Africa pericolosa

scusa ma...

tu parli che il rischio di subire una rapina c'è...e lo si mette in conto.

bene, hai ragione.

mettiamo che ti muovi nel territorio con il tuo zaino ed eventualmente un'auto in affitto.

ti fermano, ti rubano zaino e auto.

...eh...come "metti in conto" questo? tiri fuori dal taschino un altro zaino e un'altra auto? :biggrin:
 
cotopaxi ha scritto:
Non mi risulta che in certi posti si possa solo andare in viaggi blindati.


Ciao e benvenuto sul furum.

Ammetterai che in paesi come la Nigeria, il Burundi, il Chad, la Liberia, il Rwanda, la Sierra Leone, la Somalia, il Sudan non è poi tanto facile muoversi liberamente.

Il continente africano è bellissimo, come bellissima è la gente che lo abita - sempre sorridenti ed allegri nonstante tutto.
Ma è anche un continente estremamente povero dove la gente deve sopravvivere e dove vale la legge del più forte.

Le romantiche avventure legate al mal d'Africa in certi paesi si possono pure lasciare a casa; in molte parti del continente nero la differenza tra vivere e morire può anche essere semplicemente legata allo scatto di una fotografia.

Non scambiamo l'avventura con l'incoscienza. L'Africa nera è, in ogni caso, un continente difficile.
 
rispondiamo.
1) "mettere in conto" vuol dire sapere che esiste il rischio ed accettarlo cercando di minimizzarlo.
Vi sono comunue assicurazioni che ti risolvono il problema di rimanere senz'auto in una città ed anche quello ben gravoso di ad dover essere portato in elicottero nell'ospedale più vicino. Che non è detto sia nello stato che stai visitando


2)gli stati citati sono alcuni dei non visitabili blindati o no .
Al meno che uno non consideri "blindato" l'arrivarci coi caschi blu dell'onu.
Metà africa non è turistica anche in senso molto largo, il resto sì e non è più pericolosa del sudamerica.
Girare per asti è diverso che girare per addis abeba, questo non vuol dire che addis abeba non sia visitabile.

saluti
 
cotopaxi ha scritto:
2)gli stati citati sono alcuni dei non visitabili blindati o no .
Al meno che uno non consideri "blindato" l'arrivarci coi caschi blu dell'onu.
Metà africa non è turistica anche in senso molto largo, il resto sì e non è più pericolosa del sudamerica.
Girare per asti è diverso che girare per addis abeba, questo non vuol dire che addis abeba non sia visitabile.

saluti

Sinceramente inizio a non capire più quale sia il filo conduttore del tuo discorso.

Sei arrivato sul forum dicendo di non condivedere le considerazioni fatte da alcuni utenti riguardanti la reale pericolosità di alcune situazioni che possono presentarsi in Africa.

Poi ammetti che metà Africa non è turistica, che c'è il rischio di subire rapine, che bisogna sapersi comportare, che magari bisogna accendere una bella assicurazione e che, a livello pericolosità, l'Africa è paragonabile al Sud America.

Nel topic si stava semplicemente discutendo degli atteggiamenti e delle precauzioni da prendere quando si va in Africa per fare in modo di godersi la vacanza e di tornare a casa senza tante rogne.
E tra queste precauzioni c'era proprio quella di non voler fare gli "europei" a tutti i costi e di comprendere la povertà di questi paesi proprio per evitare situazioni poco piacevoli.

L'organizzazione per sopperire alle carenze strutturali, la prudenza nell'affrontare le situazioni, la preparazione mentale e quella culturale non sono optionals, ma precisi doveri morali che abbiamo sia nei confronti del paese ospitante sia nei confronti dei nostri compagni di viaggio e delle autorità italiane che eventualmente dovrebbero muoversi per trarci d'impaccio.
Sottovalutare un viaggio in Africa andando "all'avventura" o, ancora peggio, non avere la consapevolezza delle situazioni che possono presentarsi sono solo comportamenti da incoscienti ed irresponsabili.
 
ciao Cotopaxi
innanzitutto benvenuto nel forum anche da parte mia

cotopaxi ha scritto:
su questo topic vi trovo affermazioni quantomeno discutibili, soprattutto per un sito che parla di avventure.
Non mi risulta che in certi posti si possa solo andare in viaggi blindati.

