Vita into the wild e pensione

Mi chiedo, ma se uno diciamo, dopo una decina di anni di contributi va a vivere nel bosco e riesce a sopravvivere fino a 60-65 anni, avrebbe comunque diritto ad una pensione minima ?
 
Gali sei troppo simpatico per ricevere un brutto post. Vorrei solo ricordarti che gia' quelli che ne hanno 40 di contributi sentono trabballare il terreno sotto i piedi figurati chi ne ha appena dieci.... Ad ogni modo puoi sempre rivolgerti all'Inps. E dove riscuoteresti la pensione sul Cerro Torre? A proposito tengo a precisarti per averlo letto in giro che se sei titolare di un assegno sociale e vai all'estero te lo sospendono, quindi facciamo L'Inps appena sotto il Monte Bianco non si sa' mai.....


(Ma cosa bevete a cena...)
 
dopo una decina di anni di contributi va a vivere nel bosco e riesce a sopravvivere fino a 60-65 anni, avrebbe comunque diritto ad una pensione minima
Scusa non per essere scortese ma stai scherzando o sei serio?
Beh se stai scherzando ci ridiamo su :).
Ma se sei serio allora mi viene da dirti SCUSA MA DOVE VIVI?
NON HAI SENTITO CHE IN ITALIA (e non solo) C'E' UNA GRAVE CRISI ECONOMICA?
OHHHH facciamo i realisti per cortesia.
Ma come si fa a parlare di andare in pensione con solo 10 anni di contributi, già (molto) a malapena si campano quelli che (operai, braccianti, e tante altre categorie) hanno lavorato una vita versando 35-40 anni di contributi e spaccandosi la schiena.
Boh sono perplesso (per non dire avvilito).
Lasciale perdere certe FANTASIE e tienti stretto il tuo lavoro (se c'è l'hai se no dacci sotto, non mollare e cercati qualcosa da fare), questo è il consiglio che mi sento di darti di tutto cuore.
E permettimi di ricordarti che il protagonista di Into the Wild, ad un certo punto della sua avventura, aveva deciso di ritornare indietro e di riattraversare il fiume .................!
Scusami lo sfogo.
E dimmi dove si trova la telecamera di Candid camera o Scherzi a Parte cosi ridiamo tutti e non ci pensiamo più a queste proposte/domande indecenti.
Un Saluto Galileo, e non tela prendere, ma certe cose con i tempi che corrono, a me, fanno girare veramente le scatole.

Naturalmente poi ognuno fa quel che vuole siamo in un Paese libero. Però per ricevere assistenza (sanitaria o altro) in un certo qual modo bisogna pur contribuire alle spese, O NO?

Dano.
 
Ma allora non ho capito, qui ci sono tanti progetti di andare a vivere come eremiti, come Proenneke, come quello, come l'altro... ogni tanto sento di gente che va a vivere negli ecovillaggi degli elfi. E loro come fanno a pagare i contributi ?

p.s. comunque apprezzo la simpatia delle risposte, ma ho solo fatto una domanda.
 
... Vedi... A parte che esistono i risparmi e le rendite assicurative... Non è che sia obbligatorio farsi una pensione, uno può scegliere di morire di fame in vecchiaia anche senza pensione minima...
 
p.s. comunque apprezzo la simpatia delle risposte, ma ho solo fatto una domanda
Va bene, forse sono stato poco cortese nel mio post precedente, però anche tu fai certe domande ...........!!!
Purtroppo io vedo tutti i giorni certe persone anziane che, come dici tu, prendono la "pensione minima" (e molte sono rimaste vittime di datori di lavoro miserabili che non versavano i contributi a loro dovuti) e credimi la loro è una condizione poco invidiabile, e questo per prima cosa lo deduci dai loro occhi.
Se vuoi capire .................. .
E non prendertela :), il mio è solo un consiglio da amico (virtuale).

Un Saluto.
Dano.
 
Dano non sei stato minimamente scortese, e nemmeno Kallaghan.

In effetti capisco che sia un argomento che non si può trattare con la leggerezza che ho usato io.

Di questo me ne scuso.

E' chiaro che quelle utopie a cui accennavo rimangono delle utopie.

