Ho un particolare interesse per le varie tecniche di potabilizzazione dell'acqua anche perchè, in una situazione di sopravvivenza, è l'elemento probabilmente più importante.
La probabilità di sopravvivere in una situazione sfavorevole dipende, anche, dall'addestramento che uno ricevere (o che "si fà") e niente di più che "la pratica" aiuta. Disporre di uno strumento e non saperlo usare, o non conoscerlo, equivale, per me, a non averlo (nella migliore dell'ipotesi). E' per questo che vorrei applicare, sicuramente in ambienti controllati, le tecniche di potabilizzazione che ritengo, sempre io, applicabili. Una di queste che non applicherei "
MAI" è quella con il permanganato di potassio.
I motivi (
miei) per i quali non lo applicherei “
MAI” sono i seguenti:
Il dosaggio è dubbio. Spesso si parla di "grani" ma non ho mai trovato una indicazione concreta, ovvero, "x" grammi / litro. Solo in un blog americano ho trovato chi parlava di una concentrazione del 1% e poi diceva "circa 1 gr per litro" (in questo caso si avrebbe 0.1%). In questo thread è stato indicata una concentrazione variabile da 0.001% a 0,1%. E' vero che queste concentrazioni sono il limite inferiore ed il limite superiore per passare dal minimo della funzione battericida a quella massima anti virale. Comunque sono concentrazioni variabili fra di loro di 100-200 volte. Del tipo che con una pastiglia da 250 mg (quelle che si acquistano in farmacia) puoi trattare da 250 ml sino a 25 litri. Sapere, a priori, qual'è l'elemento inquinante è virtualmente impossibile per cui, sicuramente, si eccederebbe cercando di risolvere la condizione ipotetica peggiore, ovvero, si andrebbe a concentrazioni sull'ordine dello 0.1% (1 gr/litro). Non ha senso "pratico" fare una analogia con i parametri che l'acqua deve avere per essere immessa nel circuito potabile (città di Roma) ma giusto per avere una idea, il manganese (Mn) ammesso è pari 50 mg/lt, 1 gr. di KMnO4 porta con sè circa 350 mg di manganese; sempre a titolo puramente informativo, un vecchio DPR indicava un concentrazione massima di 0.05 mg/lt.
Scartabellando in internet ho trovato un documento della EPA (United States Environmental Protection Agency) che è qualcosa di similare alla nostra ARPA (oltre ad essere responsabile della quasi distruzione della città di Springfield dei Simpson). Questo documento parla, ovviamente, del pergamanato di potassio nel contesto "acqua". Nel capitolo relativo all'efficacia come inattivante patogeno e disinfettante troviamo delle indicazioni di concentrazioni usate. Per la funzione battericida, in uno dei tre studi, vengono indicate dosi di 2.5 mg/lt con tempi di 2 ore, in ambiente buio, ad una temperatura costante di 19.8°C (0.00025%). Un altro studio indica 20 mg/lt per 24 ore (0.002%). Il terzo studio riporta, invece, concentrazioni di 1 o 2 mg/lt per 30 minuti (0.0001% - 0.0002%). Gli studi non erano, ovviamente, riportati in ottica di sopravvivenza ma bensì di eliminare determinati batteri a determinate concentrazioni.
La funzione di inattivazione virale, invece, prendeva in considerazione concentrazioni di 50 mg/lt per 2 ore (0.005%) per inattivare il virus poliomelitico (chi sà perchè proprio questo ?). Concentrazioni diverse, da 0.5 a 5 mg/lt, per "E.Coli", con tempi di contatto di 52 minuti (0.00005% - 0.0005%).
Per quanto concerne la funzione di inattivazione dei protozoi viene, invece, indicata che non sono note informazioni letterarie per questa funzione e, continua, che poichè gli protozoi sono più resistenti che i virus, i tempi ed i dosaggi non sarebbero praticabili.
Ovviamente il documento della EPA non si riferisce a condizioni di sopravvivenza ma di un ipotetico normale uso, ma questo è utile per avere una ulteriore conferma delle concentrazioni sopra riportate.
E' dipendente dal pH dell'acqua, maggiore (per cui basica) minore è la sua capacità. Le defezioni degli animali, urine, piante morte, carogne, contaminano l'acqua con alti valore di ammonio e ammoniaca che poi divengono, nel tempo, nitrati e nitriti. Normalmente questi composti portano ad avere un pH basico (anche elevato), per cui, non in una condizione dove il permanganato potassio "lavora" al meglio. Capire se una soluzione è basica, o acida, è di facile determinazione, ad esempio, con una semplice cartina tornasole (ma non ho mai visto nelle dotazioni "standard" dei vari kit). L'odore aiuta, e l'ammoniaca ha un odore molto caratteristico e facilmente distinguibile, anche a basse concentrazioni, ma che odore hanno i nitrati o i nitriti ? Ma anche conoscendo il pH chi sarebbe in grado, facilmente, di dosare un acido (e poi quale ? quello di un limone ?), anche se con la cartina tornasole sarebbe decisamente più facile (basterebbe andare per tentativi).
Anche la temperatura influisce negativamente sulla resa, minore è la temperatura, minore è la sua efficacia (per cui andrebbe aumentata la concentrazione).
Tempi di "contatto" dubbi. Quali sono ? 10 minuti ? 52 minuti ? 2 ore ? 24 ore ? Non è la stessa cosa 10 o 52 minuti o, peggio ancora, 24 ore.
E' tossico per l'uomo (ma cosa non lo è ? al giorno d'oggi ?) e leggendo la scheda di sicurezza si trova che il valore LD50 è pari a 1090 mg/Kg (sul ratto), il che vuol dire che è potenzialmente letale, ad esempio per un uomo di 70 kg, se assume "solo" circa 77 grammi. Per cui dopo 77 litri, tutti sempre depurati con 1 gr./lt, ci si troverebbe nella posizione "statistica" di essere morti al 50%. Certo non sono pochi 77 litri (1 mese di sopravvivenza ?) ma anche il 50% è sempre il 50% di essere morti.
E' un "precursore di sostanze stupefacenti e psicotrope". Quali ? La metamfetamina e la cocaina. Certo anche con i diserbanti si possono fare delle "bombe" per cui si dovrebbero vietare ? No. Stesso discorso per il permanganato di potassio. I miei dubbi non sono sul fatto che è un "precursore", la mia era sola una semplice osservazione retorica (nulla di più).
E' più costoso di altri componenti chimici, per un litro di acqua spenderei 1.5-1.6 Euro (4 pastiglie da 250 mg), con le "pastigline" di cloro un litro costa 15-20 centesimi. Ovviamente il costo è solo la "ciliegina" sul gelato.
Detto tutto questo vi dirò che nel mio pronto soccorso ho 4 pastigline (250 mgr). Perchè ? Predico bene ma razzolo male ? No. Perchè è un ottimo anti micotico per il piede dell'atleta (di cui soffro, purtroppo, in forma ciclica). E poi nel caso in cui non funzioni lo zippo, l'accendino antivento, l'accendino piezoelettrico, i "bic", i fiammiferi antivento, i fiammiferi normali, l'acciarino, la lente d'ingrandimento, il cotone compresso, posso sempre provare con il permanganato e la glicerina.
Tutta questa filippica


è per esporvi i miei motivi per il quale non

lo considero un metodo praticabile e per mettervi “in guardia” (umilmente e senza nessuna pretesa di insegnare nulla a qualcuno) dal suo uso come potabilizzante.
Ciao, Gianluca