vittime della montagna

non so se l'avete notato, probabilmente sì, nelle scorse settimane i telegiornali hanno riportato quasi ogni giorno notizie sulle vittime della montagna.
Che si sia trattato di alpinisti, escursionisti o semplici cercatori di funghi l'impressione che mi è stata data dai vari tg è che si cercasse la notizia ad ogni costo, un pò come quando ci marciano sulle aggressioni da parte di cani, cose che accadono comunque ma che in genere non vengono mai riportate, insomma giocare con il classico tormentone mediatico.
va bene, è alta stagione e i turisti spesso sono sprovveduti, che la montagna sia pericolosa si sà, lo sanno tutti e lo sappiamo noi escursionisti che ci prepariamo con i vari kit per evitare il peggio... mi chiedo cosa costi a tutti i telegiornali che giocano sulla notizia del momento, dare anche qualche breve nozione su come comportarsi in casi di emergenza, cosa avere con sè e chi chiamare in caso di necessità.

un pò di coerenza non guasterebbe, sicuramente qualcuno ci penserebbe due volte mentre è tra i boschi dopo aver visto il tg ad avventurarsi per sentieri non segnalati o addirittura fuori dai sentieri senza una bussola ed un gps o una cartina del luogo.

non so voi ma tutto questo accanimento sulla montagna mi ha lasciato un tantinello basito, vorrei sapere cosa ne pensate a riguardo
 
Mah qualche volta i tg intervistano guide, funzionari CFS e altri che danno buoni consigli. Il problema di molti incidenti in ambito escursionistico sta molto spesso in un errata scelta delle calzature e basta un po' di pioggia o comunque il terreno è bagnato e succedono le tragedie.
 
Potrebbe essere un'ottima occasione per fare un po' di formazione utile, invece molto spesso si limitano a dare la notizia. Forse non hanno giornalisti competenti in materia, o molto più probabilmente non gli interessa niente, basta che riescano ad occupare i pochi minuti dedicati alla notizia. Fanno "informazione", non formazione, anche se qualche volta consigli utili ne danno, magari frettolosamente e in maniera incompleta. Bisogna anche vedere se il pubblico è interessato ad accogliere i consigli, credo che spesso se ne freghino e basta. Infatti credo che anche i sassi ormai sanno che in montagna ci si deve andare adeguatamente preparati, fisicamente, psicologicamente e con un equipaggiamento adeguato. Invece si vedono ancora comitive in infradito e pantaloncini corti, con bambini rovinati dal sole, senza uno zainetto con una bottiglia e uno spolverino, senza un semplice e banale berretto. Tanta gente che incontro io mi vede attrezzato e mi ferma, chiedendomi i sentieri, perchè spesso neanche sanno dove sono finiti. Quelli proprio se la vanno a cercare. Poi ci sono naturalmente le cose imponderabili, che possono capitare a tutti, come un piede messo male, un malore. Ma almeno l'evitabile si dovrebbe fare di più per evitarlo. Però dovrebbero farlo in primis le persone stesse, non si può pretendere sempre che siano le istituzioni, i giornali, le associazioni a darsi da fare. Prima di tutto dovrebbe essere la gente a farsi domande, poi le risposte si trovano.

Purtroppo è così non solo per la montagna. Al mare quest'anno ci facevo proprio caso: bambini che alle due di pomeriggio erano lasciati dai genitori in spiaggia ad arrostirsi sotto il sole più caldo, o che se ne andavano a fare il bagno non sorvegliati da un adulto. Questo è andare a cercarsela. O provate a guardare le gomme delle macchine parcheggiate: quante, anche qui a Verona, sono lisce come quelle di una F1? Sono tutti comportamenti irresponsabili, che possono causare un danno alle persone che li adottano, e questo non è un problema, ma che possono causare anche danni agli altri, e costi inutili per la comunità. Questi comportamenti andrebbero più sanzionati, in maniera molto più pesante.

