Vita nei boschi ma nulla di estremo

Ciao a tutti, mi chiamo Matteo, ho 28 anni e sono di Torino. Questo non vuole essere il solito post sul viaggio in capo al mondo di cui (quasi) tutti sentiamo il bisogno. A prendere lo zaino e viaggiare ci ho pensato tante volte, ma è difficile farlo se si deve pensare a mantenere il proprio lavoro e non si vuole (per il momento) rivoluzionare la propria vita.

Anche io come molti ho letto della storia di Chris McCandless in Into The Wild, ma da quel libro mi sono spinto a una lettura ancor più significativa per me ovver Walden di Henry David Thoreau. Thoreau al contrario di McCandless è andato a viere nel bosco costruendosi una piccola casa, coltivando fagioli, pescando nel lago e visitando di tanto in tanto un piccolo villaggio vicino.

Credo che vivere nella natura in modo non troppo estremo possa costituire un'esperienza forse ancora più ricca piuttosto che fare un viaggio epico ma che costituisce solo una parentesi, seguita dal ritorno alla normalità.

Questo progetto di vita è certo un progetto a lungo termine, a 28 anni e con un contratto di tre anni non posso certo fare scelte drastiche, ma si può aspettare il momento opportuno e cercare di predisporre le condizioni in attesa di quel momento.

Questo post ha due obiettivi. Il primo è quello di trovare persone interessate per progetti a lungo termine, persone che hanno lo stesso bisogno e che magari sono più avanti nel tentativo di realizzarlo. Magari anche persone che hanno voglia di visitare insieme i vari eco-villaggi o i vari "eremiti" di cui ho sentito parlare in Italia, per trarre spunti e imparare da chi ha già sperimentato.

Il secondo obiettivo è quello di trovare persone interessate invece a sperimentare nell'immediato la vita nel bosco, qualcosa di vero, per abituarsi al contatto con la natura anche se non si può ancora realizzare il sogno di viverci completamente. Ogni anno io decido di passare dei periodi più o meno lunghi nei boschi o in montagna, ma andare da solo è spesso più difficile. Per questa ragione se ci fosse qualcuno interessato a fare dei periodi di campeggio prolungati, oppure dei trekking più contemplativi e meditativi in cui magari ci si stabilisce in un posto per qualche giorno prima di proseguire, sono contento di fare conoscenza!

Un saluto a tutti e buone avventure!

Matteo
 
S

Speleoalp

Guest
Cavoli, ti auguro tutta la fortuna del mondo per raggiungere i tuoi obiettivi.
In passato ho fatto una gran bella esperienza di vita in natura, ma totalmente "emarginato dalla società", poco meno di un anno ;)) Fantastico, nonostante le difficoltà e a quei tempi, le competenze e capacità limitate.

Mercoledì prossimo infatti sarà il mio ultimo giorno di lavoro ,-)) Ho dato le dimissioni per avvicinarmi sempre di più al punto in cui dovrò per forza di cose arrangiarmi e spero finire in natura ;)) Quindi in un certo senso, con i miei tempi e modalità, sogno le stesse cose.

Augurori
 
su questo forum c'è Maduva che oltre a essere valsusino mi pare abbia fatto delle scelte molto vicine a ciò che vorresti , prova a contattarlo!
 
Esatto chiedo a Maduva.
Un abbraccio, in bocca al lupo.
Un solo consiglio: lasciati sempre una porta aperta. :p

A speleoalp: ciao amico ben tornato! Mi sei mancato :)
 
personalmente sono contrario alla fuga dalla società per il semplice fatto che alla fine devi sempre fare i conti con questa scelta, specialmente andando avanti con gli anni e necessitando assistenza medica. per non di meno delle fughe spot più o meno selvagge me le concedo, memorabile il parco dell'adirondak e canada con crafter e qualche incursione sui nebrodi in configurazione più o meno survivalist.
su Chris McCandless c'è un thread infinito ed il mio personalissimo parere è che si è (forse) inconsapevolmente fatto del male andando a scherzare con uno tra i territori più implacabili che poteva scegliere (ed infatti c'è rimasto secco!).
Non so se sei competente in materia di escursionismo. Se fossi alle prime armi ti consiglio un approccio soft, sul genere di uscite di 48 ore con pernotto e poi, pian piano aumentare. Pianificare un'escursione di 10/15 giorni, p.es, va ben oltre il riempimento dello zaino, comporta già una forma mentis. :)
in bocca al lupo e buon divertimento!
 
