vivere da eremita

Meno male che non tutti si dedicano ristrutturano stalle e si dedicano all'orto e alla pesca. Altrimenti quei tutti non avrebbero medici, infermieri, ingegneri, professori che assicurino un tenore di vita da società "civile".
 
S

Speleoalp

Guest
Infatti non si parla di "filosofie nella società civile".
Anche perché tra quelli descritti... quelli che potrebbero essere utili con una certa certezza sono i "medici", in un contesto di "vita in natura".

Ovviamente quello che dici è giustissimo e ovvio, per chi parla di vita in società e si basa su tenori di vita "conformisti".

E ovviamente si torna sempre al discorso del "personale", siccome non tutti vedono come "tenore di vita" felice, bello e funzionale... ciò che conosciamo "normalmente"

Per esempio,.... il tenore di vita di una tribù in mezzo all' Ammazzonia può per loro e per me essere splendido e di lusso.... ma per te potrebbe essere uno schifo ;)))


Comunque, siccome non voglio mai irritare nessuno fino ad un punto personale... i miei non sono commenti per contraddire, avere ragione o altro... ma solo secondo il modo in cui io vedo la vita.

Non contraddico un certo tipo di discorsi perché io abito in una palazzina e quindi "architetto/ingegnere/muratore/elettricista/falegname/idraulico/piastrellista/ecc" sono "persone/lavoratori" che devo ringraziare e mi permettono di abitare qui.
Uso il PC, la tele, il telefonino, la bici elettrica e quindi "telematici, tecnici, meccanici, ingegneri, ecc" sono alla base di quello che uso e li ringrazio.

E via dicendo, perché sono "scelte di vita" e io penso sia "sbagliato e scorretto" ritenere queste cose "necessarie" - "indispensabili" per poter vivere dignitosamente e con un certo tenore.. in quanto questi parametri sono a giudizio prettamente personale.

Poi come molti sanno e hanno capito, io ho una visione un po' estrema delle cose e anche se la mia vita ormai segue un certo tipo di binari, per vari motivi.... i miei ragionamenti partono sempre da alcune cose e la principale, senza entrare nei dettagli, è questa:

"da quando esiste l'essere umano/animali sulla terra e quindi si vive, non sempre ci sono state tutte queste cose (tecnologie, professioni, diplomi,....) e di conseguenza non sono parte integrante per poter vivere"
 
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Beh a questo punto devi parlare :)

Ti lascio lascio la soddisfazione di scoprire il posto, non sei poi tanto distante ;)
In rete ci trovi parecchio. Giò mi raccontava di quando
è sceso in paese ed ha acquistato i pezzi uno per uno e poi su e giù a spalle
per i sentieri, ora con un lavandino, ora con un water,
ora con una pompa o un generatore, è stato tra i primi in certi posti ad andare
in rete ... l'elicottero solo per la roba più grossa

Qui potrai avere un assaggio dell'interno del rifugio alpe Sattal:

;)
 
Ultima modifica di un moderatore:
Perché cercate di stare dentro a uno schema che non è il vostro??
Cercate la felicità? Cercate il vostro posto

... e il tuo posto qual'e?

Il mio posto? ... quello di ieri? quello di oggi ...o quello di domani?

esisterà un posto in cui vorrei stare ..sempre per sempre?

per ora non ho ho trovato, e vorrei essere libero di provare ancora posti diversi senza rinchiudermi.... forse sono solo immaturo
cosa che alla mia età è quasi una soddisfazione :lol:
 
magari fare la vita da eremita, un lusso!
potessi avrei già individuato dove vivere, peccato che a 5000 mt manchi una cosa fondamentale, l'aria :biggrin::biggrin:
 
U

Utente 3704

Guest
Bella questa discussione, mi appartiene.
Tanti modi di vedere la cosa, avverto tanta insofferenza nel vivere questa società moderna. A mio tempo feci una scelta limitata nel tempo, ma che rifarei in ogni momento e senza alcun problema.
Un giorno non troppo lontano tornerò sui miei passi. Solo questione di pochi anni.
Non è una fuga da nulla, ma un ritrovarsi.
Un abbraccio a chi fregandosene di tutto farà questo passo difficile.
 
