Marco,
non commenterò dove altri hanno già commentato, ma una cosa non capisco, è una mia PERSONALE valutazione su cosa farei al tuo posto, ed è:
PUZZARE è BELLO
Se uno fugge dalla civiltà, fa prima a dimenticare, dalla mente prima ancora che dallo zaino, lamette, dopobarba, sciampo, sapone, farsi la doccia ecc.
Mi limiterei a cambiarmi e lavare il ricambio che non ho indosso, soprattutto d'inverno. Poi ogni tanto, in una insenatura di un fiume, un lavaggio ascellare, una lavata ai piedi...
L'impressione che ho avuto leggendo il tuo racconto è di uno che raccoglieva tanta legna, per fare tanto fuoco, per scaldare acqua per lavarsi, raffreddandosi, cosicché poi doveva riscaldarsi, altra legna, altro fuoco...
Ecco, ripetendo l'esperienza io consiglierei di farsi crescere la barba prima, di portarsi solo delle forbicette per scorciare i peli dei baffi (danno fastidio), e di non non lavarsi per un mese senza il minimo problema, se è inverno. Dico assolutamente sul serio, mi limiterei a lavare ogni giorno o due gli indumenti.
Questo è solo un mio personale pensiero, che nessuno ha espresso, e dunque lo esprimo. Non è una critica e spero non sia preso come un modo di voler pontificare.
Per il resto, fai quello che ti senti di fare, e se per qualche ragione "ti fa bene", fallo perché ti fa bene.
Mi porterei però questa idea nella testa: se una persona viene - foss'anche di notte - a bussare alla tua tenda, ci sono 999 probabilità su 1000, anzi di più, che non lo faccia per nuocerti. E' ENORMEMENTE più probabile che sia lui ad avere bisogno di qualcosa, o che si informi - come il bravo montanaro deve fare - se c'è un problema, se va tutto bene. In montagna siamo tutti fratelli.
Mettere trappole, punte e saltare di scatto col cuore in gola e l'arma pronta perché si sono sentiti dei passi è segno di un'ansia di fondo che il ripetere questa esperienza, sono sicuro, ti aiuterà a superare.
Resta il fatto che puntare l'arma fuori della tenda per vedere se c'è qualcuno a mio avviso supera una linea rossa, e sinceramente te lo dico.
In solidale amicizia
Fabrizio