Work Sharp Guided Field Sharpener (30 €)
Alcune settimane fa ho comprato questo affilatore, cercando un'alternativa al portarmi dietro due DMT Dialfold e uno strop. La compattezza, la possibilità di avere cinque stadi di affilatura e il prezzo estremamente competitivo mi hanno reso molto interessante questo prodotto Work Sharp.
In tutto e per tutto l'affilatore misura 170x30x25 mm, 15 mm al centro, e pesa 135 g, dimensioni e peso da coltello full-tang di medio-piccole dimensioni. Il corpo di plastica e gomma, ben sagomato, ospita due pietre diamantate grandi 100x25x2 mm, una da #220
e una da #600
tenute in posizione da una calamita, che un'etichetta indica sufficientemente potente da poter interferire con pacemaker ecc,
ma sono comunque facilmente rimovibili sfruttando uno scasso praticato sul lato stretto
Su uno dei lati stretti sono infilati due barrette di ceramica ultrafine, una da 25x4mm, per lame seghettate
e una da 106x8 mm, ruotabile con la ghiera rossa e orientabile su un lato grezzo, ottenuto semplicemente praticando alcune scanalature sulla sua superficie
su un lato fine, con due larghe scanalature, atte, in teoria, a riaffilare ami, punte di freccia ecc
e su un lato fine completamente liscio.
Sul lato opposto è incollato uno strop da 100x11 mm, caricato con pasta da 0,5 micron (#32000).
Fedele al suo nome sia le piastre sia la bacchetta più grande hanno agli estremi delle guide, ma personalmente mi sono trovato meglio a reggere le pietre direttamente in mano
tuttavia le guide più larghe fanno anche ottimamente da piede antiscivolo e possono quindi essere sfruttate per affilare come con una pietra ad acqua su un supporto di gomma.
Ad ogni modo è meglio rimuovere comunque le piastre al momento di usare la bacchetta di ceramica, in modo da guadagnare qualche mm in più e sfruttare lo scasso per affilare i mm di filo più vicino al manico. Da questo punto di vista non ho riscontrato problemi su coltelli con ricasso, il cui tagliente iniziava ad alcuni mm dal manico
mentre con quei coltelli il cui filo inizia esattamente alla giunzione con il manico, i primi 2 mm sono abbastanza difficoltosi da far entrare in contatto con la ceramica
cosa comunque risolvibile con qualche passata in più sullo strop.
Parlando di prestazioni ho affilato senza difficoltà un buon numero di coltelli in diversi acciai.
Fra i carboniosi ho constatato questo ordine di facilità di riaffilatura:
W75 a 60 HRC di H. Roselli, C75 a 60 HRC di YP-Taonta, XC90 a 58 HRC di Opinel, 1085 a 59 HRC di Henri Tikkanenen, 80CrV2 a 59 HRC di Jari Liukko, 1095 a 57 HRC di Tops, O1 a 59 HRC di Morakniv, 80CrV2 a 62 HRC di Pasi Hurttila, K510 a 60 HRC di Pasi Hurttila, 100Cr6 a 62 HRC di Martti Malinen.
Il 100Cr6 è stato il più lungo, portandomi via circa 5 minuti fra ceramica grezza e fine, quindi stropping.
Fra gli inox ho riscontrato questo ordine di facilità di riaffilatura:
420HC a 56 HRC di Leatherman, 4116 a 56 HRC di Victorinox, 440A e Z60CDV14 a 57 HRC di Lionsteel, 12C27 a 58 HRC di Morakniv e Opinel, S30V a 61 HRC di Leatherman, M390 a 60 HRC di Lionsteel.
I più lunghi sono stati l'S30V che mi ha preso circa 7 minuti, passando sulla #600, sulla ceramica grezza e fine e sullo strop, e l'M390 che, per lo stesso processo mi ha preso circa 15 minuti.
Una doverosa nota sulla pasta da 0,5 micron, che ho notato dare un mordente sensibilmente più aggressivo rispetto alle paste nera (#3000) e verde (#6000) Bark River e ancora leggermente più aggressivo rispetto alla pasta bianca Bark River (#12000). In più, la tenuta del mordente più aggressivo mi è parsa leggermente migliore.
Di seguito alcuni dei coltelli affilati.
Opinel n°8, 12C27
LionSteel Dart, Z60CDV14 (440B)
LionSteel 116, 440A
Victorinox Huntsman, 4116 (420MoV)
Leatherman Charge TTI, S30V e 420HC
Tops MSK 2.5, 1095
LionSteel M4, M390
Morakniv Classic Original n°1, cuore in O1
Martti Malinen Koivumäki puukko, 100Cr6 (52100)
Pasi Hurttila maasepän puukko, 80CrV2
Alcune settimane fa ho comprato questo affilatore, cercando un'alternativa al portarmi dietro due DMT Dialfold e uno strop. La compattezza, la possibilità di avere cinque stadi di affilatura e il prezzo estremamente competitivo mi hanno reso molto interessante questo prodotto Work Sharp.
