Vita nei boschi ma nulla di estremo

@giuliof e maduva: grazie per le articolate risposte, temo che possiate avere ragione quando dite che l'attuale sistema è molto scricchiolante, quindi mi fa piacere sapere che questa consapevolezza vi spinge a cambiare il vostro modo di vivere già adesso.
 
Stavo leggendo questa discussione e mi hanno incuriosito le vostre esperienze, soprattutto quella di Maduva. Anche io ho fatto un po' di calcoli e considerazioni, anche insieme ad altra gente, su cosa comporta andare a vivere fuori da un contesto urbano. La cosa mi pare un po' complicata del rinunciare alla macchina nuova, all' iPhone e all'ultimo tablet per vivere una vita più semplice.. la mia conclusione è che senza un introito fisso prima o poi non ci si sostiene più, quindi è necessario avere qualcosa da parte o una piccola rendita. Anche riducendo all'osso comodità e superfluo, alcune spese rimangono imprescindibili, solo per dirne qualcuna utenze, affitto se la casa non è tua, medicinali, generi alimentari non autoproducibili.. perciò spero che Maduva non si offenderà se gli faccio qualche domanda sull'aspetto un po' più economico della sua esperienza :lol:

1) Cosa intendi con lavoretti saltuari? Riesci davvero a coprire le tue spese dando una mano in giro? Che tipo di opportunità offre in questo senso un paesino di 80 anime?

2) La casa sul confine del bosco di cui parli, come te la sei procurata? Paghi un affitto? E' tua?

3) Quanto ti ritrovi a spendere, nel senso monetario, ogni mese per vivere e pagare le tue spese? (vedo che comunque la connessione internet non ti manca)

Scusa se sono domande un po' invadenti, ma in realtà è quasi sempre questo lo scoglio su cui ci si ferma quando si pensa di lasciare il proprio lavoro metropolitano. Parlare con qualcuno che ce l'ha fatta (e che non sia benestante o con rendita fissa, lì è tutto più facile) è esperienza piuttosto rara :)
 
S

Speleoalp

Guest
Non rispondo al posto di Maduva, ovviamente....
Ma espongo qualche mia considerazione, frutto delle mie esperienze.

Non è detto che bisogna pagare un affitto, vivendo fuori dalla società... ci si può sistemare anche in mezzo ad un bosco. Se la permanenza non è breve, non bisogna dare per scontato che la sistemazione sia "grezza- brutta-scomoda". Stando farmi per un periodo medio-lungo ci si organizza piuttosto bene.

Stessa cosa per i generi alimentari, avendo le giuste conoscenze e capacità si può andare avanti benissimo con quello che la natura offre stagionalmente (conservazione).

Questo parlando di vivere in natura e secondo me questo segue anche un discorso di non attaccamento alle leggi, regole delle comunità, ecc.....

Ma volendo comunque vivere in maniera simile ma avendo qualche contatto non è comunque difficile.

Per esempio... sempre sul cibo, siccome è quello che serve realmente per vivere.
In una piccola comunità ognuno ha sempre una sua particolarità e ovviamente bisogni.
"ti aiuto a far legna e te mi dai un sacco di farina"... "ti vango l'orto e mi dai qualche suo frutto" ecc.....

Per la tecnologia.... non è problematico, soprattutto se hai vissuto una vita "conformista" almeno per un po'.
Un cellulare, un piccolo pannellino solare e una prepagata.
Stessa cosa di prima... "ti riparo la sosta per la legna" e mi dai 20 euro... con una ricarica del genere io ci stò due mesi.

Ovviamente tutto a grandi linee, non è così minima come sembra.... ma è tutto fattibile.

Però anche a me interessano i particolari di Maduva, siccome io vivo alcune cose con altri stili e filosofie... e sono curioso ;))
 
bravo Maduva! Ho imparato a mie spese che ognuno realizza cio' che ha dentro.
vivere giorno per giorno va benissimo, tuttavia credo che l' andare in montagna da solo insegni una grandissima lezione:
Bisogna essere presenti ad ogni proprio passo, per sapere di non mettere i piedi in fallo, sentirsi liberi nel camminare senza impedimenti come lavoro, societa,' rumore e violenza.
Tuttavia ogni tanto mi fermo e guardo la mia cartina e la bussola per sapere dove sto andando....
Certo non sono sicuro di cio' che il futuro mi riserva e per questo cerco un compromesso con me stesso.
Lavoro nella societa', ma non mi sento schiavo.
Trascorro tanti giorni in montagna o al mare o nel bosco e non mi sento solo.
E' un compromesso: Aiuto gli altri per aiutare me stesso.
alla fine riesco a starmene sia nella solitudine estrema che nella confusione della folla totale.

In fondo non credo sia importante il posto dove uno si trova, ma come ci si trova.

Poi quando le cose cambieranno cerchero' di cambiare anche io.
:)
 
Non rispondo al posto di Maduva, ovviamente....
Ma espongo qualche mia considerazione, frutto delle mie esperienze.

