Dati
Data: 30/06/2018
Regione e provincia: Svizzera
Località di partenza: Saas-Grund
Località di arrivo: Saas-Grund
Tempo di percorrenza: 3 + 2
Chilometri: 13
Grado di difficoltà: PD
Descrizione delle difficoltà: crepacci e seracchi
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: nessuna
Dislivello in salita: 1.000
Dislivello in discesa: 1.000
Quota massima: 4.023
Accesso stradale: arrivati a Saas Grund lasciare la macchina al parcheggio degli impianti.
Descrizione
Dopo la scorpacciata sul Rosa della settimana prima (https://www.avventurosamente.it/xf/threads/parrot-4-436-m.49989/), decidiamo per un'altra uscita su neve e ghiaccio per sfruttare l'eccezionali condizioni della neve di quest'anno. Una delle poche cime fattibili in giornata senza patemi è la Weissmies, andiamo là.
Siamo Atoki, @giuliof, @eleutheria ed io. La sveglia per me è alle 2:30.
Passando dal Sempione alle 7:15 arriviamo a Saas-Grund, si può evitare l'autostrada svizzera, così da non dover spendere l'obolo del bollino (38€).
Gli impianti aprono alle 7:45, decidiamo di fare colazioni ai modici prezzi svizzeri: 16 € per 4 cappuccini e una brioches. Gli euro li accettano ma fanno un cambio 1 a 1.
Cerchiamo un parcheggio libero, ma qui non ne esistono tutti riservati ai clienti e con rimozione forzata, lasciamo la macchina nel parcheggio a pagamento degli impianti (circa 10€ da mattina a sera), che ci riserverà una bella sorpresa al ritorno.
Ecco cosa vede dal parcheggio:
Il biglietto della funivia fino a Hohsaas è 41 CHF (37,5 €), ci sono altri salitori con noi, la metà italiani.
Arrivati alla fine degli impianti si vede già la nostra meta in lontananza.
Il primo tratto è una stradina innevata in discesa, ma ancora per poco.
Rivoli d'acqua scorrono già di buon mattino, alla fine della stradina inizia il ghiacciaio e qui calziamo i ramponi.
Per arrivare alla vetta bisogna spostarsi tutto a destra e risalire la spalla e poi con ampio semicerchio in traverso riportarsi sulla cima. Il ghiacciaio è in buone condizioni, ma presenta seracchi incredibili, mi chiedo più avanti o quando nevica poco come deve essere qui.
Il primo tratto è in piano e all'ombra, fa freschino, ma non durerà molto.
Passato il piano si inizia a salire a tornanti tra seracchi e terminali aperti.
La parete è veramente imponente.
Inizia a fare caldo, molto caldo...
Si continua a salire a tornanti, facendo lo slalom tra i seracchi...
... e qualche crepaccio.
L'unica difficoltà è un ponte di neve su un crepaccio, al momento decisamente stabile.
Si passa sotto un seracco di diversi metri, se cade fa un disastro.
Aggirato il seracco, si arriva sulla spalla ci fermiamo a fare una sosta, la cima sembra vicina ma non lo è.
Si sale ancora un pezzo e poi inizia il lungo traverso.
L'altitudine ovviamente si fa sentire, ma proseguiamo senza sosta.
La cima pian piano si avvicina, il rigelo è discreto, non si fa una fatica mostruosa.
L'ultimo strappo e ci siamo.
In vetta c'è qualcuno
Ci godiamo la vetta e il tepore del sole.
si vedono tutti i 4.000 sfizzeri.
E l'immancabile selfie di vetta?
Pranziamo anche e c'è pure il tempo per una carrambata , il buon giuliof ritrova un escursionista a cui aveva ritrovato il portafoglio anni addietro, il mondo è piccolo, le montagne ancora di più.
Come previsto inizia a rannuvolarsi, ci troviamo davanti una cima, possiamo mica lasciarla lì?
è il Rottalhorn, 3.815 metri, ovviamente saliamo anche quello, non era neanche da chiedere.
Scendiamo con calma e ci godiamo l'incredibile panorama glaciale fatto di seracchi e crepacci.
Vicino all'arrivo ci troviamo anche un gruppo di "caiani" svizzeri che si esercita sulle manovre da neve.
La risalita agli impianti su neve marcia è un po' faticosa, ma alla fine torniamo giù.
Veramente una bellissima gita in un ambiente spettacolare e poco frequentato, da noi; e in ottima compagnia, che non guasta mai, anzi.
Al prossimo 4.000, che la stagione quest'anno è appena iniziata.
Fermo, fermo... e il parcheggio?
Ah già, andiamo per pagare il parcheggio e sorpresa non accetta carte di pagamento, ma solo contanti, franchi svizzeri, o tessere prepagate.
Per fortuna la biglietteria degli impianti era ancora aperta e siamo riusciti a pagarlo lì con il bancomat, se fosse stata chiusa ci sarebbe stao da divertirsi...
