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Viaggio in bicicletta fra le nazioni più "ricche" d'Europa ...
Salve!
Mi chiamo Fabio.
Con questa discussione avrei piacere ad aprire uno scambio intorno all'esperienza di viaggio in bicicletta che ho vissuto nel 2022.
L'itinerario non itinerario ha coperto una distanza di circa 6000 km percorsa in circa 5 mesi attraverso questi stati: Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia, Olanda, Belgio, Francia, Spagna.
Sarebbe bello, per me, rispondere ad ogni eventuale domanda riguardante questa "spedizione", da quelle più tecniche alle più emozionali.
Attualmente sto preparando un nuovo viaggio che spero di inforcare quest'anno. Dovrebbe estendersi lungo le autostrade d'acqua europee, partendo da Civitavecchia-Barcellona, fino all'uscita dal continente Europeo (Istambul). Chissà se riuscirò a partire ...
Ringrazio anticipatamente chiunque desiderasse accrescere questa esperienza con il suo interesse!
Hai ragione! Piano piano pubblicherò le informazioni principali e qualche foto.
Vorrei anche indicare le differenti scelte fra il viaggio realizzato e quello progettato
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Inizio a descrivere l'attrezzatura utilizzata nel viaggio e le variazioni che penso di adottare per il prossimo viaggio.
Scriverò degli elenchi suddivisi in base a come il mio pensiero li ha organizzati:
- Mobilità
- Borse
- Attrezzatura per la notte
- Abbigliamento
- Extra
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Mobilità
- Bicicletta: VSF fahrradmanufaktur XT800
è una bicicletta pensata per lunghi viaggi e "spedizioni". è in acciaio, molto robusta, pesante, lenta, molto comoda nonostante la posizione non eretta ma adatta alle salite e forte di una geometria ergonomicissima (almeno per il mio corpo).
non ho optato per istallare la presa USB tramite la bobina nel mozzo anteriore perché la mia velocità media sarebbe comunque stata troppo bassa (fra gli 8 ed i 13 km all'ora)
- Carrello: Burley Nomad
è un carrello a due ruote con snodo di aggancio anti ribaltamento in caso di caduta della bicicletta. il mio appartiene alla prima serie. in alluminio e tela è leggerissimo, neutrale e pensato per lunghi viaggi. sul carrello era istallato il "portapacchi" in alluminio. ho deciso di portare il carrello perché è stato la casa degli "extra"
nel prossimo viaggio userò, sia la stessa bicicletta che lo stesso carrello ma vorrei smontare il portapacchi. anche se conferisce rigidità limita l'accesso al vano del carrello.
nel viaggio fatto mi sono portato dietro un peso volutamente esagerato ed il portapacchi si era rivelato necessario. nel prossimo vorrei essere molto più leggero (il pensiero ispiratore del precedente viaggio suggeriva un carico abbondante mentre questo secondo progetto può essere più dinamico)
a coprire il carrello vorrei istallare un pannello solare da 30w per caricare le batterie del telefono e della macchina fotografica.
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Borse:
Ortlieb: modelli classici in PVC. completamente impermeabili. due grandi per le ruote anteriori; due grandi per quelle posteriori ed una piccola da manubrio. Inoltre una borsa Rack.Pack di raccordo sopra le posteriori e ad esse agganciata.
ho optato per una borsa Rack-Pack da 89 litri. un'enormità per un viaggio in bicicletta (di solito non si eccedono i 31 litri) ma l'ho scelta per ospitare i materassini di schiuma e due sacchi a pelo che preferisco tenere il più gonfi possibile. di fatto la borsa con il suo carico pesava circa 6 kg anche se appariva gonfissima.
sopra la borsa Rack-Pack ho spesso legato l'abbigliamento anti pioggia
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Attrezzatura per la notte
Tenda: Ferrino Svalbard 3.0
Bivy bag: Outdoor Research
Sacchi a pelo: Bertoni (vecchio sintetico mezza stagione principalmente usato come cuscino o copri materassini); Ferrino Duvet 1200
Telo di plastica Ripstop pesante da posizionarsi sotto la tenda
2 materassini in schiuma (R totale 4)
nel prossimo viaggio vorrei portare:
Tenda: Sierra Leone II (sto pensando come alternativa ad una Ferrino Maverick 2) con suo telo di protezione
Sacco a pelo: Ferrino nightec 800
2 materassini in schiuma
Bivy Bag: Outdoor Research
Telo di plastica Ripstop più piccolo di quello già usato (1,5 x 2 metri)
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Abbigliamento:
ho portato con me abbigliamento per l'estate e l'inverno: dai pantaloncini alla tuta da ginnastica, dalla maglia di lana al costume.
sandali e scarpe da montagna.
la mia scelta aveva un senso e si è dimostrata non perfetta ma adatta e ragionevole. sarebbe stata comunque decisamente sbagliata per qualsiasi viaggio in bicicletta tradizionale.
forse, l'unica cosa che sento mia e che desidero condividere è che, al posto delle magliette, preferisco di gran lunga le camice. non troppi anni fa erano ancora usate dai lavoratori della campagna ed edili.
nel prossimo viaggio il mio abbigliamento sarà decisamente più minimale e determinato per la stagione calda
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Extra
Nel viaggio compiuto ero aperto all'eventualità di rimanere lontano a tempo indeterminato.
ho voluto sintetizzare la mia vita nel bagaglio che avevo con me. non è stato un esercizio facile.
