Trekking Walking Francigena Ultramarathon 2023: Acquapendente-Siena (120 km)

Parchi della Toscana
  1. Val d'Orcia
Dati

Data: 7 e 8 Ottobre 2023
Regione e provincia: Lazio e Toscana
Località di partenza: Acquapendente (Lazio)
Località di arrivo: Siena (Toscana)
Tempo di percorrenza: 28 ore 59 minuti
Chilometri: 122
Grado di difficoltà: Via crucis
Descrizione delle difficoltà: Camminare per 120 km di fila
Periodo consigliato: Non con il caldo e si moriva di caldo
Segnaletica: Via Francigena e quella specifica dell'evento
Dislivello in salita: 2356
Dislivello in discesa: 2410
Quota massima: 830 m s.l.m.
Accesso stradale:
Traccia GPS:
https://it.wikiloc.com/percorsi-esc...ancigena-ultra-marathon-2023-120-km-149821587


Descrizione

Cinque anni fa navigando a caso su internet mi sono imbattuto in un evento singolare: una maratona di camminata non competitiva lungo la Via Francigena tra Siena ed Acquapendente con varie distanze. Al tempo si chiamava "World Francigena Ultramarathon" ed io decisi di provare ad iscrivermi alla tratta da 32 km (Radicofani - Acquapendente che vedevo già come una distanza notevole): fu una bellissima esperienza e ricordo distintamente di aver guardato con un misto di invidia, ammirazione e compassione quelli che avevano il pettorale con scritto "120 km" da percorrere tutti di fila in massimo 36 ore. "Io non ce la farei mai" dissi tacitamente a me stesso.
Questa doverosa premessa serve per spiegare cosa ho provato quando, con cura, ho infilzato i miei pantaloncini con le mollette per equipaggiare il mio pettorale con la scritta "120 km". Un misto di timore reverenziale, orgoglio, voglia di farcela e sana paura hanno pervaso il mio animo nella calda mattinata del 7 ottobre prima che il gruppo si mettesse in marcia.
Adesso davanti c'è solo la Via e le azioni che chiede in cambio: mettere un piede davanti all'altro, gestire le forze, sostenere il peso di un equipaggiamento tutt'altro che scarno. Come un metronomo, passo dopo passo, sempre "sulla strada" guardando rocche che si avvicinano e che poi si allontanano, sentendo il sole scottare come nel deserto e la polvere che ti assale per renderti parte del luogo. Radicofani sembra un miraggio lontano e arriva nel tardo pomeriggio con il sole che cala, poi si scende verso Gallina e nel frattempo arriva la notte.
Ecco, la notte: l'esperienza di camminare in notturna è diversa da qualsiasi altra che abbia mai fatto perché si avanza senza sapere cosa si ha intorno e allora alla vista si sostituisce l'udito, anche una sola luce in lontananza lascia immaginare luoghi e persone che intuisci ma non vedi e la testa entra in una modalità robotica perché ci si concentra solo sul camminare e null'altro. Ora la Via è diventata un insieme di suoni, di stelle, di "pezzi di strada" (cit.) illuminati dalla frontale con qualche punto di luce in lontananza che fa intuire la linea del percorso come i lampioni sul lungomare. Nuova salita verso San Quirico appena in tempo per il cancello delle ore 2.00 e sono passate già 16 ore e 65 chilometri e più della metà della distanza è compiuta, ne mancano "appena" 55 ed è pazzesco pensare che sia un dato confortante.
Nonostante l'allenamento gravemente insufficiente sto ancora molto bene e mi godo tutta la notte fino all'alba tra Buonconvento e Ponte d'Arbia. Ora i chilometri alle spalle sono 92 e le ore passate circa 22 quando si lascia l'ennesimo ristoro tra la foschia mattutina: "solo" 30 km all'arrivo, ecco come cambiano la percezione del tempo e della distanza quando si affronta un viaggio del genere.
Da qui in poi, precipitosamente, le piante dei piedi iniziano a fare male e le gambe ad essere pesanti ma sono convinto che sì, la completerò. Dopo il chilometro 110 però il dolore è insopportabile e non riesco quasi più a deambulare, ogni passo è come camminare sugli scogli di Punta Rossa e i 10 km mancanti sembrano impossibili da superare. Ecco come cambiano la percezione della distanza e del tempo quando si affronta un viaggio così: prima si ragionava di 40 km in 40 km ora anche 1 km sembra impossibile da coprire e se non fosse per i miei compagni di percorso, vecchi e nuovi, probabilmente non ce la farei. Mollare ora però significherebbe vanificare tutto e dare ragione al me stesso di cinque anni fa e a quel "non ce la farei mai" che ora suona minaccioso nei pensieri.
Finalmente Siena, finalmente Piazza del Campo. Dopo anni passati ad averla annusata e desiderata finalmente posso dire di avercela fatta.
 

