Vivere da eremita e sopravvivenza

È da un bel po' che ci rifletto su. Per motivi personali /lavorativi ho deciso che ormai non mi sta più bene la vita che faccio in questo momento e ho deciso quindi di andare a vivere in montagna. Non so se sono pronto per vivere da eremita, senza alcun contatto o certezza, ma ormai ho poco da perdere.
Ma voglio partire con delle sicurezze, (non partirò con l'auto).
Stavo pensando di iniziare a sopravvivere inizialmente facendo il pastore, io risiedo in Campania e vorrei andare nelle zone dei Picentini, o viceversa in quello del Matese, volevo chiedere per chi ne sa qualcosa, se mi presentassi chiedendo anche solo per fitto e alloggio di aiutare qualche pastore o attività agricola mi verrebbe concessa, o è meglio non avere alcuna speranza? Perché non voglio vivere mangiando bacche, o uccidendo animali che magari neanche posso uccidere, come vi dicevo, non vorrei vivere propriamente da eremita, ma cercare riparo da qualche pastore.
 
immagino ci sia qualche associazione allevatori, prova a contattare loro per avere qualche dritta... io non ne so niente ma al tuo posto farei così.
 
Purtroppo non sono in grado di darti i consigli che hai chiesto, ma ti auguro anch'io di riuscire a realizzare il tuo progetto. Spero solo che sia una libera scelta di vita e non sia legata a qualche delusione, nel qual caso avresti comunque la mia solidarietà... Un grande in bocca al lupo...! Se puoi, facci sapere...
 
immagino ci sia qualche associazione allevatori, prova a contattare loro per avere qualche dritta... io non ne so niente ma al tuo posto farei così.
Non sapevo esistessero associazioni di allevatori, vedrò.
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Purtroppo non sono in grado di darti i consigli che hai chiesto, ma ti auguro anch'io di riuscire a realizzare il tuo progetto. Spero solo che sia una libera scelta di vita e non sia legata a qualche delusione, nel qual caso avresti comunque la mia solidarietà... Un grande in bocca al lupo...! Se puoi, facci sapere...
Beh, è più una scelta di vita, ma non ti nascondo che ci sono delle delusioni dietro questa scelta.
Diciamo che voglio provare a cambiare vita, ecco.
Cercare qualcosa di nuovo.
Magari poi ritornerò, però voglio provare quest'esperienza per capire alcune cose di me e di ciò che voglio.
 
Tienici informati Antonio, il forum è fatto di tante persone di buon cuore che possono darti una mano anche se fatico a capire perché un giovane di 20 anni intelligente voglia lavorare tutto il giorno per 3 pasti e un posto dove dormire. Sui monti non fuggirai dai tuoi dispiaceri avrai solo tantissimo silenzio per renderli ancora più assordanti.
 
Non sapevo esistessero associazioni di allevatori, vedrò.
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Beh, è più una scelta di vita, ma non ti nascondo che ci sono delle delusioni dietro questa scelta.
Diciamo che voglio provare a cambiare vita, ecco.
Cercare qualcosa di nuovo.
Magari poi ritornerò, però voglio provare quest'esperienza per capire alcune cose di me e di ciò che voglio.
Se questa tua decisione è influenzata dalle delusioni, non devi permettere che ti condizionino al punto da "mollare tutto", perchè rischieresti, come ti ha già detto un amico del forum, di ritrovarti solo con te stesso e con tanto tempo per rimuginare sui dispiaceri.
Te lo dico con cognizione di causa, anch'io ho avuto momenti difficili e avrei voluto scappar via, ma non bisogna arrendersi. Mai...!!!
In ogni caso, tieni duro e non mollare, forza e coraggio, che tanto prima o poi tutto si aggiusta...!
 
... aiutare qualche pastore o attività agricola ...


Detto chiaro e tondo: sembri il classico cittadino che della vita nei campi o peggio sui monti ha una visione "poetica" assurda e lontana da una realtà fatta non solo di fatica (a quella credo che saresti disposto) ma anche di conflitti (il mondo pastorale è fatto anche di invasione dei pascoli altrui, furto di bestiame, utilizzo di cani aggressivi che possono in casi estremi aggredire le pecore tutto questo cito per avere ripetutamente parlato con un pastore "vero" che fa questo mestiere da una vita) per non parlare della sporadica (ma non troppo) presenza di lupi e, nelle zone limitrofe al parco d' Abruzzo, perfino rari orsi. Il tutto in un contesto di sfruttamento il proprietario del gregge magari è un benestante che riesce ad ottenere le concessioni per i pascoli con le sue conoscenze poi prende dei lavoranti e li sfrutta al massimo...

...il massimo nella vita è accattarsi il reddito di cittadinanza e starsene in città, credimi!
 
o prendere il reddito di cittadinanza e starsene in qualche casolare a basse pretese.

