Alpinismo Via delle Bocchette Centrali e ferrata S.O.S.A.T., Dolomiti di Brenta

Parchi del Trentino-Alto Adige
  1. Parco Naturale Adamello Brenta
Data: 17 luglio 2014
Regione e provincia: Trentino Alto Adige
Località di partenza: Madonna di Campiglio
Località di arrivo: Madonna di Campiglio
Tempo di percorrenza: 11 ore 30 minuti
Chilometri: 36
Grado di difficoltà: EEA, con ramponi e piccozza
Descrizione delle difficoltà: arrampicata su ferrata strapiombante, cengie esposte, tratti su nevai ghiacciati ripidi non assicurati
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: ottima
Dislivello in salita: 1900 metri
Quota massima: 2830 metri accanto il Campanile basso

Giovedì 17 luglio, sono le cinque e mezza di una chiara e incoraggiante mattina, il sole ancora dorme, esco dall’hotel, sistemando la piccozza dietro lo zaino.
E’ luglio, ma la picca e i ramponi serviranno, perché il tentativo è di fluttuare a 2800 metri sulle pareti dei colossi del Brenta, attaccato a qualche cavo d’acciaio e scalette.
Mi incammino da Madonna di Campiglio verso Vallesinella, a quell’ora non c’è l’ombra di un mezzo pubblico.
La strada asfaltata si infila tra boschi in penombra, passa un’auto, un’altra, che si ferma.
E’ la provvidenza, non perché abbia timore di affrontare quelle rocce da solo, ma il piacere di farlo in compagnia, in ottima compagnia.
Francesco, viene da Merano, 68 anni, si potrebbe pensare: “ma andare con un vecchietto…” Ne conosco di vecchietti terribili, che danno la pista a baldi preparati giovani.
E così sarà, una sintonia di ritmo, aspirazioni e soddisfazioni, che si consoliderà nel corso di una indimenticabile giornata.
Francesco vuole provare le Bocchette Centrali per un suo progetto, vuole portare suoi amici a provare l’ebbrezza di una vera ferrata.
Il piano prevede di salire per il sentiero che raggiunge in successione i rifugi Casinei, Brentei, fino alla Bocca di Brenta.
Le pause sono doverose, la grandiosità dei paesaggi e i colori meritano numerosi momenti di contemplazione, costante è di fronte la presenza della parete Nord del Crozzon di Brenta.
A circa quota 2450 troviamo il tratto ghiacciato della Vedretta Bocca di Brenta, la cui ultima parte, molto ripida, ci fa giocare d’equilibrio.
Uno sguardo al Rifugio Pedrotti in basso verso sud, poi scendiamo leggermente per trovare l’attacco della celebre Via delle Bocchette, il tratto delle “Centrali” che termina alla Bocca d’Armi.
Indosso imbraco, casco e moschettoni e inizia l’avventura.
Il percorso si snoda tra arrampicate in libera, di II grado, salite su scalette e gradini, il tutto nella massima verticalità!
Lo sguardo è proteso in su a scorgere la sommità, ma le pareti sembrano non finire mai!
La ferrata è molto bella, mai noiosa, i panorami catturano gli occhi, il tempo si ferma in attimi infiniti, tale è l’emozione di viverli.
I versanti est e ovest si alternano, per donarci colori diversi e angolazioni curiose dei mastodontici torrioni, che si gettano in abissi infiniti, ora nel verde della rada vegetazione, ora in un grigio mare di nebbia che ne fa assumere i toni di epicità.
Francesco è una persona deliziosa, passa il tempo raccontandomi delle sue esperienze di montagna, di notevole rispetto, alternando con racconti della sua vita di atleta, di padre, di umile lavoratore.
A tratti con emozione rivedo in lui il mio papà.
Una vera fortuna aver trovato un compagno della sua grandezza.
Il percorso attraversa espostissime cengie, ma i tratti più complicati sono gli attraversamenti di nevai verticali, che coprono i cavi e ci costringono a fare alcuni metri su scalini di neve larghi dieci-quindici centimetri, senza assicurazione, con la sola piccozza, e 500 metri di baratro sotto.
Sono momenti delicati, dove massima è la concentrazione, e tutto va per il verso giusto.
Il tragitto della ferrata è meraviglioso, costeggiamo quasi le sommità del campanile Basso, l’Alto, la Cima dei Sfulmini, sino a raggiungere la Bocca d’Armi, dove il tratto delle Centrali termina, a sinistra imponente la Cima Brenta sembra si possa toccare con le dita.
La discesa per la Vedretta dei Sfulmini è veloce, in breve raggiungiamo il rifugio Alimonta, dove ci gustiamo un piattone di pasta.
Siamo in anticipo con i tempi, quindi propongo a Francesco di arrampicare anche la ferrata SOSAT, naturalmente ne è ben contento, quindi verso l’una attacchiamo la seconda ferrata della giornata.
Più semplice nel complesso, ma panoramicissima e molto lunga, si snoda sul versante occidentale del gruppo di Punte di Campiglio e Cima Mandron, con il costante panorama della profonda Val di Brenta a sinistra.
Anche la SOSAT ci regala una situazione delicata, un traverso di 20 metri di scalini, in discesa, strapiombante al punto di non vedere lo scalino successivo, con il piede a penzoloni.
Inizia poi la discesa, il percorso ora attraversa una vasta distesa di enormi massi, alle pendici di Punta Massari, per fare poi un largo tornante, fin quasi sotto la Bocca del Tuckett, e arrivare infine all’omonimo rifugio, dove ci rilassiamo un po’.
Si scende, purtroppo, il sentiero passa vicino una vecchia teleferica, e in breve raggiungiamo prima il rifugio Casinei e quindi il Vallesinella.
La giornata di montagna si è conclusa, alla grande, le emozioni rimarranno indelebili dentro di me, come il pensiero di Francesco, con la sua costante e rassicurante presenza, e il suo buon cuore.
Ci salutiamo con tenerezza, lui prosegue con l’auto verso Merano, io a piedi per le strade di Madonna di Campiglio, fiero di aver provato le emozioni che mi ha regalato questa parte delle Dolomiti di Brenta.
11 ore e mezza, 36 Km, 1900 metri di dislivello.

