Raduno Winter camping and BUSHCRAFT 2014

Allora in primis grazie allo svedese delle belle recensioni, in secundis, benny e blade112 potreste fare delle recensioni sull'uso dell'ascia??? Benny quella da spacco e blade quella piccola.

praticamente con tutte le asce che circolavano si poteva girare un film dell'orrore, blade e benny non si sono fermati un secondo uno di ascia e l'altro di chop!!!


stasera arriva l'acqua.

A svedesona....come lo vedi un giro sul pellechia con tanto di cartina e bussola???
 
leggo solo ora , complimenti a tutti per il raduno , avete nuovamente dimostrato che questo forum non è soltanto parole e parole ma anche un buon mezzo per belle amicizie e ottime esperienze

:D
 
Bellissima recensione CADMO!!!!
Aggiungerei che i disinfettanti chimici vanno tenuti ad agire almeno 20-25 minuti. Per quanto riguarda l'ipoclorito, dopo aver atteso questo tempo, si consiglia di consumare l'acqua abbastanza presto poiché il cloro (liberato dall'ipoclorito) è un gas e tende a liberarsi dalla fase acquosa abbastanza facilmente (soprattutto se fa caldo). Inoltre, affinché l'ipoclorito funzioni bene, l'acqua deve essere ben filtrata e fatta decantare prima del dosaggio, poiché il cloro forma cloramine (nocive) in presenza di materiale organico pesante.
Per questi motivi io preferisco di gran lunga la tintura di iodio al 2%. Questa ha l'unica controindicazione di non poter essere utilizzata da donne in gravidanza o da chiunque soffra di problemi di tiroide o sia allergico. Ricordate che a temperatura ambiente lo iodio è un solido e quindi, come tale, riesce a rimanere solubilizzato in acqua in maniera pressoché perenne, al contrario dell'ipoclorito che sviluppa cloro gassoso che tende ad abbandonare il liquido dopo un po' di tempo.
 
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Immaginiamoci per un attimo uno scenario in cui ci sia un escursionista disperso in una zona boschiva e che abbia la sua borraccia agli sgoccioli dopo una giornata di cammino. Tutti sanno che la disidratazione in queste situazioni è la prima cosa da combattere, ancora prima della ricerca del cibo. Tutti gli studi dicono che si può stare un massimo di tre giorni senza bere dopodichè inizieranno a farsi sentire i sintomi della disidratazioneche a lungo andare porteranno al collasso. Come poter camminare alla ricerca della strada del ritorno senza un goccio di acqua nella borraccia? Esistono diversi metodi per procurarsi l’acqua: distillazione, evaporazione dalle piante, raccolta e potabilizzazione qualora questa sia presente in loco.
Durante il nostro winter bush c’è stato un acquazzone, in pratica sul terreno c’era acqua da tutte le parti che si incanalava in un fosso e avendo un chimico e un docente di scienze naturali in mezzo agli avventurosi abbiamo avuto l’opportunità di chiarirci le idee sull’argomento purificazione dell’acqua: dove e come raccoglierla, come purificarla con vari metodi quali sono i metodi validi per purificarla. La presenza di due uomini di scienza ci ha dato delle informazioni utilissime, ma soprattutto cosa importantissima INFORMAZIONI ATTENDIBILI. Quando si inizia a parlare di bushcraft, che ha una zona grigia legata alle tecniche di sopravvivenza, la rete mette a disposizione una quantità enorme di informazioni spesso da fonti sconosciute e poco attendibili, il più delle volte vengono mostrate dagli show man del momento su una serie TV varie tecniche date per ottime, ma chi ci assicura che sia così. Tutte queste informazioni più o meno attendibili possono generare nella persona interessata all’argomento “purificazione acqua” una confusione non indifferente e qualora si trovasse in un a reale situazione di necessitò potrebbe scegliere, suo malgrado, una delle “soluzioni della domenica” proposte in rete.



