Incidenti in bici: l’Inail non rimborsa se su pista ciclabile

Ciao ragazzi,
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Praticamente se mi reco a lavoro in bici su strada -normale- e subisco un incidente non posso chiedere alcun indennizzo perchè il luogo di lavoro lo potevo raggiungere con la macchina o con il servizio pubblico e, comunque sia, perchè era percorribile a piedi!!??

Se poi invece esistono delle piste ciclabili e diligentemente le uso, possono anche massacrarmi tanto all'Inail li può fregare di meno!!!!

Forse nell'area c'è qualche sostanza che da noia al cervello di qualcuno.
E' questo il modo di incrementare l'utilizzo della bicicletta specie nelle città?

Voi che cosa ne pensate?
 
Farei l'opposto:
non vi è nessun rimborso INAIL se uno si reca al lavoro in macchina e subisce un incidente perchè raggiungibile in bici, a piedi o con i mezzi pubblici.

Questo quello che penso.
 
ma questi so pazzi col botto!

da un lato si predica bene per far abbandonare l'auto a favore della mobilità sostenibile, dall'altro si fa di tutto per scoraggiare l'uso dei mezzi "alternativi".

A questo punto, quando scorrazzo per Roma con la mia fida Graziella Abarth faccio bene a usare NON le piste ciclabili (ma perchè, ci sono?) e invece, con il dovuto rispetto per i pedoni ma solo per quelli, a usare marciapiedi e corsie preferenziali ...

bah! ormai non ho più parole ...

Mactom
 
Dal sito web dell'Inail ...... INAIL - QUANDO NON E' INFORTUNIO L'INCIDENTE CON LA BICICLETTA

Quando non è infortunio l`incidente con la bicicletta.
Interessante si presenta l`esame relativo alla problematica che può sorgere quando un lavoratore, usando la bici per recarsi sul lavoro, rimanga vittima di un incidente stradale. Ci si pone, in questi casi, il problema se la fattispecie rientri o meno nell`ipotesi di infortunio sul lavoro in itinere con relativo intervento dell`Inail competente. Sul punto è intervenuto di recente l`Istituto fornendo istruzioni operative con circolare 8476 del 7 novembre 2011. Per l`Inail, se l`evento lesivo si è verificato nel percorrere una strada aperta al traffico di veicoli a motore, il caso rientra nell`area dell`infortunio in itinere solo quando il lavoratore abbia utilizzato la bici come mezzo di locomozione per assenza o insufficienza dei mezzi pubblici di trasporto, in relazione alla distanza tra l`abitazione e il luogo di lavoro. Il carattere necessitato dell`uso della bicicletta non è, invece, richiesto come requisito per l`indennizzabilità quando tale fatto si verifica su pista ciclabile o zona interdetta al traffico. Ai sensi dell`articolo 12 del decreto legislativo 38/2000, non rileva la proprietà del mezzo di trasporto utilizzato, che può appartenere sia al lavoratore che a terzi, quanto, piuttosto, il controllo che il lavoratore può esercitare sulla conduzione dello stesso e sulle condizioni di rischio collegate alle scelte di guida del mezzo. Con la circolare in esame, l`istituto precisa che con riferimento alle ipotesi di percorso effettuato in parte su pista ciclabile o zona interdetta al traffico e in parte su strada aperta ai veicoli a motore, l`infortunio che si sia verificato in tale ultimo tratto deve essere indennizzato solo in presenza delle condizioni che rendano necessitato l`uso della bici. Dalla sussistenza di dette condizioni, si può invece prescindere qualora l`infortunio si sia verificato in un tratto di percorso protetto. Claudio Milocco consulente del lavoro [.]

Per cui se leggo bene ..... se l'incidente avviene in una pista ciclabile sei coperto poichè non è necessario dimostrare il carattere di "necessitato", se avviene in strada "normale" devi dimostrare il carattere di "necessitato" ovvero devi dimostrare che i mezzi pubblici sono assenti o insufficienti per poterti portare sul lavoro e quì si possono aprire un mare di contenziosi poichè il concetto di "insufficienti" è estremamente soggettivo (entro certi limiti ovviamente), il quel caso potrebbe essere utile questo link INAIL - Contenzioso..... chi sà se si può considerare l'alternativa "malattia" nel caso di non copertura dell'Inail ? .....

Ciao :), Gianluca
 
insomma a conti fatti ci rimettiamo sempre,pista ciclabile o meno......come al solito siamo costretti a muoverci con la macchina.....vai e spiegaglielo che l'autobus passa a random senza orari specifici.......a discrezione dell'autista e del tempo che decide di dedicare alla colazione.
 
Non mi riferivo alla categoria autisti ci mancherebbe altro, mi riferivo a

se avviene in strada "normale" devi dimostrare il carattere di "necessitato" ovvero devi dimostrare che i mezzi pubblici sono assenti o insufficienti per poterti portare sul lavoro e quì si possono aprire un mare di contenziosi poichè il concetto di "insufficienti" è estremamente soggettivo

E tutta la trafila burocratica soldi e tempo che ci vorrebbero
 
L'infortunio è sempre preferibile alla rinuncia perchè troppo complicato o il passaggio a "malattia" ..... e non per il trattamento economico che è poi lo stesso (+/-) fra malattia ed infortunio (se non è troppo prolungato nel tempo). Quanto tutto quello che ruota intorno, obblighi di presenza in determinate finestre in caso di malattia, pagamento dei ticket per qualsiasi visita specialistica sempre in caso di malattia, non riconoscimento di eventuali punti percentuali d'indennità ....... ect. ect. ..... morale se si tratta di una "puttanata" va bhè ...... ma se il danno è anche solo vagamente serio vale sempre la pena perderci del tempo dietro e poi esistono sempre i sindacati o i patronati che possono venire in aiuto ...... è fammoli lavorà sti sindacati ;)

Ciao :), Gianluca
 
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