Vivere nella natura autonomamente

Mi diverte molto leggere questo thread e, come ha già scritto qualcuno, non è neppure il primo del genere.
Ci hanno già provato, a chiedere sul forum consigli, dalle spedizioni antartiche alle lande desolate.
Una cosa però ho notato: nessuno è ancora partito e ci riferisce "da là" che succede, se ce la sta facendo oppure no, se è facile oppure difficile..
Un motivo ci sarà...ed è esattamente quello che state scrivendo da qualche post...
Prima di tutto bisogna avere un cuore ed uno spirito d'altri tempi: la natura se ne fa un baffo della tecnologia ed è rimasta immutata da millenni, per cui l'approccio non può essere (o comunque non solamente) "tecnico".
Ne sa qualcosa Chris McCandless, lo sfortunato protagonista di cui narra Jon Jrakauer, solo per citare un esempio "moderno".
Ma in realtà volevo intervenire per dire quanto mi rincuora sapere che ci sia gente che abbia questa voglia, aldilà delle difficoltà e delle effettive realizzazioni: significa che ci sono ancora dei "sognatori", in senso buono, intendiamoci, non certo dei "semplici" visionari.
E questo fa ben sperare per il futuro del mondo, perchè non si ci appiattisca e non si ci si accontenti di quello che abbiamo.
 
dipende.. se una casa è ancora abitabile rifare gli impianti tecnologici, guadagnare un paio di classi energetiche (partendo dalle peggiori) con isolante e infissi a taglio termico, bagno,cucina e riscaldamento... diciamo 1000 euro al m2... se invece devi intervenire sulla struttura, rifare un tetto da zero considera il doppio; poi dipende da cosa si sa fare.. magari come aiutante dell'idraulico o del muratore
 
rispondendo a tutti quelli che "si', le case a un euro nei paesini, belle ma non sei nel bosco col terreno da coltivare e poi spendi decine di migliaia di Euro per ristrutturarle..."

1) se tu trovi lavoro localmente per dire da falegname, e frutta, verdura, carne fresca... le ottieni come pagamento dei tuoi servigi dal vicino che il podere ce l'ha, qual e' il problema? Se non lo cogliete voi non va bene?

2) sui costi: ma secondo voi il tipo della baita del video ha speso molto di meno, considerando il mazzo immane e le ore che ha speso per portarsi tutto a spalla, e tutto questo per una seconda casa che, a differenza di una in un villaggio, puo' mantenere SOLO finche' si tiene il lavoro in citta'?
 
Mi diverte molto leggere questo thread e, come ha già scritto qualcuno, non è neppure il primo del genere.
Ci hanno già provato, a chiedere sul forum consigli, dalle spedizioni antartiche alle lande desolate.
Una cosa però ho notato: nessuno è ancora partito e ci riferisce "da là" che succede, se ce la sta facendo oppure no, se è facile oppure difficile..
Un motivo ci sarà...ed è esattamente quello che state scrivendo da qualche post...
Prima di tutto bisogna avere un cuore ed uno spirito d'altri tempi: la natura se ne fa un baffo della tecnologia ed è rimasta immutata da millenni, per cui l'approccio non può essere (o comunque non solamente) "tecnico".
Ne sa qualcosa Chris McCandless, lo sfortunato protagonista di cui narra Jon Jrakauer, solo per citare un esempio "moderno".
Ma in realtà volevo intervenire per dire quanto mi rincuora sapere che ci sia gente che abbia questa voglia, aldilà delle difficoltà e delle effettive realizzazioni: significa che ci sono ancora dei "sognatori", in senso buono, intendiamoci, non certo dei "semplici" visionari.
E questo fa ben sperare per il futuro del mondo, perchè non si ci appiattisca e non si ci si accontenti di quello che abbiamo.
Veramente quattro o cinque anni fa una signora aveva annunciato che stava trasferendosi in una casa autocostruita "in bosco" con il suo consorte... per un pò ha anche riferito di come le cose stessero andando.. poi, se non ricordo male, un'alluvione distrusse il loro sistema di prelievo d'acqua e forse anche di produzione elettrica..ricordo il titolo "andare a vivere IN bosco" ma non riesco a trovarla...
 
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Storia magistra vitae, dicevano i nostri antenati latini: la storia è maestra di vita.

