- Parchi della Valle d'Aosta
-
- Massiccio del Monte Rosa
Dati
Data: 06/09/2016
Regione e provincia: Valle d'Aosta
Località di partenza: Staffal (Gressoney)
Località di arrivo: Staffal (Gressoney)
Tempo di percorrenza: 4h +
Grado di difficoltà: F+
Descrizione delle difficoltà: ghiacciai, crepacci, tratti attrezzati
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: 1.100
Dislivello in discesa: 1.100
Quota massima: 4.342 m
Accesso stradale: Dopo Gressoney di raggiunge Staffal, lasciare la macchina di fronte agli impianti di risalita
Descrizione
Dopo una preparazione un po' laboriosa e un po' ansiogena, finalmente si parte per il primo 4.000 di @eleutheria. Arriviamo a Staffal per la prima e unica salita delle 07:30.
Il meteo è fantastico
, non c'è una nuvola, è previsto vento forte e temperatura percepita bassissima
, ma non sarà così, il vento c'è solo a raffiche, ma sono piuttosto rade e farà un caldo becco.
Prendiamo gli impianti di risalita e dopo due ovovie e una funivia raggiungiamo Punta Indren (3.275 m).
Il ghiacciaio qui è molto sofferente.
C'è ghiaccio vivo ricoperto da pietre, il primo tratto lo facciamo con gli scarponi, poi poco prima del tratto attrezzato c'è un traverso ripido di ghiaccio vivo.
Qui ci accorgiamo che i ramponi di Eleutheria sono regolati male
, ma il tratto è breve, decidiamo di metterli a posto dopo.
Passato questo breve tratto, affrontiamo il tratto attrezzato senza particolari difficoltà.
E sbuchiamo nel ghiacciaio prima del Gnifetti, in lontananza il vento solleva la neve.
Qui regoliamo meglio gli scarponi, ma mentre uno riusciamo subito, l'alto ci crea parecchi problemi.
Ci imbraghiamo, leghiamo e via finalmente mettiamo i piedi nella neve ghiacciata.
Mentre saliamo il primo tratto, atterra un elicottero vicino a un gruppo di persone, scende una persona, non è chiaro cosa stia succedendo, noi comunque tiriamo dritti.
Il tratto dopo il rifugio Gnifetti è pieno di crepacci, che comunque vengono aggirati o superati agevolmente su solidi ponti di neve.
Spunta l'immancabile Lyskamm sulla sinistra
E i seracchi sotto la Vincent sono sempre spettacolari
Fa caldo, per il momento il vento non si è visto, l'altitudine si sente, ma conitnuiamo a salire e sbuca il Balmenhorn.
Sali, sali ed ecco che esce anche il Corno Nero
Come dicevo fa' caldo ed Eleutheria si toglie qualche strato e rimane in canotta
Ci dirigiamo al Colle Vincent (4.088 m) e da lì ci dirigiamo al Balmenhorn.
Arrivati sotto la scala per il momento non saliamo, sullo sfondo è apparsa la nostra meta il Ludwigshohe, ci dirigiamo là.
Passiamo davanti al Corno Nero, montagna incredibile
, oggi passa, ma è solo un arrivederci.
L'ossigeno è veramente poco, ogni 3x2 ci fermiamo a rifiatare, ma la meta è vicina, finito il traverso eccoci sulla cresta, comoda, ma non così larga.
Dopo l'ultimo sforzo eccoci in vetta a 4.342 metri. Il mio primo 4.000 per Eleutheria
La cima è piccola con due strapiombi per parte, e c'è il vento che soffia, comunque ci godiamo lo splendido panorama sulle altre cime del Rosa.
Da sx Dufour
, Zumstein e Signalkuppe
La Cresta della Parrot
Panorami
Il Lyskamm, una signora montagna
Il Corno Nero dall'alto, con la Vincent sullo sfondo a sx e il Blmenhorn a dx.
Dopo questa indigestione di vette, torniamo giù e ci dirigiamo al Balmenhorn.
E rapidamente lo raggiungiamo, ecco il Cristo delle vette.
Raggiunta agevolmente la vetta, tra scalini e canapone, ci dirigiamo al bivacco Giordano per pranzare.
Il bivacco è stracolmo tra ucraini, italiani, spagnoli, francesi, non so come faranno a dormirci tutti lì dentro.
Comunque ci ricaviamo un angolino e mangiamo i nostri panini.
Rimaniamo un po' in vetta, da cui ci godiamo la Piramide Vincent.
E decidiamo di scendere, da qui in avanti i ramponi di Eleutheria fanno le bizze,
per qualche oscuro motivo non riusciamo più a chiuderli decentemente e le scivoleranno via più di una volta
.
Comunque scendiamo senza grossi problemi.
I crepacci in lontananza regalano scorci spettacolari.
Sotto il Gnifetti il ghiacciaio è solcato da rivoli d'acqua.
Scendiamo il tratto attrezzato senza problemi a parte gli zaini pesantissimi.
Rimessi i piedi nel ghiacciaio, mettiamo i ramponi e qui succede il fattaccio un crepaccio si ingoia un bastoncino di Eleutheria.
Cerco di recuperarlo ma con un plof sprofonda negli abissi.
Eccola qui con un solo bastoncino
Questo tratto è in pessime condizioni, e con qualche difficoltà riguadagniamo la Funifor e scendiamo.
Ai Salati troviamo parecchi stambecchi.
L'ovovia fa' un po' le bizze
, si ferma una decina di volte ma ci porta indietro.
Che dire, giornata splendida e insperata, il ghiacciaio sopra era buono e due nuovi 4.000 aggiunti alla lista
, gita fantastica in compagnia di @eleutheria per la prima volta sopra 4.000 e sicuramente non sarà l'ultima, e chi la ferma più. 


