Bike Viaggio in bicicletta da Bolzano a Ferrara

Dati

Data: 16-20/08/2012
Regione e provincia: Trentino-alto Adige (Bolzano e Trento), Veneto (Verona), Lombardia (Mantova), Emilia Romagna (Ferrara)
Località di partenza: Bolzano
Località di arrivo: Ferrara
Tempo di percorrenza: 96 ore dalla partenza all'arrivo, 24 ore in sella
Chilometri: 350 circa comprese le deviazioni
Grado di difficoltà: facile per chi è allenato
Descrizione delle difficoltà: lunghezza del tragitto
Periodo consigliato: primavera, estate
Segnaletica: le ciclabili sono evidenti ma il percorso a tratti è su strada e non è segnato, utile la traccia GPS
Dislivello in salita: 1000m circa
Dislivello in discesa: 1300m circa
Quota massima: 300m circa
Accesso stradale: Bolzano

Descrizione

Il primo giorno prendiamo il treno da Roma e arriviamo a Bolzano per ora di pranzo. Sul treno nei pressi di Bolzano eravamo nel mezzo di un bell'acquazzone che mentre ci avvicinavamo è sparito facendoci toccare solo da qualche goccia che per tutto il tragitto non abbiamo mai più rivisto cadere dal cielo.

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Dopo esserci rifocillati, fatta la spesa e vista la splendida e curatissima cittadina di Bolzano iniziamo la nostra pedalata.

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Il fiume Adige che ci accompagnerà per un bel tratto del nostro percorso.

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Da fuori Bolzano guardando verso nord si intravedono le Alpi.

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Paesaggi fantastici, sembra di essere in una fiaba.

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Pescatori sull'Adige.

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Lungo la valle dell'Adige la ciclabile costeggia campi di mele e vigneti a perdita d'occhio. Incontriamo anche molti ciclisti alcuni dei quali in viaggio come noi, anche una coppia in tandem con le borse sul portapacchi e un ottimo ritmo.

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Zimmer è ovunque! :D

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Per la prima notte troviamo un posto tra l'Adige e i campi di mele dove sistemare la tenda

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La mattina sveglia alle 6 per sfruttare il fresco mattutino

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Piazza Dante Alighieri a Trento

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Il castello di Trento

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Nel centro storico di Trento

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L'interno della cattedrale di Trento... maestosa!

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Proseguiamo lungo il nostro compagno Adige

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La valle con la più alta concentrazione di castelli che abbia mai visto!

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Si avvicina la sera e cerchiamo un posto per la tenda, chiediamo a un signore del posto che ci indica qualche chilometro più avanti un posto adatto che troviamo questa volta vicino a un vigneto.

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Castello

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Un altro castello

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Il terzo giorno è quello con più salite e qui Paolo inizia ad avere problemi con il ginocchio, già un po' provato dai giorni precedenti.

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In mattinata passiamo per Rovereto e proseguiamo verso Peschiera del Garda lasciando la valle dell'Adige per raggiungere il lago di Garda. Ecco il primo avvistamento del lago!

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Le foto di rito in riva al lago :)

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Appena arrivati a Peschiera del Garda ci fiondiamo nel primo campeggio e dopo aver montato la tenda, fatta una doccia e una passeggiata a Peschiera, Paolo a piedi e io in bici, ci riposiamo un po' in riva al lago praticamente tutto il pomeriggio.

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La mattina del quarto giorno partiamo da Peschiera ma Paolo si deve fermare per il dolore al ginocchio così decide di raggiungermi a Mantova con il treno e io proseguo la ciclabile che da Peschiera a Mantova segue la valle del fiume Mincio. E' un tratto molto bello!

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Anche questa valle è piena di castelli!

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Incontro molti ciclisti, più di quelli che abbiamo incontrato i primi due giorni nella valle dell'Adige ma forse perché è domenica... infatti nessuno ha le borse e mi guardano con stupore...

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A Mantova il Mincio forma tre laghetti, passo il ponte (rigorosamente ciclabile) tre due di questi: il Lago superiore e il Lago di Mezzo.

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La chiesa di Sant'Andrea a Manova... all'inizio pensavamo che fosse la cattedrale

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Quella in fondo invece è la cattedrale

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E il castello di Mantova

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Da Mantova Proseguo lungo il fiume Mincio in un paesaggio tutto in pianura con campi coltivati a perdita d'occhio. Di questa strada perfettamente dritta non si vedeva la fine. In questo tratto ci sono poche ciclabili ma le strade sono pochissimo trafficate.

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La prima vista del fiume Po più o meno quando il Mincio vi confluisce.