Peccato.
 
tra le realtà utopiche ci sono numerose persone che vivono di sussidi, invalidità, pensioni contributive, tutte maturate nei decenni passati trà le realtà civili, ovvero prima di ritirarsi tra elfi, gnomi o chicchessia. con questi soldi (non tutti), non essendocene molto bisogno in quelle situazioni, si fa cassa comune, e vengono aiutati i giovani che da sempre e per sempre lavorano i campi per autosostenere la comune e quindi non riceverebbero nessun compenso dalla civiltà. inoltre ci sono persone hippie con genitori ricchi, i quali foraggiano a suon di migliaia di euro le loro utopie. ecco come si mantiene una comunità rurale. vorrei vedere come faranno una volta che gli ex civilizzati saranno passati a miglior vita e ci saranno solo i nativi delle comunità, divranno tornare a far girare il cappello nelle piazze. un po di soldi li guadagnano sfornando delle ottime pizze nelle feste di socializzazione o nei raduni rainbow e sunsplash.
 
Grazie Zulo. Anche secondo me il fattore "genitori Hippie benestanti" era determinante.

Era quello che pensavo.

Stiamo facendo chiarezza, allora la domanda non era proprio blasfema (premesso che una domanda possa esserlo).
 
Mi chiedo, ma se uno diciamo, dopo una decina di anni di contributi va a vivere nel bosco e riesce a sopravvivere fino a 60-65 anni, avrebbe comunque diritto ad una pensione minima ?
Ciao Galileo,
la mia risposta è si, avrebbe diritto ad una pensione minima.
Potrei anche meglio giustificarti la risposta, in fin dei conti è un calcolo matematico,ma considerato le tante reazioni che hai scatenato per ora lascio perdere.
Per quel che mi riguarda pensione o non pensione mi piacerebbe provassero a vivere in un bosco quelli che hanno appena provato a truffare militari e studenti, categorie a cui una volta si faceva anche qualche sconto .)
 
Ultima modifica:
Al, mi pare che per il momento abbiano desistito. ma piu' che in un bosco io,alcuni di loro, li farei bivaccare diciamo per mesi in Siberia ma senza tenda e sacco a pelo..... ah ah ah...Al ritorno se tornano, proporrebbero tasse a non finire sui prodotti outdoor e su di noi per il semplice fatto di essere iscritti al forum.
 
Mi chiedo, ma se uno diciamo, dopo una decina di anni di contributi va a vivere nel bosco e riesce a sopravvivere fino a 60-65 anni, avrebbe comunque diritto ad una pensione minima ?
Se non mi sbaglio, dopo una certa età (non ricordo quale esattamente) hanno tutti diritto ad una pensione minima, con o senza i contributi. Quella che si prende oggi dopo i 60/65 anni, è invece data dall'INPS in base ai contributi versati... quindi TEORICAMENTE avresti diritto ad una pensione, magari di due lire, ma una pensione dovresti averla. Sempre teoricamente, buona parte del totale dell'ammontare della pensione viene calcolato sull'ultimo anno di stipendio, quindi, se tu non lavori l'ultimo anno prima di andare in pensione, la tua pensioncina, da inutile e minuscola, sarà ancora più bassa.

Vorrei fare una riflessione: so che qualcuno si sentirà attaccato e di questo mi dispiace, perchè sentirsi attaccati non è mai bello, ma l'obiettivo è quello di riflettere e far riflettere, non di sancire chi ha più ragione, ognuno ha la sua e gli basta.

Forse dovremmo tutti fare una riflessione sul livello di accettazione al quale siamo arrivati. Vedo che qualcuno ha scherzato sulla banalità della domanda, ma se paghiamo dei contributi, è perchè ci aspettiamo che dopo una certa età, ci torni indietro qualcosa, altrimenti non li pagheremmo, ce li terremmo in tasca... sarebbe molto più conveniente; se quei soldi versati non produrranno una pensione, a me viene poco da scherzare.