Io ho 60 anni. Quando ne avevo meno di 10 (nei rutilanti anni '60...) andavo in vacanza sulle nostre "montagne", ad 800 metri di quota. I miei avevano affittato, da una famiglia di contadini, con figli della mia età, la vecchia casa in pietra e legno, che avevano abbandonato per vivere in una casa realizzata con il piano verde dello stato. Nulla di lussuoso, ma almeno aveva il bagno...
I miei coetanei, detto con tutto il rispetto, erano ben più "selvatici" di me. Mi hanno insegnato a spaccare la legna, mietere, trebbiare, portare animali al pascolo, ecc.
I loro nonni, morti cinquantenni, erano contadini e basta. Vivevano di quel che produceva il loro piccolo podere. Qualche campo, orto, pollaio, stalla con 3 mucche, gabbia dei conigli e, naturalmente, il loro oro nero: il bosco, da cui ricavare la legna per il riscaldamento e la cucina.
I genitori dei miei amici, morti settantenni (i miei, ottantenne, ma già allora dimostravano 20 anni di meno) hanno dovuto scendere a compromessi: il padre ha lavorato una vita come casaro in un piccolo caseificio del centro principale della valle, ad 11 km di distanza, da fare tutti i giorni in vespa, 11 km di cui asfaltati solo 3, eh?. E solo negli ultimi anni, con la classica Fiat 600. Lo so, stiamo già parlando di anni '70, ma loro vivevano indietro di 10-20 anni, rispetto alla vita di città.
I due figli oggi vivono nel centro principale di cui già ho parlato, entrambi lavorano da dipendenti. Il caseificio in cui ha lavorato per oltre 40 anni il padre ha chiuso da un pezzo, perché non ci sono più vacche nelle stalle. Il podere è abbandonato, perché non è economico coltivare nulla. Con grande gioia delle frane della zona...

Credo di aver offerto ampia materia su cui riflettere, se si vuole cogliere il messaggio.
 
il grosso problema di quei paesi e' che manca ogni servizio. anche a me piacerebbe andare in un posto dove siamo in 4 gatti, ma il problema e' che se non hai dove fare una spesa facile, scuole vicine, un ospedale in tempi umani ed una connessione ad internet decente non e' facile. aggiungiamo il fatto che non so da voi, ma da noi chiudendo tantissimi ospedali ed accorpando scuole hanno fanno dei veri "buchi funzionali" anche in paesi piuttosto grandi. e stavo nella bassa padovana, con vari paesi sui 15mila abitanti, mica sul cucuzzolo della montagna (o dei colli euganei)
 
:rofl:
il grosso problema di quei paesi e' che manca ogni servizio. uganei)
e no walter .... qui si perde il senso,
siam partiti dall'andare a vivere nel nulla, nel selvaggio del bosco .

Abbiamo convenuto che bisogna mediare per farcela e non si può essere al puro stato brado
ma se ci si comincia a preoccupare dei servizi ...dei supermercati ecc ... e allora è un'altra cosa :D

;)
223895
 
:rofl: e no walter .... qui si perde il senso,
siam partiti dall'andare a vivere nel nulla, nel selvaggio del bosco .

Abbiamo convenuto che bisogna mediare per farcela e non si può essere al puro stato brado
ma se ci si comincia a preoccupare dei servizi ...dei supermercati ecc ... e allora è un'altra cosa :D

;) Vedi l'allegato 223895

Raccontami quanta gioia proveresti a dover fare un'ora di macchina (sempre ad avercela e ad avere i mezzi mantenerla) per arrivare al negozio più vicino, con problemi legati alle condizioni delle strade, strette, sterrate e peraltro pericolose già in estate, oppure della soddisfazione a rimanere isolato per delle settimane perché il comune non spreca soldi per pulire le vie di accesso ad una frazione con 1 abitante. Posti dove è ancora difficile telefonare perché manca quasi del tutto la copertura gsm che se ti fai male è meglio essersi fatti dare l'estrema unzione preventiva e magari aver fatto anche l'appendicectomia per non rischiare di peggio.
Gente, non usate la fantasia ma la ragione! Mi ci metto dentro anch'io, abbiamo le competenze necessarie? Quanto, di modernità, abbiamo bisogno? Potrei continuare per un bel po', ma cominciamo con le basi.
Conosco posti che vivono sì e no d'estate, turismo di ritorno, ma tutto quanto sopra rimane valido, andrei a viverci? Forse, ma solo perché non sarebbero baite sperse in un bosco.
 
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:rofl: e no walter .... qui si perde il senso,
siam partiti dall'andare a vivere nel nulla, nel selvaggio del bosco .

