VIRGO A: LA SCOPERTA DI UN BUCO NERO

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Nello spazio profondo, nel cuore della galassia Messier 87, presso la Costellazione della Vergine, è stato scoperto e localizzato un enorme buco nero supermassiccio, denominato Virgo A.
È una importante prova che dalla teorica matematica di Einstein si perviene alla prima prova visiva. Si tratta di un oggetto distante e molto grande, un mostro cosmico, la cui ricostruzione è stata ottenuta grazie all'unificazione congiunta delle immagini di alcuni radio telescopi sincroni del tipo EHT, posti in diversi punti del pianeta che hanno costruito una parabola virtuale del diametro della Terra.
La massa di questo mostruoso oggetto è pari 6,6 miliardi quella del nostro sole e dista dalla Terra circa 53,5 milioni di anni luce (non kilimetri!).
Questa scoperta conferma la teoria che al centro di ogni grande galassia ne esiste almeno uno, la cui forza di gravità attrae e condensa miliardi di ammassi e sistemi stellari. Virgo A è un buco nero attivo ossia attira, fagocita e distrugge una incalcolabile serie di oggetti celesti. Il suo immenso disco di accrescimento intorno all'orizzonte degli eventi condensa di continuo materia che per la forza di gravita e l'attrito si surriscalda e si riduce allo stato plasmatico di gas incandescente composto da atomi disgregati, che verranno distrutti prima di raggiungere la singolarità. Tutto ciò che non viene fagocitato viene espulso dai getti relativisti ai poli del buco nero che possono estendersi per migliaia di anni luce. Virgo A ha due getti stimati per una lunghezza di 6000 anni luce. Da questi getti possono originarsi grandi nebulose che saranno le nursery di nuove stelle.
Anche la nostra galassia, la Via Lattea, ne ha uno il Sagittarius A Star, con una massa 4,3 milioni di volte quella solare ed un diametro pari a quello del nostro sistema è localizzato a 26 mila anni luce, ma non ancora visualizzato a causa della congestione di corpi celesti nella sua prossimità e la mancanza di un disco di accrescimento per la sua scarsa attività.
I buchi neri supermassicci originano dall'esplosione di grandi stelle (ipergiganti rosse e supernove) conseguente al collasso del nucleo nel proprio spazio/tempo creato dalla loro alta densità e massa.
Per creare una situazione critica atta alla formazione di un buco nero, occorre una massa 10 volte maggiore di quella solare.
Messier 87 verrà ulteriormente studiato con l'obiettivo di trarre nuove scoperte utili a comprendere i fenomi cosmici derivati e connessi ai buchi neri.
I buchi neri sono la conferma della relatività generale. Quindi da fatto teorico sono diventati un fatto concreto.
La forza della scienza è la sua capacità di evolversi tramite la prova di nuove scoperte. È tutto in divenire per cui le nuove scoperte possono aprire a scenari sorprendenti.
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questa scoperta si aprono nuove frontiere nella conoscenza del cosmo."
(Tore)
 
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