Ciao, ti racconto brevemente quella che è stata ed è la mia esperienza, nulla di estremo, ma radicalmente diverso a ciò che vivevo prima. Un anno e mezzo fa ho deciso di staccare definitivamente con la routine giornaliera in un ambito che non mi rappresentava e che mi opprimeva, ho quindi preso alcuni mesi di pausa al lavoro e sono salito in Piemonte. Dovevo stare qualche settimana e non mi sono più mosso...ho passato quasi tre mesi nel bosco assieme ad altri amici conosciuti da queste parti, niente situazioni al "limite", abbiamo allestito un campo con tende, teli e focolare (poi anche una piattaforma su un castagno), essendo vicini al fiume avevamo acqua a sufficienza e una bella pozza dove lavarsi e fare il bagno. Cucina sul fuoco e come cibo sia ciò che recuperavamo nel bosco (visto che me ne occupavo io rigorosamente vegetale visto che sono vegano) e cio che andavamo a recuperare in paese e nell'orto che avevo curato prima di spostarmi nel bosco. A Ottobre, finita l'esperienza boschiva mi sono licenziato definitivamente, e ora abito in un paese di 80 persone al limitare del bosco, che frequento quasi giornalmente, quando ho voglia prendo tenda o tarp e parto fin che ne ho voglia, oppure vado a recuperare frutti del bosco ed erbe officinali. Come campo? MI arrangio, lavoretti saltuari, l'orto che mi da molto di quello che mi serve e via così. Soldi quasi 0 e quindi ovviamente devo rinuinciare ad un tot di cose, ma nulla che valga come i momenti che passo nei boschi. Scusa se son stato sintetico ma devo uscire, se hai qualche curiosità chiedi pure!
 
se vogliamo organizzare qualcosa io dalla prossima settimana sono in ferie :D

Harry molto voletieri, sentiamoci! Ti scrivo per messaggio privato per chiunque altro fosse interessato è il benvenuto ad aggiungersi :D

personalmente sono contrario alla fuga dalla società per il semplice fatto che alla fine devi sempre fare i conti con questa scelta, specialmente andando avanti con gli anni e necessitando assistenza medica. per non di meno delle fughe spot più o meno selvagge me le concedo, memorabile il parco dell'adirondak e canada con crafter e qualche incursione sui nebrodi in configurazione più o meno survivalist.
su Chris McCandless c'è un thread infinito ed il mio personalissimo parere è che si è (forse) inconsapevolmente fatto del male andando a scherzare con uno tra i territori più implacabili che poteva scegliere (ed infatti c'è rimasto secco!).
Non so se sei competente in materia di escursionismo. Se fossi alle prime armi ti consiglio un approccio soft, sul genere di uscite di 48 ore con pernotto e poi, pian piano aumentare. Pianificare un'escursione di 10/15 giorni, p.es, va ben oltre il riempimento dello zaino, comporta già una forma mentis. :)
in bocca al lupo e buon divertimento!

Spyrozzo sono completamente d'accordo, so bene quanto sia difficile fare completamente a meno della società e sinceramente non so nemmeno se mi interesserebbe rinunciarvi del tutto. Infatti a me interessa un progetto a lungo termine per trovare il "giusto compromesso", ecco perché ho chiamato la discussione "vita nei boschi ma nulla di estremo" :) Certo anche esperienze da survivor mi entusiasmerebbero ma al limite come "fughe spot selvagge" come dici tu. Riguardo all'esperienza vado spesso nei boschi e in montagna, ma ci ho dormito da solo poche volte e necessito di più abitudine, ho fatto trekking di max 5 giorni e dovrei attrezzarmi meglio e prepararmi psicologicamente per periodi più lunghi, quindi accetto tutti i tuoi consigli e ti ringrazio, ne ho di strada a fare! :wall:
 
Vivere e morire da invisibile nella casa-caverna sui monti - Corriere.it

Brutta storia... Ne approfitto per dire che mi sembra necessario un approccio molto responsabile a queste scelte di vita, si rischia grosso proprio perché si rinuncia necessariamente a gran parte della sicurezza che la società ci garantisce... beh io sono fin troppo cauto e non amo affatto il pericolo, ho sempre documenti e cellulare per le emergenze. La natura non è affatto uno scherzo... grazie per il consiglio!
 
