Pensare come i bambini

I bambini ti stupiscono sempre. Hanno idee e pensieri magari banali ma che a volte ti spiazzano per la loro verità e capacità di amare. Magari dove un adulto vede dei torti, un bambino vuole amicizia e dona amore.

A volte in qualche situazione penso "che farebbe un bambino?" e mi rendo conto che a volte basta veramente poco, anzi serve poco, nel senso che i pensieri in più allontanano la mente dal cuore, è questo il loro insegnamento e coglierlo nella sottigliezza dei loro pensieri è bellissimo.

Un po' di tempo fa mia nipote Gaia che adesso ha 6 anni mi ha detto: "Quando qualcuno gioca con te vuol dire che ti vuole bene vero?"
 
Ti "perdono" (si fa per dire...) solo perché sei un papà.

I bambini sono pura istintualità possono arrivare a manifestazioni di egoismo stupefacenti, quando producono sentenze memorabili per lo più stanno ripetendo concetti assorbiti (a modo loro) dal mondo adulto.

La perfetta metafora del mondo infantile sono le cucciolate nel mondo animale: se non ci sono abbastanza mammelle per tutti, i cuccioli più forti si nutrono ed il più debole muore.
 
Io apprezzo di più la loro spensieratezza. E ogni tanto penso anch'io: "che approccio avrei avuto, 30 anni fa?".
E funziona: spesso nella vita si hanno problemi che in realtà sono... o delle paranoie mentali, oppure sono irrisolvibili. In entrambi i casi non ha alcuna utilità rovinarsi la giornata continuando a pensarci.

Doc
 
Ti "perdono" (si fa per dire...) solo perché sei un papà.

I bambini sono pura istintualità possono arrivare a manifestazioni di egoismo stupefacenti, quando producono sentenze memorabili per lo più stanno ripetendo concetti assorbiti (a modo loro) dal mondo adulto.

La perfetta metafora del mondo infantile sono le cucciolate nel mondo animale: se non ci sono abbastanza mammelle per tutti, i cuccioli più forti si nutrono ed il più debole muore.
quoto!
leggevo a questo proposito un articolo sui bambini e l'insegnamento del condividere.
c'era scritto che è sbagliato intromettersi tra bambini per far condividere un gioco, perché il bambino è naturalmente geloso del proprio gioco, esiste solo lui e non è costringendolo a condividere che impara ma vedendo da solo che è più bello giocare in due.
tutto sto discorso per evidenziare che il bambino nasce vedendo solo le proprie necessità e poi con la crescita impara a pensare che esistono anche gli altri.
i bambini sono certamente migliori in altre cose.
 
Non lo so se è sbagliato intromettersi...

Io ho un figlio di poco più di 4 anni e gli ho sempre insegnato che i giochi si dovevano condividere. Quando era più piccolo, diciamo due o tre anni (ma anche meno), a volte giocava con bambini, sia più grandi sia più piccoli, che gli prendevano i giochi e lui si rivolgeva a me quando li rivoleva indietro.

Vuoi un po' per l'asilo, vuoi un po' perché è cresciuto, ora le cose sono un po' cambiate, e se c'è qualcosa che non gli torna si fa "giustizia" da solo... Adesso è nella fase "È MIO!"... :lol:
 
non ricordo bene cosa diceva l'articolo nel caso citato da te.
io mi riferivo a quando un bambino non vuol condividere un proprio gioco con un altro bambino...di solito è naturale per un genitore intervenire o comunque essere chiamato in causa dal figlio...il consiglio era di non intervenire e lasciare che se la sbrighi da solo.
 
Non lo so se è sbagliato intromettersi...
Io ho un figlio di poco più di 4 anni e gli ho sempre insegnato che i giochi si dovevano condividere.
Anche mia madre lo faceva con me e...la cosa mi stava sulle balle perchè poi i giochi mi ritornavano PUNTUALMENTE rovinati. Almeno qualche segnetto s'era sempre!

Ancora adesso sono dell'idea che purtroppo la condivisione (e in generale il buonismo) non sempre si dimostra una scelta conveniente, ma qui andiamo davvero molto OT.

Doc
 
Alto Basso