Allegati

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Ultima modifica:
Assolutamente eroico! Senza parole! Da quando hai cominciato a prepararla e come?
Grazie!
Guarda devo dire che la mia è stata una preparazione di fatto non riuscita e sono stato quasi incosciente ad averci comunque provato confidando nella forza mentale.
In pratica mi sono limitato a partecipare ad altri eventi simili negli ultimi due anni su distanze inferiori (dai 42 ai 55 km) andando a passo molto sostenuto (6.5/7 orari) per poi affrontare questa abbondantemente sotto ritmo (sempre sui 5.0 km/h in movimento.).
Nelle settimane precedenti ho fatto giusto qualche uscita da 30 km correndo per i primi 15 e camminando per i restanti perché avevo solo dei pomeriggi per allenarmi. Avrei voluto fare due lunghi consecutivi da 45-50 km la settimana prima ma al trentesimo chilometro del primo dei due ho avuto un inizio di fascite e mi sono immediatamente fermato per cui alla fine non mi sono affatto preparato a dovere, diciamo che sono stato fortunato a non avere problemi invalidanti troppo presto ed anche ad essermi rivelato forte di testa. Ho pagato questa scarsa preparazione solo negli ultimissimi chilometri e se mi fosse successo prima mi sarei certamente ritirato perché non riuscivo più a camminare per i dolori alle gambe e alle piante dei piedi.
Un fattore decisivo, e ne ero consapevole, erano comunque le condizioni meteo: caldo infernale, vero, ma una notte senza vento e freddo ha contribuito in maniera decisiva.
Grazie!
Addirittura! Ti ringrazio.
 
Ultima modifica:
Guarda, pur appassionato di lunghe distanze, questa è totalmente lontana dalla mia concezione di cammino che deve prevedere brevi soste riflessive e fotografiche, però mi affascina questa tua esperienza.
Mi sono sempre chiesto come reagisca la testa, ma anche il corpo con infiammazioni e dolenzie, portando il cammino (che considero un'attività naturale e quasi non stancante - un po' come il battito del cuore) alle estreme conseguenze. E allora, complimenti.
 
Guarda, pur appassionato di lunghe distanze, questa è totalmente lontana dalla mia concezione di cammino che deve prevedere brevi soste riflessive e fotografiche, però mi affascina questa tua esperienza.
Mi sono sempre chiesto come reagisca la testa, ma anche il corpo con infiammazioni e dolenzie, portando il cammino (che considero un'attività naturale e quasi non stancante - un po' come il battito del cuore) alle estreme conseguenze. E allora, complimenti.
Ti ringrazio!
Personalmente trovo stimoli in tutte queste diverse attività che ovviamente vanno scisse: il trail e la walking marathon sono una cosa, il cammino un'altra, il trekking e l'escursionismo un'altra ancora. Sono tutti modi di vivere la natura o il viaggio differenti ognuno con i suoi spunti di interesse.
In questo caso sì, la cosa più figa è proprio la gestione mentale della fatica oltre che il condensare una marea di emozioni e sensazioni diverse in un'unica mandata. L'alternanza giorno-notte-giorno senza soluzione di continuità è la cosa che mi ha affascinato di più.
La reazione di corpo e testa era la cosa più imprevedibile e penso che la percentuale di ritiri, storicamente intorno al 50%, sia certamente dovuta a questo fattori e alla difficoltà di gestirli per così tante ore e chilometri.
 