Non esiste una visione poetica,solo una diversa ripartizione di compiti,lavoro e retribuzioni.

Ho lasciato un lavoro da 2,5 K al mese (che non era il pulmaro) per non dover girare sempre in lungo e in largo a fare riparazione su macchinari dove i clienti spesso non capiscono un tubo,spesso ti tengono ore al telefono e non appena hai qualcosa da fare si inventano 30000 uscite il più lontano possibile per darti fastidio.

Pensa ora lavoro in una modesta aziendina in un paese di 10000 abitanti,faccio le mie ore,non tutta la settimana e dopo aver rotto il salvadanaio ho risistemato alla meglio una casupola nel quale le sole tasse fisse acqua e luce (non ho gas) si sentono appena e sopratutto non sono in città.

E una volta che ho mangiato io e il gatto il resto del mondo può pure raggiungere kurt cobain nello stesso modo
 
salute, condivido la tua scelta però ti dico lascia perdere le associazioni che tanto sono solo una presa per il c... (cercheranno di convincerti solo ad aprire partita iva e spendere soldi inutilmente) casomai vai all'usl veterinaria e senti loro se conoscono qualche allevatore propenso ad aiutarti oppure cerca qualche agriturismo che in cambio del lavoro ti offre vitto e alloggio e intanto cominci a farti un idea senza isolarti completamente ,il resto viene col tempo parti a piccoli passi o rischi di rimanere scarzo e gnudo
 
Ti consiglio di provare a diventare un WWOOFER (https://wwoof.it/), così per staccare dalla città e riflettere su quello che cerchi senza fare salti nel buio...
Puoi conoscere molte realtà e tante altre persone, avere contatti, fare incontri...
Magari anche all'estero.

Per inciso, un paio di settimane fa in un giro in Garfagnana ho incontrato un ragazzo simpatico sui 25 che dalla città si è trasferito in un minuscolo paesino della zona e curava un gregge di pecore (non suo). La cosa gli piaceva anche se lamentava la mancanza di un cane da pastore che, a suo dire, il proprietario del gregge non poteva dargli a causa del pericolo per gli escursionisti che incautamente avvicinano le greggi per fare foto mettendo in allarme il canide...
 
Sì, le considerazioni di @MoeTheSleaze sembrano più solide di quanto non fosse il punto di partenza. Nell' ambito delle attività agro-pastorali ci sono diverse realtà, accostarsi a quelle che operano sulla base di valori etici facilmente condivisibili da parte di un cittadino sembra più logico che non riferirsi a chi opera in ambito agricolo principalmente (se non esclusivamente) per trarne un sostentamento, se non addirittura un profitto.
 
Detto chiaro e tondo: sembri il classico cittadino che della vita nei campi o peggio sui monti ha una visione "poetica" assurda e lontana da una realtà fatta non solo di fatica (a quella credo che saresti disposto) ma anche di conflitti (il mondo pastorale è fatto anche di invasione dei pascoli altrui, furto di bestiame, utilizzo di cani aggressivi che possono in casi estremi aggredire le pecore tutto questo cito per avere ripetutamente parlato con un pastore "vero" che fa questo mestiere da una vita) per non parlare della sporadica (ma non troppo) presenza di lupi e, nelle zone limitrofe al parco d' Abruzzo, perfino rari orsi. Il tutto in un contesto di sfruttamento il proprietario del gregge magari è un benestante che riesce ad ottenere le concessioni per i pascoli con le sue conoscenze poi prende dei lavoranti e li sfrutta al massimo...

...il massimo nella vita è accattarsi il reddito di cittadinanza e starsene in città, credimi!
So benissimo che in montagna è dura, sarebbe molto meglio viverla da turista che da vicino tutti i giorni, è chiaro.
Ma comunque sarei disposto a ciò. Cercando qualcosa di più attrezzato e non magari affidandomi a qualsiasi pastore che con le pecore magari ci campa giusto per mangiar lui. Non so vedrò, ragionandoci bene la cosa non è molto semplice.
 
o prendere il reddito di cittadinanza e starsene in qualche casolare a basse pretese.

Non esiste una visione poetica,solo una diversa ripartizione di compiti,lavoro e retribuzioni.

Ho lasciato un lavoro da 2,5 K al mese (che non era il pulmaro) per non dover girare sempre in lungo e in largo a fare riparazione su macchinari dove i clienti spesso non capiscono un tubo,spesso ti tengono ore al telefono e non appena hai qualcosa da fare si inventano 30000 uscite il più lontano possibile per darti fastidio.

Pensa ora lavoro in una modesta aziendina in un paese di 10000 abitanti,faccio le mie ore,non tutta la settimana e dopo aver rotto il salvadanaio ho risistemato alla meglio una casupola nel quale le sole tasse fisse acqua e luce (non ho gas) si sentono appena e sopratutto non sono in città.