Ciao, ti racconto brevemente quella che è stata ed è la mia esperienza, nulla di estremo, ma radicalmente diverso a ciò che vivevo prima. Un anno e mezzo fa ho deciso di staccare definitivamente con la routine giornaliera in un ambito che non mi rappresentava e che mi opprimeva, ho quindi preso alcuni mesi di pausa al lavoro e sono salito in Piemonte. Dovevo stare qualche settimana e non mi sono più mosso...ho passato quasi tre mesi nel bosco assieme ad altri amici conosciuti da queste parti, niente situazioni al "limite", abbiamo allestito un campo con tende, teli e focolare (poi anche una piattaforma su un castagno), essendo vicini al fiume avevamo acqua a sufficienza e una bella pozza dove lavarsi e fare il bagno. Cucina sul fuoco e come cibo sia ciò che recuperavamo nel bosco (visto che me ne occupavo io rigorosamente vegetale visto che sono vegano) e cio che andavamo a recuperare in paese e nell'orto che avevo curato prima di spostarmi nel bosco. A Ottobre, finita l'esperienza boschiva mi sono licenziato definitivamente, e ora abito in un paese di 80 persone al limitare del bosco, che frequento quasi giornalmente, quando ho voglia prendo tenda o tarp e parto fin che ne ho voglia, oppure vado a recuperare frutti del bosco ed erbe officinali. Come campo? MI arrangio, lavoretti saltuari, l'orto che mi da molto di quello che mi serve e via così. Soldi quasi 0 e quindi ovviamente devo rinuinciare ad un tot di cose, ma nulla che valga come i momenti che passo nei boschi. Scusa se son stato sintetico ma devo uscire, se hai qualche curiosità chiedi pure!

Marco ti ringrazio moltissimo per la risposta, è parecchio che cerco di conoscere persone che hanno fatto scelte di vita come te e mi interesserebbe molto parlare un po', imparare dalla tua esperienza.
Hai detto molte cose che mi hanno colpito perché ci ho pensato anche io, ad esempio ai dettagli del posto adatto a stabilirsi, a come iniziare, a come procurarsi il cibo (io sto passando dal vegetariano al vegano) sia in natura che facendo l'orto... e tutto il resto che non riesco a immaginare! E soprattutto mi interessa il tuo rapporto con la società, le tue impressioni a posteriori.

L'unica cosa che a differenza tua io non ho amici che sarebbe pronti a stabilire un campo nel bosco nemmeno per una settimana: molte persone che conosco sentono l'esigenza di una vita più naturale ma non riescono a fare il primo passo, e anche per questa ragione mi sono iscritto a questo forum, per venire a contatto con chi condivide questa esigenza e aiutarsi a vicenda :)

Insomma avrei mille cose da chiederti, se hai voglia di condividere qualcosa per me sarebbe importante, sempre se non ti disturbo! :)
 
S

Speleoalp

Guest
Wow Speleoalp in bocca al lupo anche a te!!
Ma cosa pensi di fare? Hai già progetti precisi?

No, quando faccio cose simili le faccio sempre senza "progetti" per così dire "precisi".

Si tratta sempre e comunque di zone/regioni che conosco benissimo, di conseguenza conosco tutto quello di cui posso nutrirmi, ovviamente in base anche alle stagioni.

Per il resto decido sul momento, in quanto per vivere serve mangiare ;) Il resto è "un qualcosa in più".

Ma questo è un mio modo di vedere e affrontare la vita ;))
 
No, quando faccio cose simili le faccio sempre senza "progetti" per così dire "precisi".

Si tratta sempre e comunque di zone/regioni che conosco benissimo, di conseguenza conosco tutto quello di cui posso nutrirmi, ovviamente in base anche alle stagioni.

Per il resto decido sul momento, in quanto per vivere serve mangiare ;) Il resto è "un qualcosa in più".

Ma questo è un mio modo di vedere e affrontare la vita ;))

Complimenti, di nuovo un grande in bocca al lupo :si: e, se potrai, dacci notizia delle tue esperienze!
 
