Ciao Gentaglia,
Quando riesco mi piace condividere con voi foto ed impressioni di alcune delle mie scorribande in natura, questa è dello scorso weekend, una bella uscita di gruppo.
Sveglia alle 4:00, velocissima colazione, e corro verso la porta; ma poi mi ricordo che forse è il caso di portare con me lo zaino e mettersi qualcosa ai piedi!
Perchè tanta fretta?
Perchè l’alba non attende I ritardatari.
Quando posso cerco di andare da solo prima degli altri ragazzi, per godermi questi momenti di pace e riflessione, un pò perchè sono sempre più rari, un pò perchè so che, una volta arrivati tutti gli altri ragazzacci, il resto del we sarà molto movimentato!
Arrivo al campo prima degli altri e in 15 minuti mi sistemo.
Dopo qualche tempo iniziano ad arrivare un pò tutti.
Luca (@Ory ) si sistema in amaca.
Ormai il suo è un setup ben rodato, velocissimo da montare e confortevole; notare lo zaino sospeso e al riparo da eventuale pioggia.
Ecco anche @Samuele88 @GiulioSherpa e @Manu87 che arrivano al campo ed iniziano a sistemarsi.
C’è @BuDD , armato di tutto punto, pronto a partire alla ricerca di alberi morti da cui prelevare il legno per la sua branda rialzata.
Ecco @Stefano1984 che monta il tarp.
il bivacco di Giulio.
Budd alla prova del suo comodo letto rialzato.
Iniziano a saltar fuori alcuni strumenti niente male, mi capita per le mani una...non so come definirla, accetta vichinga grossissima, di @Scala , il manico è chiaramente dimensionato per utilizzarla ad una mano, ma la testa è davvero spessa, pesante, e...devastante!
Ho al mio fianco il mio fidato PKS Scorpion HD (QUI trovate la recensione di questo coltello)
Giulio e Manuel costruiscono un tavolino, Giulio è un ex capo scout, pionierismo e froissartage sono il suo pane.
E’ stato davvero comodo, non solo per il vino, ed era un bel tocco di classe per l’area comune.
Samuele sparisce per un pò, e quando fa ritorno capiamo subito che è andato a caccia di tesori.
L’oro rosso della foresta.
Ormai tutti ci siamo sistemati, abbiamo abbattuto un abete morto in piedi vicino all’era del campo, la corteccia era già staccata e presentava una lunga crepa verticale poco rassicurante, dopo averlo abbattuto, ripulito, e sezionato, ci si diverte un pò a spaccare la legna per il fuoco comune utilizzando I diversi attrezzi a disposizione.
E come di consueto poi le prove si allargano anche ai coltelli, con test e comparazioni, scambi per provarli a vicenda e quant’altro.
Luca e Andrea però sono intenti a preparare dei supporti per tre lunghi spiedi a T; ho chiesto a Luca di preparare la cena per tutti, chissa cosa avranno in mente….
Per ora a noi non interessa, e si va avanti coi giochi!
Qui sotto dei featherstick fatti da Samuele con suo custo di @elba690 ispirato in parte al PKS Kephard.
Ma Anche Andrea non scherza, lui utilizza un coltello Yakut custom di un maker siberiano di cui, ovviamente, non ricordo il nome!
Sfruttiamo questo momento dove si provano alcuni coltelli per fare firestick per accendere il fuoco con quelli.
Ma poi Andrea è subito richiamato al lavoro da Luca.
E finalmente I kebab prendono forma!
Cosce e sovracosce di pollo, pancetta, e melanzana alla base.
Nella foto sopra si vedono Luca e Andrea intenti a ripassare I kebab col loro stesso grasso, colato e raccolto nelle ciotole poste sotto di essi, un operazione fatta più volte ad intervalli regolari.
Giulio sfoggia una bella t-shirt di avventurosamente
Budd si prende una mezzora di pausa per crollare sul suo letto rialzato, doveva essere molto comodo a giudicare da come si è addormentato!
Guardate bene la foto qui sotto, è l’ultima foto scattata al coltello di Budd prima della sua prematura dipartita.