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Lungo la valle del Po continuano i campi e i borghi lungo l'argine

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Ci rincontriamo con Paolo alla stazione ferroviaria di Ostiglia e cerchiamo un posto per la tenda ma dopo aver tentato alcuni posti di cui uno praticamente infestato dalle zanzare a Paolo viene in mente di chiedere ospitalità alla Parrocchia più vicina. Così dopo poco ci ritroviamo ospiti della parrocchia di Revere! Il parroco ci racconta del terremoto e ci dice che tutte e tre le chiese del paese sono inagibili.

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Il quinto e ultimo giorno, dopo aver ringraziato il parroco, proseguo per l'ultimo strappetto fino a Ferrara mentre Paolo mi precede con il treno. Praticamente tutta pianura fino a Ferrara lungo l'argine destro del Po passando per campi e coltivazioni di pioppi,

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borghi,

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strutture di bonifica

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Si vedono anche i segni del terremoto in certi casi molto evidenti.

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Il tratto è tutto assolato tranne gli ultimi 10km in cui la ciclabile è immersa in un viale alberato.

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Arrivo a Ferrara... città della bicicletta!

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Ci rincontriamo con Paolo e dopo aver pranzato facciamo un giro per la città

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Incontriamo Martin un cicloviaggiatore tedesco che partito dalla Germania arriverà a Roma nelle prossime settimane e poi tornerà indietro in bici... grande!

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Savonarola, nato a Ferrara

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Il centro storico di Ferrara

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Il nostro viaggio è finito, rimballiamo le bici e prendiamo il treno per Roma, stanchi ma felici!

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Esperienza fantastica! Viaggiare in bici è veramente VIAGGIARE! Consiglio a tutti di provare, magari con un po' di allenamento preventivo... Vedi la cultura dei luoghi che cambia ogni giorno ed è come se ad ogni pedalata potessi percepire le sfumature che cambiano da una città all'altra, da un territorio all'altro, da una cultura all'altra.

Vorrei ringraziare Paolo per questo bellissimo viaggio che abbiamo fatto insieme, le persone che ci hanno aiutato prima e durante il viaggio e un saluto a tutti quelli che abbiamo incontrato e conosciuto anche di sfuggita, persone che ci hanno raccontato le loro storie o con cui abbiamo condiviso qualche esperienza.
 
Ultima modifica:
Che dire, grandissimi.
Avete perfino pianto, scommetto: forse non per la commozione, ma di sicuro in quel di Felonica...:lol::D
E col tedesco scommetto che ci ha parlato Paolo :biggrin: che però in salita è sceso di sella...e non vale :biggrin: e che nell'ultima foto sul treno sembra come in trance...

Reportage fotografico che, ormai abituato alla consueta stringatezza, mi ha quasi sbalordito.
Il congiuntivo notato sopra lo "perdoniamo" senz'altro volentieri come conseguenza della mente ancora un po' annebbiata per lo sforzo, o comunque come licenza poetica...

Veramente una bella iniziativa, mi resta solo la curiosità di sapere a chi dei due è venuta in mente per primo.

Un caro saluto.
Andrea
 
Complimenti per il bellissimo viaggio e grazie per avermi portato in viaggio con voi attraverso le bellissime ed interessanti fotografie.

Grazie.
 
Dimenticavo:

cosa ne pensate, merita ? Per me senz'altro, anzi direi ci sta a fagiolo, fateci un pensiero...;);)

http://www.repubblica.it/static/speciali/estate/bicicletta/2012/index.html?ref=HREC2

Poi sarà che a lodare la bici come mezzo di VIAGGIO per eccellenza con me si sfonda una porta aperta. In fondo è l'unico magico mezzo con cui provi le stesse sensazioni del cammino ma comprimendo tempi e distanze in un modo impossibile a piedi: in pratica, l'equivalente dei mitici stivali delle sette leghe.
 
Complimenti per il cicloviaggio e per lo spirito con cui l'avete intrapreso.
Ottimo anche il foto racconto che fa rendere bene l'idea di cosa può essere un viaggio in bici.
Complimenti anche per la scelta di dormire in tenda, che da certamente più libertà e avventura al viaggio.... a discapito della comodità: certo in zone molto antropizzate come quelle, penso che sia stato un pò difficile trovare posti adatti per dormire.
Mi ricordo di quel piccolo colle ostico per la salita che si deve attraversare tra Rovereto e il Lago di Garda.