E una volta che ho mangiato io e il gatto il resto del mondo può pure raggiungere kurt cobain nello stesso modo
Si esatto, trovare qualche lavoretto, perché onestamente mi sembra molto pericolosa l'idea di sopravvivenza senza alcun tipo di reddito, andando in giro a caccia (con archi?!) o mangiando bacche.
Molto rischiosa e che non penso sia buona anche in termini di contatti sociali.
 
Ciao mi unisco a chi ti ha detto che di romantico c'è ben poco, lavorare con gli animali è pesantissimo, non parliamone se sei da solo.
Tieni solo presente che non esistono mal di schiena, influenza, mi sono fatto male al piede o in qualche altro punto del corpo, mi si rompe qualcosa e devo allontanarmi per acquistare i pezzi di ricambio (se sei da solo), oggi piove non esco, c'è la neve mezzo metro e non posso accudire le bestie, ecc
Ti ho fatto solo alcuni esempi, ci vuole una volontà fortissima....
I tempi li dettano gli animali, come la mungitura, hai mai fatto partorire una mucca?
 
Antò,perdona la franchezza e sii convinto del massimo rispetto però...ma che ti dice la testa !! Quello che vorresti fare tu già lo fanno un mucchio di immigrati sempre parlando con rispetto e compassione per loro. Caccia, archi, bacche ma dai!! Molto meglio dare retta a quello che dice @busdriver , cose a misura umana ma con i piedi per terra. Perdonami se con queste parole ti senti offeso.
 
Antò,perdona la franchezza e sii convinto del massimo rispetto però...ma che ti dice la testa !! Quello che vorresti fare tu già lo fanno un mucchio di immigrati sempre parlando con rispetto e compassione per loro. Caccia, archi, bacche ma dai!! Molto meglio dare retta a quello che dice @busdriver , cose a misura umana ma con i piedi per terra. Perdonami se con queste parole ti senti offeso.
No ma non mi è mai passato per la testa di vivere ad uno stato primitivo. Tranquillo. Per questo cerco altre vie.
 
Guarda non sai da quanti ANNI faccio gli stessi pensieri...

Il punto è che ragionandoci seriamente, senza cioè farsi trascinare dall istinto e dalla rabbia repressa, capisci che si tratta di idee poco fattibili e che rischierebbero di farti sentire peggio di quanto non ti senti già adesso.

L idea di cambiare vita così radicalmente e vivere più a contatto con la natura è romantico e affascinante, ma la verità è che sarebbe una vita di rinunce spaventose, di solitudine e di duro, durissimo lavoro.

Come hanno consigliato alcuni, un conto è fare certe scelte PER PASSIONE, un conto è farle per sfuggire ai problemi e cercare di dare un senso a una vita che non ci soddisfa più. Questa a mio parere non è la soluzione.

Quanto penso ancora adesso a trovarmi un lavoro più umile e rilassante, magari part time, e vivere dello stretto necessario isolato vicino a un fiume o a un boschetto... Ma se faccio i conti con la realtà ciò significherebbe dover lottare giorno per giorno per pagare un mutuo/affitto, bollette, cibo, beni di prima necessità, rinunciare a qualsiasi tipo di svago (anche "sano" come pesca o bicicletta o escursioni, visto che comunque anche questi hanno un costo)... E non so se mi sento COSI disperato da rinunciare a così tante cose.

Ok sei libero... Ma a quale prezzo?

Inoltre sarebbe una vita in completa solitudine, dubito che la mia ragazza accetterebbe una vita del genere, quindi mi chiedo che senso abbia vivere se non puoi condividere il tuo tempo e il tuo affetto con qualcuno. E te lo dice uno che è ESTREMAMENTE solitario, fidanzata a parte non ho letteralmente nessuno. E non so se sarei disposto ad andare a letto da solo tutte le sere per il resto della vita, nel nome di una (dubbia) liberta. Mi sentirei come in una prigione senza sbarre e senza catene.

Quindi per concludere e darti qualche consiglio... penso che prima di tutto la felicità vada cercata dentro di noi... Dopodiché si tratta di cercare il giusto equilibrio, per dire mi sto informando per cercare un lavoro più leggero e rilassante di quello che ho, ma da qui a vivere di sopravvivenza, o di allevamento o di pascoli è un cambiamento VERAMENTE radicale, TROPPO radicale, a meno che (ripeto) tu non lo faccia esclusivamente per passione e che tu non abbia VERAMENTE nulla da perdere (parlo di qualunque tipo di affetti, dalla famiglia alla fidanzata agli amici).

Rifletti bene sulle tue scelte, pensa a ogni possibile conseguenza, fatti una lista di pro e contro e infine chiediti se sei disposto ad accettarli uno per uno.

In bocca al lupo!
 
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