Abbiamo convenuto che bisogna mediare per farcela e non si può essere al puro stato brado
ma se ci si comincia a preoccupare dei servizi ...dei supermercati ecc ... e allora è un'altra cosa :D

;) Vedi l'allegato 223895

questo e' verissimo.

pero' ti diro': soprattutto se hai figli o famiglia, quei servizi servono

sono stato un po' di giorni in francia, nella periferia di una citta'. da quelle parti hanno i paesetti spersi nel nulla e km e km di niente. c'e' gente che per fare una spesa fa 40 km e altrettanti per tornare. e tutto sommato da loro hai strade dritte e collinette. ma sono organizzati, hanno supermercati che hanno veramente tutto, il pronto soccorso ha elicotteri in grado di partire anche con pioggia e vento forte (e partono spesso), i ragazzi stanno in un collegio organizzatissimo.

da noi i servizi sono una cosa molto aleatoria. gia' per chi vive in cansiglio, e deve andare a tambre o a fregona, immagino che le cose, specie se con ghiaccio, siano porconosissime. se avessero anche solo 20 km in quelle condizioni immagino che molti mollerebbero (e posso capirli)

se uno vuole mollare tutto e rinunciare a qualsiasi cosa, servizi ecc, mi va benissimo, ma in italia non siamo organizzati per questo.
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Raccontami quanta gioia proveresti a dover fare un'ora di macchina (sempre ad avercela e ad avere i mezzi mantenerla) per arrivare al negozio più vicino, con problemi legati alle condizioni delle strade, strette, sterrate e peraltro pericolose già in estate, oppure della soddisfazione a rimanere isolato per delle settimane perché il comune non spreca soldi per pulire le vie di accesso ad una frazione con 1 abitante. Posti dove è ancora difficile telefonare perché manca quasi del tutto la copertura gsm che se ti fai male è meglio essersi fatti dare l'estrema unzione preventiva e magari aver fatto anche l'appendicectomia per non rischiare di peggio.
Gente, non usate la fantasia ma la ragione! Mi ci metto dentro anch'io, abbiamo le competenze necessarie? Quanto, di modernità, abbiamo bisogno? Potrei continuare per un bel po', ma cominciamo con le basi.
Conosco posti che vivono sì e no d'estate, turismo di ritorno, ma tutto quanto sopra rimane valido, andrei a viverci? Forse, ma solo perché non sarebbero baite sperse in un bosco.

confermo.

ho amici friulani che spesso vanno in zone dove le auto non arrivano e fanno le vacanze in baite. anche portar su solo un mobiletto ikea e' porconosissimo. tutto va portato su a zaino o al limite in alcune zone con la carriola o con l'ape (se ci passa; ci riescono a salire perche' da quelle parti quasi tutti hanno cambiato il motore, come minimo un 125 ma qualcuno ha messo su anche quello del cbr).

se uno vuole vivere stile popoli dell'amazzonia o i nostri antenati fino a prima della prima guerra mondiale, deve accettare il fatto che qualsiasi cosa succeda, incluso sotto l'aspetto economico e burocratico, sono fatti suoi.

TL;DR: e' bellissimo parlare di tornare a ripopolare i paesetti spersi e vivere nella natura, ma in pratica entrambe le cose hanno seri limiti. soprattutto ormai servono servizi e sei soggetto ad una serie di imposte necessita' ed altro a cui non puoi sfuggire
 
TL;DR: e' bellissimo parlare di tornare a ripopolare i paesetti spersi e vivere nella natura, ma in pratica entrambe le cose hanno seri limiti.

Io riassumerei questa e tutte le altre discussioni simili dicendo che:
  1. "ripopolare i paesetti sparsi" e "vivere nella natura autonomamente = da soli" sono due cose ben diverse, almeno dal medioevo
  2. la prima ha sicuramente i limiti che hai descritto, cioe' sara' sempre molto piu' scomoda della citta'; ma in confronto al "vivere nella natura autonomamente" che ogni tanto qualcuno sogna e' un paradiso di comodita', oltre a essere molto meglio per l'ambiente
  3. pero' la seconda e' romantica, ribelle, figa... (e soprattutto, essendo impossibile, non c'e' rischio di farla veramente); mentre la prima scoraggia proprio perche' e' molto piu' concreta e realizzabile, ma allo stesso tempo sa di sconfitta, alla "che c...o mi sono diplomato o laureato a fare, se poi devo tornare a fare lo sfigato che va a letto alle 7 come i miei bisnonni, ma senza vedere una vallata sconfinata dalla finestra?"
 