Ho un pò di domande da farvi, scusate se ne approfitto:

- dalla descrizione, mi sembra di aver capito che avete preso la frecciargento che parte da Roma alle 8,10, non pensavo che fosse possibile portarsi la bici al seguito: quanto costa il supplemento? Hanno un vagone adibito per questo scopo?
- @Andrea: ho visto il pannello solare sopra la borsa anteriore, come l'hai fermato? ci ricaricavi anche le pile del GPS?
- Vi siete fermati ai Bicigrill? ce ne sono due: vicino Bolzano e a Nomi nei pressi di Rovereto.
- @Andrea: ti sei fermato a Borghetto sul Mincio, una trentina di km prima di Mantova, proprio sul fiumre?... uno dei borghi più belli d'Itaila.


Ciaoo
 
Grazie a tutti :D
Veramente una bella iniziativa, mi resta solo la curiosità di sapere a chi dei due è venuta in mente per primo.
L'ha proposta Paolo :)
cosa ne pensate, merita ? Per me senz'altro, anzi direi ci sta a fagiolo, fateci un pensiero...
Idea carina :)
Ho un pò di domande da farvi, scusate se ne approfitto:
Il treno è proprio quello. Sulle freccie le bici possono essere portate smontate dentro delle sacche, noi le abbiamo smontate e avvolte semplicemente con dei teli occhiellati di pvc da 9 euro. La misura maggiore non dovrebbe superare 110 cm, le nostre la superavano anche se di poco ma non ci hanno detto niente. Non si paga nessun supplemento. Le bici vanno sistemate in modo che non diano fastidio.

Il pannellino solare l'ho fissato alla borsa anteriore con il velcro, cucendolo sulla borsa e incollandolo con la colla bicomponente sul retro del pannello. Volevo ricaricarci anche le pile del gps ma non ho fatto in tempo a preparare un portabatterie volante usb. Ci caricavo il cellulare che usavo anche come fotocamera e se fosse stato necessario la torcia, entrambi ricaricabili dalla presa usb del pannello. L'unica cosa è che per caricare il cellulare ho scoperto che il pannello deve stare sempre al sole perché se va un po' in ombra la carica si interrompe anche se poi torna al sole e il telefono rimane con lo schermo acceso indefinitamente scaricando la batteria, credo però che questo sia un problema del mio telefono, mentre per caricare torcia e batterie non ci sono problemi.

Ci siamo fermati al secondo bicigrill più che altro per oliare la mia catena cosa che mi ero dimenticato di fare prima di partire. Molto gentilmente mi hanno offerto assistenza.

Di Borghetto sul Mincio me ne aveva parlato anche un signore nostro vicino di piazzola al campeggio sul lago di Garda. Me ne sono completamente dimenticato, se si vede dalla ciclabile l'ho sicuramente visto ma non l'ho visitato. È bello?
 
Come spessp mi succede quando ci sono tante foto e commenti di una o poche righe infilati in mezzo...regolarmente me ne perdo qualcuno (anche perchè vengo attirato dalle immagini).

Così solo ora, rileggendo meglio, ho visto del guaio al ginocchio di Paolo...sicchè - a parte che non ha più senso la mia battuta sul fatto che sia sceso di sella in salita visto che era dovuto proprio a quello - mi piacerebbe sapere solo come va ora, se era qualcosa di serio o semplicemente un piccolo fastidio passeggero, che però ha rovinato un po' la pedalata in compagnia.

Già che ci sono: il giorno di Ferragosto ho preso per la terza volta la bici da quando ho tolto il gesso (quindi la terza volta in 5 mesi...) e a una ventina di km. da Roma, più o meno dov'è il Castello di Passerano - quindi per fortuna vicino - m'è capitato quello che non m'era mai accaduto in 25 anni e credo sia più unico che raro.
Si è spezzata quella piccola staffa che sta all'estremità del cambio e serve a tenerlo fissato tra la ruota e il gancio del telaio. Una cosa d'acciaio, spezzata, così, all'improvviso. Finita in mezzo ai cerchi e per giunta non si poteva neppure smontare perchè sarebbe servita una cesoia per tagliare il filo che lo collega alle leve sul manubrio.
Nulla di paragonabile alla banale foratura di una gomma: un po' come se a una macchina cascasse per terra il motore. E menomale che si trattava del meglio sul mercato, quando lo comprai...
Morale: ho dovuto farmi venire a raccattare.

Mi sa che oltre a gite ed escursioni dovrò cominciare a mettere in programma anche qualche pellegrinaggio, perchè non ho potuto non pensare appunto a chi va a fare con la massima tranquillità giri per l'Italia, l'Europa o addirittura il mondo senza che gli accada nulla mentre io a 500 m. da casa divento bersaglio di macchine impazzite o a 20 km. vittima di una cosa d'acciaio che si spezza.
 