Dano, il tuo consiglio e il tuo modo di ragionare, sono da persona realista, e mi sentirei anche di ringraziarti per averci riportato al realismo, ma tu mi stai dicendo che è giusto accettare tacitamente che 10 anni di contributi vengano buttati nel nulla, cosa che per me è invece inaccettabile: tu paghi per 10 lunghi anni dei soldi ad un ente che dovrebbe darti una pensione dopo XYZ anni di contributi... e se non continui a lavorare per altri 30 anni, allora, quei 10 anni che fine fanno? Spariscono? E allora che li hai pagati a fare? Era meglio tenerseli... e se invece di versare 10 anni di contributi, ne avessi versati 35 e avessi poi perso il lavoro a 5 anni dalla pensione? Butti 35 anni di contributi?

Tu chiedi a lui "ma dove vivi?" ... e io mi chiedo dove hai vissuto tu finora per diventare uno che accetta di veder sfumare il pagamento (soldi suonanti...) di 10 anni di contributi, che vengono presi da un ente che poi non dà un minimo di pensione... cioè, vengono sostanzialmente DETRATTI senza dare in cambio nulla.

Mi dispiace, veramente, ma io vedo una sconcertante accettazione nel tuo discorso, un'accettazione di cui non sei per niente colpevole, ma tristemente reale.
 
Caro girovagare,
concedimi il "caro" non con l'intenzione di usare un tono di paternalismo ma solo perchè, purtroppo, la realtà è più vicino alla visione di Dano mentre la tua è, purtroppo, un pochino troppo idealistica.

Comunque sì hai ragione sul fatto che esiste una pensione (quella detta "sociale") che viene erogata a chiunque si trovi in condizione di indigenza al raggiungimento del 65mo anno di vecchiaia secondo alcuni parametri (vedasi questo link dell'INPS INPS - Pensione sociale).

Mi dispiace ma la pensione non si calcola più così, ovvero sull'ultimo anno o sull'ultimo stipendio, una volta era così (era l'80% della media degli ultimi tre anni lavorativi), oggi, si calcola su base contributiva, e considerando TUTTA la tua carriera contributiva da quando eri un apprendista (se mai sei stato :D) a quando eri un dirigente sempre se non sei un politico perchè, dispiace dirlo, per loro è invece è decisamente meglio (ma non mi dire ....... :cry:).

La pensione se non viene erogata ..... si perde per cui, per ipotesi, se tu lavori sino a 64 anni e poi passi a miglior vita (e non sei in pensione) ..... niente pensione per il coniuge (tua moglie o tuo marito, ovviamente), il tuo "erede" ha diritto alla, eventuale, liquidazione ma nulla di più ...... POI SPERO DI ESSERE SMENTITO DA CHI HA PIU' COMPETENZA DI ME ..... perchè l'argomento pensioni è come il valore dell'oro ..... ogni giorno cambia. Questa è la "legge" .... piaccia o non piaccia ....... è quella.

Non credo che Dano sia così contento di "accettare" una situazione del genere ma i casi sono due o fai una rivoluzione o, purtroppo, lo accetti perchè, in fin dei conti, in democrazia si deve anche accettare scelte, decisioni, che non sono "simpatiche" o "condivise" ma che sono di fatto promulgate da persone che qualcuno ha pur "eletto", persone a cui hai delegato l'incombenza di fare queste scelte. Certo tu puoi dire "non le ho votate io ...... " ma questo non vuol dire nulla, la democrazia, come tale, prevede l'accettazione anche di scelte non condivise; non vuoi accettarle ? combattile, cambia la maggioranza, convinci chi puoi o ....... passa al lato "oscuro" dell'illegalità ed accettane le conseguenze del caso (tutte le conseguenze) e fai una rivoluzione.

In un mondo "ideale" avresti perfettamente ragione ad indignarti, o quanto meno, a chiederti perchè ? ..... ma "questa" è la vita "reale". Poi, intendiamoci, uno ad un certo punto non può e non deve accettare sempre e tutto, ad un certo punto, c'è un punto di "rottura" ma, ahimè, chi gestisce il "potere" è bravo a non giungerci.

Se mi permetti, in amicizia, non prendertela con Dano (o con me :D), rivolgi la tua indignazione nei confronti di chi ha preso le decisioni per te, per me e per Dano.