Grazie mille :lol: Ti dico come la penso: secondo me quando parla di andare a vivere in mezzo alla natura, la maggior parte delle persone non intende andare a vivere letteralmente in una capanna nel bosco. Rispetto la decisione di chi sceglie una via più estrema, ma è necessario che ci debba essere dietro una forte motivazione filosofica o religiosa (penso agli eremiti) per sopportare le privazioni che questo comporta (no elettricità, no acqua corrente, no tecnologia, no contatti con il mondo fuori della portata di cammino, no trasporti). A molti, me compreso, non passa per la testa di adottare uno stile di vita "paleolitico": appena ha potuto, l'uomo è uscito dai boschi e dalle caverne ed ha avuto bisogno di una casa o di un lavoro.

Quindi la maggior parte delle persone intende una liberazione dalla vita urbana: desidera una vita in cui vivere di quello che si coltiva, raccoglie o alleva, con ritmi autodeterminati, in cui imparare a conoscere e rispettare la natura che ci circonda, in cui avere più spazio per camminare, meditare, esplorare etc.

Fin qui siamo d'accordo, e le soluzioni che metti tu sono sicuramente essenziali, però ci sono alcune aspetti che continuano a suscitare perplessità:

- per autocostruirsi un rifugio è necessario materiale da costruzione, non è pensabile costruirlo in legno soprattutto senza materiali per tagliarlo, coibentarlo, impermiabilizzarlo, etc. Serve molto lavoro, e materiale che non trovi facilmente. Ciò comporta la rinuncia ad acqua corrente, elettricità, tutti beni a cui non è facile rinunciare, soprattutto a lungo termine e quando inizia a non essere più giovanissimo. L'altra soluzione è pagare un affitto, comprarlo o usucapirlo, ma siamo daccapo.

- stesso discorso vale per le comunicazioni: ok per un cellulare, però in questo momento stiamo scrivendo su un forum, anche coloro che vivono "nella natura", quindi vuol dire che non siamo così disposti a rinunciarci

- affrontare eventuali emergenze: una caduta, una brutta influenza, una brutta annata, un piccolo incendio o una grandinata che distrugge l'orto o rende impraticabile un passaggio nell'orto: come fare senza del denaro di riserva per vivere in attesa che le cose si aggiustino?

- il bisogno di procurarsi medicinali e spese sanitarie (es. dentista): ci sono cose per cui, oggettivamente, i rimedi naturali non bastano

- alcune attivita' che presuppongono uno scambio monetario: non si vive di solo orto ed autoproduzione, una persona ha bisogno di musica, libri, cinema, feste, qualche piccola gratificazione ogni tanto, mangiare fuori di tanto in tanto. Senza queste cose secondo me non si regge

- trasporti: a volte è necessario prendere un treno, la macchina o un autobus, non è tutto a portata di cammino.

- vestiti, scarpe, attrezzatura varia, pentole, coperte, utensili: impensabile autoprodurli o "prenderli in prestito" a lungo termine.

Queste sono solo le prime voci che mi vengono in mente, sicuramente se ne possono aggiungere altre. Se mi spiegate come si riesce a farci fronte "dando una mano in paese", mi avrete fatto contento e sono dei vostri :) L'unica cosa che mi viene in mente è (oltre a una piccola pensione o piccola rendita) qualche forma di telelavoro che ti permetta, occupando un paio d'ore al giorno, di prendere quei 2-300 euro mensili che farebbero da "cuscinetto" (cosa su cui comunque metterei la firma)
 
S

Speleoalp

Guest
Ovviamente, per quanto mi riguarda, non intendevo assolutamente dire che vivere in quella maniera è facile e soprattutto non volevo fare nessun riferimento agli standard di vita a cui è abituato l'uomo moderno. In primis le aspettative di vita, nel senso... se uno è destinato ad ammalarsi gravemente e morire... muore e il circolo della vita continua ;))

Per l'abitazione, il primo punto che hai messo, è possibile costruirsi una "capanna" con i soli materiali reperiti in loco e viverci costantemente e per lunghi periodo.
Ovviamente non è pensabile tirar su la costruzione e pensare di doverci dedicare la manutenzione che dedichiamo alle case comune ;))
Bisogna sempre farci qualche lavoretto, ma se oltre a tutto ciò ci si organizza con qualche grossa roccia (tipo Splui) è ancora tutto migliore.

Per il resto ovviamente è tutto estremamente personale ;)))
Ognuno ha le proprie priorità e anche se sembra strano anche nella società ci sono quelli che starebbero bene anche da soli.... soli... con il minimo... minimo ;))