Di Borghetto sul Mincio me ne aveva parlato anche un signore nostro vicino di piazzola al campeggio sul lago di Garda. Me ne sono completamente dimenticato, se si vede dalla ciclabile l'ho sicuramente visto ma non l'ho visitato. È bello?

Adesso non ricordo se c'era da fare una piccola deviazione dalla cilcabile. Comunque il borgo è veramente piccolo, forse una ventina di edifici e si visita in meno di 5 minuti. Praticamente è un ponte sul Mincio edificato da bellissimi palazzi e contornato da piante, alcune tropicali.
Una foto
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Allora è andata bene, sono contento! MI dispiace per il ginocchio di Paolo e mi unisco a Henry nel sapere come sono le sue condizioni...l'ultima foto rivela bene l'amarezza dell'inconveniente! :/
Anch'io ho una domanda: nel momento che arrivavate in una città, vi siete fermati anche a visitarle un poco o vi siete fatti solo un tour del centro storico? Per es. il palazzo ducale a Mantova, o il Castello del Buon Consiglio a Trento, o qualche duomo/cattedrale, vi siete entrati? Perchè riflettevo che, per come sono fatto io, passare tanti bei posti senza restarci almeno 2-3 ore in ciascuno mi dispiacerebbe. Però vedo anche che i km erano molti, e che quindi il tempo forse non c'era... e ne deduco che non fanno per me questi viaggi, io che sono uno "lento" (in molti sensi, anche di velocità di cammino) e mi piace assaporare il sapore di un luogo con calma, magari sedendomi anche semlicemente in una piazzetta a veder passare la gente o fare due chiacchiere con il vicino di panchina! :) Poi boh, sarebbe da provare! :)
Bravi ancora, a presto!!!
 
mi sa che mi ero perso questo thread all'epoca!
grazie a chi mi ha chiesto del dolore al ginocchio: è passato completamente dopo pochi giorni di riposo, e finora non si è ripresentato! sul momento però era forte, e inoltre non volevo sforzarlo più del necessario per timore di causare qualche danno serio, per cui la seconda parte l'ho girata in treno. è stato un po' una rottura dover smontare e rimontare la bici anche 4 volte al giorno, ma è stato bello lo stesso. Alla fine avevo imparato abbastanza bene a pedalare (nei pochi tratti fatti all'interno delle città) con solo la gamba destra, tenendo la sinistra sollevata e tesa in modo che non mi facesse male :lol: Ringrazio Andrea che invece in alcuni tratti, quando non era pericoloso farlo, mi ha letteralmente spinto....molto comodo così, devo dire :biggrin:


Anch'io ho una domanda: nel momento che arrivavate in una città, vi siete fermati anche a visitarle un poco o vi siete fatti solo un tour del centro storico? Per es. il palazzo ducale a Mantova, o il Castello del Buon Consiglio a Trento, o qualche duomo/cattedrale, vi siete entrati? Perchè riflettevo che, per come sono fatto io, passare tanti bei posti senza restarci almeno 2-3 ore in ciascuno mi dispiacerebbe. Però vedo anche che i km erano molti, e che quindi il tempo forse non c'era... e ne deduco che non fanno per me questi viaggi, io che sono uno "lento" (in molti sensi, anche di velocità di cammino) e mi piace assaporare il sapore di un luogo con calma, magari sedendomi anche semlicemente in una piazzetta a veder passare la gente o fare due chiacchiere con il vicino di panchina! :) Poi boh, sarebbe da provare! :)

questa è una bella riflessione. Anche a me, come sai, piace fermarmi a lungo e osservare bene le cose. Con la bici, soprattutto se carica di pacchi, questo diventa più difficile, perché purtroppo ci deve essere sempre qualcuno a guardarla. Ad esempio visitavamo le chiese sempre a turno. Chiaramente in tutte le città attraversate, da Bolzano a Ferrara, ci si dovrebbe fermare di più.
La cosa però, allo stesso tempo, non mi è pesata: il viaggio in bici, come diceva bene Andrea, ti permette comunque di cogliere ALTRE cose. è un ALTRO tipo di viaggio, rispetto alla classica gita alla città d'arte.

Esperienza fantastica! Viaggiare in bici è veramente VIAGGIARE! Consiglio a tutti di provare, magari con un po' di allenamento preventivo... Vedi la cultura dei luoghi che cambia ogni giorno ed è come se ad ogni pedalata potessi percepire le sfumature che cambiano da una città all'altra, da un territorio all'altro, da una cultura all'altra.
Con la bici vedi bene queste diversità su scala più ampia, e se si perde qualche dettaglio, in fondo non importa: si potrà sempre tornare (almeno in questi posti vicini) con altri mezzi. :)
 
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