:eek: strano che qualcuno abbia detto questo.
Confermo solo che nello Swaziland, di notte ed in alcuni quartieri é decisamente pericoloso. Certo, non come a Soweto, o neanche in altri posti di Jo'burg ma lo é.
Posso portare diverse testimonianze a riguardo. Sono di Roma ed ho lavorato anche a Napoli e Catania in zone . . . chiamiamole. . . disagiate. . . e ritengo di "sentire" quando esiste una certa insicurezza.

cotopaxi ha scritto:
Serve un minimo di spirito di adattamento, la comprensione del fatto che non siamo in Europa ed un minimo di attenzione a cosa si combina.

Esatto: il senso del mio thread era proprio questo!
Dare la mia testimonianza a favore di tutti, che sappiano quello che é successo e come ci si sarebbe invece dovuti comportare. Penso sia questo lo spirito di questo forum.

cotopaxi ha scritto:
Se poi si ha paura dell'estero, del non conosciuto, di tutti quei negri, del cibo che non so cosa sia, allora siche deve cercare il viaggio blindato o il villaggio turistico.
Anche se non ho mai capito che differenza ci sia tra villaggio turistico in Puglia ed uno in Kenia.
Non si tratta di "paura dell'estero" ma di capire dei meccanismi e dei ragionamenti che normalmente sfuggono ai piú e che fanno la differenza tra godersi una rosa e pungersi con le sue spine.

cotopaxi ha scritto:
Anche se non ho mai capito che differenza ci sia tra villaggio turistico in Puglia ed uno in Kenia.
. . .

cotopaxi ha scritto:
Faccio un appunto anche all'autore del topic, più ad uso terzi che ad uso suo.
Posso capire che foste scossi dalla brutta esperienza ma è assolutamente normale che in un mercato, un furgone di turisti bianchi venga accerchiato e che bussino ai finestrini.
Siete l'attrazione del giorno, vi vorranno salutare, chiedervi l'elemosina, o vendervi qualcosa.

Mi viene da ridere pensando a quello che é successo e come tu hai interpretato la cosa. Non c'é lo spazio qui per descrivere esattamente come sono andate le cose. Devi comunque mettere in conto il tipo di gruppo (95% persone inespertissime) lo stato d'animo del gruppo, la confusione del mercato dove, inconsapevolmente rischiavi di mettere sotto mercanzie, cani, bimbi ecc.
Da come parli, tu avresti forse saputo come comportarti, vero? Beh, cosí non era per la maggior parte delle persone che stavano dando in escandescenza. Non puoi prescindere dal resto delle persone che rischiano di fare danni e metterti nei casini.
Non mi dilungo oltre, rispetto questa questione, non ne ho il tempo e non vorrei appesantire troppo il thread.

cotopaxi ha scritto:
Lettere di richiesta rimborsi e di lamentele alla non sopracitata ma evidente agenzia ne ho scritte anch'io.
L'ho fatto anche io, ma nel solo spirito di cercare di evitare pericoli "gratis" che altro non fanno che rovinare una bella esperienza e rischiare (solo rischiare) di mettere in pericolo qualcuno.

cotopaxi ha scritto:
Vi sono comunue assicurazioni che ti risolvono il problema di rimanere senz'auto in una città ed anche quello ben gravoso di ad dover essere portato in elicottero nell'ospedale più vicino
Io non mi preoccupo della macchina rubata o dei soldi persi ma di qualcos'altro. . .
Chiamare un elicottero? :lol: ! A Manzini manco funzionavano i telefoni (fissi e mobili)!
Bene che io sia riuscito quantomeno a disinfettare le ferite prima che evidentemente, la sporcizia od i vari virus entrassero in circolo (cosí hanno detto i medici due giorni dopo a M'Babane).
Ammesso e non concesso che qualcuno fosse riuscito a chiamare un elicottero (mi viene da ridere pensando alla zona) se le ferite fossero state gravi, la tizia sarebbe giá bella sepolta.
Da qui, secondo il mio punto di vista, la necessitá di una preparazione di base sul primo soccorso.

