Zaino per emergenze - Protezione Civile

alcuni chiarimenti: il casco è un dpi obbligatorio. il gps è impermeabile il cellulare no. l'imbrago nel mezzo in.uno scenario di rischio idro in cui si è su un tetto o altro e si deve venir recuperati serve a poco. il sacco a pelo estivo dovrebbe bastare in una tenda da campo che è riscaldata o dove ci sono coperte
 
S

Speleoalp

Guest
In che senso un imbrago serve a poco in caso di evacuazione/recupero ?
 
S

Speleoalp

Guest
ah, ok, ahah Allora non sarebbero male i pantaloni-imbrago ;) Se sei un soccorritore comunque dovresti essere già preparato... la solita solfa di girare tutto il giorno con l'attrezzatura sul corpo, ahah Se sei un privato che sale sul tetto per farsi evacuare... il tempo per indossare un imbrago dovrebbe esserci e ovviamente il materiale che uno organizza per determinate situazioni, dovrebbe esser tenuto in una zona "comoda e di passaggio" nelle emergenze. Mentre se si vuole essere organizzati anche in auto, altro materiale dovrebbe essere riposto anche li, ahahah

http://actionshop.mountainblog.it/wp-content/uploads/realisantion.jpg
 
Ma allora continuo a non capire: cioè, tutta sta attrezzatura tu la vorresti avere addosso in uno zaino, in un operazione di P.C.?
 
S

Speleoalp

Guest
Comunque,....

Nell’istruzione che ho ricevuto, ci sono andati giù molto pesantemente con l’infliggerci un certo tipo di ragionamento. Un soccorritore non deve mai dare nulla per scontato, non deve mai sentirsi troppo al sicuro nella zona di lavoro e in generale, deve sempre essere autonomo. Soprattutto deve sperare nel meglio, ma aspettarsi sempre il peggio e quindi che capita qualcosa di imprevisto. Senza contare che ci veniva imposto di valutare costantemente ogni possibile problema, rischio, pericolo e non pensare mai di avere le “spalle” coperte dagli altri e quindi,….

Per quanto riguarda il materiale, era sempre sull’uomo. Quando si arrivava nelle zone di ricerca, soccorso, ecc si creava una zona “comoda” in cui fare il parco materiale. Ma ogni spostamento, ogni attività in cui quel bagaglio non era d’intralcio … restava sul corpo. E praticamente l’intralcio c’era solo nel soccorso e ricerca sotto le macerie, tecnico o ambienti ostili (soccorso fluviale).

Ma di sicuro, come nel soccorso alpino, il proprio materiale non viene lasciato in giro ed essendo in “servizio”… l’imbrago e materiale generico è già sistemato sul corpo. Non si aspetta di averne l’immediata necessità per star li a prepararsi.

Ma di regola non ci si basava sul fatto che c’erano cucine, brandine, comodità … ma sul fatto di poterci arrangiare. In quando non tutte le situazioni permettono delle strutture in prossimità della zona sinistrata e inoltre la stessa zona potrebbe comunque subire danni o altri sinistri. Non sempre si può raggiungere la zona in elicottero o con dei mezzi e un moltitudine di altri problemi.

Ovviamente poi stava ad ognuno allestire il proprio equipaggiamento, se quello ricevuto non piaceva….

Ma fornello, borraccia con tazza, sacco da bivacco (simile, non belli come quelli d’alpinismo, a), cibo, farmacia, caschi, lampade, un piccolo kit per soccorso/recupero tecnico, radio, vestiario specifico in base alla situazione, ecc… era fornito. Poi il grosso del materiale viene portato nel seguire delle operazioni, ma nel primo intervento... non ci sono chissà quali comodità e nonostante sia garantito che in X ore ci sarà tutto... non é da dare per scontato. Avere sempre qualcosa sul corpo, aiuta anche in caso si resta sotto le macerie. Ma vivi e con una piccola mobilità.

Senza contare se avevamo con noi attrezzatura specialistica, attrezzi da lavoro, piuttosto che telecamere da macerie, barelle “sarcofago”, ecc….

Ma potrebbe essere totalmente diverso da noi,…

Nel senso, nello stato maggiore, trasmissioni, ecc non vengono richieste queste cose… in quanto solitamente non sono dentro al raggio del sinistro, ma sempre fuori in zone piuttosto sicure e distanti.

Poi ci sono quelli istruiti per fare da ponte, da tramite, ma che son sempre parte della squadra di soccorso... ma specializzati anche nelle comunicazioni, ecc…
 
Perdonate la mia fastidiosa ignoranza, ma questo "nodo prusik" di cui tanto si parla, a cosa serve?

Perchè è tanto tenuto in considerazione?
Cosa ci si può fare con tale nodo?

Grazie in anticipo. ;)
 
Perdonate la mia fastidiosa ignoranza, ma questo "nodo prusik" di cui tanto si parla, a cosa serve?

Perchè è tanto tenuto in considerazione?
Cosa ci si può fare con tale nodo?

Grazie in anticipo. ;)
È un nodo autobloccante che scorre sulla corda su cui è fatto fino a che non viene caricato di peso, allora si blocca.
http://www.animatedknots.com/prusik/index.php

Può servire anche semplicemente per mantenere teso un tirante.
Una sua variante, il Machard, è usato in alpinismo.
https://www.sestogrado.it/it/7-nodi-che-ogni-climber-dovrebbe-conoscere/
 
Sacchetti di plastica in cui infilare la roba sporca o bagnata,
Ciabatte di plastica o di gomma, sì, con kit doccia,
Cambi (plurale) di biancheria, calze più che mutande, vera manna,
Borraccia, di metallo o plastica per me pari sono, dato che le ho entrambe, militari, con la copertura con agganci anche per gli attacchi molle,
Un fornelletto, può essere molto confortante bere qualche cosa di caldo, e senza fornelletto difficile scaldare qualche cosa, SE non ci sono problemi di peso un bel Swedish Trangia Military set può avere un suo bel perchè, soprattutto se accompagnato da una discreta quantità di generi alimentari, (se devo essere totalmente autonomo per 72 ore voglio poter scaldare a miopiacimento quello che mangio. Non sono un incursore impegnato dietro le linee nemiche che deve essere invisibile.
Se non si arriva immediatamente a ridosso del disastro, soprattutti termini temporali, la tenda magari la si può ignorare, un sacco a pelo meno, altrimenti tutto fa brodo, anche dei teli tenda, corda e picchetti,

pesano pochissimo, è vero, ma fischietto ed eliografo non mi sembrano essenziali.
 
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