Dovrebbe essere un prototipo di MCKF5, non ricordo che tipo di acciaio...ad ogni modo l’avevo già visto in uso in passato, chopping e batoning, ma questa volta le cose sono andate diversamente.
(Notare Scala, quando gli amici se vedono nel momento del bisogno)
Saggiamente Budd beve per dimenticare.
E io con lui.
Intanto al campo prosegue un pò di cazzeggio accompagnato da buon vino.
La borraccia filtrante Grayl di Andrea.
E finalmente ci siamo, si può partire col primo giro di Kebab, prelevando la carne, ben cotta, dall’esterno, per poi lasciarli continuare a cuocere.
Vi giuro che questa è la volta dove ho mangiato meglio, una carne così era semplicemente divina, avevamo anche pane croccante e vino a volontà, ma quei kebab erano semplicemente perfetti.
Poi, fra chiacchiere e brindisi, arriva l’ora del sonno; io e Budd ci siamo posizionati in modo strategico per massimizzare I decibel generati dal nostro russare così da tenere svegli tutti…
Ed infatti Samuele, accampato dietro di me, decide di battere in ritirata e prende le sue cose per spostarsi altrove!
Non faceva freddo per nulla, ho dormito praticamente scoperto, la mattina si cerca di risvegliare tutti con del buon caffè.
E poi, ormai da tradizione, una bella foto di gruppo, eccola!
Anche gli attrezzi pesanti meritano il loro spazio.
Poi saltano fuori diverse pietre per affilare e facciamo un pò di pratica, ognuno scambia nozioni con chi ne ha bisogno, e ci si confronta sulle diverse tecniche di affilatura, tipologie di pietre, geometrie, acciai, e così via…
Budd crolla di nuovo sul suo comodo letto rialzato, ma notate com’è pronto a difendersi da potenziali nostri attacchi, stringe in pugno la sua accetta anche nel sonno!
Ieri abbiamo provato le prestazioni di taglio di alcuni coltelli, fatto intagli, riccioli, e altri lavoretti, oggi invece è il caso di un pò di comparazioni di chopping.
Da sx un Lionsteel M7, un custom di @elba620 (entrambi di Stefano), un custom di Samuele fatto dal nostro @Sile86 , ed il mio ReWilder fatto da Dario Trifelli (Post di @simone sul maker è QUI).
Ho provato ad utilizzare anche la piccola accetta Gransfors Bruk outdoor axe di Andrea, pesa 500gr, in linea con molti coltelloni, ma, com’è giusto che sia, assolutamente ad un altro livello nel chopping.
Il primo giorno, non so chi fra Giulio, Samuele e Manuel, ha fatto un bel randello per mazzuolare, è stato utilizzato parecchio da tutti.
Fra coltelli, coltellini, accette e schegge, in 4 siamo riusciti a procurarci piccoli tagli.
Dopo la colazione iniziamo lentamente a preparare il pranzo, zuppe di ogni tipo vanno per la maggiore.
Andrea intaglia un cucchiaio per il pranzo
Sia la sera prima che la domenica mattina abbiamo fatto pratica di bowdrill.
Abbiamo utilizzato prevalentemente materiale prelevato sul posto, abete ed edera, quest’ultima fresca, ma l’abbiamo lasciata per la notte vicino al fuoco e la mattina seguente le tavole preparate precedentemente erano funzionali.
Le tre fasi del bowdrill immortalate in momenti diversi con tre diversi praticanti.
Io, mentre posiziono il trapano e mi appresto a partire (utilizzo come mandrino uno scasso sull’impugnatura del rewilder fatto appositamente per questo scopo)
Luca che soffia nel nido.
Andrea che ha appena creato il suo fuoco.
Anche gli altri hanno fatto pratica.
Le ore corrono via una dopo l’altra, e uno dopo l’altro saluto gli amici che tornano a casa, gli ultimi ad abbandonare il bosco siamo io, Luca e Andrea.
Spero di non avervi annoiato troppo, come sempre mi sono davvero divertito, la cosa che sicuramente ho preferito di questi due giorni è stata la possibilità di aver conosciuto nuove persone, Samuele e Manuel, e di aver rivisto Giulio che avevo conosciuto troppo velocemente al Lavvu camp (QUI il report)
#staywild