Raccolta e potabilizzazione dell’acqua

Dopo una pioggia abbondante avvenuta il giorno precedente la zona è praticamente invasa dall’acqua pozze, incavi di alberi pieni di acqua, acqua che scorre nei fossi. La prima domanda da porsi è : l’acqua che è presente la posso raccogliere? La risposta è si a patto che in zona non ci siano evidenti segni di inquinamento chimico per esempio la presenza di fusti metallici, fabbriche, presenza di agricoltura che spesso tra fertilizzanti e antiparassitari fa uso di chimica. Stessa identica cosa nel caso in cui si è a valle e si sa che a monte della zona che si sta battendo ci sono presenti installazioni umane che potrebbero avere fosse biologiche. La presenza di tutto ciò che è stato elencato fa si che nell’acqua in zona possano esserci presenti batteri e agenti chimici che possono comunque risultare nocivi alla salute dell’uomo. Accertatisi dell’assenza di questi fattori occorre scegliere il luogo di raccolta.
Evitare le pozze di acqua stagnanti, e l’acqua presente negli incavi degli alberi. In queste condizioni l’acqua può essere meta di animali che si vengono ad abbeverare, quindi potrebbero esserci microrganismi che gli apparati digerenti degli animali riescono a distruggere e metabolizzare al contrario dell’uomo. L’acqua stagnante è soggetta alla presenza materiali organici quali muschi, foglie secche, insetti morti quindi di per se una concentrazione di batteri non indifferenti.
Il luogo migliore per scegliere un punto dove raccogliere l’acqua è per esempio in un fosso dove l’acqua scorre, meglio un po più a valle perché il movimento, lo scorrere fa ossigenare l’acqua. Il punto di raccolta deve essere su rocce poiché in questo modo l’acqua che raccoglieremo nel nostro contenitore avrà una minore percentuale di terra.

IMMAGINE 0 ( L'acqua come era, come diventa dopo il filtraggio prima della pastorizzazione)

IMMAGINE 1 (Particolare del punto di raccolta).

IMMAGINE 2 (Punto di raccolta su rocce a valle di un fosso d’acqua).



Dalla fotografia si potrebbe pensare che la schiuma presente si saponata (agente chimico!!), invece si tratta di una normale sospensione di schiuma causata proprio dal movimento dell’acqua tra le rocce unito a qualche sostanza naturale che fa da tensioattivo.
A seguito della raccolta l’acqua nonostante sia stata presa non da una pozza si mostrerà con diverse impurità e sarà caratterizzata da un aspetto torbido proprio perché durante il suo cammino avrà raccolto diversi materiali.

IMMAGINE 3 (Notare l’aspetto torbido e sporco dell’acqua)


A questo punto occorre filtrare meccanicamente per eliminarne le impurità ci si aiuterà con un filtro che potrebbe essere: un fazzoletto di cotone, una bandana, una felpa, un calzino. Nel nostro caso si è scelto due semplici fazzoletti di carta che fanno passare l’acqua per capillarità poichè hanno una trama molto fitta e quindi garantiscono l’arresto di insetti, residui di terra, residui di flora anche se questi residui avessero una dimensione notevolmente piccola molto piccolo. Il filtro per essere veramente efficiente deve essere composto anche da frammenti di carbone, nei filtri preconfezionati c’è il carbone attivo che non è altro che carbone. Il carbone ha la capacità di assorbire e quindi di trattenere le sostanze sulla superficie dell’acqua proprio per il principio dell’assorbimento.

IMMAGINE 4 (Triturazione per compressione di un pezzo di carbone, per creare lo strato di carboni attivi per il nostro filtro ).

IMMAGINE 5 (Operazioni di filtraggio).


In definitiva il nostro filtro era composto da due fazzoletti di carta in basso, il carbone e un terzo fazzoletto di carta a chiusura del filtro. Il tutto messo in una specie di imbuto fatto con il collo di una bottiglia di plastica.
Al termine del filtraggio l’acqua si presenta ancora torbida, ma ha perso quel colorito giallastro dovuto all’alta presenza di impurità eliminate grazie al carbone.

IMMAGINE 6 (Differenze dell'aspetto dell'acqua pre e post filtraggio)

Ultimo step prima di poterne fare uso è quello di bollirla per almeno 5 minuti al fine di distruggere la carica batterica contenuta in essa. Dopo la bollitura l’acqua risulta già potabile ma se si vuole essere più che sicuri la si potrebbe disinfettare ulteriormente attraverso le apposite pasticche potabilizzatrici facilmente reperibili in qualsiasi farmacia, di contro in assenza di queste l’acqua potrebbe essere disinfettata con altri prodotti chimici :

- Ipoclorito di sodio dal 5 al 6%: dalle 2 alle 4 gocce per ogni litro di acqua. In questo caso prima di berla dovremo aspettare alcune ore per attendere che il cloro decada.
- Tintura di iodio al 2%: 5 gocce per ogni litro di acqua, fino ad un massimo di 8 gocce.
- Betadine: dalle 10 alle 16 gocce per litro (lo iodopovidone non contiene alcol);