ho quindi portato con me due cose estranee ed irragionevoli rispetto alla dimensione del viaggio:
- un banco ottico completo con 4 lenti
- un sax
il carrello è stato, principalmente, la loro casa. (non per le lenti che erano posizionate fra i vestiti, una per ogni borsa sulla bici)
in quel viaggio volevo essere "sbagliato" per raccontare alle persone che ho coinvolto (tramite tre gruppi WA) che con i giusti compromessi ed adattamenti era possibile viaggiare anche in quel modo.
alla partenza, inclusa la bicicletta ed il carrello, mi sono portato dietro circa 100 kg di cose che ho piano piano trasformato e scaricato. all'arrivo il peso del mio carico era di circa 60 kg tutto incluso.
nel prossimo viaggio utilizzerà una macchina fotografica digitale e vorrei rimanere nei 50 kg inclusa bicicletta e carrello
Buon giorno! Ho portato con me, per i primi 600 km, il banco ottico composto da:
- Cavalletto (8kg)
- Stendarde anteriore e posteriore (i due elementi mobili che sostengono, una la lente e l'altra la pellicola)
- 2 soffietti (normale e grandangolo)
- 3 tubi prolunga per sostegno
- piede
- porta film medio formato
- 4 chassis 4x5 (i porta pellicola piana)
- una lente per messa a fuoco
- 4 lenti
- film medio formato e 4x5
- telo nero
- Esposimetro
- tanta fantasia
Dopo i 600 km, terrorizzato dall'idea di rompere qualcosa, incluso l'aggancio del carrello che sentivo acusticamente sotto stress, ho mandato indietro il banco ottico (aiutato dalla provvidenza) e ho usato la mia fedele macchina fotografica a pellicola medio formato che ho recuperato circa un mese dopo:
- Mamiya RB67 con due lenti ed un cavalletto decisamente più leggero.
Ad ogni modo il messaggio che fosse possibile partire "sbagliati" era già nell'etere...
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Gusto per aggiungere un elemento personale, le macchine fotografiche a pellicola che preferisco sono:
35mm Nikon F4
Medio formato Mamiya RB67
Grande formato Sinar (qualsiasi cosa)
Proseguo con la descrizione del "itinerario non itinerario"
Il viaggio è partito da Amburgo. Non perché l'abbia scelta ma perché, durante la pandemia, ho trovato la bici che avevo selezionato solo lì, impacchettata e mai ritirata,
completa di optional da viaggio, nel negozio dove si fornisce una mia amica.
Non avevo in mente alcun itinerario ma avevo con me l'attrezzatura per climi caldi e freddi.
Il viaggio ha preso la sua forma, giorno dopo giorno e mi ha fatto transitare per queste città:
Amburgo, Copenaghen, Goteborg, Oslo, Kiel, (di nuovo Amburgo), Groninga, Zwolle, Utrecht, Rotterdam, Gent (Una parentesi a Norimberga via bus), Bruxelles, Lovanio, Anversa, Brugge, Zeebrugge, Dunkirk, Calais, Rouen, Caen, Saint Malo, Brest, Nantes, La Rochelle, Bordeaux, Tolosa, Béziers, Agde (qui si sarebbe concettualmente concluso con la porta del Canal du Midi).
Dopodiché, sono arrivato a Barcellona (passando da Girona) dove avevo saputo ci fosse un imbarco per Civitavecchia.
Circa 6000 km in circa 5 mesi (con due intervallo di circa una settimana per lavoro) che si sono sviluppati giorno dopo giorno.
Se riuscirò, il prossimo viaggio dovrebbe avere un "itinerario guida" e per questo sto cercando di adattare anche il mio bagaglio.
Partenza Barcellona, Rodano, seguire fiumi e canali fino al Mar Nero con due possibili deviazioni (Praga, Auschwitz). Dalla foce del Danubio caricare di uscire dall'Europa arrivando a Istanbul ...
Proseguo con la descrizione del "itinerario non itinerario"
Il viaggio è partito da Amburgo. Non perché l'abbia scelta ma perché, durante la pandemia, ho trovato la bici che avevo selezionato solo lì, impacchettata e mai ritirata,
completa di optional da viaggio, nel negozio dove si fornisce una mia amica.
Non avevo in mente alcun itinerario ma avevo con me l'attrezzatura per climi caldi e freddi.
Il viaggio ha preso la sua forma, giorno dopo giorno e mi ha fatto transitare per queste città:
Amburgo, Copenaghen, Goteborg, Oslo, Kiel, (di nuovo Amburgo), Groninga, Zwolle, Utrecht, Rotterdam, Gent (Una parentesi a Norimberga via bus), Bruxelles, Lovanio, Anversa, Brugge, Zeebrugge, Dunkirk, Calais, Rouen, Caen, Saint Malo, Brest, Nantes, La Rochelle, Bordeaux, Tolosa, Béziers, Agde (qui si sarebbe concettualmente concluso con la porta del Canal du Midi).
Dopodiché, sono arrivato a Barcellona (passando da Girona) dove avevo saputo ci fosse un imbarco per Civitavecchia.
Circa 6000 km in circa 5 mesi (con due intervallo di circa una settimana per lavoro) che si sono sviluppati giorno dopo giorno.
Se riuscirò, il prossimo viaggio dovrebbe avere un "itinerario guida" e per questo sto cercando di adattare anche il mio bagaglio.
Partenza Barcellona, Rodano, seguire fiumi e canali fino al Mar Nero con due possibili deviazioni (Praga, Auschwitz). Dalla foce del Danubio caricare di uscire dall'Europa arrivando a Istanbul ...