cotopaxi ha scritto:
Girare per asti è diverso che girare per addis abeba, questo non vuol dire che addis abeba non sia visitabile.
Scusa Cotopaxi ma tutte le varie affermazioni mi "suonano strane".
Il senso del thread é quello di far vedere che, con opportune precauzioni ed esempi vissuti, si puó girare per Addis Abeba con una cerca coscienza.
Penso che tu prescinda dal fatto che non tutti sono, evidentemente, preparati come te e che l'esperienza altrui puó essere di vantaggio per chi non é mai stato in quei luoghi e vuole sapere quello che puó succedere.

Per evitare una escalation di frasi e possibili misunderstanding, ti invito a contattarmi in PM, cosí magari, poi, per telefono ci si capisce meglio

ciao :)
 
In ordine sparso.

In italia il vostro mezzo è assicurato contro i furti , soccorsi e l'assistenza medica sono garantiti dallo "Stato Sociale".
Un' assicurazione in corso di viaggio , si limita ad estendere all'estero queste due garanzie che noi in Italia diamo per scontate.
Questo vale sia che uno vada negli stati uniti o in congo.

Manitu ha scritto:
... :
Senza il minimo accenno razzista, posso dire che in certi paesi, purtroppo, ci si può andare solamente con viaggi "sigillati"...
Una sola curiosità... ma la Capogruppo, non c'era mai stata in quel paese? ... :eek:

Come ho detto il mio intervento è più ad uso di terzi che dell'autore del topic.
Iacco si è fatto la sua esperienza e ne ha tratto le sue conclusioni .

Io non contesto il fatto che in giro per il mondo ti possa capitar qualcosa di brutto. Non è mia intenzione prendere in giro l'autore per come ha reagito o per il fatto che una brutta esperienza possa averlo segnato.

Il problema e che a leggere questo topic, senza mai esser stati fuori dall'europa, ti vien da pensare che un viaggio in africa sia una continua lotta per la sopravvivenza, e che si viva in uno stato di perenne tensione.
Fosse così avrei smesso di viaggiare da tempo.
Vi posso assicurare che nei paesi che ho visitato si sopravvive decisamente bene e gran parte del viaggio lo si passa a divertirsi o a rilassarsi.
Vi sono momenti di tensione e di allerta ma sono sporadici e personlmente li ritengo del tutto accettabili nell'economia generale del viaggio.

saluti
 
cotopaxi ha scritto:
Vi posso assicurare che nei paesi che ho visitato si sopravvive decisamente bene e gran parte del viaggio lo si passa a divertirsi o a rilassarsi.
:si:



cotopaxi ha scritto:
Il problema e che a leggere questo topic, senza mai esser stati fuori dall'europa. . .

era quello che era successo alle altre persone: non avevano esperienza né senso della sicurezza

cotopaxi ha scritto:
Vi sono momenti di tensione e di allerta ma sono sporadici e personlmente li ritengo del tutto accettabili nell'economia generale del viaggio.

ben detto! A questa frase metto due osservazioni:
1) i momenti di tensione ed allerta non devono creare problemi od essere fonte di "mali" estremi e gratis
2) Se la condizione 1) é vera, allora vale anche la "legge sulla economia generale del viaggio" che condivido in toto
 
Iacco comunque non è che sei stato particolarmente sfortunato con la capogruppo.
La metà esatta di quelli con cui io ho avuto a che fare non erano in grado di svolgere il loro compito. Non perlomeno per il tipo di vaggio che avevano scelto( sapersi muovere in deserto non implica sapersi movere in una grande città e viceversa).
La non citata agenzia si affida molto al fatto che almeno uno dei partecipanti abbia una certa esperienza, il che è quasi sempre vero, quasi.
Ti faccio una domanda
ma il tuo, viggio mica era un "soft"?

saluti
cotopaxi
 
Gegio ha scritto:
Cotopaxi, tu cosa intendi con viaggio "soft"?
Oppure: quando un viaggio diventa "hard"?