Ciao, Gianluca
 
ma tu mi stai dicendo che è giusto accettare tacitamente che 10 anni di contributi vengano buttati nel nulla, cosa che per me è invece inaccettabile: tu paghi per 10 lunghi anni dei soldi ad un ente che dovrebbe darti una pensione dopo XYZ anni di contributi... e se non continui a lavorare per altri 30 anni, allora, quei 10 anni che fine fanno? Spariscono? E allora che li hai pagati a fare? Era meglio tenerseli... e se invece di versare 10 anni di contributi, ne avessi versati 35 e avessi poi perso il lavoro a 5 anni dalla pensione? Butti 35 anni di contributi?
No no, Caro giro hai frainteso :)!
Io non ho detto anzi scritto questo, io non scrivo mai su cose di cui non sono informato infatti non ho scritto: "Galileo quei dieci anni di contributi, se vai a vivere nel bosco e riesci a sopravvivere fino a 60-65 anni" sono perduti proprio perchè sulla dinamica dei metodi/calcoli di acquisizione della pensione non sono attualmente istruito.
Poi ti faccio notare che Galileo non ha posto la domanda:
"se dopo una decina di anni di contributi vado a vivere nel bosco e riesco a sopravvivere fino a 60-65 anni, perderei i miei 10 anni di contributi?"
Ma bensì lui voleva sapere se:
"ma se uno diciamo, dopo una decina di anni di contributi va a vivere nel bosco e riesce a sopravvivere fino a 60-65 anni, avrebbe comunque diritto ad una pensione minima?"
Io gli volevo far capire solo che, certo avrebbe diritto alla pensione minima ma poi sappiamo tutti che dopo andrebbe incontro ad una vita di stenti e di dolori per non aggiungere altro.
Tutto qua!
Ora mi domando, è sbagliato questo?
E' sbagliato consigliare ad un ragazzo di cercare di non incorrere in simili situazioni?

Comunque ho visto che Gianluca (e ti ringrazio per questo) ha risposto in un modo ineccepibile, a mio giudizio, al tuo post.
E siccome sono in piena sintonia con quello che ha scritto mi sembra inutile aggiungere altro :).


Un saluto e non fraintendete ciò che uno non scrive :p.

Ciao.
Dano.
 
A quella specifica domanda hanno risposto di "sì" più di una persona e, se non hai altre motivazioni/agevolazioni particolari al 65mo anno di età, se non hai un reddito cumulativo oltre un certo limite che oggi corrisponde a ..... bhè l'INPS a cosa serve ? ..... hai diritto alla pensione sociale e questo a prescindere dai tuoi 10 anni di contributi.

Certo se i tuoi dieci anni li hai fatti come parlamentare come lavoro :rofl: non c'è bisogno di aspettare il 65mo anno ma se avessi fatto il parlamentare lo sapresti già.

Per cui se i tuoi 10 anni di contributi sono stati versati come una persona normale, operaio o impiegato per una attività privata, tralasciando che tu sia un Carabiniere piuttosto che un militare o che ne sò un pompiere, non ti serviranno a nulla ai fini pensionistici perchè, al momento, per raggiungere la pensione per anzianità i 10 anni di contributi sono insufficienti, per cui, che tu li abbia versati o meno non servono a nulla (sì ..... sono persi ..... ma prima di andare a picchiare il nano malefico passa da un CAF :D)

Poi se vuoi una consulenza qualificata, giustamente, esistono i CAF piuttosto che i vari patronati dove lì possono essere molto più esaustivi ..... sempre ovviamente che il tutto nasca da una volontà reale e concreta e non per un semplice "pur parlè".

Ciao, Gianluca

PS: @Kallaghan ...... dove è finito il tuo messaggio ? ...... i casi sono tre o l'hai cancellato o il server perde colpi o "io" perdo colpi e mi immagino "risposte" ...... dimmi che è la prima o la seconda o domani prenoto una visita in psichiatria con il rischio "reale e concreto" che non mi facciano poi più uscire :D
 
Una domanda, perché tutti parlano di pensione di vecchiaia a 65 anni, a cominciare dai nostri maggiorenti per finire a cascata a noi sudditi, quando poi si va in pensione a 66 anni e 3 mesi?
Per me è un classico esempio di disinformazione.
Kall, d'accordo, vada per la Siberia, lavori forzati compresi.
 
E' sbagliato consigliare ad un ragazzo di cercare di non incorrere in simili situazioni?