E' un discorso molto complesso, che coinvolge la sfera pubblica e quella privata, i doveri delle amministrazioni e quelli dei singoli. Credo che non ci sarà mai una soluzione. Si continueranno sempre a leggere notizie di incidenti causati dalla noncuranza, dalla irresponsabilità e dal menefreghismo, temo. Sono pessimista, non ho molta fiducia in una parte del genere umano.
 
Io ho smesso da tempo di fare affidamento nei giornalisti. Dovrebbero garantire l'informazione, invece cercano sempre la notizia, il tormentone del periodo. Non so se ci avete fatto caso, ma per una settimana parlano dei festini di Berlusconi, la settimana dopo parlano solo della crisi, poi degli stupratori, poi del caso Cogne, poi degli ubriachi alla guida... Adesso non parleranno molto delle montagne, ma dei casini in Afghanistan...
Gli incidenti in montagna ci sono sempre stati. Non credo che siano tutti frutto dell'irresponsabilità della gente: semplicemente aumentano in questo periodo in quanto c'è più frequentazione della montagna. Però quello che mi fa rabbia è che i giornalisti non parlano mai delle persone che muoiono in mare.
 
B

BilboBaggins85

Guest
Gli incidenti in montagna ci sono sempre stati. Non credo che siano tutti frutto dell'irresponsabilità della gente: semplicemente aumentano in questo periodo in quanto c'è più frequentazione della montagna. Però quello che mi fa rabbia è che i giornalisti non parlano mai delle persone che muoiono in mare.


quoto in pieno!!! qualche settimana fà se non erro c'è stato un brutto incidente sulle dolomiti... pochi giorni prima erano annegate 8 persone in mare, ma non lo diceva nessuno...
 
Purtroppo è vero!!!
Un incidente di montagna è più accattivante per le immagini dei soccorritori ed elicotteri che volteggiano in aria!
Ora mai i TG sono solo spettacoli d'intrattenimento,mancano solo le veline che fanno un balletto ogni tanto!!! :(

Ciao.
 
In queste situazioni penso sempre "chi è causa del suo mal, pianga sè stesso". Probabilmente eccedo in cinismo, ma vedere persone che affrontano la montagna con lo stesso spirito con cui, ad esempio, andrebbero a fare una scampagnata ("E che servirà mai? Una volta preparati i panini sono pronto!") mi convince solo del fatto che i pericoli se li vanno a cercare!
Sono purtroppo in pochissimi coloro che hanno sempre ben presente che in montagna l'imprevisto è una costante e che quindi la affrontano colla dovuta preparazione, considerando inoltre che la montagna esige rispetto, ma purtroppo "bisogna" sempre aspettare le tragedie per far sì che ci si ricordi di questo importante principio.

Poi ci sono naturalmente le cose imponderabili, che possono capitare a tutti, come un piede messo male, un malore. Ma almeno l'evitabile si dovrebbe fare di più per evitarlo. Però dovrebbero farlo in primis le persone stesse, non si può pretendere sempre che siano le istituzioni, i giornali, le associazioni a darsi da fare. Prima di tutto dovrebbe essere la gente a farsi domande, poi le risposte si trovano.
Questo è un punto secondo me fondamentale: c'è troppa irresponsabilità, in ogni campo! Questi individui si sentono sempre esonerati dai propri doveri, convinti che ci sia sempre qualcuno che li tiri fuori dai guai al momento opportuno. A questo, aggiungiamo il fatto che ormai chiunque esca dal negozio con un po' di attrezzatura si senta quasi in diritto di scalare il Monte Bianco (è un'esagerazione, ovvio! Ma rende l'idea) ed ecco che ormai sulle cime ci si trova di tutto!
Chissà, magari questo bombardamento mediatico "anti-montagna" potrebbe far mettere un po' di sale in zucca a qualcuno! :?
 
Degli scout intossicati ne vogliamo parlare? Poche associazioni educative sono rimaste e le devono diffamare. Un genitore che ascolta certe notizie non si fa una buona opinione degli scout così come del CAI nel caso della gente morta in montagna. Meglio lasciare i pupi davanti la tv o la playstation così non gli può succedere niente.... :-x

link alla notizia..

http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=4459
 
Mio padre ha sentito più volte alla tv in questi giorni che un gruppo di scout ha avuto qualche problema di dissenteria perchè ha conservato male del cibo. Non è la prima volta che capita, non solo a scout. Succede centinaia di volte negli alberghi e nei ristoranti, però in questo caso sono gli scout quindi fa notizia...

L'immagine che uso come avatar è la specialità di maglierista un distintivo che viene consegnato ai ragazzi scout che si specializzano appunto nella lavorazione della maglia (oramai è solo un cimelio storico visto che non lo conquista più nessuno) :) A me piace sferruzzare... e parecchio :D
 
I giornali fanno presto ad intitolare "Montagna assassina" però è anche vero che in agosto c'e' la frequentazione massima della montagna e statisticamente probabilmente ci sono più incidenti.
E purtroppo non sono tutte sprovvedute le vittime degli incidenti, ad esempio la cordata di 3 in Apuane, 2 erano del soccorso.
Dipende da tante cose, da quello che si va a fare (un conto è andare a piantare la tenda da qualche parte, un conto è una scalata su roccia o neve/ghiaccio), dalla preparazione, e purtroppo anche dalla dose di sfiga (i cosiddetti pericoli oggettivi).
Personalmente faccio di tutto per minimizzare i rischi. Mi informo sul meteo, delle relazioni, porto il GPS, faccio le cose sempre a piccoli passi cercando sempre di avere molto margine in tutti i sensi, rinuncio anche. Ma sono cosciente che un rischio residuo rimane eccome.. (sgrat sgrat..)
 
Personalmente penso che gli incidenti in montagna ci siano sempre stati e azzarderei a dire che probabilmente il numero di vittime annuo è costante. Come per i morti per incidenti stradali nel periodo di ferie o i morti per annegamento in mare.

Le notizie dovrebbero servire ad educare la gente ma il problema dell'accanimento dei giornali su un tema può anche portare ad un effetto negativo e secondario.

Quante volte il governo ha preso decisioni proibizionistiche perchè tartassato dai media?
E non sempre per una reale esigenza ma soltanto perchè, non avendo nient'altro di "accattivante" da raccontare si creano lo "scandalo" da soli e lo alimentano.

I mezzi di informazione hanno una grande responsabilità e non sempre la sanno gestire.
 
La montagna per definizione è un ambiente pericoloso e va affrontata con un minimo di prudenza/informazione/preparazione. Anche un banale sentiero è molto più pericoloso di un marciapiede. Questa "perla" di buonsenso però sembra che la varie aziende di promozione turistica non lo evidenzino. La montagna è diventata un bene di consumo a cui tutti hanno diritto.
Qualche settimana fa, nell'ambito della manifestazione i suoni delle dolomiti, hanno portato alcune centinaia di persone a 3000 m in funivia (unico criterio selettivo i soldi per pagare la corsa), cosa ti succede ? che si è alzato il vento e la funivia è stata bloccata per sicurezza. Quindi tutti giù a piedi (con gli infradito) o con l'elicottero (una ragazzina cardiopatica), qualcuno ha aspettato che calasse in vento e ripartisse la funivia nei pressi di un rifugio che conterrà max 80 persone.
Ma santa pazienza che succedeva se arrivava un bel temporalone con grandine e fulmini !!!!! Ma che testa portare una persona non in buona salute a 3000 m ?

Ormai in trentino gli impianti lavorano tanto in estate che in inverno per cui tutti in canottiera e ciabatte sopra i 2000 metri per portarsi a casa il souvenir del rifugio (made in cina), tanto poi c'è l'elicottero !
 
Scrath scusami ma non mi trovi in accordo su tutto quel che hai scritto.

Vero che siamo oramai facilitati nel raggiungere quote anche molto elevate con impianti che in pochi minuti sono capaci di portarti anche a 3.800/4.000 metri.

Vero che il tutto si muove sulla base di un unico comune denominatore che è il consumismo.

Ma da quì ad "incolpare" chi porta su la gente..... di acqua sotto i ponti ne deve passare....!