Vengo e mi spiego.
La non sopracitata ed "avventurosa" agenzia, quella del viaggio sudafricano di Iaco, organizza una tipologia di viaggi chiamati "soft".
In molti mi hanno detto, che questi viaggi "soft" sono da evitare come la peste, perchè raccolgono il peggio, (nel senso di esperienza e capacità di adattamento) dei partecipanti e dei cordinatori, con conseguenti tensioni interpersonali.

Chiedevo conferma del fatto
 
Beh, non hai risposto alla mia domanda ;), in nessun catalogo troverai la dicitura "viaggio soft"!
Io, per esempio, rifuggo le agenzie e le guide come la peste, faccio viaggi soft o hard?
E' più hard, per fare un esempio, il Sudan con guida, satellitare e l'assicurazione di un intervento aereo :eek: in tot minuti o un'escursione in solitaria di tre giorni nella Sila?
 
"Beh, non hai risposto alla mia domanda ;), in nessun catalogo troverai la dicitura "viaggio soft""

La trovi eccome. Non è detto che siano facili o difficili, duri o confortevoli, questo è in gran parte soggettivo, indica un tipo di viaggi in cui hai un itinerario quasi fisso e quindi una minore libertà a scapito di una presunta sicurezza.

"Io, per esempio, rifuggo le agenzie e le guide come la peste, faccio viaggi soft o hard?"
Dipende dall'itinerario e dalle condizioni in cui lo percorri.
Dovessi dare un giudizio sui due viaggi in nordafrica di cui hai postato un resoconto, li catalogherei come:
tranquilli ma richiedono una certa capacità di adattamento.
La cosa più "hard" che fai e quella di viaggiare con auto singola in zone scarsamente popolate.
Non è un giudizio negativo, feci un viaggio simile al tuo in marocco e ne ho un buon ricordo.


"E' più hard, per fare un esempio, il Sudan con guida, satellitare e l'assicurazione di un intervento aereo :eek: in tot minuti o un'escursione in solitaria di tre giorni nella Sila?"

Ora come ora il Sudan lo vedo spesso,non impossibile in alcune zone ma comunque bello spesso.

Comunque la mia domanda a Iacco era puramente utilitaristica.
C'è un tour operator che talvolta uso, so che ogni tanto questa agenzia fa delle gran vaccate.
Avere conferma che una data tipologia di viaggi o un dato itinerario raccolgono partecipanti inadatti, farà si che io in un eventuale futuro eviti quell'itinerario o quel tipo di viaggi.
Non fossimo in un forum pubblico avrei chiesto anche il cognome della capogruppo in modo di poterla evitare.

saluti
 
Ho pensato un po' a cosa potesse essere "viaggiare duro".
Quest'estate andai a farmi un giro in Etiopia in particolare nella zona dell'omo river.
Durante questo viaggio incontrammo una ragazza tedesca.
Meno di trent'anni, un bagaglio comomposto da una borsa a tracolla ed uno zaino che sarà stato al massimo 40 litri.
Viaggiava da sola, utilizzando mezzi pubblici, che nella valle dell'omo consistono in camion da cava adibiti a trasporto promiscuo di amimali, cose e persone.
Due giorni di prima, causa autista strafatto di cath, l'autocarro su cui viaggiava era andato fuoristrada ribaltandosi.
Metà dei passeggeri erano finiti sotto di lei, l'altra metà sopra.
Ecco questo è secondo me viaggiare duro e non so se avrò mai il coraggio e la voglia di farlo.

saluti.
 
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