Informazione Via Normale - Gran Sasso

Ciao a tutti, sono nuova sul forum e mi sono iscritta perché spero di imparare qualcosa da chi ne sa più di me. Ho fatto soltanto due uscite (sì, sono una novellina) con il mio ragazzo, che ha un po' più di esperienza di me: Eremo del cauto e monte Ortara da Campocatino, toccando le altre vette di strada. Ci sarebbe in programma per domenica prossima la via Normale che porta al Corno grande. Vorrei avere qualche informazione in più da qualcuno che l'ha già fatta. È affrontabile (o no, a discapito del nome) da chi, come me, ha già altre minime esperienze o è meglio evitare? Leggevo che l'ultimo km è un po' impegnativo e che per chi ha le vertigini non è il massimo (io ne soffro, ma devo dire che nelle precedenti uscite non ho avuto problemi di questo tipo). Insomma, ogni consiglio è ben accetto. Grazie in anticipo!
 
Ultima modifica:
la via è classificata come EE, escursionisti esperti, quindi sarebbe meglio fare qualcosa di più semplice soprattutto se sei alle prime armi. l'ultimo pezzo effettivamente è un pò esposto, ma io ho trovato più critica la risalita verso la crestina finale, dove, per chi non ha ancora padronanza dei piedi ed equilibrio, uno scivolone lo si rischia, il terreno è parecchio detritico.
detto ciò se il tuo fidanzato ha abbastanza esperienza nel condurre le persone potreste provare lo stesso, eventualmente sarà lui a decidere se tornare indietro o darti una mano a proseguire
 
Potreste fare il Brancastello, si prende sempre da Campo Imperatore, si superano sempre i 2000 metri e si ha una vista incredibile sia del gran sasso che di tutta la piana di campo importante, però è un percorso più facile e meno esposto.
 
Io l'ho fatta diverse volte e ci tornerò il 13 Luglio. Premetto che non voglio sostituirmi al giudizio del tuo ragazzo che ovviamente ti conosce perfettamente quindi ciò che ti dico prendilo come semplice suggerimento. Dunque come detto prima la Normale è comunque classificata come EE quindi per esperti. Il famoso ultimo tratto al di là delle vertigini che ovviamente per chi ne soffre è una situazione gravosa comporta anche una arrampicata su semplici rocce ma pur sempre un percorso dove mettere mani e piedi sulle rocce per salire...Quindi alla tua sofferenza per le vertigini devi aggiungere che nello stesso momento devi arrampicarti. Secondo me il Corno Grande forse è un po' prematuro...Poi calcola che devi fare anche conoscenza con un tipo di montagna diversa da ciò che hai fatto...io come faccio con quelli che non conoscono il Gran Sasso propongo sempre il Monte Aquila, Monte Portella e la sua anticima passando e sostando al Rifugio Duca degli Abruzzi...Magari allungando un po di più passi anche al Rifugio Garibaldi. Però ripeto prendila come un suggerimento.

P.S. Anche io come prima volta ho fatto così consigliato proprio dai gestori del Rifugio.
 
Ultima modifica:
Buonasera...
Che dire, alcune cose sono molto soggettive.
Per quel che riguarda ne vertigini, c'è gente che non può affacciarsi dalla finestra del primo piano e gente che riesce a vincere la paura. In questo nessuno meglio di te sa quali sono i limiti.
Per quel che riguarda l'escursione, la prima volta che ho portato mia figlia aveva 11 anni, poi l'ho consigliata a degli amici , e son tornati distrutti dicendo che non è per tutti , che loro andavano in palestra e son tornati sfiniti.
Anche in questo caso la cosa è molto soggettiva , ma nessuno ti vieta di tornare indietro...
Metti in conto sei ore e mezza ( anche sette) tra andata e ritorno.
Stefano
 
Se posso dire la mia, senza voler peccare di faciloneria: io ci ho portato mio figlio di 10 anni che è arrivato lassù con le proprie gambe. Peraltro, essendo la vetta più inflazionata di tutto l'Appennino, lassù puoi trovarci persone di tutti i tipi, sia gli esperti super-equipaggiati arrivati da chissà quale via alpinistica, che gli escursionisti occasionali saliti con le scarpe da ginnastica.
Il tratto con esposizione, al di là dei giudizi soggettivi, non è proibitivo.
La salita in mezzo alle pietraie del versante Nord è difficoltosa per il fondo sconnesso e devastato dalle ghiacciate invernali: secondo me questa è anche la peggiore via di salita al Corno Grande. Il rischio oggettivo maggiore è che qualche altro escursionista che precede può farti rotolare qualche pietra addosso (ciononostante, l'elemetto mi sembra una cautela eccessiva).
Detto questo, sono pur sempre 900 m D+ concentrati in 5 km: io mi concentrerei su questo dettaglio per vedere se l'escursione è alla mia portata.
 
Alto Basso