- Parchi della Valle d'Aosta
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- Parco Nazionale Gran Paradiso
Dati
Data: 20/09/2015
Regione e provincia: Valle d'Aosta
Località di partenza: Rifugio Vittorio Emanuele II (2735 m.)
Località di arrivo: Gran Paradiso (4061 m.)
Tempo di percorrenza: 3h 10m
Grado di difficoltà: F+
Descrizione delle difficoltà: ultimi 1000 m. di quota su ghiacciaio, passaggio finale strapiombante
Segnaletica: ometti lungo la prima parte sulla morena
Dislivello in salita: 1326 m.
Accesso stradale: Pont Valsavarenche
Descrizione
Finalmente il mio primo 4000! Il primo (si spera) di una lunga serie... Era da un po' che non scrivevo sul forum, ma l'ho comunque seguito in questo periodo. La scalata l'ho effettuata in solitaria visto che il mio compagno di facoltà ha pensato bene di darmi pacco all'ultimo momento. Ma non era la prima volta che scalavo in solitaria, quindi non mi sono perso d'animo e sono partito
L'avvicinamento con tappa al Rifugio Vittorio Emanuele II è stato piuttosto tranquillo (ho fotografato pure un camoscio da vicino), anche se ho dovuto farlo di buona lena visto che sono partito da Pont Valsavarenche alle 18 per poi arrivare al rifugio alle 19:05, giusto in tempo per la cena. Questa era l'ultima notte di apertura del rifugio e dato che coincideva con una finestra di bel tempo il rifugio era strapieno, le camere tutte piene e quasi al completo anche il dormitorio comune (nel quale ho dormito).
Il giorno dopo sono partito alle 5:35, quando ormai la maggior parte delle cordate era già in cammino (ho stimato in tutto circa 120 persone) e, volendo evitare la troppa gente lungo la progressione sul ripido ghiacciaio nonché la famigerata coda prima del passaggio esposto finale, ho fin da subito fatto un buon ritmo, superando il lungo serpentone che man mano che procedevo diventava sempre più rado. Indossati i ramponi all'imbocco del ghiacciaio (stimo 3100 m.), il cielo pian piano ha cominciato a tingersi di rosa anche se il sole era ancora ben lontano dallo spuntare. Ho tagliato il percorso principale in un paio di occasioni passando in mezzo a delle roccette che emergevano dal ghiaccio per poi riprenderlo poco prima della Schiena dell'Asino. I problemi però sono iniziati appena terminata questa: un vento freddissimo e fortissimo soffiava lungo il passaggio con accanto la Becca di Moncorvè, sollevando la neve che era caduta pochi giorni prima, creando un certo "effetto tormenta", il che accompagnato ai reali -8 gradi non era di certo piacevole. Poi finalmente ho incominciato a vedere la vetta che ho raggiunto dopo aver superato un crepaccio attrezzato con scala sospesa, le roccette finali ed il passaggio esposto sommitale prima della Madonnina. Qui ho agganciato una cordata composta da una guida alpina francese e dai suoi clienti (penso fosse la prima del giorno dato che non avevo ancora visto nessuno che scendeva). Devo ringraziare questa guida se ho la foto di vetta, perché proprio in quel momento il mio cellulare si è bloccato (non so se più per l'altitudine o per il freddo) e lui molto gentilmente ha fatto un paio di foto che poi mi ha mandato per e-mail.
Sono rimasto poco in cima per via del vento che spazzava e che pareva da un momento all'altro volerti scaraventare giù sul Ghiacciaio della Tribolazione. La discesa è stata, vento a parte, senza noie. Ho rivisto il serpentone di cordate, stavolta più diradate ed alcune di queste stavano tornando indietro soprattutto per via del fastidiosissimo vento. In due ore sono arrivato al rifugio (sfigato perché erano le 11:03 ed alle 11 erano andati in pausa) e poi tutta una tirata fino a Pont, dove mi sono concesso un bel piatto di scaloppine alla valdostana
PS Non sono un grande fotografo e (a parte le due foto della guida) le altre sono state fatte dal mio cellulare che è tutto tranne che adatto a far foto ahah.
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