Attenzione:

- I disinfettanti chimici vanno tenuti ad agire almeno 20-25 minuti
- Per quanto riguarda l'ipoclorito, dopo aver atteso questo tempo, si consiglia di consumare l'acqua abbastanza presto poiché il cloro è un gas e tende a liberarsi dalla fase acquosa abbastanza facilmente. Affinché l'ipoclorito funzioni bene, l'acqua deve essere ben filtrata e fatta decantare prima dell'aggiunta, poiché il cloro forma cloramine (nocive) in presenza di materiale organico pesante.
- Tra i disinfettanti chimici la tintura di iodio ha l'unica controindicazione di non essere utilizzata da donne in gravidanza o da chiunque soffra di problemi di tiroide e allergie. A temperatura ambiente lo iodio è un solido per cui riesce a rimanere solubilizzato in acqua in maniera perenne.

Tintura di iodio e betadine sono dei comuni disinfettanti che potrebbero far parte del nostro kit di pronto soccorso sempre presente nel nostro zaino. In questo caso avremmo ottimizzato il nostro equipaggiamento in quanto il disinfettante avrebbe un uso polivalente: disinfettante e purificatore chimico per acqua.

Riassumendo le operazioni da effettuare per ottenere acqua potabile sono:

  • Raccolta.
  • Filtraggio Meccanico.
  • Potabilizzazione tramite bollitura.
  • Disinfezione chimica (non sempre necessaria dopo la bollitura).
Cosa serve: 2 contenitori uno per la raccolta, un altro contenitore per depositare l’acqua filtrata questo deve essere resistente al fuoco, filtro meccanico, pasticche potabilizzatrici.



Vi posto due link molto interessanti sul tema: il link di un sito di un noto produttore specializzato in prodotti per la purificazione dell’acuqa e il link, sempre della stessa azienda, una guida sull’acqua contenente informazioni molto interessanti in merito.


Katadyn Products - Katadyn Products Inc.


http://www.katadyn.com/fileadmin/user_upload/katadyn_products/Downloads/Water_Guide_EN.pdf
 

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bellissima recensione cadmo!!!!
Aggiungerei che i disinfettanti chimici vanno tenuti ad agire almeno 20-25 minuti. Per quanto riguarda l'ipoclorito, dopo aver atteso questo tempo, si consiglia di consumare l'acqua abbastanza presto poiché il cloro è un gas e tende a liberarsi dalla fase acquosa abbastanza facilmente. Inoltre, affinché l'ipoclorito funzioni bene, l'acqua deve essere ben filtrata e fatta decantare prima dell'aggiunta, poiché il cloro forma cloramine (nocive) in presenza di materiale organico pesante.
Per questi motivi io preferisco di gran lunga la tintura di iodio. Questa ha l'unica controindicazione di non essere utilizzata da donne in gravidanza o da chiunque soffra di problemi di tiroide o sia allergico. Ricordate che a temperatura ambiente lo iodio è un solido e quindi, come tale, riesce a rimanere solubilizzato in acqua in maniera perenne, al contrario dell'ipoclorito che sviluppa cloro gassoso che tende ad abbandonare il liquido dopo un po' di tempo.


appena ho un po di calma aggiungo alla recensione che inseriro' nella sezione pioneristica/bushcraft e nel wiki del forum!!
 
Utilizzo Ascia da spacco

Utilizzo ascia da spacco

Piccola introduzione
Come tutti noi avventurosi sappiamo, la più grande amica del "boscaiolo" è l'ascia. Per ascia (o scure) ovviamente intendiamo quegli attrezzi di grandi dimensioni utilizzati per tagliare e/o spaccare legna. Da non confondere con le sorelline più piccole, le accette.
Anche di queste ne esistono diversi tipi, in funzione del loro compito. Va da se che un'ascia da taglio avrà un angolo di affilatura più acuto, maggiore forza penetrante e sarà più adatta a tagliare di netto tronchi di buon diametro. Quest'ultima è per antonomasia l'ascia del boscaiolo, utilizzata per abbattere alberi senza l'ausilio di motoseghe o altri mezzi meccanici. Diciamo che è più adatta al "chopping" (consentitemi il termine :biggrin:), utilizzandola perpendicolarmente le fibre del tronco da tagliare.
Ne esiste un'altra variante, dall'angolo molto più ottuso e decisamente molto più pesante, adatta esclusivamente allo spacco longitudinale anche di grosse porzioni di tronco.
image_600_600__13511.jpg


Come potete vedere in foto (presa gentilmente in rete), la forma è quella di un grosso cuneo, assolutamente non adatta ai lavori di taglio di competenza della sorella più leggera, ma perfetta per i lavori di "splitting". Avendo tale forma, può essere utilizzata anche come cuneo, posizionandola sul tronco da spaccare e battendo sulla parte piatta con un grosso martello. Ovviamente tale operazione va fatta in due, una persona tiene l'ascia ferma sul tronco, l'altra la colpisce con il martello.