Io ho sempre ammesso e lo dio chiaramente, vivo più o meno normalmente (e spesso mi crea disagi e problemi), solo perché ho conosciuto quella che adesso è la mia compagna da 12 anni e per rispetto non penso minimamente di lasciarla per seguire una mia filosofia. In passato ho preso una scelta e finché dura me ne assumo la responsabilità. Ma per tutto il resto, ho già avuto e fatto delle esperienze, mi trovo meglio da solitario al 100% ;))))
 
bravo Maduva! Ho imparato a mie spese che ognuno realizza cio' che ha dentro.
vivere giorno per giorno va benissimo, tuttavia credo che l' andare in montagna da solo insegni una grandissima lezione:
Bisogna essere presenti ad ogni proprio passo, per sapere di non mettere i piedi in fallo, sentirsi liberi nel camminare senza impedimenti come lavoro, societa,' rumore e violenza.
Tuttavia ogni tanto mi fermo e guardo la mia cartina e la bussola per sapere dove sto andando....
Certo non sono sicuro di cio' che il futuro mi riserva e per questo cerco un compromesso con me stesso.
Lavoro nella societa', ma non mi sento schiavo.
Trascorro tanti giorni in montagna o al mare o nel bosco e non mi sento solo.
E' un compromesso: Aiuto gli altri per aiutare me stesso.
alla fine riesco a starmene sia nella solitudine estrema che nella confusione della folla totale.

In fondo non credo sia importante il posto dove uno si trova, ma come ci si trova.

Poi quando le cose cambieranno cerchero' di cambiare anche io.
:)

Che dire, concordo!
 
@ Loopaka: Ti rispondo, nessun problema. Con lavoretti saltuari intendo attività stagionali, ci sono ad esempio i proprietari di castagneti che assumono per il periodo della raccolta, idem nei frutteti, questo per quel che riguarda la zona dove abito ora che è in Piemonte, poi ad esempio a Settembre scendo in Toscana a trovare mamma e nonna e ne contempo andrò a vendemmiare, se riesco a novembre a fare la raccolta delle olive. Sempre qua può capitare di pulire qualche giardino, fare qualche traslochetto...poi devo dire che mi sono trovato in una comunità molto solidale e quindi in caso di problemi una mano si da e si riceve sempre, ad esempio Mercoledì mi è scoppiato il collettore del Kangoo, che usiamo poco ma ogni tanto si, avevo bisogno di una macchina nell'attesa della riparazione e me ne ha prestata una una signora che non la usa, io gli costruirò dei tavolinetti per il giardino come ringraziamento.

Riguardo alla casa sono più o meno in affitto, pago pochissimo e se qualche volta ritardo non ci sono problemi.

Quanto mi ci vuole al mese in realtà non lo so, sicuramente affitto, internet ogni 2 mesi e metano dell'auto (ma la usiamo veramente poco, meglio camminare).

Diciamo che così facendo negli ultimi due annetti me la sono cavata, poi vedremo, magari tra un po sentirò la necessità di più stabilità e mi rimetterò a fare grafica oppure prenderò lo zaino e via, chissà. Per ora son soddisfatto e va bene così :)
 
Ciao Amici al riguardo segnalo questo link People Living Alone In The Wilderness con delle bellissime foto realizzate da una fotografa russa di persone che vivono isolate nella natura.

Un Saluto
Dk.

Bello, la penultima foto mostra una balma molto simile a quelle
in cui vado di tanto in tanto a farmi una bella dormita
con cena e colazione, una mezza pensione a gratisse e lontana
dai rumori cittadini !

Ringrazio maduva, speleoalp e francesco77 per i dettagli esposti
circa i loro modus operandi

g
 
OK, ma che cosa era una volta un rifugio miltare?

No perchè ho dato un'occhiata alle balme dell valgrande, ma non sono così rifinite e chiuse...

giuliof, in quale zona vai per dormire in Balma? anche generica, mica voglio che tutti si accodinio :lol:
 
già di balme qui in Val di Susa è pieno, e ne sono alcune immense...una manna quando ti becca un temporale improvviso.
 
S

Speleoalp

Guest
Domanda.... quelle che da voi si chiamano "Balme", da me potrebbero essere gli "Splui" ??? Oppure è tutt'altra costruzione??
 
Domanda.... quelle che da voi si chiamano "Balme", da me potrebbero essere gli "Splui" ??? Oppure è tutt'altra costruzione??

Si, mi pare siano la stessa cosa. In generale una balma è una pietra
che fornisce un riparo, poi in alcuni casi viene aggiunto un muretto a secco
tutt' intorno, porta, finestre, acqua, pannelli solari , wi-fi, ecc. .... a piacere !!!! :p

Accanto ai numerosi e modesti ricoveri utilizzabili
per capre e pecore ce ne sono alcune di spettacolari
e grandiose.
 
S

Speleoalp

Guest
Si, mi pare siano la stessa cosa. In generale una balma è una pietra
che fornisce un riparo, poi in alcuni casi viene aggiunto un muretto a secco
tutt' intorno, porta, finestre, acqua, pannelli solari , wi-fi, ecc. .... a piacere !!!! :p

Accanto ai numerosi e modesti ricoveri utilizzabili
per capre e pecore ce ne sono alcune di spettacolari
e grandiose.

ah, ok. Grazie.
Allora le conosco bene pure io, nelle valli qui da me le hanno sempre utilizzate, alla grande. :lol:
 
Sarebbe un problema per voi postare qualche foto? Ne ho viste un po' su un sito della Val Grande, ma sono curioso, soprattutto di quelle grandi, sul sito in questione parlano di una balma di 7x4m ma poi mettono una fotina striminzita....
 
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