamo che ci resta tempo si può provare anche il Redentore (ma quello è un tratto un po delicato con la neve).

La cima La Mela mi sa tanto di un bimbominkia che non aveva un tubo da fare

L'ho pensato anch'io perché sono piuttosto sicuro che quella cima fosse il Torrone. Poi però mi sono detto: "ma chi vuoi che si porti un pennarello nello zaino???). Se ora tu mi dici che è proprio una moda allora stiamo messi bene!!!

una frase stupenda, che racchiude in pieno il significato che hanno per me le croci di vetta

Che vuoi!! La montagna (e il vento e la pioggia e il freddo e la nebbia e la fatica e la solitudine..) rendono filosofi ;)

che coraggio !!

Grazie anche te @Piervi. Se per coraggio intendi i passaggi della via, ti rassicuro che sono stato anche troppo prudente (mentre salivo mi immaginavo di essere con Alex che mi diceva "ma tagliamo di qui, che ci vuole???" e io "col cavolo, tu passa dove ti pare, ci vediamo in cima!!!" :D.

Se invece intendi per il clima, ti assicuro che preferisco questo al caldo torrido con sole cocente (certo che una via di mezzo non sarebbe sgradita :)).
 
Uè uè, se fate il vettore da Forca di Presta in invernale (magari una bella giornata però :p) e vi "accollate" un pocoavventurosomamoltovolenteroso che però sulla neve è andato solo con le ciaspole, fate un fischio... ;)
Grazie per la spiegazione @SemiMonade , è difficile trovare in rete cartine del tuo Vettore o sono io che gnà faccio..? Il sentiero dalle Svolte lo avevo studiato perché non mi dispiacerebbe tornare al Pilato quando c'è un po' di neve e da quel lato secondo me è più potabile.. Quelle roccette dallo Zilioli in giù, appena si svolta dal pratone e per la prima volta si vede il lago, con il ghiaccio secondo me devono essere un po' antipatiche.. Cioè, io ne farei volentieri a meno anche se ho letto che le Svolte sono una bella smazzata ;) tu che dici..?
 
Uè uè, se fate il vettore da Forca di Presta in invernale, fate un fischio... ;)

Arruolato!!! Anche perché per ora saresti
l'unico del gruppo ad aver già fatto quell'itinerario ;).

è difficile trovare in rete cartine del tuo Vettore o sono io che gnà faccio..?

Non ti so aiutare, per la cartina è ancora ... di carta :).

Il sentiero dalle Svolte lo avevo studiato perché non mi dispiacerebbe tornare al Pilato quando c'è un po' di neve e da quel lato secondo me è più potabile..

Salire al lago da Foce non è un problema, le svolte sono un po dure ma niente di ché. Piuttosto fai attenzione al bollettino valanghe perché è una zona ad alto rischio. Anzi, io ti consiglio proprio le prime nevicate o la primavera anche perché rischi di non vederlo proprio il lago che facilmente sarà sepolto dai depositi nevosi. Un'altra cosa: attento alla nebbia, io questo inverno per quel motivo ho girato in tondo :).
 
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