walter bonatti, l'ultimo avventuroso?

mettendo ordine tra i miei libri sono inciampato in quelli scritti da walter bonatti.
e la mia mente è tornata alle storie da loro raccontate...
beh, non voglio fare confronti con nomi più o meno noti, ma il buon walter bonatti credo che nel suo piccolo (provocatorio) li batta tutti.
per chi non ne sapesse parlare (strano!) consiglio una ricerchina su youtube dove troverà tanto materiale.
per chi desiderasse comprare un suo libro, per cominciare, consiglio tra i tanti "un mondo perduto".
buona lettura.

 
credo (forse l'ho già scritto) che Walter Bonatti si avvicini molto alla figura di Ulisse...l'alpinismo è stato il suo campo di elezione e di fama...ma non si possono dimenticare i reportage per degli anni '70 (mi pare) per Epoca. Inviato nei luoghi più sperduti del mondo..a rendere testimonianze delle tribù e popolazioni più remote..
Ecco quando penso a Walter Bonatti, mi viene in mente la figura di Ulisse...in continua esplorazione e ricerca...si in effetti un avventuroso
 
Forse Bonatti è stato anche il simbolo di uno strenuo e disperato resistere alla materializzazione dell'alpinismo. Impresa "persa in partenza" perché la modernizzazione avanzava/avanza incurante, ma vinta senz'altro per sé stesso con il suo modo di essere. Emblematico il suo punto di vista rispetto al "progredire" della tecnica alpinistica, colpevole secondo lui di aver rimosso l'impossibile e quindi privato l'alpinismo di gran parte della sua essenza romantica di impresa. Quando penso a lui io penso sempre ad un uomo osteggiato da moltissimi ma integro e coerente, tanto da poter riconsegnare l'onorificenza concessa dall'allora peesidente della repubblica perché era per lui oltraggioso riceverla al pari di chi aveva mentito circa le tremende fasi finali della conquista del K2.
Peccato che ci siano voluti decenni per appurare la verità e dargli ragione.
 
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