Ultima modifica:
Ti ringrazio!
Personalmente trovo stimoli in tutte queste diverse attività che ovviamente vanno scisse: il trail e la walking marathon sono una cosa, il cammino un'altra, il trekking e l'escursionismo un'altra ancora. Sono tutti modi di vivere la natura o il viaggio differenti ognuno con i suoi spunti di interesse.
In questo caso sì, la cosa più figa è proprio la gestione mentale della fatica oltre che il condensare una marea di emozioni e sensazioni diverse in un'unica mandata. L'alternanza giorno-notte-giorno senza soluzione di continuità è la cosa che mi ha affascinato di più.
La reazione di corpo e testa era la cosa più imprevedibile e penso che la percentuale di ritiri, storicamente intorno al 50%, sia certamente dovuta a questo fattori e alla difficoltà di gestirli per così tante ore e chilometri.
La passeggiata più lunga che ho fatto io è stata questa e ricordo che dopo lo stordimento del pomeriggio, col far della notte entrai in una sorta di atarassia che faceva scivolare imperturbabile un passo dopo l'altro. Bevvi 10 litri d'acqua.
https://www.avventurosamente.it/xf/threads/cime-delle-mandrelle-e-macirenelle.44282/
 
La passeggiata più lunga che ho fatto io è stata questa e ricordo che dopo lo stordimento del pomeriggio, col far della notte entrai in una sorta di atarassia che faceva scivolare imperturbabile un passo dopo l'altro. Bevvi 10 litri d'acqua.
https://www.avventurosamente.it/xf/threads/cime-delle-mandrelle-e-macirenelle.44282/
Me lo ricordo questo report, è un itinerario strepitoso peraltro. Allora qua anche a livello di sforzo fisico siamo su un altro pianeta però (peggio di una tappa del Tor des Geants eh), la montagna è qualcosa che ti svuota proprio a livello cardiaco, polmonare e muscolare e anche mentale.
Atarassia descrive perfettamente quello si prova a marciare di notte, è una sensazione davvero diversa rispetto alla marcia durante le ore diurne.
 
Innanzitutto complimenti!

Un paio di curiosità: volendo era possibile anche correre o era prevista solo la camminata? Ripercussioni fisiche post evento per aver camminato 120km e soprattutto per aver camminato oltre possibilità negli utlimi 10? Come sta andando il recupero?
 
Innanzitutto complimenti!

Un paio di curiosità: volendo era possibile anche correre o era prevista solo la camminata? Ripercussioni fisiche post evento per aver camminato 120km e soprattutto per aver camminato oltre possibilità negli utlimi 10? Come sta andando il recupero?
Grazie.
No era assolutamente vietato correre pena ritiro del pettorale ed avevano anche messo dei cancelli orari in entrata per scoraggiarlo, in pratica se arrivavi ad un intermedio prima di una certa ora venivi fermato e dovevi attendere l'apertura del cancello.
Devo dire che nel mio caso le ripercussioni fisiche sono state quasi nulle: due piccole veschiche sul tallone tamponate subito con il Compeed (comparse tra l'altro molto tardi, dopo circa 85 km) e qualche fisiologico indolenzimento muscolare e tendineo.
Probabilmente i dolori lancinanti degli ultimi chilometri erano solamente legati all'affaticamento e non erano infiammazioni, comunque durante la marcia ho cercato di smorzarli con Brufen e Tachipirina.
 
Grazie!
Guarda devo dire che la mia è stata una preparazione di fatto non riuscita e sono stato quasi incosciente ad averci comunque provato confidando nella forza mentale.
In pratica mi sono limitato a partecipare ad altri eventi simili negli ultimi due anni su distanze inferiori (dai 42 ai 55 km) andando a passo molto sostenuto (6.5/7 orari) per poi affrontare questa abbondantemente sotto ritmo (sempre sui 5.0 km/h in movimento.).
Nelle settimane precedenti ho fatto giusto qualche uscita da 30 km correndo per i primi 15 e camminando per i restanti perché avevo solo dei pomeriggi per allenarmi. Avrei voluto fare due lunghi consecutivi da 45-50 km la settimana prima ma al trentesimo chilometro del primo dei due ho avuto un inizio di fascite e mi sono immediatamente fermato per cui alla fine non mi sono affatto preparato a dovere, diciamo che sono stato fortunato a non avere problemi invalidanti troppo presto ed anche ad essermi rivelato forte di testa. Ho pagato questa scarsa preparazione solo negli ultimissimi chilometri e se mi fosse successo prima mi sarei certamente ritirato perché non riuscivo più a camminare per i dolori alle gambe e alle piante dei piedi.
Un fattore decisivo, e ne ero consapevole, erano comunque le condizioni meteo: caldo infernale, vero, ma una notte senza vento e freddo ha contribuito in maniera decisiva.