In tutto e per tutto l'affilatore misura 170x30x25 mm, 15 mm al centro, e pesa 135 g, dimensioni e peso da coltello full-tang di medio-piccole dimensioni. Il corpo di plastica e gomma, ben sagomato, ospita due pietre diamantate grandi 100x25x2 mm, una da #220
e una da #600
tenute in posizione da una calamita, che un'etichetta indica sufficientemente potente da poter interferire con pacemaker ecc,
ma sono comunque facilmente rimovibili sfruttando uno scasso praticato sul lato stretto
Su uno dei lati stretti sono infilati due barrette di ceramica ultrafine, una da 25x4mm, per lame seghettate
e una da 106x8 mm, ruotabile con la ghiera rossa e orientabile su un lato grezzo, ottenuto semplicemente praticando alcune scanalature sulla sua superficie
su un lato fine, con due larghe scanalature, atte, in teoria, a riaffilare ami, punte di freccia ecc
e su un lato fine completamente liscio.
Sul lato opposto è incollato uno strop da 100x11 mm, caricato con pasta da 0,5 micron (#32000).
Fedele al suo nome sia le piastre sia la bacchetta più grande hanno agli estremi delle guide, ma personalmente mi sono trovato meglio a reggere le pietre direttamente in mano
tuttavia le guide più larghe fanno anche ottimamente da piede antiscivolo e possono quindi essere sfruttate per affilare come con una pietra ad acqua su un supporto di gomma.
Ad ogni modo è meglio rimuovere comunque le piastre al momento di usare la bacchetta di ceramica, in modo da guadagnare qualche mm in più e sfruttare lo scasso per affilare i mm di filo più vicino al manico. Da questo punto di vista non ho riscontrato problemi su coltelli con ricasso, il cui tagliente iniziava ad alcuni mm dal manico
mentre con quei coltelli il cui filo inizia esattamente alla giunzione con il manico, i primi 2 mm sono abbastanza difficoltosi da far entrare in contatto con la ceramica
cosa comunque risolvibile con qualche passata in più sullo strop.
Parlando di prestazioni ho affilato senza difficoltà un buon numero di coltelli in diversi acciai.
Fra i carboniosi ho constatato questo ordine di facilità di riaffilatura:
W75 a 60 HRC di H. Roselli, C75 a 60 HRC di YP-Taonta, XC90 a 58 HRC di Opinel, 1085 a 59 HRC di Henri Tikkanenen, 80CrV2 a 59 HRC di Jari Liukko, 1095 a 57 HRC di Tops, O1 a 59 HRC di Morakniv, 80CrV2 a 62 HRC di Pasi Hurttila, K510 a 60 HRC di Pasi Hurttila, 100Cr6 a 62 HRC di Martti Malinen.
Il 100Cr6 è stato il più lungo, portandomi via circa 5 minuti fra ceramica grezza e fine, quindi stropping.
Fra gli inox ho riscontrato questo ordine di facilità di riaffilatura:
420HC a 56 HRC di Leatherman, 4116 a 56 HRC di Victorinox, 440A e Z60CDV14 a 57 HRC di Lionsteel, 12C27 a 58 HRC di Morakniv e Opinel, S30V a 61 HRC di Leatherman, M390 a 60 HRC di Lionsteel.
I più lunghi sono stati l'S30V che mi ha preso circa 7 minuti, passando sulla #600, sulla ceramica grezza e fine e sullo strop, e l'M390 che, per lo stesso processo mi ha preso circa 15 minuti.
Una doverosa nota sulla pasta da 0,5 micron, che ho notato dare un mordente sensibilmente più aggressivo rispetto alle paste nera (#3000) e verde (#6000) Bark River e ancora leggermente più aggressivo rispetto alla pasta bianca Bark River (#12000). In più, la tenuta del mordente più aggressivo mi è parsa leggermente migliore.
Di seguito alcuni dei coltelli affilati.
Opinel n°8, 12C27
LionSteel Dart, Z60CDV14 (440B)
LionSteel 116, 440A
Victorinox Huntsman, 4116 (420MoV)
Leatherman Charge TTI, S30V e 420HC
Tops MSK 2.5, 1095
LionSteel M4, M390
Morakniv Classic Original n°1, cuore in O1
Martti Malinen Koivumäki puukko, 100Cr6 (52100)
Pasi Hurttila maasepän puukko, 80CrV2
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