Utilizzo

Durante il nostro fine settimana avventuroso, ho utilizzato l'ascia da spacco per mostrare ai miei compagni di avventura come utilizzarla nel migliore dei modi, senza spendere troppe energie e, soprattutto, senza rischiare di farsi male. Premetto che per qualche anno ho lavorato come boscaiolo e, all'occorrenza, ancora mi capita di utilizzare questi meravigliosi strumenti.

Come deve essere il tronco da spaccare? Deve avere un diametro di almeno 20 cm circa e, soprattutto, la possibilità di essere tenuto in posizione verticale in maniera il più stabile possibile. Per quanto riguarda la lunghezza, più è lungo, più difficilmente l'ascia penetrerà nel tronco (longitudinalmente, lungo il senso delle fibre, si intende...).

Come deve essere la superficie su cui poggia la sezione di tronco? Innanzitutto il tronco va poggiato sul suolo. Solo quelli più corti si possono poggiare su altre sezioni di tronco che fanno da base ma, personalmente, ho trovato la cosa sempre un po' scomoda. La superficie di appoggio deve essere la più piana possibile, ovviamente. E aggiungerei, non eccessivamente dura, poiché, al momento il cui il tronco sarà aperto, l'ascia schiantandosi al suolo, potrebbe riportare danni o danneggiare il punto d'appoggio stesso (più la seconda ipotesi).

Come si impugna l'ascia? Si impugna diversamente dell'ascia da taglio. A seconda che siate destri o mancini sceglierete quale mano "comandi", ovvero quella che dà la spinta verso l'alto. Io utilizzo la destra. Opero in questo modo:

1. Metto il tronco in una posizione tale in modo che sia possibile colpirlo estendendo in avanti entrambe le braccia che tengono l'ascia.

2. Utilizzando la destra che mi spinge l'ascia verso l'alto, utilizzo il piede sinistro un posizione avanzata per favorire la spinta. Puntando il tronco con la punta del piede sinistro, posiziono il piede destro più o meno a ore 2.

3. Con la mano sinistra impugno il manico dell'ascia sul fondo, mentre con la destra lo impugno molto vicino la testa dell'ascia. Ciò si fa poiché, tirare verso l'alto la testa, pesante 3,5 kg, impugnando l'ascia dal fondo del manico, non è del tutto agevole. :lol:
Spero che la foto sia di aiuto a capire la posizione di partenza:

r7ngo5.jpg


4. Si tira verso l'alto e in avanti il braccio destro, spingendo la testa dell'ascia in alto e poi in avanti. Nel momento in cui si inizia a spingere con la mano destra, questa va fatta scivolare sul manico sulla sinistra, fino a toccarla nel punto di massima estensione di entrambe le braccia. In questo momento l'ascia colpirà il bersaglio (si spera :lol:). La mano sinistra deve tenere saldamente la presa sul manico e farà da fulcro per l'effetto leva. Sarà il peso della testa dell'ascia (in questo caso 3,5 kg) unito all'effetto leva e all'angolo ottuso, a dare la forza necessaria per spaccare la sezione di tronco.

WinterBushcraft201450_zps6b4d731f.jpg


Con questo sistema sono riuscito a spaccare sezioni di tronco dal diametro di più di un metro, magari con più di qualche colpo, ma senza tanta fatica.
Voglio dire, infine, che a parole sembra facile, in realtà non è molto semplice manovrare con buona precisione un tale peso (con il manico la mia ascia arriva a pesare più di 4 kg). Pertanto, se volete cimentarvi, fatelo solo in presenza di persone esperte che possano farvi vedere sul campo il suo corretto utilizzo.
Spero comunque di essere stato chiaro.

Un abbraccio

Ben
 
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... per tutto il resto c'è il Centurione :rofl::rofl::rofl:


Il pezzo di legno in questione era secco e ricco di nodi...
 
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AVI LU NASU A CANNOLU CA PI SCIUSCIALLU CU VOLI U LINZOLU
 
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