Ognuno deve conoscere i propri limiti, deve sapere che se ha determinate problematiche non deve per esempio salire in quota.
Ma ognuno deve essere capace di GESTIRSI!
Non possiamo pensare che venga richiesto un certificato medico ad ogni utente o che si selezioni in qualche modo l'accesso....!
Sono io stesso che devo valutare se è il caso o meno di fare una determinata cosa...

In oltre che "un banale sentiero sia molto più pericoloso di un marciapiede" non lo credo proprio!
I pericoli oggettivi sono forse più alti sul secondo che sul primo!
Non è pericolosa di per sè la montagna (non più di quanto lo sia un'autostrada..!) ma il modo in cui l'affrontiamo la può rendere tale!

Che spesso non si affronti una qualsiasi uscita in montagna con la dovuta preparazione, la dovuta attenzione, o con molta superficialità e che il tutto sia sovente causa di incidenti, questo sì....


Per tornare in topic, il fatto che TV e Giornali creino la notizia anche dove notizia vera e propria non c'è.. è un po' il loro mestiere.

E' fisiologico che in una stagione bella come questa (sono anni che non ricordiamo un'estate così stabile dal punto di vista meteo), dove la gente è in giro per monti dappertutto, su ogni sentiero e parete, vi sia un "aumento" degli incidenti e delle morti.
Se nessuno ci va.... non ci sarebbero incidenti!

Io non mi stanco mai di dire che in un'era così "tecnologica" sia la tecnologia stessa sovente la causa di determinate situazioni...
Mi spiego (e l'ho già fatto in altri topic/sedi).

Il fatto di avere sempre una "certezza" di poter contattare i soccorsi (vedi cellulare), di essere in qualche modo inconsciamente "protetti", spinge molte volte a fare quel passo in più che probabilmente in un contesto di "reale solitudine", non si farebbe...!

L'avere una bussola, un gps o altri mezzi non significa avere una "garanzia" contro incidenti o contro situazione di pericolo.
E spesso sapendo di avere con noi un gps ci spingiamo "oltre".... per il gusto di provare o "perchè tanto ho il gps..."

Rischiano così diventare invece strumenti con i quali si "gioca" ma che poi in situazioni di vero pericolo, presi dal panico e non avendone una completa padronanza, possono trasformarsi in qualcosa che potrebbe peggiorare la situazione.

Secondo me la mentalità giusta per affrontare una determinata uscita o una determinata via deve essere sempre quella di pensare di non avere modo di contattare i soccorsi!
Secondo me si sarebe molto più prudenti.
 
B

BilboBaggins85

Guest
.......
Secondo me si sarebe molto più prudenti.

QUOTO tutto!!! si muore anche al mare...e in autostrada...ogni sabato sera muoiono decine di persone!!!

è sempre la solita storia, ora va di moda l'incidente in montagna, poi tornerà la moda dei cani killer, dei sassi dal cavalcavia.... e avanti cosi con le mode del momento!!!
 
Ma da quì ad "incolpare" chi porta su la gente..... di acqua sotto i ponti ne deve passare....!
Non dico che siano direttamente responsabili, ma comunque lassù ce li portano loro. E, se effettivamente è andata come raccontato da Strach, non mi pare un comportamento responsabile offrire un servizio (a pagamento, tra l'altro) che però non si può garantire sempre e comunque. Secondo me si dovrebbe avere il buon senso di vietare la salita a persone non adeguatamente attrezzate, mettendole inoltre al corrente dei possibili rischi, visto che comunque si tratta di un'ascesa a 3000 metri.
Ma a prescindere da questo, il punto è la semplificazione estrema, direi la banalizzazione di tutte quelle attività (come l'alpinismo) che sono fra le più pericolose, pur di permettere a chiunque di parteciparvi. E' poi ovvio che, al primo imprevisto, tutti quei pericoli così subdolamente occultati ci ricordino in modo più o meno violento della loro importanza.

Tornando strettamente in argomento, tutta quest'opera di (dis)informazione non mi piace affatto, poichè c'è sempre da temere qualcosa di negativo quando l'opinione pubblica si concentra su uno specifico argomento. E, personalmente, vorrei evitare che si facciano leggi "a prova di idiota" anche in ambito escursionistico.
 
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