Trekking Via degli Dei (BO-FI a piedi seguendo la Flaminia Militare)

scrivi la Storia del giro Stefano, è sempre bello leggere le impressioni degli altri.

Per Pierre....certo, un paio di giorni per farti la Via degli Dei sono un pò pochini inoltre, è un'escurzione che va fatta proprio per la Sua importanza Storica e quindi ci si dovrebbe "entrare" mentalmente;....il Paesaggio pur bello, secondo me non appaga abbondantemente per venire dall'Argentina a passarci un paio di giorni. Al massimo, mi fermerei alla Futa a mangiare una Fiorentina. ;)
 
Partenza alle ore 15 del 9 agosto dalla piazza del Nettuno verso porta Saragozza e la scalinata di San Luca. Da San Luca giù verso Casalecchio poi via costeggiando il fiume Reno fino a Sasso Marconi dove giungiamo intorno alle 20 e 30 circa e troviamo un albergo per la notte.
 

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Secondo giorno: Partenza intorno alle 8,30 e subito si incomincia a salire attraverso prati ingialliti dalla siccità e boschi di quercia e nocciolo.
Il paesaggio è molto bello: colline ondulate, San Luca in lontananza che ci guarda sornione, le seconde case dei bolognesi... splendide!
Il contrafforte pleistocenico ci fà compagnia per tutta la giornata e verso le 13 superato monte Adone giungiamo a Brento, breve pranzo e controllo vesciche poi si riparte verso Monzuno. La strada non lascia scelta e si deve procedere su asfalto... i piedi non godono. Poco sopra Monzuno troviamo un agrituismo molto bello... i piedi friggono e siamo stanchi... ci fermiamo.
 

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ahah....è vero, però ho detto: "IO mi fermarei a farmi una Fiorentina!"....potrei salvarmi in corner.
Bel report Ste, sai, quelle zone mi mancano, M.Adone, Monzuno, M.Venere, le Banditacce, la Futa ecc....guardare le Tue foto e leggerti mi fa tornare piacevolmente indietro....grazie.
Ti leggo.
 
Terzo giorno: Partenza da Monzuno e subito entriamo in un splendido castagneto secolare, la strada sale verso il ripetitore Telecom.
Si procede sempre sul crinale tra bei boschi e sentieri sassosi.
Superiamo Le Croci e iniziamo a salire Monte Galletto liberato dalle pale eoliche.
Rapida discesa a Madonna dei fornelli la cui via principale del paese "Via romana antica" ci ricorda che stiamo percorrendo un pezzo di storia millenaria.
Da Madonna dei fornelli si incomincia a salire sul serio!!!
Incontriamo le prime tracce di basolato romano e il fiato si fa' corto mentre arranchiamo sul tracciato dell'antichissima strada romana. Il faggio inizia a farla da padrone e si sale decisi verso la Futa. Tra Madonna dei fornelli e la Futa non ci sono alberghi,B&B o agriturismo quindi decidiamo di stringere i denti per arrivare al Passo.
Poggiare i piedi su una strada fatta 2200 anni fa per me grande appassionato di storia è una sensazione bellissima e intensa.
CAVOLO I ROMANI PENSAVANO ALL'ETRENO E COSTRUIVANO LE COSE PER DURARE!!!
Si cammina tutto il giorno e finalmente alle 20,30 siamo alla Futa.
Al cimitero tedesco è in corso una rievocazione e sia l'albergo sia il camping sono strapieni di gente... SFIGA!!!!
Dopo tutta questa fatica ci tocca dormire sotto le stelle.
 

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Quarto giorno: Dopo la notte sotto le stelle e le poche ore di sonno ripartiamo sul crinale per l'Osteria Bruciata. Da lì il sentiero inizia a scendere verso S. Agata. La lunga discesa assomiglia alla lenta entrata in un forno a giudicare dal grosso sbalzo di temperatura che abbiamo sentito tra il crinale appenninico e la piana del Mugello. Arriviamo a S. Agata intorno alle 5 di pomeriggio e i piedi fanno male per la lunga sassaia in discesa. Decidiamo di fermarci.
 

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bé, la notte sotto le stelle anche se stanchi, è stata una chicca no, li la zona presenta prati e terreno mobidi.
Il P.so dell'Osteria Bruciata ha una sua Storia, bel posto.