Ecvo... quella del"che cosa mi sono laureato a fare" la modificherei in "col cxxo che si sono fatti i miei genitori per farmi studiare" io torno a coltivare l'orto"
Ho amici( nuoresi) 4 fra fratelli e sorelle, babbo pastore (che equivaleva, monetariamente parlando a "industrialotto brianzolo") tutti laureati (due medici,un farmacista,una in lettere)appena pensionati tutti sono tornati a potare, zappare, raccogliere, smielare, innestare... . a 70 anni o più... mai capito questo "ritorno alle origini"...
 
scusatemi ma ho abitato 13 anni in una casa in una frazione sperduta, senza negozi, bar e in estate spesso anche senza acqua, il gas esisteva con le bombole, il riscaldamento era a legna... però avevamo la luce e il telefono fisso... questi due solo se non c'era il temporale in corso :p

La spesa si faceva se capitava ogni 15 giorni oppure una volta al mese, certo si doveva programmare una dispensa adeguata perché in inverno se veniva la neve mica eri sicuro che arrivasse appena fatta la spesa e non il giorno prima di rifarla... Avevamo anche tre cani e cinque gatti quindi la spesa serviva anche per loro.
Le bombole di gas di riserva perché anche lì non potevi sapere se sarebbe capitato l'imprevisto e la legna per tutto l'inverno e un po' di più perché non si sa mai... e poi esistono anche le grigliate :p
In casa c'era scorta di candele e anche un paio di lampade a petrolio bianco oltre a diverse torce a pile (non c'erano ancora le batterie al litio allora :p )

Se si restava senza acqua c'erano le taniche, si poteva andare in auto e in genere lo si faceva ma si poteva andare anche a piedi, attraversando il bosco con calma, salendo per il monte e si arrivava in circa 20 minuti-mezzora alla sorgente della madonnina, acqua potabile controllata spesso dal comune. Si riempivano un paio di taniche a testa così il peso si bilanciava e si portavano a casa. Volendo si potevano fare anche a piedi diversi viaggi al giorno per fare un pochino di scorta se si era proprio senza ma noi del posto lo sapevamo quando veniva il periodo senza acqua e quindi ci organizzavamo sempre per tempo e avevamo sempre quella trentina di litri sempre di scorta che si cercava di non intaccare prima di tornare a prenderla.

Eravamo in cinque nel paese e una era una signora di più di ottanta anni, a lei il gas lo portava la bottega di solito perché era lì da sempre ma se non potevano loro gliela portavamo noi. la spesa la faceva andando giù con la corriera e l'acqua andava con due bottiglie alla sorgente a piedi, non chiedetemi come facesse, gli abbiamo detto mille volte che se voleva la portavamo ma ha sempre rifiutato "perché così almeno si muoveva un po''. Solo quando era davvero in crisi ci chiamava e si lasciava aiutare. Noi 4 restanti eravamo due coppie giovani, se si aveva l'auto guasta o si era influenzati o qualunque altra cosa ci si chiamava a vicenda e ci si aiutava sempre perché in posti del genere si impara presto a capire che oggi sta a me e domani sta a te...

Farsi male? Ammalarsi? beh si sapeva che prima che arrivasse l'ambulanza (considerando che eravamo sul confine e quindi non si sarebbe stati portati all'ospedale più vicino ma a quello di competenza) era facile lasciarci la pelle... Ma queste sono cose talmente aleatorie... Puoi essere in pieno centro e l'ambulanza arriva lo stesso in ritardo e ce la lasci ugualmente...
Puoi anche arrivare in tempo in ospedale ma ti dicono che non è nulla, ti rimandano a casa e ci lasci la pelle o resti inabile su una sedia a rotelle senza nemmeno riuscire a parlare perché non hanno capito che avevi un ictus o chissà che altro in corso... Tutte cose successe davvero, non è che sto ipotizzando, per cui a volte un po' di fatalismo bisogna anche averlo e scegliere di vivere come si vuole vivere senza farsi condizionare troppo dai se e dai ma.
 
Raccontami quanta gioia proveresti a dover fare un'ora di macchina (sempre ad avercela e ad avere i mezzi mantenerla) per arrivare al negozio più vicino, con problemi legati alle condizioni
Dipende ... se lo devi fare una volta al mese o in emergenza magari 2 o3 volte ...vabbeh.

E' una questione di scelte e di necessità.... la botte piena e la moglie ubriaca ancora non è possibile
(salvo avere fondi in abbondanza)

Certo coi figli in età scolare non è la scelta migliore, io anche solo per trasferirmi in campagna ho aspettato che mio figlio finisse le superiori.
Ma poi se si punta ad una scelta di vita ...si devono prendere annessi e connessi.