Ci sono tante vie per arrivare a costruire se stessi e crescere, siamo tutti diversi e ognuno sceglie quella che gli è più congeniale, non trovo carino andare a sindacare le scelte e aspirazioni altrui fino a che non feriscono nessuno.

Quanto all'essere in crisi a mio parere lo siamo perché c'è chi ruba e accumula potere e denaro, non certo perché qualcuno preferisce vivere in campagna e nei boschi.
 
Ragazzi, ma andare a zappare la terra no? Non vi piace? Avremmo fatto rialzare l'economia italiana se tutti quelli come voi avrebbero impugnato la zappa! Sorry ma è la verità!

Mi sembra di averlo scritto, se non l'ho fatto rimedio: io la terra la zappo, mangio con quello! :D Nel senso che mi autoproduco il cibo con l'orto e con la raccolta delle erbe spontanee in natura, tra l'altro il senso del topic mi pare fosse proprio questo, ricercare esperienze e consigli per organizzare una sorta di "ritorno" a qualcosa di più a dimensione umana. PS: l'economia non mi interessa, ma la lingua si, cominciamo con il rilanciare il buon uso del congiuntivo, si scrive e si dice: "se tutti quelli come voi AVESSERO impugnato..." e non "AVREBBERO impugnato...".
 
Spero sia permesso sbagliare un verbo. Non tutti hanno avuto la fortuna di studiare!
Non voglio sentenziare, ma quando si nasce in povertà, non si ha il privilegio di potersi licenziare per cambiare vita. La vita tua è quella, e quella sarà. Sinceramente leggo cose strane in questo forum.
Io all'etò di 8 anni ero già con la zappa in mano e oggi sono coltivatore per passione. Ho un orto con tantissime cose. Dagli ortaggi, ai legumi, alla frutta. Faccio l'olio, le marmellate, le spremute, la passata di pomodori... E della crisi, non ne risento proprio. La mia crisi quest'anno, è stata la poca amarena che mi ha fatto l'albero!

Reputo ironico il licenziarsi da un lavoro sicuro per cercare qualcosa che non si sa nemmeno cosa sia.

Anche io penso che avere un atteggiamento critico nei confronti dello stile di vita della società moderna non implichi necessariamente lasciare il proprio lavoro e andare a vivere come un eremita nutrendosi di muschio :rofl: Sono d'accordo con te Robertomin, a volte si sentono cose estreme. Io ad esempio ho creato questa discussione per esplorare appunto le modalità "non estreme", i compromessi che recuperano una dimensione più naturale ed eliminano i paradossi della società moderna. Tu stesso da quello che racconti sei contento di vivere in campagna, di coltivare e mangiare i tuoi frutti. Alcune persone (io ne conosco un po') hanno studiato e trovato un buon lavoro, ma adesso vivono in città, lavorano 10 ore al giorno, quando escono da lavoro respirano smog e si trovano imbottigliati nel traffico cittadino, hanno poco tempo libero e lo usano solo per riposarsi perché esausti. Lavorano un sacco e a che pro? Per comprarsi auto sempre più grosse? Telefoni e tablet sempre più costosi? Alcuni sentono che in questo sistema c'è qualcosa che non va, preferirebbero lavorare magari due ore in meno al giorno, guadagnare un po' meno ma avere più tempo libero per dedicarsi alle proprie passioni. Magari vivere in un posto più lontano dai centri commerciali ma più vicino alla natura, dove coltivare (sempre nel tempo libero) un piccolo orto, assaporare il piacere di un frutto non inscatolato e insapore perché cresciuto in serra. E soprattutto vivere esperienze che non si possono vivere guardando la televisione sul divano, vivendo fra ufficio e supermercati.
Io rispetto le scelte di tutti, se qualcuno reputa che il proprio lavoro, per quanto fisso e sicuro, lo faccia stare male, allora penso stia a lui decidere se lasciarlo e fare altro. È una scelta personale e naturalmente va fatta con cognizione. A me personalmente interesserebbe trovare il modo di vivere la mia vita proseguendo il lavoro che faccio, ma non è facile. La nostra società sta diventando insostenibile, sia per l'ambiente che per le persone stesse. È per questo che molti vorrebbero fare come te ovvero diventare "coltivatori per passione" :)
 
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