Le foto al link:
https://picasaweb.google.com/107818...BocchetteCentraliFerrataSOSATDolomitiDiBrenta
 
Ultima modifica di un moderatore:
complimenti Augusto...questa e' roba da manuale!!!
Oltre alla bellezza dei paesaggi in sé, immagino la difficolta' del percorso da voi fatto, che non lascia nessun margine di errore.
Grandi!!!
 
Complimenti per il giro, avevo percorso qualche anno fa le Centrali e rimarranno sempre nel mio cuore così come tutto il gruppo del Brenta.

Avevo in programma a inizio mese di completare la serie con le Bocchette Alte ma erano ancora impraticabili per la neve, dopotutto passano anche attorno i 3000
 
A

Andreatv

Guest
Cavolo che uscita, che posti e che spirito!
Piacevole anche il racconto, questo 68enne non ha proprio l'aria di essere terribile, e questo lo rende ancora più terribile :biggrin:
Siete stati dei grandi!

:)
 
grazie a tutti, è stata veramente una giornata memorabile, sotto tutti i punti di vista: paesaggi, adrenalina pura, compagnia.
 
ma che cosa si può dire di fronte ad un'uscita così?
complimenti davvero , mi sono guardato una dietro l'altra le fotografie , grazie!
 
Uno degli ambienti più celebri delle Dolomiti, forse proprio il più importante.

Immagino la tua grande soddisfazione nell'aver fatto tutto il percorso, perchè le grandi emozioni le ho provate anch'io sebbene abbia eseguito soltanto alcune parti dell'intero itinerario in 4 escursioni separate e spalmate su tre anni di vacanze a Madonna di Campiglio!! :D
 
grazie ragazzi, mi fa piacere che le immagini siano gradite, ma questi luoghi sono affreschi viventi, che brillano con e senza la luce del sole.
 
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