Varie Namibia, viaggi o My Namibian Travels (3)

Trofei imponenti all'EXA il rinoceronte allo stand Equator safaris di Afaso Campogalliani, almeno 30 anni fa, oppure il trofeo dell'alce da Excalibur, estremi entrambi come dimensioni, e poi la casa di un membro del Safari Club, almeno 6 coppie di zanne o forse 8, e poi trofei ovunque, da non sapere dove guardare o cosa guardare...
 
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Trofei imponenti all'EXA il rinoceronte allo stand Equator safaris di Afaso Campogalliani, almeno 30 anni fa, oppure il trofeo dell'alce da Excalibur, estremi entrambi come dimensioni, e poi la casa di un meme ro del Safari Club, almeno 6 coppie di zanne o forse 8, e poi trofei ovunque, da non sapere dove guardare o cosa guardare...
E già sognavo,con i resoconti dei suoi safari in giro per il Mondo, raccontati sulle pagine dei primi numeri di "Armi &Tiro " che compravo
 
@rambler, già, mi ricordo e mi rimprovero anche il fatto di non essere mai entrato nella sua agenzia, che era a Milano, Corso Italia, a 10 minuti a piedi da casa mia, Di Afaso ho anche il libro da qualche parte.

Comunque riprendiamo-

Verso le otto si materializza Mabel, che scusandosi mi dice che Johan si alzerà un po più tardi del solito, anche lui deve smaltire il viaggio del giorno prima, ma lui ha anche guidato. Poco dopo compare con la colazione, fatta la quale torno in camera e smonto i bagagli, e preparo quello che serve per le uscite.

Sotto al titolo “Kalahari deserto rosso.” ho messo due immagini la prima è la mappa della Namibia dove è presente un riquadro giallo che identifica l’area di cui sto parlando, la seconda immagine identifica +/- la proprietà della famiglia Kotze, oltre 30.000 ettari +/- di territorio. Per capirci, usando gli strumenti di Google Earth, da cui ho preso l’immagine, tirando una riga tra l’ingresso della farm sulla strada C11 e la Old farm vicinissima al confine con il Sud Africa ci sono 39,5km e quindi la caccia si pratica su mezzi a 4 ruote.

Anche a Innesfree come a Mariental le dimensioni lo impongono. A Innesfree c’era una mappa della proprietà basata su Google Earth, per stamparla hanno dovuto usare due fogli A4, e già all’epoca era stata divisa in due e assegnata a due rami della stessa famiglia per rispettare una legge sulle dimensioni massime delle proprietà.

Stiamo parlando comunque di estensioni che da noi sono coperte forse dall’insieme di qualche comune. Ad Ottone la riserva in andavo a caccia di cinghiali era di 630 ettari e il comune di Ottone di 99 km² sono alla fine dei conti 9900 ettari.

Il colore della sabbia sta tra un rosso mattone chiaro ad un rosso mattone intenso, ovviamente, laddove cresce e resiste, striato da praterie argentee.

Poi verso e 9:30 compare Johan, fa una colazione proteica con salsicce un po’ secche, i boereworse e biltog di selvaggina pucciato nel burro o nella margarina!

Ma vabbé, a ognuno le sue abitudini e dopo di ciò fa preparare un Bakkie

Bakkie.jpg
Bakkie2.jpg


di cui vi posto un paio di foto.
e lasciamo la farm per tornare su un tratto dritto della strada che porta alla farm.

What’s a Bakkie?? è un Land Rover modificato artigianalmente in casa ogni tanto con il motore e cambio di un range Rover, senza parafanghi, senza cofano, filtri aria autoprodotti , gommacce quasi lisce, cambio che bisogna essere degli indonini per capire come innestare la marcia.

Con un grosso cartone, nastro adesivo nero appiccicato a fare una croce e un pezzo di ramo recuperato lì in giro per tenerlo in piedi ecco protto un bersaglio di prova. Necessario, perché in un territorio senza, apparentemente, luoghi dove nascondersi o confondersi con alberi, rocce o quant’altro i tiri sono normalmente lunghi, comunque retromarcia per un centinaio di metri, verifica con il range finder laser, tiro di prova soddisfacente, poi a duecento metri, trecento e quattrocento. Quest’ultimo un po’ più difficile, perché i poligoni italiani arrivavano al massimo a trecento metri e poi perché non ho un reticolo balistico, ma andando a lume di naso 80 cm circa sopra la croce e il colpo arriva un 5cm più alto e a sinistra del centro della croce. Un secondo colpo conferma il primo.

Avremmo dovuto farlo già a Innesfree, ma forse il risultato sullo sciacallo aveva convinto Johan della taratura, ma lì si stava nell’ordine dei tiri a circa 200/250 metri, qui si va oltre.