Grazie!

Addirittura! Ti ringrazio.
Ancora più stupefacente. Devi avere u a tua struttura specificamente idonra, perché non credo che un altro farebbe quello sforzo senza preparazione e senza conseguenze.
 
...Eccolo il post!!!
Con southrim ci siamo scambiati diversi mp nei quali ho raccontato la mia esperienza dello scorso anno dove in pratica sono morto al centesimo km per una mangiata sbagliata.
Quest'anno mi sono messo di punta, mi sono allenato bene con dei lunghi progressivamente piu' lunghi, 15 giorni prima ho fatto due 40km una il sabato e una la domenica mattina presto (in pratica 80km nelle 28 ore). Insomma quest'anno DOVEVO finirla.
E cosi' e' stato, chiusa in 26 ore.
Mi sono portato una tendinite che mi ha fatto gridare, una salita dove stavo per mollare, una strategia alimentare finalmente efficace e...IL CALDO!!!
L'ostacolo piu' grande, quello che ti leva le energie e che manda a farsi benedire tutto l'allenamento che hai fatto, quello che dalle 10 della partenza (10.30 in realta') fino alle 19 del sabato e dalle 9.30 fino a Siena non ci ha mai permesso di dire.."STO BENE!"
L'anno prossimo la rifaro'? probabilmente si, ma mi sento di dire...
Complimenti ENORMI a me e southrim e se decidessimo di rifarla...non c'e' allenamento, strategia, passo, alimentazione, scarpe attrezzatura che tenga...
E' STATA E SARA' DURA MA CAXO CHE BELLO ARRIVARE IN FONDO
Saluti The_Hawk
 
...Eccolo il post!!!
Con southrim ci siamo scambiati diversi mp nei quali ho raccontato la mia esperienza dello scorso anno dove in pratica sono morto al centesimo km per una mangiata sbagliata.
Quest'anno mi sono messo di punta, mi sono allenato bene con dei lunghi progressivamente piu' lunghi, 15 giorni prima ho fatto due 40km una il sabato e una la domenica mattina presto (in pratica 80km nelle 28 ore). Insomma quest'anno DOVEVO finirla.
E cosi' e' stato, chiusa in 26 ore.
Mi sono portato una tendinite che mi ha fatto gridare, una salita dove stavo per mollare, una strategia alimentare finalmente efficace e...IL CALDO!!!
L'ostacolo piu' grande, quello che ti leva le energie e che manda a farsi benedire tutto l'allenamento che hai fatto, quello che dalle 10 della partenza (10.30 in realta') fino alle 19 del sabato e dalle 9.30 fino a Siena non ci ha mai permesso di dire.."STO BENE!"
L'anno prossimo la rifaro'? probabilmente si, ma mi sento di dire...
Complimenti ENORMI a me e southrim e se decidessimo di rifarla...non c'e' allenamento, strategia, passo, alimentazione, scarpe attrezzatura che tenga...
E' STATA E SARA' DURA MA CAXO CHE BELLO ARRIVARE IN FONDO
Saluti The_Hawk
Complimenti anche a te, @The_Hawk .
 
...Eccolo il post!!!
Con southrim ci siamo scambiati diversi mp nei quali ho raccontato la mia esperienza dello scorso anno dove in pratica sono morto al centesimo km per una mangiata sbagliata.
Quest'anno mi sono messo di punta, mi sono allenato bene con dei lunghi progressivamente piu' lunghi, 15 giorni prima ho fatto due 40km una il sabato e una la domenica mattina presto (in pratica 80km nelle 28 ore). Insomma quest'anno DOVEVO finirla.
E cosi' e' stato, chiusa in 26 ore.
Mi sono portato una tendinite che mi ha fatto gridare, una salita dove stavo per mollare, una strategia alimentare finalmente efficace e...IL CALDO!!!
L'ostacolo piu' grande, quello che ti leva le energie e che manda a farsi benedire tutto l'allenamento che hai fatto, quello che dalle 10 della partenza (10.30 in realta') fino alle 19 del sabato e dalle 9.30 fino a Siena non ci ha mai permesso di dire.."STO BENE!"
L'anno prossimo la rifaro'? probabilmente si, ma mi sento di dire...
Complimenti ENORMI a me e southrim e se decidessimo di rifarla...non c'e' allenamento, strategia, passo, alimentazione, scarpe attrezzatura che tenga...
E' STATA E SARA' DURA MA CAXO CHE BELLO ARRIVARE IN FONDO
Saluti The_Hawk
...in fondo il bello è proprio che non c'è allenamento che tenga, anche se necessario. Complimenti!
 