Peccato che non siete arrivati a San Piero a Sieve, vi sareste tolti il peso di un lungo rettilineo che sicuramente avrete poi fatto sotto il sole....;)
 
Quinto giorno: Ripartiamo alle 8 e per evitare il grosso traffico ci dirigiamo verso un campo da golf. Nella zona ci sono boschetti e case abbandonate che sono state scelte come casa da una colonia di conigli selvatici. Alla fine del campo da golf ci attende un lungo stradone nella zona industriale di San Piero in bagno. In paese facciamo spesa e una lunga sosta e ripartiamo optando non per il percorso attuale della Via degli Dei ma per il vecchio che ci appare più breve e logico: in sostanza anziché percorrere una lunga U da San Piero all'abbazia del Buonsolazzo visitando castelli seguiremo il crinale in salita che in linea retta giunge al vecchio convento abbandonato. Gli inconvenienti sono due: primo, il tratto iniziale è stato stravolto dall'alta velocità e bisogna andare un poco ad intuito, secondo, quasi tutti i segni CAI, pallegialle e VD sono spariti e dovremo sfoderare le nostre doti topografiche. Alla fine la scelta si rivela vincente, il percorso è molto bello e tronfi della nostro senso d'orientamento giungiamo nel primo pomeriggio all'abazia. Da lì attraverso un bellissimo sentiero ben segnato giungiamo a Monte Senario e dopo una breve visita scendiamo a Bivigliano per trovare un B&B per la notte.
 

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or bene, l'Abbazia del Buon Sollazzo è sempre più malconcia....peccato.
immagino ce avrete quindi fatta la salitona che alla lunga porta al Convento del Buon Sollazzo....chissà se c'è ancora il Frate che offre da bere. A noi il Convento ci si presentò attraverso una densa nebbia, uno spettacolo.
 
L'abbazia era deserta, ci siamo fermati nel viale dei cipressi di fronte all'entrata a mangiare due pezzi di schiacciata acquistati a S. Piero (molto buona) poi dopo 1/2 ora siamo ripartiti per Monte Senario. Una signora che abita vicino all'abbazia ci ha detto che una ricca signora di Firenze vorrebbe acquistarlo e ristrutturarlo... Bha!!!!
 
Sesto Giorno: Di buon ora lasciamo Bivigliano e seguendo l'asfaltata giungiamo ad un sentiero con i segni Bo-FI che su un bellissimo crinale in discesa ci conduce poco sopra Olmo.
Da lì il sentiero prosegue verso Fiesole ma siamo stanchi e decidiamo di seguire l'asfaltata (la Faentina) che arriva diretta a Firenze.
Discesona finale fino a Firenze e entrata trionfale in città
Firenze assomiglia ad un forno a microonde, giornata caldissima ma noi si fa festa lo stesso. Foto di rito in piazza della Signoria e via alla stazione dove ci attende il trenino Firenze-Faenza l'unico ormai rimasto che svalica l'appennino a costi ragionevoli 8€ contro 24€ di un Freccia Rossa.
I tre vagoncini del treno sono letteralmente presi d'assalto e manca l'aria condizionanta.
Subito dopo la partenza notiamo sorpresi uno sbruffo di pioggia della durata di 10 minuti. Facciamo il viaggio di fronte ad una coppia belga che non si capacita del fatto che ci siano 45° gradi sul treno e che sono 4 mesi che non piove nel mugello mentre da loro ogni due giorni piove.
 

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Conclusione: Percorso bellissimo. ricco di storia e di fascino. Una natura amica del uomo e da esso plasmata nei millenni ci ha fatto compagnia per tutto il viaggio.
Abbiamo fatto diversi begli incontri ravvicinati con animali come caprioli, poiane, conigli, aquile. Da appassionato di storia è stata un'occasione unica per vivere giornate sulle tracce degli antichi antenati (Romani, Galli, Etruschi)
Non abbiamo avuto grossi inconvenienti. Vista la siccità avevamo 2 litri di acqua a testa dietro e a volte sono serviti tutti.
Concludo con una nota buffa: arrivati al primo cartello di Firenze nonostante il male ai piedi abbiamo fatto un balletto trionfale liberatorio che abbiamo postato su youtube.
Allego l'indirizzo:
Ballo della Vittoria - YouTube
 
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