Data: 06/09/2016
Regione e provincia: Valle d'Aosta
Località di partenza: Staffal (Gressoney)
Località di arrivo: Staffal (Gressoney)
Tempo di percorrenza: 4h +
Grado di difficoltà: F+
Descrizione delle difficoltà: ghiacciai, crepacci, tratti attrezzati
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: 1.100
Dislivello in discesa: 1.100
Quota massima: 4.342 m
Accesso stradale: Dopo Gressoney di raggiunge Staffal, lasciare la macchina di fronte agli impianti di risalita
Descrizione
Dopo una preparazione un po' laboriosa e un po' ansiogena, finalmente si parte per il primo 4.000 di @eleutheria. Arriviamo a Staffal per la prima e unica salita delle 07:30.
Il meteo è fantastico


Prendiamo gli impianti di risalita e dopo due ovovie e una funivia raggiungiamo Punta Indren (3.275 m).
Il ghiacciaio qui è molto sofferente.
C'è ghiaccio vivo ricoperto da pietre, il primo tratto lo facciamo con gli scarponi, poi poco prima del tratto attrezzato c'è un traverso ripido di ghiaccio vivo.

Passato questo breve tratto, affrontiamo il tratto attrezzato senza particolari difficoltà.
E sbuchiamo nel ghiacciaio prima del Gnifetti, in lontananza il vento solleva la neve.
Qui regoliamo meglio gli scarponi, ma mentre uno riusciamo subito, l'alto ci crea parecchi problemi.
Ci imbraghiamo, leghiamo e via finalmente mettiamo i piedi nella neve ghiacciata.

Mentre saliamo il primo tratto, atterra un elicottero vicino a un gruppo di persone, scende una persona, non è chiaro cosa stia succedendo, noi comunque tiriamo dritti.
Il tratto dopo il rifugio Gnifetti è pieno di crepacci, che comunque vengono aggirati o superati agevolmente su solidi ponti di neve.
Spunta l'immancabile Lyskamm sulla sinistra
E i seracchi sotto la Vincent sono sempre spettacolari
Fa caldo, per il momento il vento non si è visto, l'altitudine si sente, ma conitnuiamo a salire e sbuca il Balmenhorn.
Come dicevo fa' caldo ed Eleutheria si toglie qualche strato e rimane in canotta

Ci dirigiamo al Colle Vincent (4.088 m) e da lì ci dirigiamo al Balmenhorn.
Arrivati sotto la scala per il momento non saliamo, sullo sfondo è apparsa la nostra meta il Ludwigshohe, ci dirigiamo là.
Passiamo davanti al Corno Nero, montagna incredibile
L'ossigeno è veramente poco, ogni 3x2 ci fermiamo a rifiatare, ma la meta è vicina, finito il traverso eccoci sulla cresta, comoda, ma non così larga.
Dopo l'ultimo sforzo eccoci in vetta a 4.342 metri. Il mio primo 4.000 per Eleutheria

La cima è piccola con due strapiombi per parte, e c'è il vento che soffia, comunque ci godiamo lo splendido panorama sulle altre cime del Rosa.
Da sx Dufour

La Cresta della Parrot
Il Lyskamm, una signora montagna
Il Corno Nero dall'alto, con la Vincent sullo sfondo a sx e il Blmenhorn a dx.
Dopo questa indigestione di vette, torniamo giù e ci dirigiamo al Balmenhorn.
Il bivacco è stracolmo tra ucraini, italiani, spagnoli, francesi, non so come faranno a dormirci tutti lì dentro.
Comunque ci ricaviamo un angolino e mangiamo i nostri panini.
Rimaniamo un po' in vetta, da cui ci godiamo la Piramide Vincent.


Comunque scendiamo senza grossi problemi.
I crepacci in lontananza regalano scorci spettacolari.
Sotto il Gnifetti il ghiacciaio è solcato da rivoli d'acqua.
Scendiamo il tratto attrezzato senza problemi a parte gli zaini pesantissimi.
Rimessi i piedi nel ghiacciaio, mettiamo i ramponi e qui succede il fattaccio un crepaccio si ingoia un bastoncino di Eleutheria.

Eccola qui con un solo bastoncino
Questo tratto è in pessime condizioni, e con qualche difficoltà riguadagniamo la Funifor e scendiamo.
Ai Salati troviamo parecchi stambecchi.
Che dire, giornata splendida e insperata, il ghiacciaio sopra era buono e due nuovi 4.000 aggiunti alla lista




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