Questo l'hai detto nel secondo post :D ...prima hai dato un consiglio, che poi non è nemmeno nulla di tremendamente sbagliato, è solo un consiglio che tu dai per la tua esperienza di vita. Quello che vorrei esprimere è che io non darei lo stesso consiglio.

Se il tuo consiglio è "Lasciale perdere certe FANTASIE e tienti stretto il tuo lavoro (se c'è l'hai se no dacci sotto, non mollare e cercati qualcosa da fare)," il mio invece è quello di non accettare che ti venga tolto quello di cui hai diritto. Consigliare l'accettazione, lo trovo profondamente sbagliato; se si insegnasse la critica, ci si evolverebbe molto più velocemente, ma non voglio fare una battaglia contro chi consiglia l'accettazione, voglio semplicemente "consigliare altro", lasciando là il tuo consiglio, per permettere poi ad ognuno di noi di prendere la propria strada. In realtà avrei preferito rifletterci tutti insieme, ma nelle risposte non vedo margini di confronto, mi sa che in effetti non ce ne sono su questo argomento :)
Ti hanno DETRATTO 10 anni di contributi? Bhe, se non ti danno una pensioncina commisurata con quanto hai versato (poco) allora quella detrazione non è servita a nulla; peggio sarebbe stato se avessero detratto per 30, 35 anni, ma non cambia, resterebbe una detrazione fine a se stessa che non t'ha portato alcun beneficio.

Non accettare, poi, non vuol dire "fare la rivoluzione"... possibile che non c'è una via di mezzo fra accettare e fare la rivoluzione? Basterebbe pure non consigliare di accettare, poi magari se si è costretti, si accetta pure... però, almeno, quando si accetta, lo si fa con cognizione di causa, e si evita di andare ad accettare ringraziando pure chi ci costringe ad accettare.
 
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PS: @Kallaghan ...... dove è finito il tuo messaggio ? ..


Gianl, l'ho cancellato io, mi sembrava alimentasse ancora il fuoco percui ho preferito levarlo di mezzo. Ti chiedo scusa ma ho preferito cosi'.
 
Ma allora non ho capito, qui ci sono tanti progetti di andare a vivere come eremiti, come Proenneke, come quello, come l'altro... ogni tanto sento di gente che va a vivere negli ecovillaggi degli elfi. E loro come fanno a pagare i contributi ?

p.s. comunque apprezzo la simpatia delle risposte, ma ho solo fatto una domanda.
Credo che si tratti più di una scelta di vita e che le persone che fanno la scelta dei boschi non pensino ai contributi.
Come cittadino italiano se non sbaglio arrivati a 65 hai dirito alla pensione sociale? 300 euro scarsi. Non vorrei dare informazioni errate, ma mi sembra che sia così eventualmente qualcuno mi corregga, grazie.

E' chiaro che se decidi di vivere nei boschi inizierai a vivere ai margini della società globalizzata e dovrai trovare il modo di crearti e procacciarti tutto il necessario. E' anche chiaro che qualche lavoretto di manovalanza a giornata lo dovrai svolgere per avere un po di soldini a meno che per esempio non hai deciso di smettere di prendere thè, caffè e aspirine quando avrai il mal di testa. Stai parlando di una scelta un po complicata.

Diverso è se decidi di rivoluzionare la tua vita eliminando la città e i luoghi troppo antropizzati in genere (cosa soggettiva anche un paesino di 500 anime per te potrebbe esserlo) e non so lavorare a contatto con la natura per esempio in un maso d'inverno e in una malga sulle alpi d'estate. Oppure facendo lavori stagionali in posti dove c'è la natura per esempio che ne so il cameriere, il cuoco in una baita alpina o il raccoglitore stagionale. Una cosa è raccogliere i pomodori nei campi della campania un'altra cosa è raccogliere castagne o fare il pastore nella garfagnana, o lavoare il formaggio nelle marche e in abbruzzo. Insomma per stare a contatto con la natura sicuramente dovresti svolgere un lavoro in quei luoghi dove alla fine la natura non la vedi solo la domenica.

Mi sembra di capire che la tua domanda nasca da una necessità di questo tipo o sbaglio??
 
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