Benedetti svizzeri
Data: 30/06/2018
Regione e provincia: Svizzera
Località di partenza: Saas-Grund
Località di arrivo: Saas-Grund
Tempo di percorrenza: 3 + 2
Chilometri: 13
Grado di difficoltà: PD
Descrizione delle difficoltà: crepacci e seracchi
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: nessuna
Dislivello in salita: 1.000
Dislivello in discesa: 1.000
Quota massima: 4.023
Accesso stradale: arrivati a Saas Grund lasciare la macchina al parcheggio degli impianti.
Descrizione
Dopo la scorpacciata sul Rosa della settimana prima (https://www.avventurosamente.it/xf/threads/parrot-4-436-m.49989/), decidiamo per un'altra uscita su neve e ghiaccio per sfruttare l'eccezionali condizioni della neve di quest'anno. Una delle poche cime fattibili in giornata senza patemi è la Weissmies, andiamo là.
Siamo Atoki, @giuliof, @eleutheria ed io. La sveglia per me è alle 2:30.
Passando dal Sempione alle 7:15 arriviamo a Saas-Grund, si può evitare l'autostrada svizzera, così da non dover spendere l'obolo del bollino (38€).
Gli impianti aprono alle 7:45, decidiamo di fare colazioni ai modici prezzi svizzeri: 16 € per 4 cappuccini e una brioches. Gli euro li accettano ma fanno un cambio 1 a 1.
Cerchiamo un parcheggio libero, ma qui non ne esistono tutti riservati ai clienti e con rimozione forzata, lasciamo la macchina nel parcheggio a pagamento degli impianti (circa 10€ da mattina a sera), che ci riserverà una bella sorpresa al ritorno.
Ecco cosa vede dal parcheggio:
Il biglietto della funivia fino a Hohsaas è 41 CHF (37,5 €), ci sono altri salitori con noi, la metà italiani.
Arrivati alla fine degli impianti si vede già la nostra meta in lontananza.
Il primo tratto è una stradina innevata in discesa, ma ancora per poco.
Rivoli d'acqua scorrono già di buon mattino, alla fine della stradina inizia il ghiacciaio e qui calziamo i ramponi.
Per arrivare alla vetta bisogna spostarsi tutto a destra e risalire la spalla e poi con ampio semicerchio in traverso riportarsi sulla cima. Il ghiacciaio è in buone condizioni, ma presenta seracchi incredibili, mi chiedo più avanti o quando nevica poco come deve essere qui.
Il primo tratto è in piano e all'ombra, fa freschino, ma non durerà molto.
Passato il piano si inizia a salire a tornanti tra seracchi e terminali aperti.
La parete è veramente imponente.
Inizia a fare caldo, molto caldo...
Si continua a salire a tornanti, facendo lo slalom tra i seracchi...
... e qualche crepaccio.
L'unica difficoltà è un ponte di neve su un crepaccio, al momento decisamente stabile.
Si passa sotto un seracco di diversi metri, se cade fa un disastro.
Aggirato il seracco, si arriva sulla spalla ci fermiamo a fare una sosta, la cima sembra vicina ma non lo è.
Si sale ancora un pezzo e poi inizia il lungo traverso.
L'altitudine ovviamente si fa sentire, ma proseguiamo senza sosta.
La cima pian piano si avvicina, il rigelo è discreto, non si fa una fatica mostruosa.
L'ultimo strappo e ci siamo.
In vetta c'è qualcuno
Ci godiamo la vetta e il tepore del sole.
si vedono tutti i 4.000 sfizzeri.
E l'immancabile selfie di vetta?
Pranziamo anche e c'è pure il tempo per una carrambata , il buon giuliof ritrova un escursionista a cui aveva ritrovato il portafoglio anni addietro, il mondo è piccolo, le montagne ancora di più.
Come previsto inizia a rannuvolarsi, ci troviamo davanti una cima, possiamo mica lasciarla lì?
è il Rottalhorn, 3.815 metri, ovviamente saliamo anche quello, non era neanche da chiedere.
Scendiamo con calma e ci godiamo l'incredibile panorama glaciale fatto di seracchi e crepacci.
Vicino all'arrivo ci troviamo anche un gruppo di "caiani" svizzeri che si esercita sulle manovre da neve.
La risalita agli impianti su neve marcia è un po' faticosa, ma alla fine torniamo giù.
Veramente una bellissima gita in un ambiente spettacolare e poco frequentato, da noi; e in ottima compagnia, che non guasta mai, anzi.
Al prossimo 4.000, che la stagione quest'anno è appena iniziata.
Fermo, fermo... e il parcheggio?
Ah già, andiamo per pagare il parcheggio e sorpresa non accetta carte di pagamento, ma solo contanti, franchi svizzeri, o tessere prepagate.
Per fortuna la biglietteria degli impianti era ancora aperta e siamo riusciti a pagarlo lì con il bancomat, se fosse stata chiusa ci sarebbe stao da divertirsi...
Benedetti svizzeri
Ultima modifica: