Secondo me non è assolutamente un capriccio, ma semplicemente una filosofia di vita che ha diritto al rispetto, come per ogni altra filosofia.
Il problema si pone perché nella società moderna se, per esempio, 5'000'000 di persone seguono uno stile di vita molto simile tra di loro e basato su delle regole imposte dalla società stessa, vengono ritenute "giuste, logiche, normali"... mentre quando dei modi d' essere e di fare sono meno comuni si tende a dover etichettare per forza quel tipo di scelta.
Soprattutto quando qualcuno non si trova bene nella società, gli viene rimproverano di tutto... ma ne ha il diritto come qualunque altra persona lo ha di stare bene con le regole che gli vengono imposte e che accetta
Questo l'ho provato sulla pelle e lo provo tutt'ora.
Se qualcuno dice "amo la società, è giusto seguire le regole, se hanno fatto qualcosa c'è un motivo, seguo i requisiti richiesti dai governi,..." allora và tutto bene.
Se io dico "non mi trovo bene nella società, non mi piace stare in mezzo alla gente, non condivido per niente i compromessi della vita verso regole, leggi, devo farlo altrimenti mi vengono a prendere, ma dove posso mi ribello, ecc" allora subito ad accusare come si si facesse del male a qualcuno, subito a dover dire "ma te la pensi così perché...."
Come quando la gente a domande come la tua rispondono "siamo animali sociali, dobbiamo stare in gruppo, non sarebbe possibile stare da soli, ecc"... come un po' tutti in discorsi, molti vogliono mettere punti sù ogni cosa sopraelevandosi sopra gli altri... ma nessuno è uguale ad un altro ed ognuno è libero di ragionarla in maniera personale e anche fare e vivere con stili, idee e modalità opposte agli altri... senza doversi assumere delle "pseudo colpe". Inoltre "se te hai bisogno della gente, non è detto che anche io sono così".
Chissà poi da dove arrivano... e chi è onesto lo ammette, la tendenza é fare così. Il motivo non lo so, forse perché molti vorrebbero ragionare, esporre le proprie idee, filosofie... ma sono troppo radicati nelle maniere e negli obblighi della società moderna e quindi non si fidano o hanno paura ad esternale e metterle in pratica e quindi poi si rifanno su chi di certi ragionamenti ne parla tranquillamente e magari agisce di conseguenza.
Io sono dell'idea che ognuno ha il diritto di vederla come vuole, fare come vuole e pensare come vuole. Finche non ruba e non fa del male agli altri.
Purtroppo gli scontri ci sono perché troppo spesso non tutti accettano le idee altrui senza incolparli di qualcosa.
Detto ciò... per la mia filosofia di vita, vivere in natura.. isolato dalla società moderna sarebbe più che ideale.
In solitaria per la vita... nessun problema. Ma se dovessi, non mi dispiacerebbe avere con me la mia attuale compagna, ma non ho bisogno di nessuno in generale. Non è un problema che mi pongo, sono stato abituato ad arrangiarmi per ogni cosa. Mai chiedere aiuto, mai piangere, mai lamentarsi, mai fare la vittima... perché c'è sempre qualcuno che stà peggio di me.
Il fatto che tu da giovane ti interessi a questi discorsi, a parer mio, è positivo. In quanto non cresci seguendo la massa e con quello con cui tutti crescono come insegnamenti, linee guida, ecc ma ti poni la domanda e lo trovo molto bello. Secondo me non ci sono età per imparare a ragionare con la propria testa e non solo per le cose "piccole", ma su tutto quello che riguarda la propria vita e quindi tutto.
Forse perché mi rivedo un po' com'ero io, infatti ancora oggi sono così. Vedo compagni di classe che sicuramente hanno raggiunto i soliti obiettivi imposti e condizionati dalla società (diplomi, patente, carriera, soldi, casa, matrimonio, figli,...) ma che non riescono più a ragionare con la propria testa, ma automaticamente seguono sempre le linee della società. Alcuni lo ammetto, altri no... ma è evidente in quanto tutti i giorni si lamentano di qualcosa... ma continuano a farla e seguire quelle stesse cose.
Continua così
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