Credo che partire non significhi necessariamente cambiare vita ed entrare in nuova dimensione. A volta, si può cambiare radicalmente anche stando nello stesso posto... Certo, un viaggio ha un potere molto forte, soprattutto se di un certo tipo. Penso a una traversata in barca a vela, per esempio... quando si è da soli a confrontarsi con l'oceano e le stelle.
 
ciao a tutti...vecchio il post ma interessante

sarebbe bello vivere da eremiti,magari in un'ampia terra selvaggia,sistemandosi ad una certa distanza l'uno dall'altro....In questo modo si puo' vivere in solitudine ma in caso di qualsiasi necessita' si puo' sempre raggiungere un'altro eremita/amico/compagno di avventura

buona giornata a tutti
 
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S

Speleoalp

Guest
...ma al contrario della vita "comune", potrà spegnere il collegamento con il mondo quando lo desidera :woot:

Bisognerebbe capire se la volontà di andare a vivere da eremita é per una questione di "rinnego" della società moderna e tutto quello che comporta, l'odio verso gli altri e quindi ci sarebbe un controsenso a partecipare a forum, usare tecnologia, ecc....
Oppure é semplicemente una preferenza, in cui si ha la libertà di restare "isolati" e "distaccati" dal resto del mondo.... dell'arrangiarsi. Del semplice voler vivere in una determinata maniera.... Ma senza odiare i contatti umani, ogni tanto e senza rinnegare tutto il resto,... ma senza sentirlo "essenziale", "necessario" e allora non ci vedo nulla di strano o contraddittorio.

Ma ammetto che non rammento se il termine "eremita" racchiude già di suo il discorso di restare estranei a tutto e a tutti, integralmente.

:);):si:
 
...se la volontà di andare a vivere da eremita é per una questione di "rinnego" della società moderna...

io assimilo tutte le pratiche ascetiche (intendo privarsi di qualcosa per un ideale trascendente) alla anoressia.

Privandosi di un "superfluo" che man mano va sempre più ad includere cose oggettivamente necessarie (come ad esempio una alimentazione variata o un adeguato riscaldamento nei mesi freddi) l'asceta si illude di controllare il suo piccolo mondo.

in realtà non controlla un bel niente perché (non è un modo di dire...) essere liberi significa partecipare attivamente alla vita della propria comunità ed avervi un peso adeguato alla propria partecipazione.

Rifiutare la vita in comunità perché incapaci di parteciparvi efficacemente è solo il prodotto della naturale selezione degli individui: l'inadatto si auto emargina e questo lo condanna a non avere discendenza.

Il che non significa ovviamente che tutti quelli che nella comunità sono rimasti siano migliori di chi l'ha lasciata.
 
S

Speleoalp

Guest
io assimilo tutte le pratiche ascetiche (intendo privarsi di qualcosa per un ideale trascendente) alla anoressia.

Privandosi di un "superfluo" che man mano va sempre più ad includere cose oggettivamente necessarie (come ad esempio una alimentazione variata o un adeguato riscaldamento nei mesi freddi) l'asceta si illude di controllare il suo piccolo mondo.

in realtà non controlla un bel niente perché (non è un modo di dire...) essere liberi significa partecipare attivamente alla vita della propria comunità ed avervi un peso adeguato alla propria partecipazione.

Rifiutare la vita in comunità perché incapaci di parteciparvi efficacemente è solo il prodotto della naturale selezione degli individui: l'inadatto si auto emargina e questo lo condanna a non avere discendenza.

Il che non significa ovviamente che tutti quelli che nella comunità sono rimasti siano migliori di chi l'ha lasciata.

Ah, ok.Tutto chiaro. Capisco il tuo discorso anche se non lo condivido affatto ;)
Grazie della precisazione ;)
 
Se lei crede che la vita eremitica nella sua essenza sia un'illusione e
quindi non possa esistere realmente,come mai critica il fatto che un aspirante eremita possa condividere con qualcuno(trattasi poi di forum dedicato all'argomento in cui tutte le persone che ho letto hanno sicuramente un ascendente sull'argomento/una propensione/una forte attrazione nonche' rispetto)alcune idee/punti di vista?Scusi se mi permetto ma forse confonde l'eremita con il misogeno credendo che chi si ritira in solitudine debba necessariamente vivere un rapporto negativo e di conflitto con la realta' ma non e' cosi'
 
@000matteo è regola non scritta darsi del "tu", almeno in questo forum, diversamente qualcuno, indubbiamente non è questo il caso, potrebbe interpretare il tutto come una forma velata di "superiorità". Ovviamente il mio è solo una considerazione, se ti trovi più a tuo agio con il "lei"...... vai di "lei" :) [edit] (non sono un moderatore e la mia opinione vale quanto la tua per cui vedi tu).

