Caro girovagare,
concedimi il "caro" non con l'intenzione di usare un tono di paternalismo ma solo perchè, purtroppo, la realtà è più vicino alla visione di Dano mentre la tua è, purtroppo, un pochino troppo idealistica.
Comunque sì hai ragione sul fatto che esiste una pensione (quella detta "sociale") che viene erogata a chiunque si trovi in condizione di indigenza al raggiungimento del 65mo anno di vecchiaia secondo alcuni parametri (vedasi questo link dell'INPS
INPS - Pensione sociale).
Mi dispiace ma la pensione non si calcola più così, ovvero sull'ultimo anno o sull'ultimo stipendio, una volta era così (era l'80% della media degli ultimi tre anni lavorativi), oggi, si calcola su base contributiva, e considerando TUTTA la tua carriera contributiva da quando eri un apprendista (se mai sei stato
) a quando eri un dirigente sempre se non sei un politico perchè, dispiace dirlo, per loro è invece è decisamente meglio (ma non mi dire .......
).
La pensione se
non viene erogata ..... si perde per cui, per ipotesi, se tu lavori sino a 64 anni e poi passi a miglior vita (e non sei in pensione) ..... niente pensione per il coniuge (tua moglie o tuo marito, ovviamente), il tuo "erede" ha diritto alla, eventuale, liquidazione ma nulla di più ......
POI SPERO DI ESSERE SMENTITO DA CHI HA PIU' COMPETENZA DI ME ..... perchè l'argomento pensioni è come il valore dell'oro ..... ogni giorno cambia. Questa è la "legge" .... piaccia o non piaccia ....... è quella.
Non credo che Dano sia così contento di "accettare" una situazione del genere ma i casi sono due o fai una rivoluzione o, purtroppo, lo accetti perchè, in fin dei conti, in democrazia si deve anche accettare scelte, decisioni, che non sono "simpatiche" o "condivise" ma che sono di fatto promulgate da persone che qualcuno ha pur "eletto", persone a cui hai delegato l'incombenza di fare queste scelte. Certo tu puoi dire "non le ho votate io ...... " ma questo non vuol dire nulla, la democrazia, come tale, prevede l'accettazione anche di scelte non condivise; non vuoi accettarle ? combattile, cambia la maggioranza, convinci chi puoi o ....... passa al lato "oscuro" dell'illegalità ed accettane le conseguenze del caso (tutte le conseguenze) e fai una rivoluzione.
In un mondo "ideale" avresti perfettamente ragione ad indignarti, o quanto meno, a chiederti perchè ? ..... ma "questa" è la vita "reale". Poi, intendiamoci, uno ad un certo punto non può e non deve accettare sempre e tutto, ad un certo punto, c'è un punto di "rottura" ma, ahimè, chi gestisce il "potere" è bravo a non giungerci.
Se mi permetti, in amicizia, non prendertela con Dano (o con me
), rivolgi la tua indignazione nei confronti di chi ha preso le decisioni per te, per me e per Dano.
Ciao, Gianluca