Ho letto tutto solo ora e mi sento una voce fuori dal coro... :(

Non capisco il "valore" di queste imprese, personalmente non le trovo eroiche.

Un conto è essere spinti dalla necessità e ci si compiace della propria forza mentale per esserci riusciti
confidando nella forza mentale.

un conto è cercarsela apposta e provare inutili e dolorose sofferenze.
Probabilmente i dolori lancinanti degli ultimi chilometri erano solamente legati all'affaticamento e non erano infiammazioni, comunque durante la marcia ho cercato di smorzarli con Brufen e Tachipirina.
Brufen e Tachipirina per fare una prova hobbystica?!? :argh:


Si può fare tutto, debitamente preparati, ma se per un qualche motivo poi ci si accorge che la preparazione era sbagliata
Guarda devo dire che la mia è stata una preparazione di fatto non riuscita e sono stato quasi incosciente
e non si è nelle ondizioni per finire dignitosamente la prova, non è nessuna vergogna rinunciare.
Non è una resa ma una decisione saggia.

Solo se si è masochisti ci si impongono volontariamente delle sofferenze, e non è il mio caso.

Per fortuna alla fine te la sei cavata bene, sono sinceramente felice per te
Devo dire che nel mio caso le ripercussioni fisiche sono state quasi nulle: due piccole veschiche sul tallone tamponate subito con il Compeed (comparse tra l'altro molto tardi, dopo circa 85 km) e qualche fisiologico indolenzimento muscolare e tendineo.
ma avresti potuto incorrere anche in conseguenze osteo-articolari veramente serie.

Non è una critica all'impresa, solo una mia personalissima valutazione :)

I miei 2 cent.
 
La sfida con sé stessi è LA SFIDA... questi eventi sono solo un'opportunità per misurarsi, perché è più bello dire "partecipo alla Walking Francigena Ultramarathon 2023" (e finirla), invece di dire "ciao vado a camminare 120km"

I miei 2 cent non richiesti visto che non l'ho fatta io
 
Ho letto tutto solo ora e mi sento una voce fuori dal coro... :(

Non capisco il "valore" di queste imprese, personalmente non le trovo eroiche.
E hai ragione. Ma ogni tanto la testa ti chiede l'"impresa", qualcosa che ti metta alla prova e ti svuoti dai veleni quotidiani, facendoti sentire nuovamente vivo. Neanche io la farei questa, ma la comprendo.
 
E hai ragione. Ma ogni tanto la testa ti chiede l'"impresa", qualcosa che ti metta alla prova e ti svuoti dai veleni quotidiani, facendoti sentire nuovamente vivo. Neanche io la farei questa, ma la comprendo.

Ma, sai, forse la mia è una "deformazione professionale" perchè, come ho avuto modo di dire altre volte, ho fatto atletica leggera a livello agonistico per molti anni (5 lustri!) e qualunque distanza veniva preparata con appositi allenamenti.
Se preparavo i 3000 m, non facevo certo gare di mezza maratona, e viceversa.

E se non ero allenato per una certa distanza, non la facevo tanto per fare, per fare un'impresa. Perchè si correva il rischio di procurarsi dei danni fisici, muscolari, soprattutto inutilmente che poi avrebbero richiesto molto tempo per essere recuperati.

La sfida, l'impresa, è soprattutto nel prepararla una prova, impegnarsi a fondo per riuscirci in ogni modo, non buttarsi alla sperainDio e come la và, la và.

Una discussione analoga si sta sviluppando proprio in questi giorni, a proposito di chi vuole salire sul Monte Bianco
https://www.avventurosamente.it/xf/threads/salita-al-monte-bianco.62502/page-2#post-1111560
dove si sconsiglia di fare l'impresa senza adeguata preparazione.
 
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