Detto questo, nel mio dizionario l'eremita, @Speleoalp, è colui che rifiuta, o si distacca, dalla società e, per tanto, anche da "internet" ed affini, questo non vuol dire che uno non possa fare scelte alternative o "promiscue", a me non cambia nulla, basta solo chiarire cosa s'intende.

Personalmente, per quanto possa essere orso e preferire starmene per i fatti miei, la vita da eremita, come la intendo, non m'interessa minimamente.

Ciao :si:, Gianluca
 
Ultima modifica:
Io proprio non capisco questo voler vivere da eremiti per ritrovare contatto con la natura e peggio ancora questo spirito "survivalista". Che poi non c'e' niente di piu' innaturale e perverso per un essere umano di vivere isolato e fuori da un contesto sociale, a me risulta che l'uomo sia sempre vissuto in comunita' piu' o meno grandi dividendosi i compiti e mai rinunciando volontariamente alle comodita' e conquiste di secoli di evoluzione.
Ogni tanto e per periodi brevi un po' di solitudine nella natura sono solito a concedermela anche io per "ricaricare le batterie" ma inizio seriamente a domandarmi se il volersi completamente staccare dalla societa' non sia indice di qualche problema, una sorta di fuga estrema da difficolta' che non si riescono a superare o ansie sociali di qualche tipo.
 
... il cui pensiero e la cui critica comunque rispetto

Ed io rispetto le tue di idee (ci mancherebbe!) , sono sicuro che non sei (siete, includendo chi ha idee affini) misantropo - il misogino ovviamente è un'altra cosa - e che il desiderio di scambiare punti di vista con chi ha una inclinazione affine è a suo modo il desiderio di appartenere ad una comunità.

Quello che intendo è che noi, quelli che in comunità ci vivono ed intendono continuare a farlo - magari da misantropi, perché si può essere soli anche in un centro commerciale all'ora di punta, credimi - nei secoli passati abbiamo avuto la tendenza a santificare (letteralmente) gli uomini che sceglievano una vita di rinunce perché attratti da piaceri più spirituali (all'epoca la contemplazione di DIo, oggi il rapporto con la natura, ma a ben vedere è la stessa cosa...).

Oggi invece siamo abbastanza maturi per avere un rapporto meno colpevolizzato con i piccoli piaceri della vita (inclusa quella sociale) e, soprattutto, a differenza dei secoli passati, molti di noi hanno capito che questa è l'unica vita che abbiamo, non ce n'é un'altra, c'é solo questa e poi il nulla.

E ciascuno è libero di viverla come preferisce, e di rinunciare a ciò che vuole... Ma che alla fine ciascuna rinuncia (io non mangio carne per esempio) è una specie di scelta della verginità... non ti rende né meglio né peggio degli altri, né più felice né più infelice... è solo un aspetto di questa unica vita cui hai deciso di non partecipare, tutto qui.
 
io assimilo tutte le pratiche ascetiche (intendo privarsi di qualcosa per un ideale trascendente) alla anoressia.

Privandosi di un "superfluo" che man mano va sempre più ad includere cose oggettivamente necessarie (come ad esempio una alimentazione variata o un adeguato riscaldamento nei mesi freddi) l'asceta si illude di controllare il suo piccolo mondo.

in realtà non controlla un bel niente perché (non è un modo di dire...) essere liberi significa partecipare attivamente alla vita della propria comunità ed avervi un peso adeguato alla propria partecipazione.

Rifiutare la vita in comunità perché incapaci di parteciparvi efficacemente è solo il prodotto della naturale selezione degli individui: l'inadatto si auto emargina e questo lo condanna a non avere discendenza.

Il che non significa ovviamente che tutti quelli che nella comunità sono rimasti siano migliori di chi l'ha lasciata.

pure io non lo condivido neanche un pò.

Privarsi del telefono per non avere sempre spaccamaroni tra i piedi è isolarsi? Contento di...
Privarsi del riscaldamento CENTRALIZZATO e avere una casa con una stufa o due è isolarsi?^ No.è non farsi taglieggiare per manutenzione e certificazioni ....cartaccia
Privarsi di sky e premium è isolarsi? Contento di non subire il calcio e tanti scemeggiati inutili.
 
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