Dati
Data: 30/04/2017
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Serre la Croce (986 m) - Perosa Argentina
Località di arrivo: Serre la Croce (986 m) - Perosa Argentina
Tempo di percorrenza: 3h + 2h
Chilometri:
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: esposizione
Periodo consigliato: primavera inoltrata e autunno
Segnaletica: tacche biancorosse
Dislivello in salita: 1.300
Dislivello in discesa: 1.300
Quota massima: 2.214
Accesso stradale: Arrivati a PErosa in direzione Sestriere nella piazza del mercato girare a destra e seguire le indicazioni per la borgata Sagna, qui prendere la sterrata, in buone condizioni, e seguirla fino alla sbarra, parcheggiare qui a bordo strada.
Descrizione
Dovevo andare ad arrampicare ma il polso mi ha tradito
, allora decido di fare qualcosa vicino a casa e mettere un po' di dislivello nelle gambe e provare le nuove scarpe da trail.
Lasciata la macchina prendere la strada a sinistra bloccata da una barra.
Seguire la mulattiera per circa 500 metri, poi non perdetevi il bivio segnalato da una freccia.
Qui la strada diventa sentiero nel bosco, con un manto di foglie secche per terra.
La pendenza è discreta e in circa un chilometro si guadagnano 300 metri, usciti dal bosco si attraversano due guadi. Uno dei quali ci regala una bella discesa d'acqua.
Qui il sentiero cambia ormai ci sono pochi alberi, si cammina su un esile traccia invasa dalla vegetazione, è chiaro che non è molto trafficato. Dopo un primo tratto si sbuca in ampi pratoni, la pendenza non è trascurabile.
Si sale a tornanti la traccia non sempre è evidente ma la segnaletica è abbondante e non ci si può perdere.
Si contornano salti di roccia, con il sentiero che ci dona qua e la esposti traversi e cengette.
Se non avessi avuto male al polso qualche dritto per dritto l'avrei provato.
Si sale abbastanza rapidamente il meteo è sempre pessimo e la nebbia avvolge le cime.
Un altro guado molto bagnato e molto infido.
Verso i 2.000 metri la nebbia mi avvolge, la cima è la dietro.
Qui mi dovrebbe aspettare un bivio, per non perderlo seguo la mappa sul gps.
lo individuo da qui verso destra si sale dritto per dritto verso la cima, ampi nevai mi aspettano, seguo il sentiero sul gps, non si vede un tubo.
Ah ovviamente le scarpe non sono impermeabili e manco a dirlo fa un freddo becco.
Comunque nel giro di poco raggiungo la croce di vetta con sagoma di alpino.
La vera cima è poco più avanti identificata da omettone e targhetta. Bocciarda 2.201 m.
Non mi fermo, non c'è nulla da vedere e fa' freddo.
Scendo per la cresta in direzione Courbasiri, non si vede nulla, solo le impronte di un altro escursionista.
Perdo 100 metri e poi riprendo a salire, seguo la linea di massima pendenza e vedo finalmente la seconda vetta. (quel puntino in mezzo alla neve).
Il sentiero le gira attorno, ma io salgo dritto per dritto nella neve, con qualche scivolata, ma alla fine sono in vetta anche alla Courabsiri (2.214 m).
Fa' troppo freddo anche qui, scendo subito chiudendo un anello e raggiungo l'Alpe Bocciarda dove si trova un vecchio rifugio degli alpini ormai abbandonato.
Qui faccio pranzo e dopo riprendo la discesa raggiungendo il bivio e ripercorrendo al via di salita.
Che dire, la gita sarebbe stata niente male peccato per il meteo.
Ah le scarpe, comode e morbide, niente male, unico neo il grip su roccia così così, quindi ottime se non si pensa di arrampicare neanche un pochino altrimenti meglio quelle da avvicinamento.
Alla prossima
Data: 30/04/2017
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Serre la Croce (986 m) - Perosa Argentina
Località di arrivo: Serre la Croce (986 m) - Perosa Argentina
Tempo di percorrenza: 3h + 2h
Chilometri:
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: esposizione
Periodo consigliato: primavera inoltrata e autunno
Segnaletica: tacche biancorosse
Dislivello in salita: 1.300
Dislivello in discesa: 1.300
Quota massima: 2.214
Accesso stradale: Arrivati a PErosa in direzione Sestriere nella piazza del mercato girare a destra e seguire le indicazioni per la borgata Sagna, qui prendere la sterrata, in buone condizioni, e seguirla fino alla sbarra, parcheggiare qui a bordo strada.
Descrizione
Dovevo andare ad arrampicare ma il polso mi ha tradito

Lasciata la macchina prendere la strada a sinistra bloccata da una barra.
Seguire la mulattiera per circa 500 metri, poi non perdetevi il bivio segnalato da una freccia.
Qui la strada diventa sentiero nel bosco, con un manto di foglie secche per terra.
La pendenza è discreta e in circa un chilometro si guadagnano 300 metri, usciti dal bosco si attraversano due guadi. Uno dei quali ci regala una bella discesa d'acqua.
Qui il sentiero cambia ormai ci sono pochi alberi, si cammina su un esile traccia invasa dalla vegetazione, è chiaro che non è molto trafficato. Dopo un primo tratto si sbuca in ampi pratoni, la pendenza non è trascurabile.
Si sale a tornanti la traccia non sempre è evidente ma la segnaletica è abbondante e non ci si può perdere.
Si contornano salti di roccia, con il sentiero che ci dona qua e la esposti traversi e cengette.
Se non avessi avuto male al polso qualche dritto per dritto l'avrei provato.
Si sale abbastanza rapidamente il meteo è sempre pessimo e la nebbia avvolge le cime.
Un altro guado molto bagnato e molto infido.
Verso i 2.000 metri la nebbia mi avvolge, la cima è la dietro.
Qui mi dovrebbe aspettare un bivio, per non perderlo seguo la mappa sul gps.
lo individuo da qui verso destra si sale dritto per dritto verso la cima, ampi nevai mi aspettano, seguo il sentiero sul gps, non si vede un tubo.
Ah ovviamente le scarpe non sono impermeabili e manco a dirlo fa un freddo becco.
Comunque nel giro di poco raggiungo la croce di vetta con sagoma di alpino.
La vera cima è poco più avanti identificata da omettone e targhetta. Bocciarda 2.201 m.
Non mi fermo, non c'è nulla da vedere e fa' freddo.
Scendo per la cresta in direzione Courbasiri, non si vede nulla, solo le impronte di un altro escursionista.
Perdo 100 metri e poi riprendo a salire, seguo la linea di massima pendenza e vedo finalmente la seconda vetta. (quel puntino in mezzo alla neve).
Il sentiero le gira attorno, ma io salgo dritto per dritto nella neve, con qualche scivolata, ma alla fine sono in vetta anche alla Courabsiri (2.214 m).
Fa' troppo freddo anche qui, scendo subito chiudendo un anello e raggiungo l'Alpe Bocciarda dove si trova un vecchio rifugio degli alpini ormai abbandonato.
Qui faccio pranzo e dopo riprendo la discesa raggiungendo il bivio e ripercorrendo al via di salita.
Che dire, la gita sarebbe stata niente male peccato per il meteo.
Ah le scarpe, comode e morbide, niente male, unico neo il grip su roccia così così, quindi ottime se non si pensa di arrampicare neanche un pochino altrimenti meglio quelle da avvicinamento.
Alla prossima

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