Comunque l’esame l’ho passato, si torna alla farm si prelevano borsa termica e bottiglie di acqua e poi si va ad est verso il Sud Africa.

Johan alleva pecore e un po’ di bovini, quindi per circa un quarto d’ora passiamo attraverso gates/cancelli, controllando serbatoi per verificare quanta acqua contengano fermandoci saltuariamente a considerare le dimensioni dei nidi di uccelli comunitari

Pianta con nido.jpg
Pianta con nido2.jpg


che di tanto in tanto schiantano rami per via del peso dei nidi e alla fine nulla più se non sabbia rossa, erba verde argentea (cliccare qui per avere un'idea e qui) e animali di ogni tipo, pangolini, oritteropi, black gnu, che quando scappano creano un casino incredibile, letteralmente, twerkando, agitando posteriori e le code al fine di confondere i predatori, springbock che per ora Johan ignora, così come ignora gli orici. Sta cercando gli struzzi, sì perché c’erano anche loro sulla lista, alternativi ai facoceri di cui non abbiamo visto esemplari dotati di difese importanti. Va bene, si continua verso est, si ragginge la vecchia fattoria di famiglia a 500 metri dal confine, su cui insiste una robusta barriera di rete alta un paio di metri. Johan ne approfitta per mandare Il tracker, probabilmente con ascendenze boscimani viste le sembianze ed il colorito giallo olivastro della pelle, a controllare la pompa ed il serbatoio dell’acqua.

La Namibia è sì desertica ma i farmer tedeschi e boeri si sono resi conto che ce n’è tanta sottoterra e che con pompe a ventola mosse dal vento, oggi anche con pompe ad energia solare, potevano estrarre quantità di acqua importanti dal sottosuolo, dove si raccoglie durante la stagione delle piogge, spesso intensissime. Tra l’altro, vi sono moltissimi “pluviometri” delle specie di bicchieri conici che Johan quando li vedeva consultava attentamente, quasi sempre soddisfatto.

Ripartiamo verso Sud Ovest e ad un certo punto un paio di colpi sul tettuccio richiama l’attenzione di Johan. Una breve consultazione, una sbinocolata e poi Mad Max(Johan) si scatena in una corsa a tutta birra su e giù per le dune per avvicinare un gruppo di struzzi, mi porta a distanza di tiro , abbatte il parabrezza butta un cuscino sul cruscotto e mi trovo scomodissimo a tirare lo struzzo. Lo manco, ma no problem, Mad Max riparte, secondo me contento di potermi impressionare ulteriormente con la sua guida da fuori di testa, io aggrappato ad una barra, tenendo il fucile tra le gambe puntate sul pavimento e la mano sulla canna a proteggere il cannocchiale dagli urti, su e giù da dune e collinoni di sabbia rossa che vola da tutte le parti, ci riporta a distanza di tiro, giù il parabrezza, trà lì il cuscino mi piazzo meglio mettendo anche un piede a terra, inquadro, sparo al razzo nero e bianco
struzzo.png

che ci sfreccia ad un centinaio di metri, tiro la fucilata e allo stesso tempo ho un’immagine confusa di un turbinio confuso di piume che rotolano per terra ed un esplosione di stelle e dolore… per la schifa posizione mi sono preso il cannocchiale tra naso e fronte. Mentalmente sto mettendo in fila parolacce e improperi per tentare, inutilmente di calmare il dolore. Mi tampono con un fazzoletto e acqua, grazie a Dio ancora gelida, poi finalmente mi dedico a verificare che cosa ho combinato. L’ho preso ottimamente, ma l’impatto che l’ha spento, l’ha mandato a rotolare per una decina di metri. Intorno svolazzano i resti di qualcuna delle piume vaporose bianche e nere. Ok, questo animale imponente, che francamente non mi affascinava l’ho cacciato. Foto di rito con faccia un po’ sofferente, chiacchere su come mi sento e poi caricato sul pianale posteriore lo struzzo, ripartiamo si riparte con meno affanno tanto che ad un certo punto ci si ferma e si va a ….. tartufi! Già perché qui vengono, belli, grossi, bianchi, profumatissimi, non come quelli di Alba ma mica male. Defeni, il tracker, mi fa vedere cosa cercare, dei circoletti sulla sabbia, un po’ come quelli che le gocce d’acqua lasciano sulla sabbia all’impatto, ma meno definiti, se mi ricordo bene, bollano, rilasciano delle bolle di gas e vapore che provocano questi circoletti. Ovviamente ci provo e mi ritrovo in mano un tartufo grosso coe una palla da softball. Dicono che ci so fare. Peccato che sta già in deperimento perché la stagione ottimale è passata da un po’ di tempo. Ed quindi essendosi fatto quasi mezzogiorno si torna alla base per un lunch leggero e veloce.


Ed ora devo scrivere del resto della prima giornata, à la prochaine fois.​

me112.jpg
 
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