Meno male che non tutti si dedicano ristrutturano stalle e si dedicano all'orto e alla pesca. Altrimenti quei tutti non avrebbero medici, infermieri, ingegneri, professori che assicurino un tenore di vita da società "civile".
ci ha fatto vedere gli accorgimenti e le astuzie che ha implementato nella sua dimora per superare al meglio le avversità di quella quota nelle stagioni fredde ... geniale è dire poco !
Beh a questo punto devi parlare![]()
Perché cercate di stare dentro a uno schema che non è il vostro??
Cercate la felicità? Cercate il vostro posto
... e il tuo posto qual'e?
Un aspirante eremita che prima di ritirarsi in solitudine si mette a postare su un forum?
Ma per piacere...![]()
...se la volontà di andare a vivere da eremita é per una questione di "rinnego" della società moderna...
io assimilo tutte le pratiche ascetiche (intendo privarsi di qualcosa per un ideale trascendente) alla anoressia.
Privandosi di un "superfluo" che man mano va sempre più ad includere cose oggettivamente necessarie (come ad esempio una alimentazione variata o un adeguato riscaldamento nei mesi freddi) l'asceta si illude di controllare il suo piccolo mondo.
in realtà non controlla un bel niente perché (non è un modo di dire...) essere liberi significa partecipare attivamente alla vita della propria comunità ed avervi un peso adeguato alla propria partecipazione.
Rifiutare la vita in comunità perché incapaci di parteciparvi efficacemente è solo il prodotto della naturale selezione degli individui: l'inadatto si auto emargina e questo lo condanna a non avere discendenza.
Il che non significa ovviamente che tutti quelli che nella comunità sono rimasti siano migliori di chi l'ha lasciata.
... il cui pensiero e la cui critica comunque rispetto
io assimilo tutte le pratiche ascetiche (intendo privarsi di qualcosa per un ideale trascendente) alla anoressia.
Privandosi di un "superfluo" che man mano va sempre più ad includere cose oggettivamente necessarie (come ad esempio una alimentazione variata o un adeguato riscaldamento nei mesi freddi) l'asceta si illude di controllare il suo piccolo mondo.
in realtà non controlla un bel niente perché (non è un modo di dire...) essere liberi significa partecipare attivamente alla vita della propria comunità ed avervi un peso adeguato alla propria partecipazione.
Rifiutare la vita in comunità perché incapaci di parteciparvi efficacemente è solo il prodotto della naturale selezione degli individui: l'inadatto si auto emargina e questo lo condanna a non avere discendenza.
Il che non significa ovviamente che tutti quelli che nella comunità sono rimasti siano migliori di chi l'ha lasciata.