Comunque,....
Nell’istruzione che ho ricevuto, ci sono andati giù molto pesantemente con l’infliggerci un certo tipo di ragionamento. Un soccorritore non deve mai dare nulla per scontato, non deve mai sentirsi troppo al sicuro nella zona di lavoro e in generale, deve sempre essere autonomo. Soprattutto deve sperare nel meglio, ma aspettarsi sempre il peggio e quindi che capita qualcosa di imprevisto. Senza contare che ci veniva imposto di valutare costantemente ogni possibile problema, rischio, pericolo e non pensare mai di avere le “spalle” coperte dagli altri e quindi,….
Per quanto riguarda il materiale, era sempre sull’uomo. Quando si arrivava nelle zone di ricerca, soccorso, ecc si creava una zona “comoda” in cui fare il parco materiale. Ma ogni spostamento, ogni attività in cui quel bagaglio non era d’intralcio … restava sul corpo. E praticamente l’intralcio c’era solo nel soccorso e ricerca sotto le macerie, tecnico o ambienti ostili (soccorso fluviale).
Ma di sicuro, come nel soccorso alpino, il proprio materiale non viene lasciato in giro ed essendo in “servizio”… l’imbrago e materiale generico è già sistemato sul corpo. Non si aspetta di averne l’immediata necessità per star li a prepararsi.
Ma di regola non ci si basava sul fatto che c’erano cucine, brandine, comodità … ma sul fatto di poterci arrangiare. In quando non tutte le situazioni permettono delle strutture in prossimità della zona sinistrata e inoltre la stessa zona potrebbe comunque subire danni o altri sinistri. Non sempre si può raggiungere la zona in elicottero o con dei mezzi e un moltitudine di altri problemi.
Ovviamente poi stava ad ognuno allestire il proprio equipaggiamento, se quello ricevuto non piaceva….
Ma fornello, borraccia con tazza, sacco da bivacco (simile, non belli come quelli d’alpinismo, a), cibo, farmacia, caschi, lampade, un piccolo kit per soccorso/recupero tecnico, radio, vestiario specifico in base alla situazione, ecc… era fornito. Poi il grosso del materiale viene portato nel seguire delle operazioni, ma nel primo intervento... non ci sono chissà quali comodità e nonostante sia garantito che in X ore ci sarà tutto... non é da dare per scontato. Avere sempre qualcosa sul corpo, aiuta anche in caso si resta sotto le macerie. Ma vivi e con una piccola mobilità.
Senza contare se avevamo con noi attrezzatura specialistica, attrezzi da lavoro, piuttosto che telecamere da macerie, barelle “sarcofago”, ecc….
Ma potrebbe essere totalmente diverso da noi,…
Nel senso, nello stato maggiore, trasmissioni, ecc non vengono richieste queste cose… in quanto solitamente non sono dentro al raggio del sinistro, ma sempre fuori in zone piuttosto sicure e distanti.
Poi ci sono quelli istruiti per fare da ponte, da tramite, ma che son sempre parte della squadra di soccorso... ma specializzati anche nelle comunicazioni, ecc…