P.S.
poi c'è sempre la forma mentale che domina.... ricordo da giovane avevo lavorato un po' presso una piccolissima azienda in un piccolissimo paesino sperso nelle campagne .... si ma era a 2 Km dalle strade principali e a soli 7 Km da un centro fornito di tutto.
però il titolare stava sempre al paesino, quando una volta al mese o poco più andavano "al paese"
per fare spesa iniziavano i preparativi il mattino presto ...sembrava dovessero partire per la Cina col carro tirato da buoi.... tutto per fare 7 Km. :D
 
Sopravvivenza media intorno ai 40 anni... cause di morte: incontri con giaguari, rane velenose, caimani, talvolta con appartenenti a tribù avversarie, traumi da caduta, :(...nessun caso di neoplasia o infarto del miocardio...
 
Sopravvivenza media intorno ai 40 anni... cause di morte: incontri con giaguari, rane velenose, caimani, talvolta con appartenenti a tribù avversarie, traumi da caduta, :(...nessun caso di neoplasia o infarto del miocardio...

Dissento :rofl:

Forse trovarsi improvvisamente a tu per tu con un giaguaro, forse un infarto ti può venire :p
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E poi il titolo del post non è "vivere a lungo nella Natura autonomamente"... :biggrin:
 
nessun caso di neoplasia o infarto del miocardio...
...... accertati ;)

Personalmente abito in campagna nel loghino dei miei suoceri, abitazione di prima del secolo scorso con un "pezzo" di terra. Paese più vicino 4/5 km, casa più vicina circa un km. Niente acqua (abbiamo il pozzo), niente fognature (abbia la "nostra"), ma abbiamo luce gas e il telefono (telefono, internet è un pò una "parolona", fino a ieri poi è arrivata la FWA, nè TIM nè Vodafone) dal '90 quando è stato ristrutturato.

A quanti vorrebbero andare a vivere in "autonomia" suggerirei di andare nel proprio comune e chiedere se hanno ancora qualche pezzo di terra classificato come "orto comunale", farselo assegnare (costano virtualmente niente), lavorarlo per un paio di anni e "vivere", a casa, semplicemente con quello che si produce dall'orto integrando, magari, con qualche uovo (comprato ovviamente) ed una volta alla settimana un pò di proteine di origine animale (comprata ovviamente) ....... e poi vediamo :)

Intendiamoci, non voglio scoraggiare nessuno e neanche rovinare i sogni di qualcuno, ci mancherebbe altro, ma vivendo in campagna ho scoperto che "la terra è bassa" e lavorarla vuol dire farsi un (_!_) mica da ridere soprattutto se si coltiva alla vecchia maniera, a scanso di equivoci "io" non coltivo, la terra è stata data in gestione, ma inizialmente un pensiero c'è l'ho fatto.

Se dopo un paio di stagioni si è ancora dell'idea le occasioni si trovano.

Ovviamente il mio è solo un consiglio.

Ciao :si:, Gianluca
 
rispondendo a tutti quelli che "si', le case a un euro nei paesini, belle ma non sei nel bosco col terreno da coltivare e poi spendi decine di migliaia di Euro per ristrutturarle..."
Dipende...lo ha detto il dottore che devi avere il tubo dell'acqua incassato nel muro? Perchè averlo esterno fa spendere decisamente meno (a casa mia è tutto in vista all'interno e non sono quelle cose "da estetica" ....grezzisiimo ferraccio e plastica in alcuni punti) e nell'impianto ho messo io il slavavita e il resto si frigga. Ho ancora alcuni componenti con lo stemma sabaudo

, e tutto questo per una seconda casa che, a differenza di una in un villaggio, puo' mantenere SOLO finche' si tiene il lavoro in citta'?
Visto le vaccate immense da virus contro alle seconde case forse sarebbe puù salutare trovare un lavoro in zona seconda casa anche meno pagato e mandare affan[non si dice] la città.
 
Ultima modifica:
Solo questa gente qui riesce a "vivere nella Natura autonomamente", ma dimenticatevi ospedali, energia elettrica e tanto altro...

bushmen.jpg

Relativamente e limitatamente a questa foto (parlo per esperienza diretta) se, come mi sembra, siamo in Namibia e questi sono boscimani San, posso dire che vivono si nella natura, sono cacciatori-raccoglitori ma, e non li biasimo, fanno anche "normali" lavori manuali a pagamento e si prestano a iniziative turistiche di cui la foto qui è un tipico esempio, potrei postarne di mie molto simili.

Solo per dire che non sono completamente autonomi/scollegati dalla "società civilizzata" nemmeno loro.
 
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