Il titolo del film, Samsara, è la parola sanscrita che indica, se ben ricordo, l'eterno ciclo delle rinascite (l'ottica è naturalmente reincarnazionista, sia per gli uomini che per gli animali).
In pratica indica anche il fatto che siamo criceti sulla ruota della vita, nasciamo, ci agitiamo un po' con il lavoro, la famiglia, l'amore, il sesso, la fotografia, la montagna, il tifo sportivo o politico, e poi muoriamo, ma poi rinasciamo, ci agitiamo un po' con con il lavoro, la famiglia, l'amore, il sesso, la fotografia, la montagna, il tifo sportivo o politico, e poi muoriamo, ma poi rinasciamo, ci agitiamo un po' con il lavoro, la famiglia, l'amore, il sesso, la fotografia, la montagna, il tifo sportivo o politico, e poi muoriamo, ma poi rinasciamo...
Forse il punto del video è un altro. La vita dovrebbe - potrebbe essere spesa per qualcosa di più nobile (ricerca di sé stessi, di Dio, di risposte ultime, 'ste cose qui) che per passare la vita a mangiare e consumare.
Il film forse vuole dare un'idea di una grande ruota inutile, in cui si vive una vita vuota dedita al consumo, per poi morire, e forse poi non c'è tanta differenza tra le mucche nella ruota e i consumatori nel McDonald, sempre si tratta di creature che vivono per stare all'ingrasso e poi morire.
La scena finale secondo me indica il segno fatto da un chirurgo. Forse il tizio si fa fare un'operazione di asportazione del grasso in eccesso.
Il film potrebbe quindi essere un modo (poetico o disgustoso non so) per mettere lo spettatore di fronte all'assurdità di uno stile di vita basato sul mangiare troppo per poi farsi operare all'addome o, in generale, per riempire di cibo una vita vuota e orientata troppo al consumo che poi è tipicamente consumo di cibo.
Non credo che l'intento sia "vegano" perché si sarebbe facilmente potuto fare ricorso a immagini MOLTO più cruente, con sangue, urla di animali macellati (o in procinto di essere caricati su un camion). Basti pensare che l'uccisione dei polli non viene neanche mostrata, né dei maiali.
Quello che viene mostrato è la "serialità", degli animali, dei lavoranti nelle fabbriche (sorprendentemente "igieniche" a dire il vero), dei consumatori nei supermercati, dei consumatori nei fast-food che mangiano tutti lo stesso cibo. L'idea del formicaio infinito.
La propaganda vegana avrebbe mostrato il ristorantino tunisino che uccide e macella l'agnello sul retro mano a mano che i clienti chiedono "abbacchio". Basta ricordare quanto scandalo fece il film dei fratelli Tornatore per il semplice fatto di avere ripreso la scena, vera e quotidiana, in un ristorante (o trattoria) vero, una scena normale ma "scandalosa" per il troppo civilizzato uomo di città.
Quanto ai tre obesi che mangiavano al McDonald un paio di panini ciascuno, penso che anche lì l'intento sia mostrare la "bestialità" di una vita passata a ingrassarsi, chiaramente sono idee suggerite, dette a parole diventano banali o irrispettose, è lo spettatore che potrebbe a un certo punto chiedersi quanto, nella sua vita, nelle sue abitudini alimentari, ci sia di "eterno ciclo", una ruota che però gira a vuoto.